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COMPRENDERE LA GLOBALIZZAZIONE NEL SETTORE BANCARIO
INTRODUZIONE
Questo articolo traccia la recente evoluzione e le conseguenze della globalizzazione del settore
bancario. Dopo aver presentato l'andamento nel settore bancario internazionale, l'articolo fa una
panoramica sulle conseguenze macroeconomiche della globalizzazione del settore bancario ,
considerando il ruolo delle banche nella trasmissione internazionale di shocks, il movimento dei
cicli economici, le crisi finanziarie, e la crescita economica. Altre conseguenze della
globalizzazione bancaria sono collegate con gli investimenti diretti esteri nel settore reale,
comprendendo trasferimenti di tecnologia, miglioramenti della produttività, e modifiche salariali nei
paesi ospiti.
Negli ultimi 20 anni si è verificata una rinascita del sistema bancario internazionale, che sta
proseguendo con una generale espansione dell'integrazione finanziaria internazionale.
Questi sviluppi possono avere profonde implicazioni sia per i paesi ospitanti che fruiscono dei
servizi delle banche orientate a livello globale, sia per i paesi madre delle banche stesse.
Alcune di queste implicazioni sono evidenti nel breve periodo, ad esempio quelle legate alla
trasmissione internazionale di shock. Altre implicazioni sono di lungo periodo e più strutturali..
L' argomentazione è divisa in 3 parti principali.
La prima analizza la recente evoluzione del settore bancario internazionale, ponendo l'attenzione
sull'andamento delle acquisizioni transfrontaliere, il cambiamento delle forme di proprietà, la
composizione del prestito bancario. Questo articolo sottolinea il continuo orientamento verso
l'esterno delle banche di paesi con mercati finanziari molto sviluppati e la differenza tra le regioni
con mercati emergenti.
L'articolo, poi, analizza le conseguenze della globalizzazione bancaria. Inizialmente analizzando il
ruolo delle banche nella trasmissione internazionale di shocks, il movimento dei cicli economici, le
crisi finanziarie, e la crescita economica. Infine vengono analizzate le conseguenze degli IDE nel
settore finanziario e nel settore reale.
PARTE 1: EVOLUZIONE DELLA GLOBALIZZAZIONE DEL SETTORE BANCARIO
In questa sezione, inizialmente vengono evidenziate alcune delle forze che stanno dietro i recenti
progressi nella globalizzazione bancaria e in seguito si fa una panoramica riguardo alcuni risultati
delle posizioni bancarie internazionali. L'impulso alla globalizzazione bancaria varia in base alla
banca, al periodo storico e al paese presi in considerazione.
Altri episodi sono stati seguiti da cambiamenti nella regolamentazione dei mercati del paese
ospitante, i quali hanno aumentato l'accessibilità dei servizi in espansione per il paese ospitante;o
nel caso delle transazioni transfrontaliere oppure tramite l'istituzione di filiali e succursali (nel paese
ospitante). Alcuni casi di ingresso di banche estere in mercati già precedentemente soggetti a
restrizione si sono verificati in seguito alla crisi o come risultati di accordi fatti sul commercio
internazionale.
Particolari esempi di espansione della globalizzazione bancaria sono riscontrabili nel periodo
successivo alla caduta dell'Unione Sovietica, quando l'entrata di banche nell'Europa centrale ed
orientale nei primi anni '90 ha dato il via ad una rapida crescita di capitali stranieri nel sistema
bancario locale. A partire dai primi anni del 21° secolo, partecipazioni estere nei mercati spesso
superavano l'80% degli assets locali. Un ulteriore episodio di espansione si è verificato con la
liberalizzazione del settore finanziario in America Latina durante la fine degli anni 90. La prima
ondata di liberalizzazione fu del tipo “ follow-your-customer”, che si è verificata in seguito alla
diffusione degli IDE nel settore manifatturiero e nelle industrie di estrazione delle risorse. Un altro
scoppio di attività bancarie estere nei pesi dell'America Latina si è verificato in seguito alla crisi
finanziaria a metà degli anni 90, i paesi hanno cercato di ricapitalizzare il sistema bancario in
difficoltà e migliorare l'efficienza complessiva dei loro sistemi finanziari.
ISTOGRAMMA 1
I dati sulle acquisizioni presentano forti cambiamenti registrati negli ultimi 10 anni.
