Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Note Tematiche N° 9–Settembre 2009 ISSN 1972-4128 L’ANALISI DELLA SOSTENIBILITA’ DI LUNGO PERIODO DELLE FINANZE PUBBLICHE: LA METODOLOGIA DELL’UE Paolo Biraschi* e Juan José Pradelli** ABSTRACT La nota presenta la metodologia concordata a livello europeo per valutare la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche. I fondamenti analitici della dinamica del debito pubblico e delle definizioni di sostenibilità sono descritti ponendo l’enfasi sull’interpretazione di questi concetti e sulle sue implicazioni di politica fiscale. La nota discute gli aspetti specifici della metodologia europea che riguardano la crescita economica e l’andamento delle variabili fiscali nel lungo periodo e hanno effetti di rilievo sugli indicatori di sostenibilità. JEL: E62, H63, H55 Keywords: Sustainability, Public Finances, Ageing Note Tematiche La collana intende promuovere la circolazione di Note Tematiche prodotte all’interno del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il contenuto delle Note Tematiche riflette esclusivamente le opinioni degli autori e non impegna in alcun modo l’amministrazione. * Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro. Corresponding author: Via XX Settembre 97, 00187 Rome - ITALY. E-mail: [email protected]. ** Consip SpA e Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Corresponding author: Via XX Settembre 97, 00187 Rome - ITALY. E-mail: [email protected] Si ringraziano Lorenzo Codogno e Marco Cacciotti per gli utili commenti e suggerimenti. 1 note tematiche 1. INTRODUZIONE L’analisi della sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche riveste un ruolo centrale in sede europea ed in particolare per i paesi aderenti all’Unione Economica e Monetaria (UEM). Il Trattato di Maastricht e il Patto di Stabilità e Crescita (PSC) hanno stabilito rigorosi vincoli di bilancio insieme a procedure di sorveglianza multilaterale sia di tipo preventivo sia sanzionatorio in grado di monitorare costantemente la disciplina di bilancio degli Stati membri ed eventualmente punire i paesi fiscalmente indisciplinati. Nel 2005 la riforma del PSC ha ufficialmente stabilito che il processo di sorveglianza multilaterale debba considerare la sostenibilità del debito pubblico alla stregua di un bene pubblico a livello europeo. Al fine di garantire un adeguato meccanismo di coordinamento delle politiche fiscali tra gli stati membri e di assicurare un costante monitoraggio delle condizioni di sostenibilità di lungo periodo dei conti pubblici, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, i paesi dell’Unione Europea hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro ad hoc denominato Ageing Population and Sustainability Working Group (Gruppo di Lavoro sull’Invecchiamento della Popolazione e sulla Sostenibilità, AWG), operante nell’ambito del Comitato di Politica Economica del Consiglio ECOFIN. L’obiettivo dell’AWG è stato, in primo luogo, di costruire proiezioni delle componenti della spesa pubblica maggiormente influenzate dall’evoluzione demografica (le cosiddette spese age related riguardanti la spesa per pensioni, sanità, assistenza agli anziani, istruzione e sussidi di disoccupazione); in secondo luogo, di utilizzare tali proiezioni per condurre un’analisi sulla sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche degli Stati membri. La costruzione di uno scenario comune in termini di ipotesi demografiche e macroeconomiche ha di fatto rafforzato la trasparenza ed accuratezza dei dati sulle spese age related. In tal modo si è predisposta una metodologia concordata a livello europeo in grado di valutare omogeneamente la sostenibilità delle finanze pubbliche nei paesi membri, favorendo i confronti internazionali.1 La metodologia concordata in sede europea ricava la dinamica dello stock di debito pubblico in rapporto al PIL sulla base delle proiezioni demografiche, macroeconomiche e di finanza pubblica con un orizzonte temporale che attualmente arriva al 2060. Gli indicatori sintetici di sostenibilità, S2 ed S1, vengono calcolati al fine di misurare l’aggiustamento fiscale che sarebbe necessario per riportare il rapporto debito/PIL su un sentiero di sostenibilità. Infine, l’analisi di sensitività valuta la robustezza dei risultati prendendo in considerazione una serie di scenari alternativi caratterizzati da differenti ipotesi sull’andamento delle variabili demografiche, macroeconomiche e di finanza pubblica.2 L’analisi della sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche è, quindi, descritta nei programmi di stabilità e convergenza che i paesi membri dell’Unione Europea sono tenuti a presentare ogni anno alla Stile da utilizzare: “Frasi riassuntive”. Per aggiungere frasi riassuntive, fare copia-incolla della casella di testo e posizionarla vicino al paragrafo che si vuole riassumere. 2 Per un’analisi di sostenibilità finanziaria nel caso italiano, si veda Biraschi, P., Codogno, L., Giammusso, F., Nenna, M., e J. Pradelli (2008); “Are Italy’s public finances sustainable? The role of demography, productivity, and labour markets”; Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, Working Paper No 6. 2 note tematiche Commissione Europea ed al Consiglio ECOFIN. L’analisi di sostenibilità fornisce informazioni qualitative e quantitative in grado di identificare le fonti di rischio dovuto alle politiche di bilancio e all’invecchiamento della popolazione. Il presente lavoro intende descrivere in modo analitico la metodologia correntemente adottata in sede UE per valutare la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche dei paesi membri. A questo proposito, la sezione II fornisce una descrizione preliminare riguardante le determinanti della dinamica intertemporale del debito pubblico. La sezione III prende in esame le definizioni e gli indicatori di sostenibilità utilizzati in seno all’AWG, ponendo l’accento sull’interpretazione analitica di questi concetti. La sezione IV presenta gli aspetti specifici della metodologia dell’AWG, con particolare riferimento alle ipotesi riguardanti la crescita economica e l’andamento delle variabili fiscali nel lungo periodo che modificano parzialmente gli indicatori di sostenibilità presentati nella sezione III. La sezione V conclude. In Appendice si riporta una serie di studi suggeriti per l’approfondimento della tematica sulla sostenibilità finanziaria di lungo periodo. 