Gaber e Pasolini la lucida visione di artisti poco organici

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Corriere
:21):Mitffl e
press LIETE
08/02/2012
di Ravenna Faenza-Lugo e Imola
Isg
Gaber e Pasolini
la lucida visione
di artisti poco organici
di Maria Teresa Indellicati
BAGNACAVALLO. Giorgio
Gaber, Pier Paolo Pasolini:
due intellettuali non pacificati, né pacificatori, con una
visione così lucida del presente e del futuro prossimo
da essere addirittura, a volte,
disturbante. Eretici e corsari
è la pièce che Neri Marcorè
e Claudio Gioè mettono in
scena oggi (ore 21) al teatro
Goldoni di Bagnacavallo:
un testo tratto dagli scritti di
Pasolini, di Giorgio Gaber e
del fido Sandro Luporini. Lo
spettacolo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber, è diretto
da Giorgio Gallione, che firma anche la drammaturgia,
e si avvale della musica dal
vivo dello Gnu Quartet:
Francesca Rapetti (flauto),
Stefano Cabrera (violoncello), Raffaele Rebaudengo
(viola), Roberto Izzo (violino).
Gli Scritti corsari: gli articoli che lo scrittore e regista
di Uccellacci e uccellini, Medea e Accattone aveva pubblicato sul Corriere della Sera
dal gennaio 1974 al febbraio
1975, sono evidentemente citati dal titolo: nell'opera, sostanzialmente una raccolta
di riflessioni sulle trasformazioni dell'Italia di quegli anni, Pasolini esprimeva la
sua disincantata preoccupazione per un paese in evolu-
dai due intellettuali per suscitare almeno una reaziozione, sì, dal punto di vista del
ne nei loro interlocutori.
benessere e della tecnologia,
«Io non sono mai stato un
ma cresciuto troppo in fretta,
militante, mai tesserato,
in maniera non meditata: pemai propagandista. Questo
ricolosa, quindi, per le struttuessere
un po' dentro un po'
re sociali e civili, oltre che culfuori,
che
mi
è stato anche imturali che "fanno" una popolaputato,
per
me
è vitale. Io credo
zione.
invece nell'utopia della politica
Gaber, il Gaber di Qualcuno
come indagine nella realtà»: Paera comunista non poteva
solini,
Gaber e Luporini si muonon condividere la preocvevano
su una lunghezza d'onda
cupazione e persino il fasimile,
condividendo
molte intuistidio per tanzioni
che,
trasformate
e personato ottimismo •
lizzate, si possono riconoscere nei
di facciata sulle «magnifiche sor- testi del teatro di Gaber, nei saggi,
ti e progressive» del Paese, di-nei romanzi e nei film di Pasolichiarando in un'intervista venu- ni.
Eretici e corsari si alimenta di
ta dopo la lettura delle pagine pasoliniane: «sviluppo senza pro- tutti questi materiali: monologhi, articoli, canzoni, framgresso... mi sembra la sintesi
menti di interviste di due arpiù appropriata della nostra etisti e intellettuali "non orpoca». Pasolini ma anche Gaganici", poeti d'opposiziober con il suo teatro finirono
ne, simili nel lucido disincosì per raccontare un sistecanto, diversi nelle soluzioma succube di un'opera di oni prospettate, capaci di pemologazione fatalmente derò ammonirci con lucida
stinata a distruggere ogni
preveggenza sulla necessisingolarità e ogni autenticità di tornare a privilegiatà perché fondava il proprio
re il "crescere" rispetto al
potere su una promessa
"consumare", l'"essere"
messianica di comodità e
rispetto all'"apparire":
benessere, mentre in realpunti di vista difficili
tà stava trasformando il
da recepire, persi come
cittadino in un «uomo che
siamo nella totale,
solo consuma». L'analisi
narcisistica, fiducia
impietosa, le polemiche
nella bontà del nostro
accese, anche e soprattutmodus vivendi.