Osservando questo istogramma risulta che gli Stati Uniti e la Spagna sono stati particolarmente
attivi nell'espansione in mercati esteri, espansione misurata o in termine del valore delle posizioni
internazionali o nel numero delle acquisizioni. In effetti, il risultato è stato sostanziale nelle
incursioni nell'America centrale e meridionale, come in Messico dove ci sono sia banche USA sia
spagnole. Per ragioni geografiche e storiche gli USA e la Spagna sono più vicini a questi territori.
Infatti le banche spagnole in america latina si comportano come banche domestiche.
Al contrario, come si vedrà nelle parti successive, i gruppi bancari inglesi e quelli degli altri paesi
dell'euro area hanno avuto un focus regionale , attraverso posizioni mirate che sono state
concentrate maggiormente nelle aree industrializzate e sviluppate d'Europa.
ISTOGRAMMA 2
L'ingresso di banche estere, e l'evoluzione nell'ambito della regolamentazione che spesso lo hanno
preceduto, hanno modificato il mix tra il controllo pubblico e privato negli assets del mercato
finanziario emergente. Questi cambiamenti sono illustrati in figura 2 la quale mostra l'evoluzione
delle banche commerciali per il tipo di proprietà tra il 1994 e il 2004, e la quale distingue tra le
quote imputabili a proprietari domestici privati, proprietari esteri privati e proprietari statali o
pubblici. Durante l'inizio degli anni '90, il controllo estero di banche era tipicamente inferiore al 10
per cento del sistema bancario del credito. Dalla fine degli anni '90, le banche straniere ebbero forti
incursioni nel mercato dell'America Latina e dell'Europa centrale, misurando rispettivamente il 34 e
il 48% delle banche di credito. Le acquisizioni di banche locali continuò fino agli inizi del 2000 in
entrambe le regioni, espandendo significativamente la presenza delle banche estere in una
partecipazione di maggioranza in molti paesi. Dopo questa decade in Europa si verificò il più ampio
cambiamento nella proprietà delle banche, infatti la quota di proprietà straniera arrivò al 77%.
INDIA E CINA:
Questo modello degli IDE nel settore finanziario, non è stato rispecchiato in Cina, India, in altre
regioni asiatiche e in altri paesi con economie di mercato emergenti. Durante il 2004, in Cina e in
India le banche statali per lo più attuarono emissione di credito. Negli ultimi anni, sta aumentando
la tendenza al cambiamento: anche in questi paesi si sta sviluppando la globalizzazione bancaria.
I negoziati dell'OMC nell'ambito dei negoziati commerciali del Doha hanno portato ad un
programma di accesso liberalizzato delle banche estere al mercato bancario cinese, passando per
una graduale apertura del mercato. Al momento dell'adesione al OMC nel 2002, i negoziati di
accesso permisero alle banche estere di entrare in affari con i clienti stranieri di alcune città locali.
L'evoluzione del sistema bancario in India è stata più lenta. Le banche del settore pubblico indiano
possiedono + del 75% delle attività delle banche commerciali. Fino al 2007, 8 banche su 10 in India
erano statali, con la Banca di Stato che da sola controllava il 17% delle attività delle banche
commerciali. Nonostante le banche estere hanno partecipazioni limitate nel sistema bancario
indiano, alla fine del 2007 RESERVE BANK OF INDIA ha annunciato una prima fase di accesso
parziale, con un primo momento nel 2009 e una seconda fase prevista in seguito, nel frattempo le
banche estere hanno iniziato ad aumentare i loro business non bancari.
TABELLA 1
I dati raccolti dalla BIS permettono di avere una prospettiva sui vantaggi dei paesi con ampia
integrazione bancaria.
I dati del 2007 della BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI raccolti in questa tabella
permettono di distinguere tra crediti esteri e crediti internazionali e in particolare precisare il settore
dei crediti esteri.
I crediti internazionali comprendono crediti transfrontalieri e i crediti locali prorogati di consociate
estere della banca capogruppo, i quali sono nominati in valuta estera. I crediti esteri sono maggiori
di quelli internazionali, i quali comprendono anche i crediti locali, come i prestiti concessi dalle
consociate estere della banca capogruppo e denominati in valuta locale.
La seconda parte della tabella 1 fornisce una scomposizione per settore dei crediti esteri : con
distinzione a seconda che i crediti siano nei confronti di controparti che sono le banche, settore
pubblico o settore privato non bancario.
