23/09/2012 Testi Consigliati • Silvestroni - CHIMICA GENERALE con elementi di inorganica e con problemi numerici (Masson Ed.) • Brady – Holum – Fondamenti di Chimica (Zanichelli) • Oxtoby - Nachtrieb - Chimica Moderna (Edises) Testi dove potete trovare problemi risolti e da risolvere: • Silvestroni - Rallo - Problemi di CHIMICA GENERALE (Masson Ed) • Lausarot - Vaglio - Stechiometria (Piccin) • Programma del corso e comunicazioni varie: http://people.unica.it/davideatzei/ [email protected] OGGETTO DELLA RICERCA CHIMICA E’ LO STUDIO DEI FENOMENI CHIMICI • Si definiscono fenomeni chimici quelli che alterano in modo permanente la materia e perdurano anche dopo cessata la causa che li ha provocati. • Si definiscono fenomeni fisici quelli che non permangono dopo la cessazione della causa che li ha provocati. 1 23/09/2012 • Elementi e composti possono combinarsi mediante reazioni chimiche. • Possono presentarsi nelle tre forme: Solide, Liquide e Gassose. • ELEMENTO : Sostanza che non può essere ulteriormente scomposta in sostanze più semplici da alcuna reazione chimica. • COMPOSTO: Sostanza costituita da più elementi. • Tali definizioni furono perfezionate dopo l’enunciazione della teoria atomica di Dalton: Gli atomi di un dato elemento sono tutti uguali. Gli atomi di un dato elemento sono differenti da quelli di un altro elemento. Gli atomi di due o più elementi possono combinarsi in rapporti definiti per formare composti. Gli atomi restano invariati nelle reazioni chimiche. • ELEMENTO : Sostanza che contiene un solo tipo di atomi. • COMPOSTO: Sostanza che contiene due o più tipi di atomi combinati in proporzioni fisse. (Es. H2O). 2 23/09/2012 LEGGI FONDAMENTALI 1) La massa totale delle sostanze reagenti è uguale alla massa totale delle sostanze prodotte dalla reazione. E = m c2 Poiché 1 grammo di materia può generare 8.988 ⋅ 1020 erg (pari alla combustione di 2000 tonnellate di carbone) Più in generale: In un sistema isolato la quantità totale massa – energia è costante. 2) Legge dei rapporti definiti e costanti In un composto chimico la proporzione in peso intercorrente fra gli elementi che lo costituiscono è definita e costante. In molti casi capita come nell’esempio: Idrogeno (H) ed Possono combinarsi per dare H2O rapporti in peso Ossigeno (O) o H2O2 1: 8 1: 16 3) Legge dei rapporti multipli. Quando due o più elementi, combinandosi tra loro, possono originare diversi composti, per una quantità costante di uno dei due, le quantità dell’altro che entrano in combinazione stanno tra loro come multipli interi della quantità più piccola. La spiegazione sta nella teoria atomica di Dalton. Es: Azoto e Ossigeno possono combinarsi tra loro dando origine a cinque diversi composti. Dalla tabella seguente si nota che per 1 g di Azoto entrano, in ciascuno di questi composti, quantità di Ossigeno che stanno tra loro secondo multipli interi della quantità più piccola: g di Azoto g di Ossigeno Rapporti 1.000 0.571 1 1.000 1.142 2 1.000 1.713 3 Protossido Ossido Anidr.Nitrosa N 2O NO N 2O 3 Ipoazotite NO2 1.000 2.284 4 Anidr.Nitrica N 2O 5 1.000 2.855 5 3 23/09/2012 In molte sostanze gli atomi sono combinati in molecole. Es: H2O = formula molecolare • Alcuni elementi sono anch’essi composti da molecole poliatomiche: Es: • O2 H2 N2 S8 P4 ecc. La formula molecolare può non coincidere con il simbolo dell’elemento: Es: O = Ossigeno O2 = formula molecolare dell’Ossigeno. • Ogni elemento è rappresentato da un simbolo. In generale la formula molecolare ci indica quali atomi formano una data molecola e quanti di ciascuno di essi sono presenti: Es: H2O C6H6 S8 Non ci dice però nulla circa la distribuzione nello spazio dei vari atomi costituenti la molecola. PROPRIETA’ DELLE SOSTANZE Proprietà fisiche: Possono essere specificate senza riferimenti ad altre sostanze. Es: Colore; stato fisico a temperatura ambiente; punto di fusione e di ebollizione; solubilità in H2O; conducibilità elettrica; massa; volume. Proprietà chimiche: Sono collegate alle trasformazioni della sostanza. Sotto le stesse condizioni essa reagirà con (o si trasformerà in) altre sostanze esattamente allo stesso modo. 4 23/09/2012 • Una sostanza pura quindi è costituita da una singola sostanza. • Le miscele invece, costituite da più sostanze, possono essere: Eterogenee: • Se differenti parti del materiale hanno differenti proprietà, per esempio colore e durezza: Es: Fe + S Omogenee: • Se la miscela ha proprietà uniformi: Es: NaCl + H2O Aria In generale le soluzioni liquide e gassose. STATI DELLA MATERIA • Le sostanze si presentano nei tre stati: SOLIDO Es: LIQUIDO GASSOSO H2O • Gas: • Liquido: è un fluido – Non ha una forma definita – Ha un volume definito • Solido: è un fluido: – Non ha una forma definita – Non ha un volume definito non è un fluido – Ha forma e – Volume definiti Queste sono osservazioni macroscopiche. 5 23/09/2012 STRUTTURA ATOMICA Gli atomi sono costituiti da particelle subatomiche: 1) Protoni 2) Neutroni 3) Elettroni Nucleoni Due proprietà importanti di queste particelle sono le loro masse relative e le loro cariche. Particella Massa (g) Massa (u) Carica Elettrone Protone 9.109534 ⋅ 10-28 1.672649 ⋅ 10-24 5.486 ⋅ 10-4 1.007276 11+ Neutrone 1.674954 ⋅ 10-24 1.008665 0 u o a.m.u. = unità di massa atomica; 1 u = 1.6605665 ⋅ 10-24 g. ISOTOPI Molti elementi sono miscele di due o più sostanze uniche, dette isotopi dell’elemento. Tutti gli isotopi di un elemento hanno le stesse proprietà chimiche, ma i loro atomi hanno masse diverse. • Gli atomi di tutti gli isotopi di uno stesso elemento possiedono lo stesso numero di protoni. • Elementi diversi differiscono per il numero di protoni (si indica con Z). • Il numero atomico corrisponde al numero dei protoni. • Gli isotopi di uno stesso elemento differiscono per il numero dei neutroni. • N° protoni + N° neutroni = numero di massa (A). N° di massa N° atomico 238 92 U 235 92 U 6 23/09/2012 FINE PESO ATOMICO E MOLECOLARE • La massa atomica è una grandezza molto piccola: Es: Atomo di Ossigeno : 16.56 ⋅ 10-24 g Per cui occorre una unità di misura conveniente. Si è deciso di adottare la massa dell’isotopo di carbonio –12, come riferimento. • La sua massa è esattamente = 12.0000 a.m.u. 12 6 C Es: Fe ha una massa pari a 4.6539 volte più grande di quella del per cui la massa del Fe è pari a: 12 6 C 12 x 4.6539 = 55.847 a.m.u. In una formula chimica, la somma dei pesi atomici degli atomi corrisponde al peso formula del composto. Es: Aspirina C9H8O4 PM = (9x12.0) + (8x1.01) + (4x16.0) = 180 7 23/09/2012 LA MOLE • La quantità di una sostanza chiamata mole corrisponde al suo peso formula espresso in grammi. Es: quando composti vengono presi in rapporti di massa che corrispondono ai loro pesi formula, essi contengono