to verso la sinistra: la parte politica a cui culturalmente ed eticamente se
non ideologicamente i due
autori facevano riferimento, furono aspre e radicali,
spesso anzi radicalizzate
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Gakr e Pasolini
la lucida Asione
di artisti poco organici
Kanclin,k
press LinE
il Resto del Carlino
08/02/2012
Ravenna
«Pronti a pulire le vie di Bagnacavallo,
ma finora non si o stati interpellati»
Replica di Faccani: «Nessuno si è proposto come spalatore»
NON TUTTE le ciambelle riescono col buco. Da una parte chi.
non vuole spalare neve e lo deve
fare per uscire dì casa, dall'altra
chi vorrebbe farlo per liberare le
stradine più strette e meno adatte
al passaggio dei mezzi spala neve e
non viene chiamato. E" quanto
sta succedendo a Bagnacavallo,
dove alcuni stanno cercando di ricostituire il gruppo di Protezione
civile che, per la mancanza di attività o — sostengono — «di un
progetto strutturato» che li possa
coinvolgere per farli sentire parte
integrante del servizio, si è negli
anni dissolto. Ed ora fa fatica a riemergere, nonostante l'apparente
disponibilità di tutti, amministratori comunali compresi, che nella
realtà si induce in un nulla di fatto.
LA POLEMICA
s:
v
c
on
tari
L'EMERGENZA neve ne è stata
l'ennesima prova. Alcuni dei volontari avrebbero voluto essere
chiamati da subito, da quando i
primi fiocchi hanno deciso di attecchire e di aumentare il volume
della nevicata fino ai livelli rag-
«Su molte strade del centro
ora è difficile
mantenere l'equilibrio»
giunti la settimana scorsa, e invece hanno atteso invano che il telefono squillasse. A loro parere, un
servizio maggiormente potenziato tramite il coinvolgimento di volontari avrebbe risolto anche il.
problema di tante vie del centro,
come via Cadorna, occupate ora
da uno strato di ghiaccio scivoloso e insidioso sul quale è difficile
mantenere l'equilibrio.
NE SANNO qualcosa i residenti,
soprattutto se anziani, per i quali
l'uscire di casa è stata e forse sarà
anche nei prossimi giorni una difticolta. E mentre a Bagnacavallo
abbondano le attrezzature, ma
scarseggiano gli uomini, «a Massa
e Conselice — dicono gli aspiranti volontari di Protezione civile
succede il contrario. In entrambe i Comuni, i gruppi di Protezione civile sono :formati da un bel
numero di volontari e sono organizzati. A loro però mancano i
mezzi».
«SI FACCIANO vivi replica
Roberto Faccani, coordinatore
della Protezione civile e coniati-
dante del Corpo intercomunale di
Polizia municipale dell'Unione
— nessuno mi ha chiamato a Bagnacavallo per proporsi come spalatore. Su lutto il territorio abbiamo impiegato i volontari in grado
di gestire i mezzi spargisale e la
fresatrice. Se nuovamente dovesse nevicare, invito queste persone
a contattarmi per coordinare un
loro possibile intervento».
INTANTO una nuova ordinanza valida per tutto il territorio intercomunale relativo ai comportamenti 'civici' da adottare quando
si è invasi dalla neve sarà resa nota nei prossimi giorni per evitare,
ad esempio, che chi spala davanti
a casa propria poi butti la neve in
mezzo alla strada, o dovunque
possa infastidire altri.
Monia Savioli
DISAGIO
Due strade del territorio
lughese durante le
abbondanti nevicate dei
giorni scorsi
«In città abbondano Le
attrezzature, ma
scarseggiano gli uominir, a
Massa Lombarda e a
Conselice accade ì.
contrario»
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«Si facciano vivi se
nuovamente dovesse
nevicare, invito queste
persone a contattarmi per
coordinare il loro
possibile intervento»
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press LinE
08/02/2012
il Resto del Carlino
Ravenna
TA'TRO AL GOLDONI 'ERETICI E CORSARI 9
Pasolini, Gaber, Luporini
In scena c'è Marcorè
'ERETICI e Corsari', dall'opera di Giorgio Gaber, Sandro
Luporini e Pier Paolo Pasolini è uno spaccato della realtà
italiana. A portarlo in scena questa sera al teatro Goldoni
di Bagnacavallo (alle 21) saranno Neri Marcorè e Claudio
Gioè. Le musiche dal vivo saranno suonato dallo Gnu.