3 note tematiche 2. DINAMICA DEL DEBITO PUBBLICO L’AWG valuta la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche sulla base della dinamica del debito, ovvero attraverso l’analisi dell’andamento del debito e delle sue determinanti. Lo stock di debito pubblico in un dato anno sintetizza l’indebitamento netto dei periodi precedenti per mezzo del quale il governo ha finanziato i passati disavanzi di bilancio. Secondo una semplice identità contabile, la variazione dello stock di debito pubblico in un dato intervallo temporale dipende principalmente da due grandezze: il saldo primario di bilancio, ossia la differenza tra le entrate fiscali e la spesa pubblica (al netto della spesa per interessi), e la spesa per gli interessi pagati sul debito accumulato. Queste due componenti forniscono un informazione significativa riguardo all’evoluzione del debito pubblico: (i) lo stock di debito aumenta quando il saldo primario di bilancio esibisce un deficit o un surplus minore della spesa per interessi, determinando un deficit complessivo a cui il governo fa fronte prendendo a prestito sul mercato dei capitali; (ii) lo stock di debito rimane costante quando il saldo primario esibisce un surplus delle stesse dimensioni della spesa per interessi, cosicché non si deve ricorrere a nuovo indebitamento 3; e (iii) lo stock di debito si riduce quando il saldo primario mostra un surplus maggiore della spesa per interessi e quindi il governo dispone delle risorse finanziare necessarie per ripagare parte del debito ereditato.4 L’identità contabile sopradescritta può essere formalizzata dal cosiddetto vincolo di bilancio del settore pubblico. Tale vincolo stabilisce che la variazione nello stock di debito nell’anno t è data da Dt − Dt −1 = i Dt −1 − (Tt − Gt ) (1) dove Dt indica lo stock di debito pubblico alla fine dell’anno t, Tt sono le entrate fiscali e Gt è la spesa primaria. Si assume che la spesa per interessi in t dipenda dallo stock di debito iniziale Dt-1 e dal tasso d’interesse nominale medio i. L’espressione alla destra del segno d’uguaglianza corrisponde al deficit complessivo o indebitamento netto. Lo stock di debito pubblico non rappresenta da solo una variabile significativa per l’analisi di sostenibilità in quanto la sua rilevanza deve essere valutata rispetto alla ricchezza prodotta ogni anno da un determinato paese, cioè il prodotto interno lordo (PIL). L’ammontare del gettito fiscale che il governo utilizza per finanziare la spesa primaria e il servizio sul debito è strettamente correlato alla grandezza del PIL. Pertanto, il rapporto debito/PIL è largamente utilizzato nella pratica come misura del peso delle passività complessive. La 3 Il governo non ha la necessità di prendere a prestito per finanziare lo squilibrio tra entrate fiscali e spese pubbliche; tuttavia, è probabile che prenda a prestito per rifinanziare il debito in scadenza (roll over). 4 Tuttavia, è anche importante considerare le attività finanziarie detenute dal governo. Infatti, qualora il governo disponga di risorse finanziarie provenienti dalla differenza complessiva tra entrate fiscali e spese pubbliche, queste possono essere utilizzate sia per ripagare il debito sia per accumulare attività finanziarie. In entrambi i casi la sostenibilità di lungo periodo migliora, ma solo nel primo caso lo stock di debito lordo si riduce. Per semplicità, la trattazione successiva non considera la distinzione tra debito pubblico al lordo e al netto di tali attività finanziarie, delle entrate pubbliche provenienti dalla emissione di moneta (signoraggio) e dagli effetti dello stockflow adjustment. 4 note tematiche variazione del rapporto debito/PIL in un dato intervallo temporale dipende principalmente da due grandezze: il saldo primario di bilancio misurato in rapporto al PIL e la spesa per interessi aggiustata per la crescita del PIL nominale (tecnicamente definita come effetto snow ball).5 Ne consegue che il rapporto debito/PIL: (i) aumenta quando il saldo primario (in rapporto al PIL) esibisce un deficit o un surplus minore della spesa per interessi aggiustata per la crescita; (ii) rimane costante quando il saldo primario (in rapporto al PIL) mostra un surplus uguale alla spesa per interessi aggiustata per la crescita6; e (iii) si riduce quando il saldo primario (in rapporto al PIL) mostra un surplus maggiore della spesa per interessi aggiustata per la crescita. La variazione nel rapporto debito/PIL nell’anno t è data da dt − dt −1 = r dt −1 − ( tt − gt ) (2) dove dt indica il rapporto tra lo stock di debito pubblico Dt e il PIL nominale Yt, tt è il rapporto entrate fiscali/PIL e gt è il rapporto spesa primaria/PIL. Il tasso r è definito come r=(i-y)/(1+y), dove il numeratore è la differenza tra il tasso d’interesse nominale i e il tasso di crescita del PIL nominale y (indicato spesso come il differenziale tra tasso d’interesse e tasso di crescita dell’economia). La differenza principale tra l’equazione (1) e (2) è che il tasso d’interesse nominale i nella (1) è stato sostituito da r nella (2).7 La spesa per interessi aggiustata per la crescita del PIL nominale corrisponde alla spesa per interessi calcolata utilizzando il differenziale tra tasso d’interesse e tasso di crescita dell’economia, e misurata in rapporto al PIL. La spesa per interessi, invece, è calcolata utilizzando il tasso d’interesse nominale. 6 Si deve sottolineare che quando il saldo primario in rapporto al PIL eguaglia la spesa per interessi aggiustata per la crescita, il governo sta in realtà affrontando una situazione di nuovo indebitamento, ma poiché lo stock di debito pubblico cresce nella stessa misura del PIL nominale, il loro rapporto rimane costante. Al contrario, quando l’avanzo primario in termini nominali è uguale alla spesa per interessi, il governo non deve prendere nuovamente a prestito, lo stock di debito rimane costante e il rapporto debito/PIL si riduce a causa della crescita del PIL nominale. 7 La spesa per interessi aggiustata per la crescita del PIL nominale r dt-1 è la differenza tra la spesa per interessi in rapporto al PIL i Dt-1/Yt e il termine y Dt-1/Yt che indica l’effetto della crescita del PIL nominale sul rapporto debito/PIL. 5 5 note tematiche 3. DEFINIZIONI ED INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ In genere, le finanze pubbliche si definiscono come insostenibili quando la loro dinamica intrinseca conduce ad una ‘eccessiva’ accumulazione di debito pubblico che costringe il policy maker ad intraprendere prima o poi azioni di aggiustamento fiscale per contrastare le conseguenze indesiderate legate al crescente onere del debito. L’accumulazione di debito pubblico è considerata in contrasto con la nozione di sostenibilità finanziaria quando, in determinate situazioni, la crescita del debito risulta essere troppo veloce (rispetto ad un tasso di crescita di riferimento prestabilito), oppure, in altri casi, quando il livello di debito risulta essere troppo elevato (rispetto ad un livello di riferimento prestabilito). L’AWG utilizza due definizioni di sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche. La prima assume che la dinamica del debito sia in linea con il vincolo di bilancio intertemporale del settore pubblico; si impone, in sostanza, una restrizione sulla crescita del debito nel lungo periodo. La seconda, che impone un vincolo sul livello del debito, assume che questo converga verso un predeterminato valore obiettivo (debt target) entro un orizzonte temporale finito. L’AWG ha proposto appositi indicatori quantitativi (rispettivamente S2 ed S1) che misurano l’aggiustamento fiscale necessario al raggiungimento delle condizioni di sostenibilità appena fornite. In particolare, l’indicatore S2 misura la differenza tra la situazione di bilancio corrente e quella che garantisce che il rapporto debito/PIL rispetti il vincolo di bilancio intertemporale del settore pubblico (definito in seguito) lungo un orizzonte temporale infinito. L’indicatore S1 misura invece la discrepanza tra la situazione di bilancio corrente e quella necessaria affinché il rapporto debito/PIL converga verso un valore obiettivo del 60 per cento nel 2060. Gli indicatori S2 ed S1 possono essere opportunamente scomposti al fine di identificare le due fonti di rischio legate alla sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche: (i) la posizione di bilancio iniziale, associata al saldo primario strutturale e al debito ereditato; e (ii) il costo dell’invecchiamento della popolazione, associato al deterioramento atteso nel saldo primario di bilancio dovuto all’incremento della spesa age related. 