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Emma e Tiziano: lo sapete che
un figlio non si fa da soli;
e allora fatelo insieme!
Emma Emma Marrone (a Gioia):
«Vorrei un figlio. Spero di farlo con un uomo che sia un
padre degno e affidabile, ma se non dovesse accadere anche da
sola.»
Tiziano Ferro (a Vanity Fair):
«Se sono in America è anche perché voglio un figlio, e lo
voglio anche da solo.»
Emma
Marrone
e
Tiziano Ferro (foto:
gossipetv.com)
Cari Emma e Tiziano: siete due star della musica italiana. Che
musica vorrete far ascolatre ai vostri futuri figli che tanto
desiderate? Una musica stonata? No di certo! E vorrete far
mancare qualcosa? No di certo. Quindi nemmeno vorrete fargli
mancare un padre o una madre!
Allora, dato che vi conscete benissimo, unite le vostre
intenzioni e fate un favore a quel bambino che volete così
intensamente: dato che volete entrambi essere madre e padre,
dimostrate un po’ di buon senso e non comprate nulla; non vi
servono semi ed ovuli altrui; la natura vi ha dotato di tutto;
non serve affittare un utero; non serve sfruttare nessuna
povera donnna e, soprattutto, potete dargli un padre e una
madre che sono tutto e solo quello che vogliono tutti i figli!
E i soldi che risparmierete dateli in beneficenza, che ne
avrete sicuramente maggior merito!
Grazie.
Il cantante, i suoi tifosi …
e i lauti guadagni
La modernità di Sant’Agostino non ha paragoni! Già 1600 anni
fa, nella sua opera La Musica, aveva colto l’indole dei
musicisti del tempo, indicando che approfittavano della più o
meno consapevole ingoranza della musica da parte delle masse
per arricchirsi; anzi, molto spesso era la massa priva
conoscenze musicali approfondite che osannava il musicista più
in voga e lo copriva di soldi senza badare alle effettive
capacità dell’artista. E lo stesso musicista preferiva
incrementare più i suoi guadagni che non la propria conoscenza
musicale.
Dunque chi canta o impara a cantare soltanto per ottenere
l’esaltazione dal popolo o da qualche individuo, non giudica
migliore quell’esaltazione che il canto? La Musica 1, 6.12 –
www.augustinus.it
Ma Sant’Agostino andava oltre e già scriveva che:
Mi pare impossibile trovare un uomo di teatro che ami la
propria arte per se stessa e non per vantaggi estranei.
E quali erano questi vantaggi estranei alla conoscenza della
musica?
E poiché essi chiedono dagli altri fama e vantaggi, ma non
chiedono da noi intelligenza, quando apprezzano
sconsideratamente ciò che è illiberale appunto perché più
piacevole, appare che non ne hanno scienza.
Frank Zappa – Copertina del
disco: We’re only in it for
the money
Da allora di musica ne è stata suonata parecchia, ma possiamo
arrivare fino ad oggi con una continuità impressionante nel
leggere il titolo del famoso disco di Frank Zappa:
“We’re only in it for the money!” ( “Ci stiamo solo per i
soldi!” )
Infatti questo artista non fa altro che confermare il motivo
per cui oggi siano in tantissimi (con i loro relativi clan) ad
impegnarsi nel giro della musica: i soldi!
Mestiere lecito il musicista, ovviamente, come tanti altri;
solo che, dopo aver accumulato cospicui guadagni, alcuni
passano appunto ad apprezzare quello che è “illiberale” per
cui, molto logicamente, si dispongono a prostrarsi al pensiero
unico dominante, pur di mantenere la loro posizione
privilegiata; e quando incontrano una “massa” che invece è
pensante, con la coscienza ben formata, che agisce secondo
scienza e coscienza, allora fa scattare quasi automaticamente,
ma sempre altrettanto molto logicamente, le proprie pretese di
sottomissione della massa ai loro voleri e piaceri. Ne abbiamo
infatti avuto una prova poco dopo l’ultimo Family Day del 30
gennaio 2016. Non sono stati i politici, più volte chiamati in
causa alla manifestazione, a far sentire la più alta voce di
contrasto (anzi, costoro hanno poi agito in sordina,
organizzando la sortita della fiducia in tempi brevissimi per
approvare leggi come quella sulle unioni civili); bensì sono
stati proprio i cantanti (es. Jovanotti, Ferro, Mannoia,
Fedez, Scialpi) ed alcuni scrittori (es. Saviano) che hanno
attaccato quelle persone, anche organizzate in massa, che
hanno osato conoscere, per poi protestare!
Non solo, c’è anche chi non ha esitato a propagandare i propri
“illiberali” desideri sfruttando il successo mondano
raggiunto, senza paura di apparire incoerenti; ad es. Emma
Marrone, che nel 2014 aveva commentato con la frase “donna
barbuta, sempre piaciuta” il sorpasso e il successo subiti
all’Eurofestival da parte di Conchita Wurtz (lasciando ben
intendere che si è trattato di una furba scorciatoia per
raggiungere il successo, invece di puntare su solide doti
musicali), per poi passare a dichiarare, nel 2016, che nel
caso non dovesse trovare un padre adatto: “un figlio lo farei
anche da sola“; e cosa c’è di più illiberale di non fargli
conoscere il padre con simili scorciatoie? (Ma il discorso
sarebbe ribaltabile anche per la madre, con l’utero in
affitto).
Per cui, così come propongono di fare i vari movimenti, anche
di massa, come i pro-life, indicando il “defund” cioè
l’interruzione del finanziamento delle attività e delle
aziende che vanno contro quella prima libertà che è la vita,
altrettanto occorre smetterla di finanziare, applaudire e
quasi venerare, quegli artisti che propagandano simili idee e
che di libertà ne apprezzano solo una: la loro; ma non quella
degli altri, specialmente quella dei più piccoli ed indifesi.
E poi studiamo ed ascoltiamo di più la buona musica, quella
vera, magari anche sacra, altrimenti non potremmo dire che
“chi canta bene, prega due volte”
(frase attribuita a Sant’Agostino ma che, in effetti, non lo
è).
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