DIPLOPIA POST DISTACCO DELLA RETINA IN MIOPE ELEVATO Dr. Andrea Piantanida C.O.L. Centro Oculistico Lariano - Cernobbio (Como) CASO CLINICO • Paziente miope elevata operata per distacco di retina in OS con immisione di gas e piombaggio nel 2005 • Asportazione dopo 6 mesi del piombaggio per diplopia consecutiva incoercibile che riferisce scomparsa dopo l’intervento • Recidiva di distacco di retina dopo 1 anno: reintervento cerchiaggio con vitrectomia • Consigliato dall’ottico (?!) utilizzo l.a.c. morbide per controllare la diplopia • Giunge alla nostra attenzione per progressiva ricomparsa della diplopia da circa 1 anno • Riferisce diplopia saltuaria in progressivo peggioramento con lenti a tempiale e ora anche con l.a.c. VISITA ORTOTTICA (eseguita con l.a.c. Indossate) • RLC: simmetrici • C.T. (eseguito con l.a.c.): p.l. ef +16∆ p.v. ef/etr +35∆ p.v. add + 2,00 sf ef/etr +25∆ • L.W.: diplopia omonima, a tratti sopprime alternando • Test 8∆: positivo OS (movimento paradosso) • M.O.E. : di norma • R.G.B.: diplopia omonima filtro 2 • Test Vetro Rosso: diplopia omonima in tutte le direzioni di sguardo, massima in posizione primaria • VOD 0,8 decimale con l.a.c. in uso (-11,00sf ≈ -3,00 ax 30°) • VOS 0,5 decimale con l.a.c. in uso (-15,50sf ≈ -6,00 ax 135° Tabo) N.B. Il visus è stato eseguito in scala LogMAR VISITA OCULISTICA E ORTOTTICA (eseguita senza l.a.c. tolte da 7 giorni) • RLC : simmetrici /ET fino a 15° (+30∆) • CT: p.l. ef /etr +15∆ p.v. ef/etr +40∆ • MOE: Lieve deficit abduzione OS • Gli altri dati erano sovrapponibili alla visita eseguita con l.a c. indossate • Test di Amsler: OD neg. OS pos. • SAOO: cataratta corticale posteriore OS > OD • Cicloplegia: OD -16,00sf ≈ -4,00 ax 40° OS -22,00sf ≈ -5,00 ax 145° Tabo • FOD: grave coroidosi miopica con subatrofia maculare • FOS: grave coroidosi miopica con subatrofia maculare, esiti piombaggio ore 10, cerchiaggio chirurgico su 360° COSA FARE? Abbiamo pensato a tre opzioni differenti: 1. 2. 3. Prescrivere nuova correzione a tempiale con prismi, prescrivere nuove l.ac. e aggiungere prismi su occhiale neutro Mantenere la vecchia correzione con l.ac. e prismi su occhiale neutro Operare di cataratta al fine di correggere la miopia e diminuire l’effetto di convergenza dato dalla correzione e successivamente eventuale prescrizione prismatica N.B. Abbiamo escluso con la paziente l’intervento di strabismo, alla luce della situazione clinica, sia per il cerchiaggio presente sia per mantenere una “ruota di scorta” per poter intervenire in futuro, confidando nel netto miglioramento della deviazione oculare post chirurgia della cataratta. La variabilità della diplopia riferita e la M.O.E pressocchè normale ci hanno convinto di approcciarci a questo caso dapprima considerando la gestione rifrattiva Effetto prismatico e decentramento lenti • La posizione di una lente rispetto all'asse del diottro oculare può determinare una variazione del potere effettivo risultante rispetto al potere originale della lente. Una lente è posizionata correttamente quando il suo asse coincide con quello del diottro oculare (asse visivo), altrimenti il suo potere e le sue caratteristiche refrattive risultanti risultano diverse. • Decentramento: la lente è posizionata in modo che il suo asse non coincide con quello del diottro oculare, ma resta parallelo ad esso. • Ogni lente possiede in periferia un effetto prismatico, tanto maggiore quanto maggiore è il potere della lente. • Le lenti positive sono assimilabili a due