3.1 VINCOLO DI BILANCIO INTERTEMPORALE DEL SETTORE PUBBLICO ED S2 Sulla base della definizione di sostenibilità implicita nel vincolo di bilancio intertemporale del settore pubblico, la finanza pubblica si dice sostenibile in presenza di una crescita del debito pubblico che non sia esplosiva in un orizzonte temporale infinito. Un esempio di dinamica del debito insostenibile è rappresentato dall’ipotesi di un governo che presenti un saldo primario sistematicamente pari a zero e che sia pertanto costretto ad un continuo ricorso all’indebitamento sul mercato per far fronte al pagamento della spesa per interessi. Il rapporto debito/PIL si 6 note tematiche espanderebbe, in altri termini, solo a fronte dell’accumularsi degli interessi passivi aggiustati per la crescita (effetto snow ball). Il perpetuarsi di un simile comportamento sarebbe certamente incompatibile con la nozione di sostenibilità di lungo periodo e senz’altro in contrasto con gli interessi dei detentori dei titoli del debito pubblico. Una dinamica del rapporto debito/PIL non esplosiva, viceversa, si osserva qualora un governo consegua saldi di bilancio primario prevalentemente in avanzo, così da ripagare gli oneri sul debito, completamente o parzialmente e, nel caso, ridurre lo stock di debito accumulato. In tale contesto, il conseguimento di un avanzo primario tale da controbilanciare l’effetto snow ball, consentirebbe una crescita contenuta del rapporto debito/PIL e garantirebbe la sostenibilità delle finanze pubbliche. Una politica fiscale implementata a partire dall’anno t0+1 compatibile con una dinamica del rapporto debito/PIL non esplosiva, soddisfa il vincolo di bilancio intertemporale8 ∞ ∑ s =t0 +1 ts (1 + r ) s − t0 = ∞ ∑ s =t0 +1 gs (1 + r ) s − t0 + d t0 (3) In base alla (3), il valore attuale (atteso) del rapporto entrate fiscali/PIL deve uguagliare il valore attuale (atteso) del rapporto spesa primaria/PIL più lo stock di debito iniziale (misurato in rapporto al PIL). Si richiede, pertanto, che tutte le entrate fiscali correnti e future coprano tutte le spese primarie correnti e future più lo stock di debito iniziale. Date queste condizioni, l’indebitamento netto necessario a coprire squilibri temporanei tra entrate fiscali e spese pubbliche non determina una crescita eccessiva del rapporto debito/PIL nel lungo periodo. Utilizzando le proiezioni per le entrate fiscali, la spesa primaria, il tasso di interesse nominale e il tasso di crescita del PIL nominale, si può calcolare la (3) verificando il soddisfacimento o meno del vincolo di bilancio intertemporale. Qualora il vincolo non sia soddisfatto poiché le entrate sono insufficienti a coprire le spese e il debito iniziale, si pone un problema di sostenibilità di lungo periodo. Infatti, il ricorso all’indebitamento necessario a finanziare i disavanzi di bilancio condurrebbe ad una crescita eccesiva del rapporto debito/PIL. Al fine di ripristinare la sostenibilità, il governo dovrà necessariamente predisporre un aggiustamento fiscale. L’aggiustamento fiscale potrebbe, alternativamente, aumentare le entrate fiscali, ridurre la spesa primaria, ridurre lo stock di debito iniziale, o ancora una combinazione delle precedenti. In un orizzonte temporale di lungo periodo, tuttavia, non solo le politiche fiscali possono contribuire alla sostenibilità, ma anche altre politiche, in particolare quelle strutturali, che abbiano un impatto positivo sulla crescita del PIL potenziale. A questo riguardo, l’indicatore S2 misura l’aggiustamento permanente del saldo primario strutturale, in percentuale del PIL, necessario al rispetto del vincolo di bilancio intertemporale lungo un orizzonte 8 Nella parte restante della sezione III, si assume che il tasso d’interesse nominale i e il tasso di crescita del PIL nominale y siano costanti nel tempo, da cui deriva che anche il tasso r rimane costante. Per ipotesi, inoltre, i risulta maggiore di y. La sezione IV presenta risultati più generali assumendo che il tasso di crescita del PIL nominale possa variare nel tempo. 7 note tematiche infinito. Considerando che le proiezioni macroeconomiche e fiscali partono dall’anno t0+1, S2 soddisfa l’equazione ∞ ∑ s = t0 +1 pbt0 + Δpbs + S 2 (1 + r ) s − t0 (4) = d t0 in cui dt0 indica il rapporto debito/PIL dell’anno t0, pbt0 è il rapporto saldo primario/PIL, cioè pbt0=tt0-gt0, e ∆pbs è la differenza tra il rapporto saldo primario/PIL atteso nell’anno s e quello iniziale, cioè ∆pbs=pbs-pbt0. Infatti, per l’anno s, il rapporto saldo primario/PIL pbs può essere considerato la somma di due elementi: (i) il valore del saldo primario iniziale pbt0 che si sarebbe osservato qualora le future condizioni di finanza pubblica in s rimanessero identiche a quelle in t0, e (ii) il valore ∆pbs che cattura la variazione attesa nelle future condizioni di bilancio. I valori di ∆pbs sono spesso negativi in quanto il processo di invecchiamento conduce ad una maggiore spesa age related e quindi a un deterioramento del saldo primario.9 S2 è calcolato nel modo seguente e misurato in punti percentuali S 2 = rdt0 − pbt0 + ( −1) --------------------D ∞ ∑ − s − t0 ) ws Δpbs s =t0 +1 -----------------------------------E ws ≡ (1 + r ) ( ∞ (5) ( ∑ (1 + r ) − s − t0 ) s =t0 +1 Un valore positivo di S2 è associato a finanze pubbliche non sostenibili e indica di quanto il saldo primario strutturale, in rapporto al PIL, debba essere aumentato per garantire che le entrate fiscali possano coprire le spese e il livello iniziale di debito lungo un orizzonte temporale infinito. Al contrario, un valore negativo di S2 viene associato a finanze pubbliche sostenibili. Se S2 è minore di zero allora il saldo primario strutturale garantisce il rispetto del vincolo di bilancio intertemporale. Inoltre, il governo gode di un margine di manovra che può essere sfruttato per assorbire gli shock sfavorevoli sulle variabili macroeconomiche e di finanza pubblica senza tuttavia intaccare la sostenibilità di lungo periodo. Nell’espressione (5), S2 è scomposto in due parti. La prima componente D (initial budgetary position) misura l’aggiustamento permanente nel rapporto saldo primario/PIL necessario a mantenere il rapporto debito/PIL costante lungo un orizzonte infinito al valore iniziale dt0, controbilanciando l’effetto snow ball degli interessi, nel caso in cui non siano attesi cambiamenti nelle condizioni di finanza pubblica (cioè ∆pbs fosse pari a zero). La seconda componente E (long-term changes in the primary balance) indica l’aggiustamento permanente nel rapporto saldo primario/PIL necessario a compensare gli effetti futuri sul bilancio pubblico dell’invecchiamento della popolazione. Si richiede, in altre parole, che il saldo primario venga aggiustato in modo permanente così da controbilanciare l’incremento atteso nella spesa 9 Nella sezione III si assume che la variazione attesa nel rapporto saldo primario/PIL Δpbs deriva esclusivamente dell’aumento della spesa age related, coerentemente con le ipotesi dell’AWG per cui le entrate fiscali e la spesa non age related, in rapporto al PIL, sono costanti nel tempo. Nella sezione IV si considera anche l’aumento dei redditi proprietari. 