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Abstract Presentato al Congresso di TIGULLIO CARDIOLOGIA 2010
UN CUORE...CHE FA CRACK!
G. Ricci(2), M. Zannoni(2), F. Manara(1), R. Codogni(2), V. Sivero(2), P. Perfetti(1), GP. Rocca(1) (Verona)
1)Pronto Soccorso O.C.M., Verona
2)S.S.O. di Tossicologia Clinica, Verona
L’abuso di sostanze stupefacenti è una frequente causa di ammissione al DEA e pone numerosi problemi
diagnostico-terapeutici, inclusi quelli legati all’insorgenza di aritmie cardiache potenzialmente fatali.
Abbiamo trattato 100 pazienti per abuso di droga con terapia antidotica o di supporto, monitoraggio del profilo
elettrolitico e dell'attività cardiaca ricercando anomalie legate ad una situazione di abuso di sostanze
stupefacenti con l'obiettivo di prevenire complicanze cardiologiche potenzialmente fatali.
Dal 1 gennaio 2008 al 31 ottobre 2009 sono stati trattate le seguenti overdose:
Eroina
12 paz.
Cocaina
29 paz.
MDMA
33 paz.
"Speedball"
13 paz.
MDMA + cocaina
8 paz.
Cocaina + THC
5 paz.
46/100 pazienti non hanno dimostrato alcuna significativa alterazione del ritmo cardiaco, 38 hanno presentato
tachicardia sinusale, 5 una TPSV, e 6 una FAP . In 5 pazienti ricoverati per overdose da eroina (3 pazienti), più
cocaina ed eroina (2 pazienti), sono stati osservati 3 casi di tachicardia ventricolare e due di torsione di punta.
Tutti i pazienti con gravi complicazioni cardiologiche (fibrillazione atriale parossistica tachicardia ventricolare,
totale 11 pazienti) hanno fatto rilevare anche una concomitante ipopotassiemia (media: 2,8 mEq /L, range 2,63,1 mEq /L). 4 associavano ipomagnesiemia ( <1,4 mEq /L).
Questi casi suggeriscono una possibile associazione tra overdose da stupefacenti e aritmie potenzialmente fatali,
come le torsioni di punta, soprattutto se accompagnate da ipopotassiemia associata ad ipomagnesiemia.
Pertanto, ogni paziente con una storia di assunzione di una o più sostanze aritmogene deve essere attentamente
valutato, per poter correggere rapidamente ogni anormalità elettrolitica, in particolare l’ipopotassiemia ed
l’ipomagnesiemia