le loro unità formula in rapporti 1 : 1 H2O (peso formula = (2x1.01) + 16.0 = 18.0) Na (peso formula = 23.0) • Un campione che contiene 18.0 g di H2O ha lo stesso numero di unità formula (molecole) rispetto alle unità formula (atomi) presenti in 23.0 g di Sodio. • Questa quantità è chiamata mole, abbreviato mol. • Quindi numeri uguali di moli contengono lo stesso numero di unità formula. – Es: P.A. Na = 22.98977 P.A. Cl = 35.453 1 mol di Na = 22.98977 g 1 mol di Cl = 35.453 g Una mole di sostanza pura contiene 6.023 ⋅ 1023 unità formula di quella sostanza. Questo numero è chiamato N° di Avogadro e rappresenta il numero di particelle così come 12 = dozzina. 6.023 ⋅ 1023 = N° di Avogadro Es: 12 moli di Ferro contengono tante unità formula quante 12 moli di zucchero, o di Sodio ecc. 8 23/09/2012 Esempio: H2O è formata da 1 molecola 1 dozzina 2H + 2 atomi 2 dozzine 6.02 ⋅ 1023 molecole 1 mol 12.04 ⋅ 1023 atomi 2 mol 18 g di H2O 2.0 g di H O 1 atomo 1 dozzina 6.02 ⋅ 1023 atomi 1 mol 16.0 g di O • COMPOSIZIONE PERCENTUALE • Dalle formule dei composti si può risalire alla composizione percentuale: • Es: Calcolare la composizione percentuale del perclorato di Potassio KClO4 P.M. = P.A.K + P.A.Cl + 4 P.A.O = 39.1 + 35.45 + 4 (16.0) = 139 K% = P. A. K ⋅ 100 = 28.1 P.M . Cl % = P. A.Cl ⋅ 100 = 25.5 P.M . O% = 100 − ( K % + Cl %) = 46.4 9 23/09/2012 • Dalla composizione percentuale è possibile risalire alla formula del composto. Es: L’analisi di una sostanza ha dato la seguente composizione percentuale: C% = 52.14 H% = 13.14 O% = 34.72 Calcolare la formula del composto. In 100 g di sostanza ci sono: C% 52.14 = = 4.341 P.A.C 12.01 Moli di carbonio H % 13.14 = = 13.04 P. A. H 1.008 Moli di idrogeno 34.72 O% = = 2.170 P. A.O 16.00 Moli di ossigeno • Poiché le moli dei diversi elementi devono stare tra di loro come numeri interi dividiamo tutto per il più piccolo dei valori, che assumiamo come unità di misura 4.341 mol di C 13.04 mol di H 2.170 mol di O C4.341H13.04O2.170 Dividendo per il valore più piccolo C4.341 H 13.04 O2.170 = C2.000H6.009O1 2.170 2.170 cioè (C2H6O)n 2.170 n si determina se con una diversa esperienza si determina il P.M. del composto. 10 23/09/2012 DIMENSIONE DEGLI ATOMI • Il raggio degli atomi è dell’ordine di grandezza di 10-8 cm (1 Å). • Per ottenere questo valore basta dividere il volume, occupato da una mole dell’elemento considerato, per il numero di Avogadro e poi fare la radice cubica del volume occupato da un atomo. • Es: Oro V1mol = P.A.= 196.97 densità = 19.3 196.97 = 10.2cm 3 19.3 V1atomo = 10.2 = 1.69 ⋅ 10 − 23 cm3 6.022 ⋅ 10 23 Raggio atomico = 3 V1atomo = 2.56 ⋅ 10 −8 cm • Dallo studio delle traiettorie di un fascio di particelle α ( He ) 4 2 2+ incidenti su una lamina d’oro dello spessore di circa 104 atomi, Rutherford dimostrò che la massa degli atomi è accentrata in un piccolo volume il cui diametro è dell’ordine di grandezza di 10-12 cm. • Questa porzione dell’edificio atomico prende il nome di nucleo. • Il nucleo ha carica positiva ed è costituito da protoni e da neutroni. La parte restante del volume atomico è occupata dagli elettroni. • Gli atomi sono elettricamente neutri per cui il numero degli elettroni è uguale a Z. • Il numero atomico definisce ogni elemento. Es: Cu = 29 protoni Li = 3 protoni 11 23/09/2012 STRUTTURA ATOMICA: GLI ELETTRONI Hanno carica - e = 1.6 ⋅ 10-19 