8 note tematiche age related durante l’intero periodo di proiezione.10 La scomposizione di S2 aiuta ad identificare le due fonti di rischio della sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche: (i) la posizione di bilancio iniziale, indicata dalla componente D e associata al saldo primario strutturale e al debito iniziale; e (ii) il costo dell’invecchiamento della popolazione, dato dalla componente E ed associato all’incremento atteso nella spesa age related. I valori assunti dalle due componenti di S2 quantificano il livello di rischio proveniente da entrambe le fonti. Per esempio, un valore largamente positivo di S2 potrebbe derivare da una posizione di bilancio debole nel presente (D grande) associata ad un trascurabile incremento nella spesa age related (E contenuta). Allo stesso modo esso potrebbe derivare da una posizione di bilancio iniziale equilibrata a cui corrisponde un forte incremento atteso nella spesa age related. Un valore negativo di S2, d’altra parte, deriva generalmente da una posizione di bilancio iniziale solida (D negativo) ed in grado di bilanciare la crescita attesa della spesa age related. Due ulteriori considerazioni sono rilevanti riguardo l’interpretazione delle due fonti di rischio per la finanza pubblica identificate dalle componenti di S2. In primo luogo, il costo dell’invecchiamento della popolazione (cost of ageing) è definito come il valore attuale (opportunamente scontato) delle variazioni della spesa age related (in rapporto al PIL) rispetto al suo livello iniziale. Pertanto, ciò che conta ai fini della nozione di cost of ageing non è il livello della spesa age related (in rapporto al PIL) all’inizio del periodo di proiezione, quanto piuttosto la variazione media della spesa age related nell’orizzonte di proiezione (ponderata per relativi fattori di sconto). Se oggi un paese presenta un elevato livello di spesa age related che rimane costante nel tempo, mentre un altro paese ha un livello basso di spesa age related che invece cresce nel tempo, allora, ceteris paribus, il primo presenterebbe un cost of ageing pari a zero, a differenza del secondo in cui il cost of ageing risulterebbe positivo. Dal punto di vista della sostenibilità finanziaria, il secondo paese si troverebbe quindi in una condizione peggiore del primo.11 In secondo luogo, l’initial budgetary position è definita come la differenza tra il livello iniziale del saldo primario (in rapporto al PIL) e l’ipotetico livello che permetterebbe di mantenere costante il rapporto debito/PIL (ovvero, l’avanzo primario che sarebbe sufficiente a coprire l’attuale spesa per interessi aggiustata per la crescita economica). Quindi, ciò che interessa ai fini della nozione di initial budgetary position non è il livello della spesa age related (in rapporto al PIL) all’inizio del periodo di proiezione, quanto piuttosto la parte della spesa age related attualmente non coperta dalle entrate fiscali al netto delle spese non age related. Se oggi un paese presenta un elevato livello di spesa age related totalmente coperto dalle risorse finanziarie Tale aggiustamento è la media ponderata delle variazioni attese del saldo primario in rapporto al PIL Δpbs dal t0+1 in poi, con pesi ws determinati dai fattori di sconto. Quando i saldi di bilancio primario sono aggiustati per la componente E, gli effetti dell’invecchiamento sono implicitamente assorbiti dalle altre voci del bilancio pubblico (ad esempio, più elevate entrate fiscali o una diminuzione della spesa non age related). 11 Inoltre, si può dimostrare come il cost of ageing del secondo paese risulterebbe comunque maggiore di quello del primo anche nel caso in cui il livello della spesa di quest’ultimo paese si attesti permanentemente su un valore più elevato, o alternativamente, nel caso di una spesa age related crescente in entrambi i paesi ma il cui il tasso di crescita nel secondo paese sia costantemente al di sopra di quello del primo. 10 9 note tematiche disponibili in bilancio (il che implica un impatto nullo sul saldo di bilancio primario), mentre un altro paese ha un livello basso di spesa age related non interamente coperto (il che significa un deterioramento del saldo di bilancio primario), allora, ceteris paribus, il secondo si contraddistinguerebbe per un initial budgetary position più debole e una peggiore condizione di sostenibilità rispetto al primo. Ai fini della valutazione sulla sostenibilità di finanza pubblica tramite il vincolo di bilancio intertemporale, bisogna considerare tre elementi. Primo, essa dipende dalle assunzioni fatte oltre il periodo di proiezione. Nonostante il vincolo faccia riferimento ad un orizzonte temporale infinito, le proiezioni macroeconomiche e fiscali tipicamente si riferiscono ad un numero determinato di anni. Questo implica la necessità di introdurre delle ipotesi sul comportamento delle variabili rilevanti oltre l’orizzonte di proiezione.12 Secondo, il vincolo risulta troppo lasco. Il vincolo di bilancio intertemporale non impone una restrizione stringente alle finanze pubbliche, in quanto risulta compatibile con un processo di indebitamento seguito da elevati avanzi primari attesi in un certo periodo distante nel tempo. Terzo, il soddisfacimento del vincolo risulta compatibile con un deterioramento delle condizioni economiche. Il vincolo di bilancio intertemporale, infatti, tiene conto solo dell’evoluzione del debito in un orizzonte temporale infinito, senza considerare l’impatto negativo sull’economia del permanere nel tempo di livelli elevati di debito. In una situazione, per esempio, in cui lo stock di debito sia estremamente elevato, il governo sarebbe costretto ad un continuo ricorso all’indebitamento, pur a fronte di una crescita del debito stesso ad un tasso piuttosto contenuto. E questo, a sua volta, potrebbe avere un effetto di spiazzamento sull’investimento privato, nonché risorse pubbliche verrebbero sottratte da un eventuale finanziamento di spesa o taglio fiscale e destinate al pagamento degli interessi passivi. La necessità di tener conto anche del livello del rapporto debito/PIL motiva, pertanto, l’utilizzo di una definizione alternativa di sostenibilità, sulla base di un debt target in un orizzonte temporale finito. 3.2 REQUIRED PRIMARY BALANCE ED INTERTEMPORAL BUDGET GAP Esistono altri due indicatori di sostenibilità legati a S2 e al vincolo di bilancio intertemporale: il required primary balance e l’intertemporal budget gap. Il required primary balance (RPB) indica l’avanzo primario strutturale, in rapporto al PIL, che dovrebbe essere raggiunto nel medio periodo coerentemente con l’aggiustamento previsto da S2. E’ calcolato come la media dei saldi primari strutturali nei primi 5 anni del periodo di proiezione a cui si aggiunge il valore di S2, nel modo seguente 12 A tale riguardo, come indicato nella sezione IV, l’AWG assume che i valori oltre il 2060 rimangano costanti ai livelli previsti nel 2060. 