I rotiferi - Natura Mediterraneo

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I rotiferi
Il phylum dei Rotifera comprende animali di dimensioni microscopiche (meno di 1mm), con
movimenti ben visibili e dalle colorazioni a volte vistose.
Vivono in acque dolci (pochi in acque salate) e conducono vita libera, tranne alcune eccezioni parassite.
Il loro nome è dovuto alla presenza di ciglia vibratili poste sulla parte anteriore del corpo, la corona
(che può essere anche doppia), che muovendosi, somiglia a delle ruote. L’animale è in grado di ritrarre
tale corona quando disturbato.
Rotifero del genere Testudinella
Le ciglia hanno la funzione di convogliare acqua contenente ossigeno e piccole sostanze nutritive, ma
anche per il movimento dell’animale.
Sotto la corona si trova la bocca e una faringe trituratrice (il mastax). Il mastax contiene in genere sette
mascelle chitinose provviste di denti, che servono per afferrare, tagliare e triturare il cibo. Il cibo varia
da specie a specie e questo fa variare anche la morfologia. Chi si nutre di alghe unicellulari ha denti
larghi e corti; quelli che si nutrono dei succhi di piante hanno denti aguzzi per perforare e una faringe
muscoloso per aspirare; quelli con abitudini predatrici hanno denti estroflessibili per afferrare protozoi
o altri rotiferi.
Normalmente la presenza di questi organismi mantiene pulite le acque in quanto si nutrono di
frammenti di detriti organici e di altri organismi.
Lo stomaco di questo animali è di notevoli dimensioni perché formato da grandi cellule e ghiandole
digestive.
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La parete del corpo è rivestita da una sottile cuticola vitrea chitinosa, la lorica, che può essere rivestita
di spine o creste.
La parte finale del corpo presenta un piede forcuto, che termina con due dita capaci di secernere un
liquido vischioso grazie al quale questi animali si ancorano generalmente ad alghe o piante superiori.
Alcuni rotiferi vivono fissi al substrato, autocostruendosi un involucro protettivo formato da propri
secreti o particelle estranee, come il genere Callotheca, che vive in un tubo trasparente.
I rotiferi hanno sessi
separati anche se le
femmine
sono
in
maggioranza, tanto che in
alcune specie i maschi
sono
sconosciuti.
Il
maschio è più piccolo, non
ha ano e bocca e ha una
vita breve.
Le femmine producono
due tipi di uova. Le
femmine
virginopare
producono uova d’estate e
le femmine sessupare
producono
uova
d’inverno. Le uova estive
hanno guscio sottile, si
sviluppano subito per
partenogenesi e danno vita
solo
a
femmine
virginopare. Vengono prodotte quando le condizioni ambientali sono favorevoli, e producono varie
generazioni.
Se le condizioni ambientali mutano viene prodotta una generazione in cui le femmine sessupare
depongono uova che, se non vengono fecondate, si sviluppano in maschi aploidi. Se vengono
fecondate da questi maschi, le uova formano uova d’inverno con guscio spesso e resistente. Queste
uova possono rimanere quiescenti anche per molti anni, e resistono al gelo e alla siccità. Quando si
ritrovano in acque favorevoli queste uova si schiudono e danno origine a femmine virginopare. Questo
ciclo così elaborato permette ai rotiferi di essere cosmopoliti.
Rotifero del genere Callotheca
Bibliografia
STORER, 1990. Zoologia