coulomb massa 5.486 ⋅ 10-4 u. = 9.1⋅⋅ 10-28 g • Sono in numero uguale a quello dei protoni (l’atomo è neutro). • Vengono studiati mediante l’interazione con onde elettromagnetiche. • Onde elettromagnetiche I fenomeni ottici possono essere spiegati se la luce è intesa come propagazione di un’onda elettromagnetica; cioè come se fosse prodotta dall’oscillazione di una carica elettrica. • Si propagano nello spazio con velocità c. Frequenza E = hν ν= c λ N° d’onda ν = 1 λ = ν c h = costante di Plank = 6.626⋅ 10-34 J⋅s 12 23/09/2012 Sovrapposizione, interferenza ONDA 1 ONDA 2 RISULTANTE Differenza di cammino ottico • Se la differenza di cammino ottico corrisponde ad un numero intero di lunghezze d’onda (nλ) si produce una interferenza positiva e l’intensità è massima nel punto P. FINE 13 23/09/2012 MODELLO ATOMICO DI BOHR - 1913 – • Per modello si intende una ipotesi di lavoro capace di spiegare i risultati sperimentali quantitativamente e di suggerire nuove esperienze. Il modello è accettabile finché i risultati delle nuove esperienze non siano in contrasto con esso. • Secondo la teoria elettromagnetica classica una carica in movimento, che si muove nel campo elettrico nucleare, dovrebbe irradiare energia. • Bohr ipotizzò alcuni stati, chiamati stati stazionari, fra gli infiniti possibili, nei quali l’elettrone poteva muoversi senza emettere energia. • Il valore del momento angolare (raggio (r) per quantità di moto (m⋅v)) doveva essere un multiplo intero della grandezza: h 2π • h = costante di Plank = 6.6262 ⋅ 10-34 J⋅s h (a) mvr = n 2π m = massa elettrone r = raggio dell’orbita v = velocità dell’elettrone n = N° intero (N° quantico principale) = 1,2,3,4,… mvr = momento angolare mvr risulta quantizzato • • Se consideriamo l’atomo di idrogeno H: 2° principio della dinamica: f=m⋅a f = forza di attrazione coulombiana fra nucleo ed elettrone: e2 f = 2 r • poiché e 2 mv 2 = r r2 a= v2 r e = carica dell’elettrone a centripeta nel moto circolare ricavando v dalla (a) e sostituendo si ottiene: r = n2 h2 4π 2 me 2 r è quantizzato 14 23/09/2012 per n=1 n=2 n=3 r = 0.529 Å = raggio di Bohr r = 2.12 Å r = 4.77 Å ….ecc. Anche il valore dell’energia posseduta dall’elettrone in ogni orbita risulta quantizzata. Energia Potenziale elettrica di due cariche +e -e a distanza r: V = − Energia cinetica: T = 1 2 e2 mv = 2 2r E =V +T = − e2 e2 e2 + =− r 2r 2r Sostituendo il valore di r trovato prima: E n = − poiché ε = h ν ν = ε h = e2 r 1 2π 2 me 4 ⋅ n2 h2 E 2 − E 1 2 π 2 me 4 = h h3 1 1 2 − 2 n1 n 2 n = 1, 2, 3… E = quantizzata poiché ν = ν c ν = 2 π 2 me 4 h 3c 1 1 2 − 2 n1 n 2 1 1 = R 2 − 2 n1 n 2 SPETTRI ATOMICI • • • • Facendo passare una scarica elettrica attraverso l’idrogeno le molecole si dissociano in atomi (H2 → 2H) alcuni dei quali acquistano un eccesso di energia interna (atomi eccitati). Tali atomi si diseccitano emettendo l’eccesso di energia sotto forma di luce avente una precisa λ. Ogni elemento ha un preciso spettro di emissione allo stato atomico. SPETTRI DI ASSORBIMENTO Ogni elemento emette luci della lunghezza d’onda che è in grado di assorbire. 