10 note tematiche t0 + 5 RPB = ∑ s = t0 +1 pbs + S2 5 (6) Confrontando il RPB con l’attuale saldo primario, oppure con quello programmato per il medio periodo, è possibile verificare la coerenza tra le attuali condizioni di finanza pubblica ed una politica fiscale considerata sostenibile. L’intertemporal budget gap (IBG) fornisce una misura dello squilibrio di bilancio intertemporale ed è definito come la differenza tra lo stock di debito iniziale in rapporto al PIL e il valore attuale (atteso) dei saldi primari in rapporto al PIL. L’IBG è, quindi, pari a IBG = d t0 − ∞ ∑ s = t0 +1 pbt0 + Δpbs (1 + r ) s − t0 (7) L’IBG è legato a S2: mentre S2 è un indicatore di flusso che misura l’aggiustamento nel rapporto saldo primario/PIL in ciascun anno, l’IBG è un indicatore di stock che può essere calcolato mediante il valore attuale di una serie infinita di termini pari a S2. Un valore positivo di IBG implica finanze pubbliche insostenibili ed una politica fiscale che voglia chiudere il gap può, alternativamente, aumentare le entrate fiscali, ridurre la spesa primaria, ridurre lo stock di debito iniziale, o ancora una combinazione delle precedenti. La sostenibilità delle finanze pubbliche, in ogni caso, richiede che il valore attuale delle risorse aggiuntive eguagli l’IBG. 3.3 DEBT TARGET ED S1 La definizione di sostenibilità delle finanze pubbliche rispetto ad un certo obiettivo di debito (debt target) richiede che il rapporto debito/PIL raggiunga un valore prestabilito alla fine di un orizzonte temporale finito. Nell’AWG, questa definizione assume che il debito pubblico raggiunga l’obiettivo prefissato nel Trattato di Maastricht di un livello pari al 60 per cento del PIL nel 2060. Dato il rapporto debito/PIL iniziale dt0 e data una serie dei saldi di bilancio primario tra t0+1 e 2060, il valore del rapporto debito/PIL d2060 alla fine del 2060 è d 2060 = (1 + r ) 2060 −t0 d t0 − 2060 ∑ (1 + r ) s =t0 +1 2060 − s ( ts − g s ) (8) Nel membro di destra della (8), il primo termine cattura l’effetto snow ball, mentre il secondo termine rappresenta la somma cumulata dei saldi di bilancio primario capitalizzati al saggio r. Nell’ipotesi in cui il governo ottenesse per ciascun anno tra t0+1 e 2060 saldi di bilancio primario pari a zero, allora il rapporto debito/PIL d2060 coinciderebbe con il primo termine, cioè, sarebbe dominato interamente dall’effetto 11 note tematiche snow ball. In presenza, invece, di saldi di bilancio primario prevalentemente in avanzo, il secondo termine contrasterebbe l’effetto snow ball e d2060 risulterebbe inferiore al caso precedente. Specularmente, la prevalenza di risultati in disavanzo rafforzerebbe l’effetto snow ball e d2060 sarebbe superiore. Tramite le proiezioni per le entrate fiscali, la spesa primaria, il tasso di interesse nominale e il tasso di crescita del PIL nominale, è possibile calcolare il rapporto debito/PIL d2060 della (8) e verificarne la coincidenza o meno con il valore obiettivo di debito. Qualora il valore obiettivo di debito sia mancato, a fronte di entrate riscosse tra t0+1 e 2060 insufficienti a pagare la spesa primaria e gli oneri sul debito, si pone un problema di sostenibilità di lungo periodo. Il ricorso all’indebitamento condurrebbe ad un livello eccessivo di debito alla fine dell’anno 2060 (ovvero, superiore al debt target). Il governo, al fine di ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche, dovrà predisporre misure fiscali o di tipo strutturale aggiuntive. A questo riguardo, l’indicatore S1 misura l’aggiustamento permanente del saldo primario strutturale, in percentuale del PIL, necessario a raggiungere il valore di riferimento del 60 per cento nel rapporto debito/PIL entro il 2060. Considerando che le proiezioni macroeconomiche e fiscali partono dall’anno t0+1, S1 soddisfa l’equazione * d 2060 = (1 + r ) 2060 −t0 d t0 − 2060 ∑ (1 + r ) 2060 − s s =t0 +1 ( pb t0 ) + Δpbs + S1 (9) in cui d*2060 è pari al 60 per cento prefissato nel Trattato di Maastricht. S1 è calcolato nel modo seguente e misurato in punti percentuali S1 = rd t0 − pbt0 + --------------------A ( * r d t0 − d 2060 (1 + r ) 2060 −t0 ) + ( −1) ∑ −1 -----------------------------------B 2060 − s − t0 ) zs Δpbs s =t0 +1 -----------------------------------C zs ≡ (1 + r ) ( 2060 ∑ (1 + r ) (10) − ( s − t0 ) s =t0 +1 Similmente a quanto accade per l’indicatore S2, un valore positivo di S1 è associato a finanze pubbliche non sostenibili e indica di quanto il saldo primario strutturale, in rapporto al PIL, debba essere aumentato per garantire che il debt target venga effettivamente raggiunto nel 2060. Al contrario, un valore negativo di S1 viene associato a finanze pubbliche sostenibili e misura il margine di manovra a favore del governo per assorbire eventuali shock sfavorevoli senza intaccare la sostenibilità di lungo periodo. Nell’espressione (10), S1 è scomposto in tre parti. Le componenti A (initial budgetary position) e C (long-term changes in the primary balance) sono identiche a quelle del’indicatore S2. La componente B (debt requirement in 2060) indica l’aggiustamento aggiuntivo nel rapporto saldo primario/PIL necessario a portare il debito dal valore iniziale dt0 al valore obiettivo del 60 per cento del PIL nel 2060, ancora assumendo nessuna variazione attesa nelle condizioni di finanza pubblica. Quindi, per un livello iniziale di debito che supera il 60 per cento del PIL, l’aggiustamento fiscale deve essere più elevato tenendo conto dello sforzo necessario a controbilanciare l’effetto snow ball e 12 note tematiche dello sforzo aggiuntivo necessario a ridurre il rapporto debito/PIL affinché l’obiettivo del 60 per cento sia centrato entro il 2060. La valutazione di sostenibilità di finanza pubblica effettuata utilizzando il debt target non risente dei problemi tipici dell’approccio basato sul vincolo di bilancio intertemporale. Al riguardo è opportuno sottolineare alcuni aspetti. In primo luogo, poiché il target di debito viene posto al termine di un orizzonte temporale finito, le proiezioni macroeconomiche e fiscali risultano sufficienti a determinare l’evoluzione futura del rapporto debito/PIL, senza alcuna necessità di ricorrere ad ipotesi sul comportamento delle variabili oltre l’orizzonte di proiezione. In secondo luogo, il raggiungimento del debt target ad una certa data futura implica un vincolo assai stringente per il governo in termini di saldi di bilancio primario. In questa ottica, il debt target riduce la possibilità che il conseguimento di consistenti avanzi di bilancio primario lontani nel tempo sia sufficiente a rendere le finanze pubbliche sostenibili, a fronte di un processo di indebitamento già in atto. Il debt target, d’altra parte, non contribuisce a risolvere un altro problema: non vincolando la dinamica del debito in alcun modo oltre l’anno 2060, il debt target sarebbe teoricamente compatibile sia con una dinamica esplosiva del rapporto debito/PIL negli anni successivi a 2060 sia con la convergenza del rapporto debito/PIL ad un valore superiore al target. 13 note tematiche 4. ASPETTI SPECIFICI DELLA METODOLOGIA DELL’AWG La metodologia dell’AWG presenta un insieme di specifiche caratteristiche che meritano di essere esaminate poiché consentono di generalizzare l’analisi condotta nelle sezioni II e III. In questa sezione si prendono in esame tali caratteristiche e si indicano le loro implicazioni pratiche legate all’applicazione all’analisi dinamica del debito e degli indicatori di sostenibilità. 