Vita dopo vita,Dalla teoria della relatività alla teoria dei quanti

Svizzera: Zurigo cosa vedere
Zurigo, si trova a nord della Svizzera ed è una città piena di
fascino: vivace ma non chiassosa, movimentata ma non
frenetica, ricca ma non sfacciata, culturale ma con
leggerezza, Zurigo è considerata tra le città più vivibili al
mondo.
Tre punti panoramici sono imperdibili per ammirare la città
nell’insieme, ma andiamo per ordine.
Il centro storico (Altstadt) si trova a nord del lago, intorno
al fiume Limmat; il primo belvedere è sulla Polyterrasse, a
est del fiume, il secondo è sul Lindenhof, a ovest del fiume
ed il terzo è a Burkiplatz, a sud del centro storico ed a nord
del lago.
Zurigo, tramonto sulle Alpi
Salite sulla Polyterrasse con la comoda funicolare, godetevi
il panorama dalla terrazza, poi scendete a piedi passando
davanti all’edificio storico dell’Università.
La prima chiesa che incontrerete (orientatevi cercando i
campanili) è la Chiesa dei Predicatori del XIII secolo, quindi
prendete la via Munstergasse in direzione della Cattedrale
Grossmunster, bella e caratteristica con le sue due torri
gotiche.
Zurigo,
Grossmunster
Cattedrale
La Cattedrale Grossmunster, simbolo della città di Zurigo, fu
fondata da Carlo Magno nel IX secolo e nel XVI secolo da qui
iniziò la riforma protestante svizzera, grazie alle
predicazioni contro la chiesa cattolica dell’umanista e
politico Huldrych Zwingli. Entrate nella Cattedrale e date uno
sguardo alla cripta romanica ed alla finestra del coro
decorata dal pittore svizzero Augusto Giacometti; è anche
possibile salire su una delle torri, la Karlsturm.
Zurigo,
Cattedrale
Fraumunster,
vetrate
Chagall
La Chiesa che vedete di fronte
sponda del fiume, è Fraumunster.
XIII secolo, tempio protestante,
vetrate policrome dipinte dal
Chagall; Marc Chagall (1887-1985)
alla Cattedrale, sull’altra
La Chiesa Fraumunster è del
è celebre per le particolari
pittore ebreo russo Marc
realizzò una serie di cinque
finestre, davvero molto belle, nella zona del coro nel 1971 ed
il rosone del transetto meridionale nel 1978. Avete fatto i
conti? No? Allora ve lo dico io: Chagall era ultraottantenne
quando realizzò queste opere.
Zurigo, veduta Schipfe e
campanile Chiesa St. Peter
Ora andate in direzione nord (direzione opposta al lago) e
troverete presto la Chiesa di St. Peter, la più antica
parrocchia medioevale, con il suo enorme orologio sul
campanile; l’orologio della torre campanaria misura ben 8,7
metri di diametro ed è il più grande d’Europa.
Zurigo,
Lindenhof
panorama
da
A questo punto siete pronti per salire sulla terrazza del
parco Lindenhof, per ammirare dall’alto la città di Zurigo e
dall’altra sponda del fiume.
Tra la chiesa di St. Peter ed il Lindenhof, c’è il cuore
medioevale della città, si chiama Schipfe; gira senza meta per
le sue pittoresche stradine acciottolate per scoprire i
laboratori d’arte, le boutique ed i caffè in stile bohémien.
Zurigo, Schipfe
A questo punto siete pronti per il terzo punto panoramico.
Dirigetevi verso il lago, cioè a sud del centro storico, e vi
troverete presto sulla Burkiplatz, piazza sede del mercato bisettimanale (martedì e venerdì), ma soprattutto luogo, verso
la banchina di attracco dei battelli, di una vista
impareggiabile sul lago e sulle Alpi.
Zurigo, verso il lago
Le bellezze di Zurigo però non finiscono qui. Allora, vi
lascio altri 6 indirizzi, 3 culturali e 3 ricreativi:
Museo Kunsthaus: è un museo di Belle Arti e si trova in
Heinplatz. Sono molti i musei a Zurigo, ma questo davvero non
lo potete perdere perché ospita le collezioni d’arte più
importanti della Svizzera; notevole è la raccolta di opere
d’arte dell’Impressionismo; troverete opere di Claude Monet,
Henri Matisse, Vasilij Kandinsky, con il suo ammirevole
“Sérénité” del 1938, Jean Mirò, Pablo Picasso, Camille Corot,
delizioso il suo “Campagna romana” del 1897, Edvard Munch,
August Rodin, Giovanni Sagantini, per me una piacevole
scoperta con il suo delizioso “Alpweiden” del 1893; troverete
anche una nutrita collezione di opere dei due maggiori pittori
svizzeri: Ferdinand Hodler e Jean-Frédéric Schnyder.
Museo Kunsthaus, Giovanni
Segantini, Alpweiden
Zurigo,
Museo
Kunsthaus,
Kandinsky, Sérénité
Museo Nazionale Svizzero: è il museo di Storia della Svizzera;
si trova vicino alla stazione ferroviaria ed è stato costruito
un castello per allestirlo. Sono custoditi diversi reperti
storici, ma soprattutto sono interessanti le ricostruzioni di
ambienti interni rivestiti con “calde” pannellature in legno.
Spiegelgasse: è una laterale di Munstergasse, famosa perché al
civico 14 visse Lenin e perché vi si trova anche il Cabaret
Voltaire; Zurigo, durante la prima guerra mondiale fu città
d’asilo per molti artisti e politici internazionali, tra i
quali appunto Lenin, e il Cabaret Voltaire fu luogo di ritrovo
e di protesta, oltre ad essere il luogo di nascita del
movimento Dadaista; oggi il Cabaret Voltaire è sede di
esposizioni temporanee e di un bar, ma l’antica atmosfera è
percepibile.