15 23/09/2012 MODIFICHE AL MODELLO DI BOHR • Il modello di Bohr non consente l’interpretazione della struttura fine degli spettri atomici che si può osservare con spettroscopi ad alta risoluzione. • Sommerfield propose l’esistenza anche di orbite ellittiche. • Fu necessario introdurre un nuovo numero quantico (l) che tenesse conto della quantizzazione dell’eccentricità (cioè della forma) dell’ellisse. Quindi: • n = 1, 2, 3….. N° quantico principale l = 0, 1, 2, …(n-1) N° quantico angolare • Un elettrone con un momento angolare può essere considerato come una corrente elettrica che circola in un circuito chiuso e quindi si può osservare un campo magnetico dovuto a questa corrente. • Infatti (effetto Zeeman) un atomo eccitato in presenza di un campo magnetico esterno mostra suddivisioni in 2 o 3 componenti delle varie righe a seconda della direzione del campo. • m = 0, ±1, ±2,…± l = numero quantico magnetico 1 1 m s = + ,− 2 2 = numero quantico di spin legato alla rotazione dell’elettrone intorno al proprio asse. 16 23/09/2012 RIASSUMENDO: • n = 1, 2, 3, 4, …. numero quantico principale • l = 0, 1, 2, 3, …(n-1) numero quantico angolare • m = 0, ±1, ±2, …, ±l numero quantico magnetico • ms = ± ½ numero quantico di spin • Ogni elettrone è caratterizzato da 4 numeri quantici. • PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI: In un atomo o in una molecola non possono coesistere due o più elettroni con i 4 numeri quantici uguali. Conclusione: La teoria di Bohr con le sue successive modifiche non può essere considerata soddisfacente. FINE 17 23/09/2012 DUALISMO ONDA – PARTICELLA E = hν = mc 2 λ= c ν = h mc per i fotoni De Broglie postulò che per un elettrone si potesse scrivere: λ= h mv v = velocità Osservazione: Se l’elettrone consiste di un’onda stazionaria, la circonferenza dell’orbita deve essere un numero intero di λ, cioè: nλ = 2πr nh = 2πr mv Da cui: (vedi interferenza) mvr = nh 2π cioè l’ipotesi di Bohr è coerente con la natura ondulatoria dell’elettrone. PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE • Per particelle molto piccole, come gli elettroni, non è possibile determinare simultaneamente la posizione e la quantità di moto (m ⋅ v). • • La distanza rispetto ad un punto vale r ± ∆r. La sua quantità di moto vale p ± ∆p. • (1) ∆r ⋅ ∆p ≥ h 2π h = costante di Plank = 6.6262 ⋅10-34 J⋅s La (1) vale solo nel mondo microscopico: poiché p = m v ∆p = m ∆v ∆r ⋅ ∆v ≥ Se ∆v = ±106 cm/sec ∆r risulta ≅ 50 Å h 2π .m essendo m = 9⋅10-28 g ≅ 10-27 cioè 10 volte > della dimensione di 1 atomo Se cerchiamo di diminuire ∆r diminuendo λ della radiazione usata per individuarlo, aumenta p e quindi ∆v. 18 23/09/2012 • In queste condizioni non ha senso parlare di orbita di un elettrone. • Si potranno determinare intorno al nucleo delle zone dove è più probabile che l’elettrone sia presente. • EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER 8π 2 m 2 • Le soluzioni sono funzioni ψ2(f. d’onda) 2 rappresentabili 2 graficamente. (E − V )ψ = 0 2 h • Rappresenta in tre dimensioni l’onda stazionaria associata all’elettrone. ∇ψ+ ∂ ∂ ∂ ∇ 2 = 2 + 2 + 2 x ∂accettate: y ∂z • Delle infinite soluzioni,ψ ,∂vengono - quelle ad un sol valore, continue finite in tutto lo spazio, e all’infinito tendono a 0. - poiché ψ2dv rappresenta la probabilità di trovare l’elettrone nell’elemento di volume dv, deve essere: 2 ∫∫∫ψ dv = 1 Poiché c’è una certa analogia tra le ψ della teoria ondulatoria e le orbite della teoria quantistica, le ψ vengono indicate come orbitali. • Soluzioni accettabili dell’equazione della funzione d’onda vengono ottenute introducendo i numeri quantici: • n = numero quantico principale (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7…) • l = numero quantico secondario (0, 1, 2, …n-1) • m = numero quantico magnetico (0, ±1, ±2, …±l) Orbitali con : l=0 l=1 l=2 l=3 orbitali s orbitali p orbitali d orbitali f • Bohr definiva esattamente la distanza dell’elettrone dal nucleo. • Nel modello ondulatorio si può parlare di probabilità di trovare l’elettrone ad una certa distanza dal nucleo. 