4 Giugno 2012 Materiali Nanostrutturati a base di Carbonio La Chimica dei Fullereni Francesco Di Maiolo Reattività dei Fullereni • Delocalizzazione elettronica sulla gabbia estremamente povera ; • Atomi di Carbonio ibridizzati sp2 lontani dalla loro geometria ideale trigonale planare Fullerene = poliolefina notevolmente localizzata e particolarmente elettronpovera 2 Quali reazioni? • • • • • • • • Addizioni nucleofiliche ; riduzioni chimiche ed elettrochimiche ; addizioni di radicali organici ed inorganici ; alogenazioni ( F ,Cl ,Br ) ; sostituzioni nucleofiliche ; idrogenazioni ; inserzioni; cicloaddizioni ; 3 • • • • • formazione di composti organometallici ; ossidrilazioni ed epossidazioni (fullerenoli); polimerizzazioni ; formazione di sali ; aperture di gabbia . 4 Addizioni Nucleofiliche I Fullereni subiscono addizione nucleofilica tanto ad opera di nucleofili neutri (ammine)… 5 … quanto di nucleofili carichi (alchil-litio, reattivi di Grignard ,etc.) 6 Riduzione Elettrochimica Applicando il potenziale opportuno è possibile ottenere una delle sei specie anioniche del Fullerene ,da usare ,poi ,per ulteriori reazioni 7 Riduzione Chimica Specie elettropositive (metalli alcalini e alcalino-terrosi) cedono facilmente elettroni alla gabbia fullerenica (basso controllo del decorso della reazione!) 8 Addizioni radicaliche Il fullerene è capace di stabilizzare notevolmente le specie radicaliche grazie all’iperconiugazione e alla formazione di radicali allilici e ciclopentadienilici 9 Caratteristica dei radicali fullerenici è la formazione di strutture dimeriche diamagnetiche Come si vede ,il legame che si viene ad avere tra le due gabbie congiunge i due atomi di carbonio in posizione 4 rispetto il gruppo R così da ridurre le repulsioni steriche 10 Bromurazione Il meccanismo di reazione sembra essere radicalico ed il grado di bromurazione dipende strettamente dal solvente usato! 11 12 Clorurazioni Gli schemi di addizione risultano essere simili a quelli dei bromo-derivati ,ma i prodotti risultano essere solubili in solventi organici! 13 Cicloaddizioni Come tutte le olefine ,anche i Fullereni vanno incontro ad una grande varietà di cicloaddizioni irreversibili ,comportandosi sempre come dienofilo … 14 … permettendo di congiungere due gabbie ... … o di collegare ,a mezzo di un ponte rigido, un Fullerene con un centro elettron-ricco 15 La reazione tra la gabbia fullerenica ed il benzino rientra tra le cicloaddizioni termiche 16 Fluorurazione Utilizzando il metodo DuPont ,si ottengono specie fluorurate a stechiometria nota, solubili ed assai utili per sintesi organiche. Tra queste si hanno C60F36 e C60F18 17 A partire dal C60F18 ,per reazione con nucleofili ingombranti al carbonio (come il dietil-bromo-malonato) si ottengono i trannuleni … 18 … mentre in presenza di un idrocarburo aromatico (solitamente benzene ) e di un catalizzatore acido di Lewis (FeCl3) ,si ottengono i triumfeni 19 Non è finita! Il C60F18 presenta un anello a sei termini perfettamente aromatico capace di spostare i tre CH3CN dal complesso [Mo(CH3CN)3(CO)3] e dare un’ η6coordinazione 20 Idrogenazione Diverse sono le tecniche per ottenere i poliidrofullereni (dall’idrometallazione al trasferimento di idrogeno ,dallo scaldare il Fullerene con elevata pressione di idrogeno alla riduzione di Birch-Huckel) e gli schemi di addizione sono gli stessi della fluorurazione… 21 …In particolare si osservano le specie C60H36 e C60H18 22 Iperaddizione Un’idrogenazione (o una fluorurazione) esaustiva