Il Petauro dello zucchero - Vet San Francesco Esotici

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Il Petauro dello zucchero:
Forse il mammifero più particolare che troviamo tra i nostri Pet. Da un punto di vista di somiglianza, di
abitudini e di stile di vita, sembra uno scoiattolo… ma in realtà ha molto più in comune con il canguro!
originario dell’Australia, esso infatti è un marsupialide.
Caratteristiche:
Come si vede dalle foto, il petauro ha una pelliccia quasi completamente grigia, con alcune strisce
nere lungo il dorso dell’animale. La pelliccia è morbidissima, sembra velluto. Il maschio, generalmente
più grande, raggiunge il peso di 120-160 gr, la femmina invece, 80-140 gr. Per distinguere i sessi, si
tenga presente che il maschio possiede uno scroto tondeggiante carnalmente all’apertura cloacale,
mentre la femmina possiede una apertura longitudinale sull’addome (il marsupio). la lunghezza,
distribuita in ugual modo tra coda e corpo, è di circa 30 cm. Le due caratteristiche veramente peculiari
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e uniche nei Pet con cui normalmente abbiamo a che fare sono la presenza del marsupio e quella di
una membrana tra arto anteriore e posteriore che utilizzano per planare, il patagio. L’aspettativa di vita
è di 10-15 anni.
Habitat casalingo:
La gabbia deve svilupparsi in altezza. Le dimensioni minime dovrebbero essere 80x80 cm con altezza
almeno 180 cm. Sono animali che amano saltare e planare, non possono vivere in una gabbietta da
criceto! Forniamogli più nascondigli, e se possibile anche rami dai quali possono saltare e planare
grazie al patagio e sui quali possono trascorrere tempo. proprio per questo, costruiamogli più ripiani e
mensole.
Le ciotole di acqua e cibo vanno tenute nella parte alta della gabbia: mangiare con una completa
visione della stanza li fa stare più tranquilli. come fondo della gabbia, un pellettato vegetale può
andare bene.
Fornitegli diversi giochi, sia di legno atossico che di plastica, la ruota senza sbarre, quindi
completamente di plastica per evitare che si incastrino le zampe, è uno dei giochi preferiti.
La gabbia va sistemata in un angolo o meglio ancora in una stanza tranquilla, lontano dalle correnti
d’aria. La temperatura ambientale favorita è tra i 18 e i 25 gradi.
Vale la pena ricordare che questi animali hanno necessità giornalmente di uscire dalla gabbia in una
stanza controllata e senza pericoli.
Insegnateli ad essere maneggiati fino dall’inizio: sono animali molto affettuosi se cresciuti nella
maniera corretta.
Il petauro è un animale sociale, da solo soffre. E’ sempre meglio pensare ad un compagno/a.
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Alimentazione:
L’alimentazione è forse la maggiore difficoltà nella gestione in cattività di questi animali. Dobbiamo
considerare che i petauri sono normalmente onnivori e predatori. La parte proteica della dieta, circa
1/4, può essere fornita con succedanei come carne di pollo lessata e, in misura minore, uova. La
prima scelta però, sono sempre gli insetti da pasto come tarme della farina, grilli, camole del miele,
scarafaggi… che vengono venduti nei negozi di animali. Per il resto della dieta, privilegiate frutta
fresca e verdura con sapore zuccherino: si possono utilizzare piselli, mais, barbabietole, mele, pere,
banane, manghi, kiwi, pesche, prugne e fichi. Fornite ad ogni pasto almeno 3-4 tipi diversi di cibo.
Evitate prelevati e frutta secca… A loro piacciono di più, ma non sono troppo sani e rischiano di fare
rifiutare il resto della razione.
Chiedete al vostro medico per le implementazioni vitaminiche ma soprattutto di calcio da aggiungere
alla dieta.
Riproduzione:
Senza dubbio l’elemento di maggiore interesse dell’allevamento di questi pet per la sua particolarità.
La maturità sessuale è raggiunta dalle femmina ad un’età dai 7 ai 10 mesi, nel maschio poco più tardi.
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La riproduzione è abbastanza semplice in cattività e può avvenire tutto l’anno, anche per 3 o 4 volte.
Come tutti i marsupialidi, la gravidanza dura pochissimo (15-16 giorni) ma al momento della nascita i
cuccioli, generalmente 1 o 2, non sono affatto sviluppati. Lo sono abbastanza però da raggiungere il
marsupio della madre, dove vivranno per le successive 7-8 settimane. In questo periodo darà molto
importante lasciare tranquilla la madre, evitando di toccare i cuccioli. dopo questa fase, i piccoli
petauri lasciano il marsupio ancora ciechi e vivono in simbiosi con la mamma o il papà che di solito è
un ottimo genitore. A 7-10 giorni i piccoli aprono gli occhi ma continuano a succhiare il latte fino allo
svezzamento. Durante questa fase, invece, è consigliato abituarli alla manipolazione.
Necessità sanitarie:
Non sono previsti vaccini per i petauri. E’ comunque consigliata una visita ogni 6 mesi, soprattutto
negli animali non sterilizzati.
La sterilizzazione è consigliata soprattutto nelle femmine e comunque negli animali che non si intende
fare riprodurre.
Quando preoccuparmi:
Ci sono alcuni segni che, come proprietario, ci devono fare suonare un campanello d’allarme:
-
Atteggiamenti di isolamento
Apatia
Disordini della nutrizione
Ferite
Atteggiamenti aggressivi
In questo caso è consigliato contattare al più presto il vostro medico referente!
Perché adottarne uno:
Semplicemente perché sono animali docilissimi ed affettuosi se abituati fin da subito alle nostre
attenzione. Inoltre la riproduzione è un aspetto sicuramente affascinante.
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Perché non adottarlo:
Sono animali longevi che richiedono attenzione e affetto. Dobbiamo essere motivati! In più la
preparazione dell’alimento richiede molta meticolosità e tempo.
Curiosità:
I maschi possiedono come carattere sessuale secondario tre ghiandole odorifere. La più evidente,
sulla testa, è in corrispondenza di una zona alopecica.
Scheda di
Sebastiano Gerosa
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