Il Giappone ha la più alta quota di crediti estesi alle controparti del settore pubblico; mentre la
Germania ha la più bassa quota di crediti verso il settore pubblico e la più alta quota di debitori
bancari.
TABELLA 2
La tabella n. 2 analizza la destinazione dei crediti estesi dalle banche di diversi paesi di origine. Le
destinazioni sono suddivise in paesi sviluppati; centri offshore; paesi in via di sviluppo,
distinguendo Africa e Medio Oriente, Asia e Pacifico, Europa, America Latina e Caraibi.
Le banche tedesche hanno la più alta quota di prestiti ceduti a paesi sviluppati e a paesi europei in
generale. Le le banche inglesi sono molto attive nei centri offshore; nelle zone in via di sviluppo
dell’Asia e del Pacifico e in Africa e nel Medio Oriente. Le banche USA hanno molte quote nelle
aree in via di sviluppo asiatiche e del Pacifico. Le banche giapponesi ricoprono un ruolo rilevante
nei centri offshore.
PARTE 2: ORIENTAMENTO GLOBALE DELLE BANCHE, PRESTITI CICLICI E
COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI.
Dopo che le banche sono diventate maggiormente globalizzate, i comovimenti internazionali dei
cicli economici delle economie collegate si sono potenzialmente alterati., insieme alla trasmissione
di shock attraverso i mercati. In particolare, banche sono considerate come agenti di condivisione
del rischio internazionale, di diversificazione e intermediazione e le conseguenze per i mercati
ospitanti dipendono dal fatto che la banca estera sta colmando uno spazio e sta fornendo servizi che
in passato mancavano nel paese ospitante.
Per prima cosa, è importante considerare in che modo un cambiamento nella struttura o nella
proprietà della banca all’interno di un’economia possa influenzare il ciclo economico.
CAMBIAMENTO DI PROPRIETA' E CAMNBIAMENTO DI STRUTTURA
Evidenze relative al caso di Messico e Argentina durante gli anni 90 dimostrano che le banche di
proprietà estera non si sono sempre basate su fonti diverse di finanziamento incontrando la
domanda di prestito presente nel mercato ospitante.
Quando una banca stabile acquistava una controparte altrettanto stabile nel mercato ospitante
stabile in Argentina e in Messico, nella realtà questo non portava dei cambiamenti eccessivi nei
modelli di prestito e di mutui nel mercato ospitante. Il comportamento dei prestiti ciclici della
banca del paese ospitante subiva invece delle modifiche se la banca estera acquisiva o una banca
domestica meno stabile oppure una banca di proprietà statale.
Il nostro studio esplora le relazioni tra shock al PIL attraverso gli USA, EURO AREA, Giappone e
aggregati di altri paesi industrializzati, con l'obiettivo di identificare i maggiori canali internazionali
attraverso i quali gli shock si propagano. I maggiori contributi alla diffusione di shock provengono
quasi universalmente da variabili finanziarie. I tassi di interesse mondiali inoltre sono importanti per
i cicli economici dei mercati emergenti e gli shock USA sono chiaramente trasmessi ai paesi
dell'America Latina .
Complessivamente questi studi riconoscono un ruolo esplicito delle banche estere nell'aumentare la
trasmissione della politica monetaria e di shock del tasso di interesse attraverso i mercati.
Un lavoro documenta che a causa della crisi immobiliare avvenuta in Giappone, le banche
giapponesi hanno trasmesso gli shock agli Stati Uniti, tramite le filiali di banche giapponesi
operanti negli USA.
Il grado della trasmissione monetaria attraverso i mercati dovrebbe essere influenzata dai regimi
monetari attuati nei mercati ospitanti. I paesi con un regime di “currency peg” DE JURE o DE
FACTO, in riferimento al Dollaro USA, hanno il loro tasso di interesse che varia in gran parte a
seconda del tasso di interesse USA. La conseguenza è un maggior comovimeto delle posizione
monetaria, la quale rende i cicli economici internazionali più vicini. Eppure, nonostante l'istituzione
della trasmissione internazionale di shock, la letterature riguardo ai movimenti dei cicli economici
finora non definisce un ruolo per le banche internazionali nei collegamenti internazionali.