porterebbe ad un sistema fortemente tensionato a causa delle importanti interazioni eclissanti e dell’allontanamento dalla geometria tetraedrica dei Csp3 23 Il conformero più stabile sarebbe quello con dieci atomi di idrogeno endoedrici Tuttavia ,la barriera di interconversione esterno/interno è di 2.7 eV/Hy e ,pertanto, gli iper-addotti ,molto probabilmente ,sono sistemi a gabbia rotta 24 Fulleroidi e Metano Fullereni Fulleroidi e metano-fullereni sono formalmente il prodotto di un’inserzione di un carbene su di una giunzione 5,6 e di un’addizione di un carbene ad una giunzione 6,6 ,rispettivamente. I primi sono prodotti cinetici (Bredt proibiti) ,mentre i secondi sono prodotti termodinamici 25 La strategia maggiormente usata per la loro sintesi è l’utilizzo di diazo-alcani 26 I fulleroidi costituiscono il primo esempio di gabbia bucata ,in cui il buco è ,però ,chiuso dallo stesso atomo di carbonio che lo genera. Nel 1996 Rubin ottiene il bis(fulleroide), sistema con un orifizio ad otto atomi generato da due strutture aperte connesse mediante un’unità etilenica 27 Nel 1997 Rubin sviluppa la tecnica del “cracking open” ,una retro Diels-Alder [2+2+2] ,con cui aprire una cavità nel fullerene più grande di quella del bis(fulleroide) 28 Nel 1993 si scopre che l’ossigeno singoletto può reagire col Fullerene fotoeccitato, aprendovi una cavità a dieci termini Tre anni più tardi ,partendo da un’azafulleroide (fulleroide ottenuto facendo reagire il Fullerene con un’azide alifatica),per ossidazione mediata da ossigeno singoletto ,si ottiene una cavità a 11 termini 29 Nel 2001 Murata mette a punto una tecnica di apertura di gabbia ricorrendo ad una triazina che non prevede l’uso di ossigeno singoletto 30 Complessi Organometallici La piramidalizzazione degli atomi di Csp2, imposta dalla gabbia fullerenica, favorisce la formazione di complessi di coordinazione in cui il Fullerene si comporta come un’olefina, dando una η2-coordinazione 31 Al crescere del numero delle specie metalliche coordinate dallo sferoide ,il legame di coordinazione si indebolisce sempre più 32 La retrodonazione-π da parte degli orbitali d del metallo indebolisce i legami C-C della gabbia ,mentre la reazione col complesso di Vaska permette di vedere il carattere elettrofilico del Fullerene 33 Come tutte le olefine, anche la gabbia fullerenica reagisce con il OsO4 come mostrò Hawkins 34 Ossidrilazioni Vi sono diverse strade per ottenere i fullerenoli ,dalla via della chimica dell’acido acquoso… 35 … alla via della chimica dello ione nitrosonio che permette di ottenere i fullerenoli in ambiente organico ,sotto flusso di azoto 36 Queste due tecniche portano ad avere sulla superficie della gabbia delle funzioni emichetaliche evidenziabili all’IR mediante variazioni di acidità .Queste possono essere evitate se si usa come agente ossidrilante dell’acido solforico fumante (H2SO4 + SO3) 37 Bibliografia • R.Taylor ,”The Chemistry of Fullerenes”, World Scientific, Singapore 1995 • A.Hirsch, “The Chemistry of Fullerenes”, Georg Thieme Verlag, Stuttgart, New York 1994 • C.Elschenbroich, “Organometallics”, Wiley-vch, Weinheim, 2006 • R. Taylor, C. R. Chimie 9 (2006) 38 • D. I. Schuster, Chem. Commun., 1998 • E. Nakamura, Journal of Organometallic Chemistry 652 (2002) • Y. Murata, J. Org. Chem. 2001, 66 • M. Murata, Chem. Commun., 2008 • Y. Rubin, Chm.E ur. J. 1997, 3, No. 7 • S. Iwamatsu, J. Org. Chem. 2003, 68 • L. Gan, Adv. Mater. 2010 • Y. Murata, Chem. Eur. J. 2003, 9, No. 7 39