Quartet: Francesca Rapetti (flauto), Stefano Cabrera
(violoncello), Raffaele Rebaudengo (viola), Roberto Izzo
(violino). La regia e la drammaturgia dello spettacolo (
realizzato in collaborazione con la Fondazione Giorgio
Gaber) sono invece di Giorgio Gallione. Pasolini racconta un
sistema che sta attuando un'opera di omologazione
distruttrice di ogni autenticità, che fonda il proprio potere su.
una ipnotica promessa di comodità e benessere, ma che :in
realtà sta trasformando il cittadino in un 'uomo che solo
consuma'. In quegli stessi anni Gaber e Luporini non solo si
muovono su una lunghezza d'onda analoga. Biglietti: dalle 10
alle 13 al botteghino del Goldoni (piazza Libertà 18,
0545-64330). Www.accademiaperdutait www.vivatieketit.
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A.
Ak.s
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SUL PALCO
A Bagnacavallo
Neri Marcorè
e Claudio Cioè
saranno
protagonisti.
Non
mancheranno
le musiche
dal vivo
che saranno
suonate
dallo Gnu
Quartet
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Bagnacavallo Trilogy Music Tribute: a teatro
per solidarietà
BAGNACAVALLO Giovedì 16 febbraio è in
programma il secondo concerto della rassegna Trilogy Music Tribute, manifestazione musicale nata dall'incontro fra la
cooperativa sociale Il Mulino e l'associazione di management spettacoli Bluvillage
Mister E Dopo il successo del tributo a
Ivan Graziani, che il 12 gennaio ha portato
sul palcoscenico del teatro Goldoni i figli
Filippo e Tommaso per un omaggio al
grande cantautore, scomparso nel 1997,
il 16 febbraio si alterneranno ai microfoni
"I Vergas", con un tributo ai Beatles, e "I
Cuori di Pietra", con un tributo ai Rolling
Stones. "I Vergas", formazione imolese che
da oltre vent'anni gira l'Italia per rendere
omaggio alla musica dei Beatles, proporrà
sul palcoscenico del Goldoni il meglio dei
"Fab Four" di Liverpool, men tre i raven-
nati "Cuori di Pietra" si esibiranno in una
selezione dei successi dei Rolling Stones,
come fanno da dieci anni a questa parte
in Emilia-Romagna e non solo. A occuparsi dell'organizzazione dell'iniziativa è Bluvillage & Mister F, gruppo di lavoro che da
anni opera nel campo degli spettacoli e
dell'intrattenimento.La manifestazione si
avvale inoltre della collaborazione del
Lions Club Bagnacavallo e del patrocinio
del Comune. Partner ufficiale dell'iniziativa è la concessionaria De Stefani di Ravenna. I proventi dell'iniziativa saranno
devoluti alla cooperativa sociale Il Mulino
per la promozione e lo sviluppo di progetti d'integrazione e reinserimento socio-lavorativo. Inizio alle 21.30. Biglietti: 12 euro
(platea palco) e 1 0 curo (loggione); 5 curo
per i bambini.
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UGO
Ma0 neve un treno arriu
Neri Nlarcorè e Claudio Gioè sfogliano
pagine e brani di Pier Paolo Pasolini
e Giorgio Gaber. Omologazione
e cambiamento si incontrano al Goldoni
di Bapacavallo i "Eretici e corsari"
'Italia al tempo di Facebook,
Twitter, internet, chat, srns e
cellulari. Un Paese molto diverso da
quello di cui parlavano, più o meno
negli stessi anni, i Settanta del secolo scorso, un cantautore e uno scrittore. Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini. Un Paese
differente da quello di ieri, ma teatro
oggi, per molti aspetti, di ciò che veniva annunciato
con lucida intuizione circa trent'anni fa.