prismi contrapposti per la base, mentre le lenti negative a due prismi contrapposti per l’apice. L’entità del decentramento delle lenti, calcolato in centimetri mediante la regola di Prentice P(∆)= d(cm) x D(δ) • Il decentramento nasale di una lente negativa ha l’effetto di un prisma a base esterna, quello temporale di un prisma a base interna. • Il decentramento nasale di una lente positiva ha l’effetto di un prisma a base interna, quello temporale di un prisma a base esterna. • Viene eseguito intervento di cataratta OS, ma non è possibile inserire IOL per rottura della capsula per difficoltà di asportazione delle masse del cristallino • Il decorso post operatorio è regolare ed il recupero in termini sia di visus sia di confort è buono • VOS. 0,158 nat. , 0,9 con -2,25sf≈-1,75 ax 135°tabo (visus eseguito in scala LogMar) Ortottica • RLC simmetrici, a tratti foria/tropia che la paziente detende spontaneamente • CT con LAC OD e con correzione OS pl ef +10∆ pv ef/etr + 25∆ • La paziente non riferisce più diplopia in ambiente così frequente come prima • Con prisma +8∆ BE su OD fonde per lontano senza più diplopia • Viene effettuato secondo intervento di cataratta OD dopo circa 1 mese dal primo intervento e viene inserita IOL 6 mm • Al controllo postoperatorio dopo 10 giorni: • VOD 1,0 con -1,75≈-1,75 ax 40° • VOS 0,9 con -2,25sf≈-1,75 ax 135°tabo pl ef + 10∆ • CT con correzione pv ef + 18 ∆ • LW : VBS a tratti sdoppia e compensa con + 20∆ Aspettiamo controllo definitivo dopo 1 mese nel frattempo diamo l.a.c. provvisorie di -3,00sf • Prescritto p.v. occhiale premontato di +3,00sf per controllo ortottico sfruttando effetto prismatico lenti N.B. Il visus è stato eseguito in scala LogMAR CONTROLLO DEFINITIVO VOD 1,0 con -1,00 sf≈ -2,50 ax 45° VOS 1,0 con -2,00 sf≈ -1,75 ax 130° Tabo RLC simmetrici C.T. con correzione pl ef +10∆ pv ef +16∆ Con +6 ∆ BE su OD la paziente fonde bene pl e non riferisce diplopia, che comunque risulta saltuaria con occhiali Si prescrivono sia occhiale sia l.a.c. Al controllo ortottico con l.a.c. indossate: • RLC simmetrici pl ef +8∆ • C.T. pv ef +10∆ • Se dissociata lieve aumento angolo minimo con recupero spontaneo • LW: VBS, no diplopia • • • • La paziente non riferisce più diplopia né con l.ac. né con occhiali N.B. Il visus è stato eseguito in scala LogMAR CONCLUSIONI • Importanza della visita Ortottica nella decisione chirurgica refrattiva • Se siamo in presenza di una cataratta in pazienti forici e/o con angolo variabile consideriamo sempre un’eventuale miopizzazione o ipermetropizzazione artificiale da impianto di IOL che consente un controllo della foria, e dell’eventuale diplopia associata, per effetto prismatico delle lenti. • La nostra fortuna è stata che la paziente aveva una cataratta associata ad apparente assenza di compromissione della motilità oculare da imputarsi alla chirurgia vitreoretinica TAKE HOME MESSAGE • Non preoccuparsi se nei primi controlli post operatori il risultato non è perfetto: tendenzialmente il miglioramento dell’acutezza visiva con la nuova correzione migliora le vergenze fusionali del paziente • L’angolo residuo tende a diminuire ed a trasformarsi in foria pura • L’utilizzo di l.ac. è di grande aiuto nel controllo forico…..ma non deve essere mai demandato all’ottico • Sono i medici oculisti e gli ortottisti che si devono fare carico della contattologia medica specie nella strabologia….per cui giovani fatevene carico c’è molto lavoro e spazio d’azione! GRAZIE PER L’ATTENZIONE