In un campione ampio di paesi, la quota delle attività bancarie detenute da proprietari esteri ha una
correlazione inversa con la probabilità di crisi, una maggior partecipazione delle banche estere
porta alla stabilizzazione e favorisce la crescita.
Le scelte dei depositanti su dove tenere i propri risparmi, durante periodi stabili o di crisi, possono
influenzare questo tema. I depositanti riconoscono le differenze nella salute e nell'efficienza delle
banche e si spostano verso le loro attività per un miglior funzionamento o per tassi di deposito più
elevati. Se le banche estere mantengono le risorse in un'economia che altrimenti contribuirebbe alla
fuga di capitali, questo può influenzare la stabilizzazione dell'economia. Inoltre, se la presenza di
banche estere all'interno di un mercato ospitante coincide con il fatto che i crediti generati
localmente estesi dalle banche estere possono sostituire i flussi transfrontalieri, questo può
contribuire alla stabilità in quanto i crediti locali sono più stabili rispetto ai crediti transfrontalieri.
PARTE 3: CONSEGUENZA DEGLI IDE
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
E' stato a lungo sostenuto che gli investimenti internazionali nel settore reale, da parte di
multinazionali, generano opportunità di crescita mediante il trasferimento di conoscenze nei paesi in
via di sviluppo.
Si può dunque affermare che i trasferimenti di tecnologia e produttività sono una conseguenza degli
IDE ne settore manifatturiero e in quello estrattivo. Altri studi inoltre aggiungono che le imprese
nazionali in settori con maggior proprietà straniera, sono più produttivi rispetto ai settori con minor
partecipazione straniera.
Poniamo l'attenzione sugli IDE nelle operazioni di acquisizione: impianti di piccole dimensioni
possono ricevere maggior benefici in seguito all'ingresso di banche estere, ma nonostante questo, il
trasferimento di tecnologia non sempre genera beneficio diffuso, poiché questi trasferimenti
vengono indirizzati a specifiche industrie straniere, escludendo l'industria locale.
Le ultime ricerche si concentrano sugli IDE e sull'efficienza che generano all'interno di mercati
emergenti.
Una tesi principale afferma che gli IDE migliorano l'efficienza delle banche incentivandole a
rimanere nel mercato d'accoglienza.
Di conseguenza, la banca nazionale è costretta a migliorare la sua efficienza, in seguito all'entrata
della banca straniera, soprattutto nel settore finanziario attuato dalla banca estera. L'efficienza si
ottiene anche con la modifica della struttura concorrenziale, riducendo gli eccessi di monopolio
delle banche nazionali
Uno studio condotto nel 2001su un campione di 80 paesi dimostra che l'ingresso di banche estere
riduce la redditività delle banche locali, ma ne migliora l'efficienza.
Un altro studio del 2006, conclude che le banche estere conducono a maggior efficienza in quanto
producono una migliore allocazione del credito.
Un limite di questi studi è dato dal fatto che non emerge in modo chiaro se se il miglioramento sia
dovuto ai trasferimenti di tecnologia o ad una maggior concorrenza tra le banche.
OCCUPAZIONE NEL PAESE OSPITANTE
I trasferimenti di tecnologia e produttività sono strettamente collegati ai benefici per i lavoratori
locali in termini di retribuzioni.
Uno studio ampiamente documentato condotto da Goldberg, Crystal e Dages nel 2001, dimostra che
i costi operativi delle banche estere sono inferiori a quelli delle banche domestiche; questa analisi
non definisce se la diminuzione di costi provenga da una riduzione del numero dei lavoratori (senza
modificare il salario) o se sia anche stato aumentato il salario ai lavoratori rimasti.
La modalità di ingresso della banca estera ha delle dirette conseguenze sull'occupazione.
Infatti: gli investimenti ex novo generano un aumento dell'occupazione in un paese emergente,
inoltre questo effetto potrebbe essere ancora più forte se la banca estera non è in concorrenza diretta
con le banche locali.
Al contrario le M&A, generalmente, innescano un consolidamento delle infrastrutture, un sistema
bancario più efficiente può impiegare un numero minore di lavoratori.
CRESCITA MACROECONOMICA, COME CONSEGUENZA DELLA GLOBALIZZAZIONE
BANCARIA.
La crescita macroeconomica può avvenire attraverso:
1- canale del trasferimento tecnologico;
2- il miglioramento dei flussi di capitale dei risparmiatori per opportunità di investimento;
3- crescita della liberalizzazione finanziaria globale.