4.1 VARIABILI La variabile di riferimento nell’analisi dell’AWG è il debito pubblico lordo. La definizione di debito pubblico lordo è contenuta nel Protocollo al Trattato di Maastricht che disciplina la Procedura dei disavanzi eccessivi. Il vantaggio principale nell’utilizzare tale variabile risiede nella relativa facilità di calcolo e nella possibilità di attuare confronti tra i differenti paesi membri. Tuttavia, dal punto di vista della sostenibilità di lungo periodo, è anche importante considerare le attività finanziarie detenute dal governo. A tal riguardo, il Comitato di Politica Economica ha stabilito i criteri per definire il concetto di debito pubblico lordo aggiustato, ora calcolato sottraendo dal debito lordo le attività liquide consolidate accumulate nei fondi pensioni pubblici e destinate alla copertura delle spese per pensioni. Alla luce di tali considerazioni, l’analisi della dinamica del debito è quindi condotta attraverso il debito pubblico lordo aggiustato in rapporto al PIL. 4.2 SCENARI DI MEDIO PERIODO Nella pratica, per l’analisi della evoluzione del rapporto debito/PIL e il calcolo degli indicatori di sostenibilità sono necessari valori prospettici per le variabili macroeconomiche e fiscali coinvolte nella dinamica del debito pubblico. Con riferimento al medio periodo, l’AWG considera di norma due scenari che differiscono in termini delle politiche fiscali che possono essere intraprese nell’immediato futuro. Il primo è definito ‘scenario di programma’ e assume che il paese membro centri gli obiettivi di bilancio e di debito fissati nel suo programma di stabilità (o convergenza). In questo caso, le condizioni iniziali relative all’avanzo primario strutturale e allo stock di debito pubblico sono date dagli stessi valori riportati nel programma. Il secondo scenario, viceversa, ipotizza che il paese membro non sia in grado di raggiungere gli obiettivi del suo programma di stabilità (o convergenza). In tal caso, si potrebbe assumere, ad esempio, che il paese mantenga un rapporto saldo primario/PIL costante durante il periodo coperto dal programma, al livello raggiunto nell’anno precedente l’inizio del programma stesso. Anche le condizioni iniziali per la proiezione del debito, quindi, risultano diverse nei due scenari. 14 note tematiche 4.3 SCENARI E PROIEZIONI DI LUNGO PERIODO L’AWG predispone uno scenario base che include le proiezioni di lungo periodo sulle variabili macroeconomiche e fiscali coinvolte nella dinamica del debito pubblico. Lo scenario base è costruito utilizzando le informazioni statistiche disponibili insieme ad ipotesi e tendenze relativi a popolazione, mercato del lavoro, variabili macroeconomiche e di finanza pubblica. In tale ambito, le proiezioni vengono condizionate a specifiche ipotesi e tendenze non necessariamente osservabili nei dati storici ma per le quali esiste un vasto consenso circa la loro futura plausibilità come, ad esempio, quelle relative all’invecchiamento della popolazione. L’evoluzione del rapporto debito/PIL e gli indicatori di sostenibilità vengono, pertanto, calcolati tramite le proiezioni delle variabili macroeconomiche e fiscali nello scenario base.13 Le variabili macroeconomiche e fiscali di interesse sono: (i) il rapporto entrate fiscali/PIL, (ii) il rapporto spesa primaria/PIL, (iii) il tasso di interesse nominale, e (iv) il tasso di crescita del PIL nominale. Per le proiezioni di lungo periodo di ciascuna variabile si adottano specifiche ipotesi riportati nella Tavola 1. TAVOLA 1 Variabile Disaggregazione Periodo di proiezione dal t 0+1 al 2060 dal 2061 in poi Entrate fiscali al netto dei redditi proprietari Valore osservato in t0 Valore osservato in t0 Redditi proprietari Proiezione AWG Valore proiettato al 2060 Spesa non age related Valore osservato in t0 Valore osservato in t0 Spesa age related Proiezione AWG Valore proiettato al 2060 Entrate fiscali (% del PIL) Spesa primaria (% del PIL) 5% 5% Tasso di crescita del PIL reale Proiezione AWG Valore proiettato al 2060 Tasso di inflazione 2% 2% Tasso di interesse nominale (%) Tasso di crescita del PIL nominale (%) 4.4 LA DINAMICA DEL RAPPORTO DEBITO/PIL SOTTO LE IPOTESI DELL’AWG Le ipotesi adottate dall’AWG (Tavola 1) hanno due implicazioni sull’analisi di sostenibilità presentata nella sezione III. In primo luogo, la variazione del rapporto saldo primario/PIL tra gli anni t0 e s cattura non solo l’aumento atteso nella spesa age related ma anche l’aumento atteso nei cosiddetti redditi proprietari (derivanti dell’attività liquide consolidate accumulate nei fondi pensioni pubblici e destinate alla copertura delle spese per pensioni). In formula, ∆pbs=∆pis-∆ares, dove ∆pis=pis-pit0 è la variazione del rapporto redditi proprietari/PIL, e ∆ares=ares-aret0 è la variazione del rapporto spesa age related/PIL. In secondo luogo, il tasso rt per l’anno t è definito dalla formula rt=(iyt)/(1+yt), in modo che rt muta nel tempo secondo il tasso di crescita L’incertezza riguardo le ipotesi e tendenze attese viene trattata tramite l’analisi di sensitività, dove si costruiscono scenari di lungo periodo alternativi e si confrontano i corrispondenti risultati con quelli dello scenario base. 13 15 note tematiche del PIL reale determinato dall’occupazione e dalla produttività del lavoro. Considerando che le proiezioni macroeconomiche e fiscali partono dall’anno t0+1, la variazione nel rapporto debito/PIL nell’anno t ≥ t0+1 è data da ( dt − dt −1 = rt dt −1 − pbt0 + Δpit − Δaret ) (11) Il rapporto debito/PIL dT alla fine dell’anno t ≥ t0+1 è data da dt = Rt0 +1,t dt0 − t ∑ s =t0 +1 ( Rs +1,t pbt0 + Δpis − Δares ) (12) dove Ri,j è definito dalla formula Ri,j = (1+ri)(1+ri+1)…(1+rj) se i ≤ j e da Ri,j = 1 se i > j. L’espressione (12) con t=2060 risulta analoga alla (8) con la differenza che si consente al tasso rt di variare nel tempo. Dividendo entrambi i lati dell’espressione (12) per Rt0+1,t ed imponendo la condizione che il valore attuale del rapporto debito/PIL converga a zero quando l’orizzonte temporale si prolunga all’infinito (la condizione no Ponzi game, cfr. Appendice), viene ottenuto il vincolo di bilancio intertemporale del settore pubblico (analogo alla (3)) ∞ pbt0 + Δpis s = t0 +1 Rt0 +1, s ∑ ∞ ∑ = s = t0 +1 Δares + d t0 Rt0 +1, s (13) 4.5 GLI INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ S2 ED S1 SOTTO LE IPOTESI DELL’AWG L’indicatore S2 assicura che l’espressione (13) venga rispettata e, quindi, risulta (R ) ∑ (R ) −1 S2 = 1 ∞ ∑ (R s =t0 +1 t0 +1, s ) −1 dt0 − pbt0 − ∞ ∑ s = t0 +1 Ws Δpis + ∞ ∑ s = t0 +1 Ws Δares Ws ≡ ∞ s =t0 +1 ---------------------------------------------------------------------------------D (14) t0 +1, s −1 t0 +1, s -----------------------------------E Le ipotesi dell’AWG implicano che dal 2061 in poi ∆pis, ∆ares e rs siano costanti e pari ai rispettivi valori proiettati al 2060. Di conseguenza, S2 viene calcolato da S2 = 1 ∑ (R 2060 s =t0 +1 t0 +1, s ) + (R −1 r t0 +1,2060 2060 ) ⎡ 2060 ⎤ ⎡ 2060 ⎤ dt0 − pbt0 − ⎢ ∑ Ws Δpis + K Δpi2060 ⎥ + ⎢ ∑ Ws Δares + K Δare2060 ⎥ −1 ⎣ s =t0 +1 ⎦ ⎣ s =t0 +1 ⎦ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------D ---------------------------------------------------------E 16 note tematiche (R ) ) + (R −1 Ws ≡ t0 +1, s ∑ (R 2060 s =t0 +1 t0 +1, s −1 t0 +1,2060 r2060 ) −1 K≡ ∞ ∑ s = 2061 (R r t0 +1,2060 2060 Ws = ∑ (R 2060 s =t0 +1 t0 +1, s ) + (R −1 ) −1 r t0 +1,2060 2060 ) −1 (15) L’indicatore S1 assicura che l’espressione (12) sia valida con un obiettivo nel rapporto debito/PIL pari al 60 per cento nel 2060 e, quindi, risulta (R ) ∑ (R ) −1 S1 = Rt0 +1,2060 − 1 2060 ∑ s = t0 +1 Rs +1,2060 dt0 − pbt0 − 2060 ∑ s = t0 +1 Z s Δpis + ---------------------------------------------------------------------------A dt0 − d 2060 2060 ∑ s =t0 +1 Rs +1,2060 -----------------------------------B + 2060 ∑ s =t0 +1 Z s Δares Zs ≡ (16) t0 +1, s 2060 s =t0 +1 −1 t0 +1, s -----------------------------------C 4.6 GLI INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ E GLI SHOCK MACROECONOMICI Gli indicatori di sostenibilità