19 23/09/2012 n l 1 2 0 0 1 0 1 2 0 1 2 3 N° Simbolo orbit. 0 1 1s 0 1 2s -1,0,+1 3 2p 0 1 3s -1,0,+1 3 3p -2,-1,0,+1,+2 5 3d 0 1 4s -1,0,+1 3 4p -2,-1,0,+1,+2 5 4d -3,-2,-1,0,+1,+2,+3 7 4f 5 0 1 2 3 ---- 0 -1,0,+1 -2,-1,0,+1,+2 -3,-2,-1,0,+1,+2,+3 ----- 1 3 5 7 5s 5p 5d 5f ---- 6 0 1 ---0 0 -1,0,+1 ----0 1 3 --1 6s 6p ---7s 3 4 7 m DESCRIZIONE DEGLI ORBITALI ATOMICI 20 23/09/2012 Gli orbitali d • I numeri quantici che determinano l’energia di un elettrone (si parla spesso di E di un orbitale) sono n ed l, per cui i tre orbitali p hanno la stessa energia, avendo tutti e tre lo stesso valore di n e l. • Sono tre volte degeneri. • • Idem per i 5 orbitali d: 5 volte degeneri. • Ricordando il principio di esclusione di Pauli ne consegue che un qualsiasi orbitale può essere occupato da non più di due elettroni che differiscono per ms. 21 23/09/2012 ENERGIA DEGLI ORBITALI OCCUPAZIONE: Vengono occupati dapprima gli orbitali di più bassa energia vuoti. A parità di energia gli elettroni occupano il massimo numero di orbitali (regola di Hund). S = ∑ m s = massimo Na Co Z = 11 Z = 27 1s2, 2s2, 2p6, 3s1 1s2, 2s2, 2p6, 3s2, 3p6, 4s2, 3d7 PROPRIETA’ MAGNETICHE • DIAMAGNETISMO Tutti gli elettroni sono appaiati ( ∑ m s = 0 ). Non dipende dalla temperatura della sostanza nè dall’ intensità del campo. Debolmente respinta dal campo magnetico. • PARAMAGNETISMO Uno o più elettroni sono spaiati ( ∑ m s ≠ 0 ). La sostanza viene attratta da un campo magnetico (esterno, non omogeneo). • FERROMAGNETISMO Uno o più elettroni spaiati. La sostanza viene fortemente attratta da un campo esterno. 22 23/09/2012 FINE 23 23/09/2012 SISTEMA PERIODICO • Le proprietà degli elementi dipendono dal numero di elettroni presenti sullo strato periferico. • Quindi elementi diversi, nei quali sia presente nello strato periferico lo stesso numero di elettroni, hanno un comportamento chimico simile. • In uno stesso strato al crescere di Z si verifica una variazione graduale del comportamento chimico. • Oltre il comportamento chimico anche molte proprietà fisiche variano gradualmente e periodicamente in funzione di Z. 24 23/09/2012 T di fusione e densità dei vari elementi mostrano un andamento simile così come il volume atomico: 25 23/09/2012 CARICA NUCLEARE EFFETTIVA: Z eff. DEFINIZIONE La valutazione può essere fatta mediante l’uso dei coefficienti di schermatura calcolati da Slater. Zeff = Z – costante. a) coeff. 0.35 per ogni elettrone dello strato esterno non completo. b) coeff. 0.85 per ciascun elettrone dello strato immediatamente sottostante. c) per gli elettroni degli strati più interni. coeff. 1 d) Se lo strato esterno è completo (gas nobili): 0.85 per questi elettroni e 1 per ogni elettrone degli strati sottostanti. Ne scaturisce che: In ogni periodo, passando da un elemento al successivo, Zeff aumenta di 0.65. 