La liberalizzazione finanziaria viene definita in termini di modifiche normative, ad esempio un
abbassamento del controllo dei capitali e l'eliminazione dei massimali dei tassi di interesse.
Gli IDE nel settore finanziario permettono di migliorare l'allocazione dl credito.
Vantaggi indiretti (solo se scenario dinamico):
la banca grande ( di origine estera) privilegia la grande impresa perché la grande impresa fornisce
più garanzie e vi è una maggior facilità di ottenere informazioni, dunque le banche estere hanno
difficoltà ad avere rapporti con le piccole imprese, spesso per problemi di comunicazione (difficoltà
nel relationship lending); ciò provoca una difficoltà di accesso al credito per la piccola- media
impresa locale.
Tuttavia, in uno scenario dinamico, la banca locale, per reazione permetterà, l'accesso al credito
anche alle imprese più piccole.
Generalmente, l'ingresso di banche estere in un paese ospitante altera la composizione del credito
privato.
Mian, in uno studio del 2006, sostiene che spesso le banche estere, se molto distanti
geograficamente e culturalmente, hanno uno svantaggio comparato.
Vantaggi diretti:
Altri studi dimostrano, tuttavia, che l'ingresso di banche estere di grandi dimensioni favoriscono
direttamente le piccole imprese, in quanto diffondono nuovi servizi e prodotti: come il factoring e il
leasing.
Un esempio è dato dal caso dell'America Latina in cui le banche estere hanno concesso credito alle
piccole e medie imprese locali, o anche dal caso dell'Europa Orientale, in Ungheria dove a tutte le
imprese è stato permesso accesso la credito: caso in cui le istituzioni pongono l'attenzione la
financial access.
Un livello elevato di proprietà statale nel settore bancario, spesso è associato ad una ridotta crescita
del credito e una minore correlazione finanziaria tra i paesi. L'ingresso di banche estere, in diversi
casi, permette una rottura nel legame presente tra industria e istituti del credito statali. Da uno studio
condotto in Italia, dalla Sapienza, emerge infatti che spesso istituti del credito pubblici
privilegiavano alcune forze politiche.
In questo ambito, l'ingresso di banche estere spesso porta ad una regolamentazione più efficiente.
SVILUPPO ISTITUZIONALE.
Le istituzioni nel paese ospitante possono rispondere positivamente agli IDE nel settore finanziario.
Lo studio di Goldberg del 2001 evidenzia che l'ingresso di banche estere permette lo sviluppo
normativo a livello istituzionale, portando alla diminuzione del rischio di crisi contribuendo alla
stabilità del sistema bancario locale.
Possiamo portare come esempio evidente il caso di Argentina, Cile e Colombia in cui le banche
estere hanno contribuito al rafforzamento finanziario impegnandosi nella stabilità, migliorando le
tecniche di gestione del rischio.
Nell'ambito istituzionale si possono riconoscere delle particolari sfide: evitare le tendenze
monopolistiche: che spesso si verificano indipendentemente dalla proprietà della banca. Si
manifestano quando le banche si accaparrano intere quote di mercato. Gli enti di regolamentazione
perciò devono evitare queste tendenze, dunque favorendo la politica di concorrenza.
Le Autorità di Vigilanza dovrebbero investire nel miglioramento delle proprie competenze , in
modo da valutare con efficienza l'uso e gli effetti dei nuovi prodotti
tuttavia il percorso della regolamentazione è influenzato dalle istituzioni e dagli accordi politici
all'interno del paese.
Importante armonizzare il grado di regolamentazione e vigilanza all'interno delle comunità
politiche, in base ai processi di cambiamento nel mercato.
Conclusioni:
l'ingresso di banche estere ha effetti molto eterogenei. Ciò dipende dal tipo di banca e dalle
caratteristiche del Paese di destinazione.
Le banche globali favoriscono la trasmissione internazionale di shock attraverso le loro attività,
contribuendo a cicli economici globali più integrati.
Tuttavia, i risultati ottenuti evidenziano anche che:
− la globalizzazione finanziaria è un importante sostegno per la riforma istituzionale ( minskin
nel 2005)
− le banche locali spesso per reazione favoriscono anche clienti prima esclusi dal credito
− migliorano i principi contabili e l'informazione bancaria
− si ha una gestione più efficiente del sistema bancario.
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