costituiscono un utile strumento per confrontare scenari alternativi caratterizzati da differenti proiezioni di lungo periodo sulle principali variabili macroeconomiche e fiscali determinate dal verificarsi di shock macroeconomici avversi. Si consideri inizialmente uno scenario base contraddistinto da un set P di proiezioni di lungo periodo per le variabili d’interesse (∆pbs, ∆pis, ∆ares, is, ys), da un livello iniziale di rapporto debito/PIL dbase e da un rapporto saldo primario/PIL pbbase. L’indicatore S2 risulta pari al valore Xbase. Si consideri poi lo scenario alternativo P’ caratterizzato da condizioni iniziali d’ e pb’, con l’indicatore S2 pari al valore X’ con X’ > Xbase (senza perdita di generalità). Lo scenario alternativo P’ potrebbe essere generato dal manifestarsi di uno shock avverso che modifica lo scenario base, influenzando alcune o tutte le principali variabili d’interesse e le condizioni iniziali. L’ampiezza dello shock può essere misurata attraverso il suo impatto sul’indicatore di sostenibilità S2, ovvero la differenza X’-Xbase. Inoltre, a prescindere da quali variabili sono state influenzate dall’impatto diretto dello shock avverso, lo stesso può essere ritenuto equivalente ad un semplice shock sul bilancio pubblico che riduce il saldo primario iniziale da pbbase ad un livello più basso dato dalla differenza tra i due indicatori di sostenibilità S2 (pbbase-(X’-Xbase)).Ciò implica che il saldo primario si riduce in modo permanente di un dato ammontare costante nel tempo) e mantiene inalterate le altre variabili coinvolte. Il concetto di shock fiscale equivalente facilita l’interpretazione di un valore negativo di S2 (o S1) come margine di sicurezza per assorbire shock sfavorevoli senza compromettere la sostenibilità di lungo periodo. Ad esempio, un paese con S2 pari a –1 punti percentuali nello scenario di base può assorbire shock macroeconomici (ovvero, in termini di produttività, tasso di interesse reale, etc.) equivalenti a shock sul bilancio pubblico che determinano una riduzione permanente di un punto percentuale nel rapporto saldo primario/PIL. 17 note tematiche 4.7 LIMITI DELLA METODOLOGIA DELL’AWG Nonostante la metodologia dell’AWG per valutare la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche abbia migliorato la trasparenza e la conoscenza dell’andamento della spesa age related, nonché reso più agevole i confronti internazionali tra Stati membri, essa presenta anche alcuni limiti e criticità che richiedono alcune modifiche e raffinamenti. In particolare, due sono i limiti dell’approccio: il primo riguarda le fonti dei dati e l’utilizzo di proiezioni anziché previsioni; il secondo dipende dal fatto che l’analisi della dinamica del debito pubblico venga effettuata in un contesto di equilibrio parziale. Per quanto attiene alle fonti statistiche, si segnala il permanere di problemi circa la disponibilità dei dati per alcuni paesi e, inoltre, la decisione dell’AWG di consentire l’utilizzo dei differenti modelli nazionali per le proiezioni della spesa pensionistica (la voce più importante tra la spesa age related). La mancanza di un modello econometrico sottostante le proiezioni dell’AWG rende impossibile l’individuazione dei margini di errore delle proiezioni stesse, al contrario di quanto accadrebbe nel caso si utilizzassero previsioni. Per la stessa ragione, non è possibile associare alcuna probabilità agli scenari alternativi nell’analisi di sensitività. Con riferimento alla seconda tipologia di limiti legati all’adozione di un modello di equilibrio parziale per l’analisi della dinamica del debito, si rileva come solo alcune delle relazioni tra variabili demografiche, macroeconomiche e fiscali siano esplicitamente prese in considerazione. Almeno quattro importanti relazioni non vengono considerate nella metodologia dell’AWG. In primo luogo, sebbene l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sulla spesa age related sia adeguatamente analizzato, la metodologia ne trascura l’impatto sulle entrate fiscali. Le proiezioni, pertanto, offrono solo un quadro parziale degli effetti dei fattori demografici sul bilancio pubblico. In secondo luogo, l’AWG assume che l’invecchiamento della popolazione influenzi la crescita potenziale esclusivamente attraverso cambiamenti nel livello dell’occupazione. In particolare, si ipotizza una popolazione in età lavorativa decrescente e un tasso di occupazione crescente; l’effetto combinato di tali andamenti determina una variazione nel numero di occupati che, a sua volta influenza il tasso di crescita potenziale. Questa analisi, quindi, ignora completamente l’effetto dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita della produttività, tematica che non è stata ancora adeguatamente affrontata. In terzo luogo, tra le interazioni tra variabili macroeconomiche e fiscali non viene considerato l’impatto della spesa in istruzione sulla crescita economica tramite l’accumulazione di capitale umano. Nella metodologia dell’AWG si assume che la spesa in istruzione non incida positivamente sulla produttività del lavoro (non esiste quindi nessun effetto feedback positivo). Tale ipotesi quindi determina delle ripercussioni sulla sostenibilità finanziaria. Infatti, se da un lato la spesa in istruzione finanziata in disavanzo determina un incremento dello stock di debito pubblico, dall’altro non si può dimenticare che la stessa contribuisce all’accumulazione del capitale umano e alla 18 note tematiche crescita del PIL potenziale con ricadute positive dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. In quarto luogo, un altro feedback ignorato dall’AWG riguarda gli effetti di un elevato stock di debito e di persistenti squilibri di finanza pubblica sui tassi d’interesse e sulla crescita economica. Più in particolare, si assume che l’andamento dei tassi d’interesse sia indipendente dall’evoluzione dei conti pubblici. In realtà, disavanzi di bilancio persistenti nel tempo possono indurre gli investitori a richiedere più elevati tassi d’interesse al fine di compensare l’accresciuto rischio di insolvenza (default risk) da parte dello stato emittente; questo produrrebbe un’accelerazione nella crescita del debito a causa di un più forte effetto snow ball. Inoltre, se tassi d’interesse più elevati spiazzano la spesa privata per investimenti e riducono la crescita potenziale, il rapporto debito/PIL tenderebbe a crescere ancora più rapidamente. Pertanto, un’analisi sulla sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche che si fonda su un approccio di equilibrio parziale tende a sottostimare gli effetti esplosivi derivanti da squilibri permanenti nei conti pubblici. Allo stesso modo si può ragionevolmente affermare che un approccio di equilibrio parziale tende a sottostimare gli effetti positivi delle manovre di consolidamento fiscale che producono un miglioramento del saldo di bilancio primario, riducono i tassi d’interesse e frenano l’accumulazione del debito pubblico. Infine, il fatto che nella metodologia dell’AWG solo alcune relazioni tra variabili economiche e di finanza pubblica siano state espressamente prese in considerazione, nonché il carattere esogeno di altre variabili fondamentali tra cui ad esempio il tasso d’interesse, implicano che le proiezioni del debito mostrino un profilo temporale altamente accentuato. Tale profilo, inoltre, risente del fatto che l’analisi condotta nei vari esercizi di sostenibilità sia svolta