Zurigo, centro storico
Ora veniamo ai tre indirizzi per il palato e per lo shopping:
Bahnhofstrasse: è la via dello shopping; non meravigliatevi
dei prezzi piuttosto alti (per noi italiani), perché gli
stipendi svizzeri sono tre volte quelli italiani ed il costo
della vita è corrispondente.
Confiserie Sprungli: si trova in Paradeplatz ed è un vero
piacere per il palato, ma anche per la vista; la Confiserie
Sprungli, dal 1859, vende squisiti prodotti di pasticceria ed
è famosa per i suoi biscotti Luxemburgerli, davvero deliziosi;
prova anche il cioccolato Gran Cru, preparato con crema fresca
e non dimenticare di salire al bar (anche ristorante) per una
buona cioccolata calda.
Zurigo, Confiserie Sprungli
Schweizer Heimatwerk: è un negozio di artigianato tipico
svizzero, in Uraniastrasse 1; è piuttosto caro, ma gli oggetti
sono curati e di buona qualità; puoi trovare coloratissimi
giochi in legno, carillon moderni, set di fonduta, ceramiche,
gioielleria e oggetti in vetro.
Ora, alcune informazioni pratiche.
Come arrivare.
Ogni giorno partono diversi Eurocity che collegano
direttamente Milano e Zurigo in circa 4 ore; la stazione
centrale di Zurigo è a due passi dal centro storico.
Cosa mangiare.
Molti sono i ristoranti, piccoli e graziosi, nel centro
storico; inoltre, lungo la Bahnhofstrasse troverete diversi
chioschi; io ho trovato particolarmente comodo, utile ed
economico il supermercato Coop, vicino alla stazione centrale,
che ha un reparto di prodotti cotti al momento, tra i quali
pizze, calzoni ripieni, sfogliatine agli spinaci, al curry e
sesamo o ai wurstel, veramente superbuoni.
Come muoversi.
Il modo più comodo, utile e divertente è muoversi a piedi;
andare a piedi è l’ideale per esplorare le due sponde di
Zurigo.
Zurich Card.
La Zurich Card offre viaggi illimitati sui trasporti pubblici,
anche funicolare e battelli turistici del lago, per 24 o 72
ore, oltre a ingressi liberi o scontati ai principali musei.
Moneta.
In Svizzera non c’è l’Euro, ma il Franco Svizzero (CHF);
partite dall’Italia con un po’ di CHF e con la carta di
credito.
Buona vacanza!
Cinzia Malaguti
K. Atkinson: Vita dopo vita
Vita dopo vita della scrittrice scozzese Kate Atkinson è la
versione letteraria dell’idea alla base del film Sliding
doors.
La vita di Ursula viene raccontata più volte, cambiando in
ciascuna volta un particolare che ne determina uno sviluppo
diverso.
Idea non originale in sé e funzionale al mezzo
cinematografico, la Atkinson ha provato a trasferirla in salsa
letteraria. Il risultato? Ho letto le prime cento pagine
sforzandomi, poi ho riposto il libro sullo scaffale della
libreria: troppo noioso.
Per dovere di cronaca vi dico che l’ambientazione è nella
prima metà del Novecento, il periodo delle due guerre,
raccontato con l’occhio femminile.
Cinzia Malaguti
Dalla teoria della relatività
alla teoria dei quanti
Il fulcro della teoria della relatività di Albert Einstein è
che lo spazio non è vuoto e nemmeno un qualcos’altro dal campo
elettromagnetico o gravitazionale: lo spazio e il campo sono
la stessa cosa, lo spazio è il campo. Lo spazio che ci appare
vuoto non è realmente vuoto, non è qualcosa di diverso dalla
materia: è una delle componenti “materiali” del mondo.
Altra idea centrale della teoria della relatività di Albert
Einstein è che lo spazio s’incurva là dove ci sia materia,
inoltre può distendersi, dilatarsi e incresparsi come la
superficie del mare; lo spazio è una delle componenti
“materiali” del mondo, cosicché a contatto con altra materia
cambia.
Ma non è solo lo spazio ad incurvarsi, è anche il tempo: il
tempo passa più velocemente in alto e più lento in basso,
vicino alla Terra.
Gli studi di Einstein e della comunità scientifica proseguono
e grazie alle prime intuizioni del fisico tedesco Max Planck,
Nobel per la fisica nel 1918, Einstein sviluppa <<… l’ipotesi
che l’energia di un raggio di luce non sia distribuita in
maniera continua nello spazio, ma consista invece in un numero
finito di “quanti di energia” che sono localizzati in punti
dello spazio, si muovono senza dividersi e sono prodotti e
assorbiti come unità singole>>. Nasce così la teoria dei
quanti grazie alla quale Einstein otterrà il premio Nobel nel
1921.
Werner Heisenberg, Nobel per la fisica nel 1932, svilupperà
ulteriormente la teoria dei quanti immaginando che gli
elettroni esistano solo quando qualcuno li guarda, o più
precisamente, quando interagiscono con qualcosa d’altro.
Inoltre, non è possibile prevedere dove un elettrone comparirà
di nuovo, ma solo calcolare la probabilità che appaia qui o
li.
Niels Bohr, fisico danese già Nobel per la fisica nel 1922, ha
poi ulteriormente sviluppato la teoria dei quanti e la
meccanica quantistica, senza la quale non esisterebbero i
transistor.
Allora, io credo che possiamo accettare l’idea che la realtà
sia solo interazione, ma è anche verosimile che la ricerca non
abbia ancora rivelato un pezzo della storia.
Cinzia Malaguti