26 23/09/2012 Variazione della carica nucleare effettiva (Zeff) in funzione della carica nucleare Z Gli elementi vengono distinti in metalli e non – metalli. I primi sono raggruppati nella parte sinistra della tavola, i secondi nella parte destra. All’interno di ciascun gruppo si accentua il carattere metallico passando dagli elementi più leggeri ai più pesanti. Gli elementi del 1° piccolo periodo non – metallici hanno la tendenza a formare legami multipli. Gli elementi metallici del 1° piccolo periodo hanno analogie di comportamento con gli elementi del 2° piccolo periodo e del gruppo successivo. 27 23/09/2012 LEGAME CHIMICO ENERGIA DI LEGAME: energia necessaria per rompere il legame. Si esprime in kJ⋅mol-1 o in kcal ⋅ mol-1 (1 kcal = 4.184 kJ), oppure in eV⋅ mol-1 (1 eV⋅mol-1 = 23.06 kcal⋅ mol-1 = 96.5 kJ⋅mol-1). Varia da pochi KJ⋅mol-1 a varie centinaia. REGOLA DELL’OTTETTO : la configurazione s2p6 è molto stabile. Gli atomi tendono a realizzare una tale configurazione nella formazione dei legami. Esistono varie eccezioni. Energia di ionizzazione: (Ei) Affinità elettronica (Ea) < è l’Ei e > è il carattere metallico dell’elemento. > è l’Ea e < è il carattere metallico dell’elemento. Gli atomi vengono presentati in modo da evidenziare la loro configurazione esterna. Es: Si Z = 14 1s2, 2s2, 2p6, 3s2, 3p2 Ne (Ne) 3s2, 3p2 simbolo di Lewis per il silicio. Es: Cl Z = 17 (Ne) 3s2, 3p5 simbolo di Lewis per il cloro. Il legame chimico è essenzialmente dovuto all’interazione fra gli elettroni periferici di due atomi vicini. 28 23/09/2012 FINE ELETTRONEGATIVITA’ Costituisce una misura della capacità di un atomo di trattenere i propri elettroni periferici. E= Ei + E a 2 secondo Mulliken Può essere calcolata anche in altro modo, ad esempio dai valori delle energie di legame. (scala di Pauling). Considerando l’elettronegatività la proprietà di un atomo, in una molecola, di addensare su di se la carica dell’orbitale di legame. Il valore di elettronegatività di un atomo è legato al valore ∆ del legame che esso forma con H. All’atomo di H si da convenzionalmente il valore di 2.1. X a − 2.1 = 0.10 ∆ 29 23/09/2012 ACIDI E BASI Definizione secondo Arrhenius Acido: E’ una specie chimica che in soluzione acquosa si dissocia dando uno o più ioni idrogeno: Acidi monopropotici o poliprotici (oppure mono o polibasici) H2SO3 ⇔ HSO3- + H+ HSO3- ⇔ SO32- + H+ Base: E’ una specie chimica che in soluzione acquosa da uno o più ioni idrossonio. Possono essere mono o poliacide: NaOH → Na+ + OHCa(OH)2 → Ca2+ + 2OH- monoacida poliacida (biacida) Acido e base possono reagire formando sale e H2O: CH3COOH + NaOH → CH3COONa + H2O 30 23/09/2012 Definizione secondo Brönsted Parte dalla considerazione che H+ ha un’elevata densità di carica e quindi in soluzione non può esistere isolato, ma legato a qualche altra specie chimica: definisce base una specie chimica in grado di addizionare uno o più protoni cedutigli da un acido, e acido una specie chimica in grado di perdere uno o più protoni accettati da una base. Quindi acidi e basi si manifestano solo se sono presenti basi e acidi rispettivamente. Si parla quindi di sistemi acido – base: CH3COOH + H2O ⇔ CH3COO- + H3O+ acido base base acido coniugati Si indicano come coniugati le coppie che differiscono solo per il protone: H+. Pertanto una sostanza è acida o basica a seconda del partner: CH3COOH + HClO4 ⇔ CH3COOH2+ + base acido acido ione acidioacetato ClO4base LEGAME IONICO Si manifesta tra