a politiche invariate (no policy change scenario). Sarebbe verosimile ipotizzare, invece, che il governo, al fine di contrastare l’eccessiva accumulazione del debito, sia costretto a reagire, intraprendendo manovre di consolidamento fiscale. Tuttavia, nonostante i limiti, della metodologia dell’AWG, è necessario sottolineare che l’obiettivo principale dell’analisi di sostenibilità è quello di segnalare il possibile manifestarsi di squilibri nei conti pubblici, sulla base delle politiche attualmente intraprese e dell’andamento atteso della spesa age related. Di conseguenza, l’AWG utilizza gli indicatori di sostenibilità come strumento per facilitare il dibattito sulla policy e per identificare quando e quanto forti saranno nel futuro le pressioni sul bilancio pubblico alla luce dell’invecchiamento della popolazione in un contesto di politiche economiche invariate. Inoltre, l’AWG non si limita ai risultati quantitativi di S2 ed S1, né raccomanda di intraprendere un aggiustamento fiscale nella misura indicata dagli stessi indicatori; piuttosto, il valore degli indicatori è utilizzato per classificare gli Stati membri in tre ampie categorie che si differenziano secondo il livello di rischio di sostenibilità finanziaria: paesi a basso, medio e alto grado di rischio. A tal riguardo, l’informazione derivante dagli indicatori quantitativi viene completata da elementi qualitativi provenienti da altri importanti fattori che giocano un ruolo rilevante sulla sostenibilità finanziaria, quali, ad esempio, il livello del debito e il saldo di bilancio all’inizio del periodo di proiezione, il livello corrente del rapporto spesa pubblica/PIL, gli effetti delle 19 note tematiche riforme strutturali sulla spesa pensionistica e sanitaria intraprese e l’affidabilità delle proiezioni sulla spesa age related. Questi fattori aiutano ad interpretare i risultati quantitativi e rendono più agevole e chiaro il dibattito sui rischi finanziari degli Stati membri. 20 note tematiche 5. CONCLUSIONI La nota ha cercato di rendere in modo analitico i concetti fondamentali sottostanti l’analisi della dinamica del debito pubblico e la valutazione della sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche. Le nozioni di sostenibilità e i suoi indicatori sono stati confrontati tra loro sulla base delle restrizioni che vengono imposte sulla crescita del debito pubblico o, alternativamente, sul livello del debito. Con riferimento alla metodologia dell’AWG, gli indicatori S2 ed S1 sono stati analizzati mettendone in luce le proprietà e fattori di rischio per la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche derivanti dala posizione di bilancio iniziale associata al saldo primario strutturale e al debito iniziale e dal costo dell’invecchiamento della popolazione (cost of ageing). Infine, la nota ha esaminato l’insieme di specifiche caratteristiche della metodologia dell’AWG che riguardano le variabili coinvolte nella dinamica del debito pubblico e gli scenari di medio-lungo periodo. Tali caratteristiche hanno consentito di generalizzare l’analisi della dinamica del debito pubblico e l’interpretazione degli indicatori di sostenibilità. Ai fini di identificare raffinamenti che potrebbero migliorare la perfomance dell’analisi di sostenibilità sono stati indicati i diversi limiti della metodologia. 21 note tematiche APPENDICE I LA CONDIZIONE NO PONZI GAME, CRESCITA DEL DEBITO E SOSTENIBILITÀ La condizione no Ponzi game può essere interpretata facilmente in termini di tasso di crescita del rapporto debito/PIL. Una nozione di grande utilità è il tasso di crescita ‘medio’ del rapporto debito/PIL tra gli anni t0+1 e t, denominato xt0+1,t, corrispondente al tasso che conduce al rapporto debito/PIL dt nell’anno t nel caso si applicasse al rapporto debito/PIL dt0 ereditato nell’anno t0+1. Quindi, xt0+1,t fornisce una descrizione sintetica della dinamica del debito pubblico in quanto dipende dal valore iniziale e finale del rapporto debito/PIL e dalla lunghezza del orizzonte di proiezione considerato. Formalmente xt0 +1,t = (t −t0 ) dt / dt0 − 1 (17) Una nozione analoga è il tasso ‘medio’ r tra gli anni t0+1 e t, denominato rt0+1,t, che è costituito da ( )( ) rt0 +1,t = (t −t0 ) 1 + rt0 +1 1 + rt0 + 2 ... (1 + rt ) − 1 (18) Sulla base delle due precedenti nozioni, la condizione no Ponzi game è data da d lim t = 0 t →∞ R t0 +1,t ⇒ (1 + x ) lim (1 + r ) t − t0 t0 +1,t t − t0 T →∞ d t0 = 0 (19) t0 +1,t L’espressione (19) impone la condizione che il tasso di crescita medio del rapporto debito/PIL xt0+1,t deve essere inferiore al tasso medio rt0+1,t lungo un orizzonte temporale infinito. Due casi particolari possono essere d’aiuto ad illustrare tale condizione. In primo luogo, nel caso di un governo che mantenga regolarmente il pareggio di bilancio primario, le finanze pubbliche non sono sostenibili in quanto il sistematico roll over della spesa per interessi (aggiustata per la crescita del PIL nominale) conduce ad una rapida crescita del rapporto debito/PIL. In questo caso xt0+1,t è uguale a rt0+1,t e quindi la parte sinistra della (19) è pari a dt0 (un valore positivo) per ogni orizzonte temporale considerato, violando quindi la condizione di sostenibilità di lungo periodo. In secondo luogo, nel caso di un governo che incorra per alcuni anni in disavanzi primari di bilancio più che compensati da avanzi primari nel resto dell’arco di tempo considerato, le finanze pubbliche sono sostenibili poiché gli avanzi primari sono in grado di prevalere sull’effetto snow ball associato alla spesa per interessi (aggiustata per la crescita del PIL nominale). In questo caso, xt0+1,t è inferiore a rt0+1,t e quindi la parte a sinistra della (19) converge a zero al prolungare dell’orizzonte temporale. In tal modo si rispetta la condizione di sostenibilità di lungo periodo. 22 note tematiche Un analisi di questo tipo è coerente con l’idea che il vincolo di bilancio intertemporale implica una restrizione sulla velocità media a cui il rapporto debito/PIL cresce lungo un orizzonte temporale infinito; tale velocità media deve essere inferiore al tasso medio rt0+1,t. Questa restrizione si riferisce esclusivamente al tasso di crescita del rapporto debito/PIL, così che essa può essere soddisfatta a prescindere dal livello del rapporto debito/PIL osservato. L’analisi suggerisce, inoltre, che la condizione di sostenibilità basata su un obiettivo in termini di stock di debito impone implicitamente un vincolo al tasso di crescita medio del rapporto debito/PIL all’interno di un dato orizzonte temporale finito. Dato l’obiettivo d*2060 e il livello del rapporto debito/PIL iniziale dt0, l’espressione (17) indica il tasso di crescita medio consentito dalla condizione di debt target. 23 note tematiche RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Balassone, F., and D. Franco (2000). “Assessing Fiscal Sustainability: A Review of Methods with a View to EMU”. Fiscal Sustainability, Bank of Italy Research Department, p.21-60. Buiter, W. (2004). “Joys and Pains of Public Debt”. Mimeo. http://www.nber.org/~wbuiter/joys.pdf Buiter, W. (1995). “Measuring Fiscal Sustainability”. 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Il documento può essere scaricato dal sito web www.dt.tesoro.it e utilizzato liberamente citando la fonte e l’autore. Comitato di redazione: Lorenzo Codogno, Mauro Marè, Libero Monteforte, Francesco Nucci Coordinamento organizzativo: Marina Sabatini 26