Nel 1975, prima di morire, Pasolini pubblica Scritti corsari, una raccolta di articoli e riflessioni sulla trasformazione
dell'Italia di quegli anni. In un'intervista,
periodo medesimo, Gaber commenta
"sviluppo senza progresso... mi sembra
la sintesi più appropriata della nostra epoca".
Il primo mette in luce con senso critico
un sistema che sta omologando l'uomo,
attraverso un panorama colorato da comodità e benessere, ma che in realtà sta
trasformando il cittadino in un "uomo
che solo consuma". Nello stesso periodo
questo sentire è colto anche dal cantautore milanese e da Sandro Luporini
(coautore di Gaber), che captano le intuizioni pasoliniane, per farle entrare,
personalizzate, sul palco del signor G.
Monologhi e canzoni famose come Gli
oggetti, Il grido, I.a festa raccontano
questo amaro sguardo comune che si
posa sulla società e il Paese. A far incontrare sul palcoscenico i due uomini sono Neri Marcorè e Claudio Gioè (foto
Bepi Caroli; in onda ieri su Canale 5 con
l'ultima puntata della fiction Il tredicesimo apostolo. ll prescelto), in scena con
Eretici e corsari, puntuali, alle 21, al Goldoni di Bagnacavallo, nonostante la neve.
Diverso questo Gaber rispetto a quello
che Marcorè portò a teatro negli anni
scorsi con la pièce Un certo signor G.
"Eretici e corsari", spettacolo realizzato
in collaborazione con la Fondazione
Giorgio Gaber - Teatro dell'Archivolto,
regia di Giorgio Gallione (che torna in
Romagna dopo La donna che sbatteva
nelle porte, con Marina Massironi) - si
ispira all'opera degli autori, con musiche dal vivo del Gnu Quartet, alternando monologhi, articoli, canzoni, frammenti di interviste di due artisti e intellettuali "non organici". Poeti d'opposizione, diversi nella libertà, ché annunciano che "il futuro è già finito" e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il "crescere" rispetto al "consumare". Tornare
a pensare, in un'ottica precisa che vede
solo l'individuo con la sua coscienza in
grado di dare una svolta alla società. In
un periodo in cui la parola che domina
tutti i settori è "crisi", una morsa che tiene in scacco, favorendo l'abitudine a uno stile di vita che sembra non mutare,
una serata a teatro può suggerire nuovi
spunti per trovare risposte a lungo periodo negativo, a cui è necessario reagire. Crisi o cambiamento epocale? Entrambi probabilmente, ma accostandosi
a Gaber e Pasolini si scruta come l'Italia
di oggi possa essere giunta a toccare determinate sponde a causa di inerzia, inettitudine e pigra omologazione.
Un esempio di ciò si può trovare in un
articolo di Pasolini, presente appunto
in Scritti corsari, dove lo scrittore pone
il focus anche sulla lingua (di cui ne riportiamo un breve estratto), con lo
zoom sulla perdita di identità su scala
regionale attraverso la perdita stessa
della conoscenza del dialetto:
(..) Dal punto di vista del linguaggio verbale, si ha la riduzione di tutta la lingua
a lingua comunicativa, con un enorme
impoverimento dell'espressività. I dialetti
(gli idiomi materni!) sono allontanati nel
tempo e nello spazio: i figli sono costretti
a non parlarli più perché vivono a Torino, a Milano o in Germania. Là dove si
parlano ancora, essi hanno totalmente
perso ogni potenzialità inventiva.
Biglietti: 19/11 euro; info: 0545.64330.
Lina Colasanto
Pagina 31
'F NOTE
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