atomi con grande differenza di elettronegatività. Elementi con bassa elettronegatività hanno carattere metallico. (bassa Ei e trascurabile Ea). Elementi con alta elettronegatività hanno carattere non – metallico (elevata Ei ed elevata Ea). Es: NaCl Na+ Cl- Perché avviene? E perché non si forma anche Na2+ e Cl2- o Na3+ ecc.? Perché dagli elementi si formi un composto stabile si deve verificare un reale abbassamento dell’energia. Na+ Cl- Ei Ea aumento dell’energia abbassamento dell’energia +496 kJ ⋅mol-1 -348 kJ ⋅mol-1 31 23/09/2012 Un grande abbassamento dell’energia si ha quando gli atomi costituiscono il reticolo (Energia Reticolare). Na 1s2 2s2 2p6 3s1 Na+ 1s2 2s2 2p6 configurazione del gas nobile Ne. La prima Ei è piccola 496 kJ ⋅mol-1 La seconda Ei è grandissima 4563 kJ ⋅mol-1 Energia pari alla prima Ei può essere fornita dalla formazione esotermica del reticolo. Cl 1s2 2s2 2p6 3s2 3p5 Cl- 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 configurazione dell’Ar LEGAME COVALENTE Quando non – metalli si combinano tra loro ed è nulla la differenza di elttronegatività, si ha formazione del legame covalente. Es: H• + • H → H2 I due elettroni vengono condivisi tra i due nuclei. si ha attrazione dell’elettrone di ciascun atomo da parte di ambedue i nuclei. si ha repulsione dei due nuclei. 32 23/09/2012 Prima di unirsi gli H hanno un elettrone nell’orbitale 1s. Dopo l’unione gli elettroni vengono condivisi: ogni orbitale 1s è in un certo senso completo. Gli elettroni risultano accoppiati. H• + •H → H •• H oppure H—H La tendenza degli atomi ad acquistare la configurazione elettronica del gas nobile più vicino, spesso può essere usata per prevedere il numero di legami covalenti che un atomo potrà formare (regola dell’ottetto). Nell’esempio sopra: 2e per ogni H che raggiungono la configurazione elettronica dell’He. Il legame covalente può esistere tra atomi uguali, es: Cl – Cl , H – H ecc. (legame omeopolare). Nella maggior parte dei casi si ha la formazione di un legame parzialmente ionico. In questi casi la differente elettronegatività fa si che la coppia elettronica di legame sia decentrata ma non completamente, sull’atomo più elettronegativo. δ+ δH •• F Si ha una separazione parziale di carica. Si forma un Dipolo elettrico. Tutte le molecole nelle quali il baricentro delle cariche positive non coincide con il baricentro delle cariche negative sono dipoli permanenti. Es: Hδ+ • Hδ+ δ- δ+ δO=C=O δ-O polare non polare 33 23/09/2012 H raggiunge He e il Cl raggiunge l’Ar Il legame formato dalla condivisione di una coppia di elettroni si chiama: Legame Singolo Legami multipli Non validità della regola dell’ottetto: può non essere seguita per eccesso o per difetto. Es: PCl5 e SF6 Ogni legame richiede la condivisione di una coppia di elettroni 34 23/09/2012 In difetto: LEGAME DATIVO O DI COORDINAZIONE 1) Uno dei due atomi fornisce la coppia di elettroni per il legame (donatore) 2) L’altro atomo (Accettore) deve essere più elettronegativo ed avere la possibilità di accogliere la coppia elettronica (lone – pair) in un orbitale vuoto di adatta energia. Questo tipo di legame Donatore – Accettore è molto frequente nei metalli di transizione dove gli orbitali d vuoti sono in grado, con gli orbitali s e p, di accettare coppie elettroniche per raggiungere la configurazione del gas nobile successivo. 35 23/09/2012 FINE 36