Capitolo 16: Il risparmio e il circuito prodotto-reddito

INTRODUZIONE ALL’ECONOMIA POLITICA (prof. C. Gnesutta)
PARTE 4
CAPITOLO 16
spesa
Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
Capitolo 16:
Il risparmio e
il circuito prodotto-reddito-spesa
a.a. 2005-06 Canale D-K
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Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
Le famiglie realizzano reddito
e determinano il consumo.
Non tutto il reddito corrente è consumato:
parte del reddito è risparmiato
Il risparmio è
reddito corrente rinviato al futuro
per garantire maggiori consumi futuri.
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Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
La decisione di quanto consumare e
di quanto risparmiare
è una decisione “intertemporale”;
ovvero, per decidere quanto consumare in futuro
si deve tener conto
del flusso futuro dei propri redditi.
Il valore attuale dei flussi di redditi futuri
vincola il flusso dei consumi futuri.
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Il vincolo di bilancio intertemporale del consumatore
Cf
Cc ≡ [Yf/(1+r) + Yc] – Cf /(1+r)
Yc (1+r )+Yf
S
Yf
O
F
Yc
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Yc +Yf/(1+r )
Cc
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Il consumatore non può sostenere un flusso di consumi
il cui valore attuale sia superiore
al valore attuale dei redditi futuri.
Può rinviare l’utilizzo del reddito corrente al futuro
ottenendo un reddito al tasso d’interesse di mercato,
così come può anticipare reddito futuro per i consumi correnti
impegnandosi a rimborsarlo con redditi futuri
al tasso corrente di mercato.
Variazioni nel tasso di interesse o
nel flusso di redditi futuri
modificano il profilo dei consumi nel tempo.
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Il vincolo di bilancio intertemporale:
spostamenti della curva
Cf
Yc (1+r )+Yf1
Yc (1+r )+Yf
Yc (1+r1 )+Yf
O1
Yf1
O
Yf
Yc
Yc +Yf/(1+r )
1
Yc +Y1 /(1+r )
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Cc
Yc +Yf/(1+r1 )
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La scelta di risparmiare
Il TASSO DI INTERESSE DI MERCATO esprime
il maggior valore in termini di consumo
di una unità di reddito corrente risparmiato
(per unità di tempo)
Vi è un COSTO-OPPORTUNITÀ
del consumo corrente in termini di consumo futuro:
esso è dato dal maggior consumo futuro che compensa
la rinuncia del consumo corrente di una unità.
La scelta “economicamente razionale” del consumatore è quella di
risparmiare (consumare nel futuro) solo se il costo-opportunità del
consumo corrente è inferiore al tasso di mercato.
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Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
Il consumo a livello macroeconomico
La forte correlazione tra consumo e reddito
corrisponde ad una relazione lineare tra le due grandezze
con propensione media del consumo e del risparmio stabile.
1100,00
1000,00
900,00
800,00
700,00
600,00
500,00
400,00
250,00
300,00
350,00
400,00
450,00
500,00
550,00
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600,00
650,00
700,00
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Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
Risparmio e investimento:
il rapporto tra presente e futuro
Il risparmio è reddito corrente rinviato al futuro;
la spesa per investimento è prodotto corrente rinviato al futuro:
i due aggregati costituiscono
il rapporto economico che lega presente e futuro.
A livello dell’intero sistema e in termini consuntivi,
il valore dei due aggregati
deve necessariamente corrispondere.
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La necessaria uguaglianza tra risparmio e investimento
REDDITO CONSUMATO
(reddito utilizzato per
soddisfare i bisogni del
periodo corrente)
REDDITO RISPARMIATO
(reddito non-utilizzato per
soddisfare i bisogni del
periodo corrente)
REDDITO
BENI DI CONSUMO
(beni per utilizzi correnti)
BENI DI INVESTIMENTO
(beni per utilizzi futuri)
PRODOTTO
SPESA PER CONSUMI
(acquisizione di beni
correnti per esigenze
correnti)
SPESA PER LA
FORMAZIONE DEL
CAPITALE
(acquisizione di beni correnti
per esigenze future)
SPESA
BENI DI INVESTIMENTO
SPESA PER LA FORMAZIONE DEL CAPITALE
REDDITO RISPARMIATO
≡
≡
≡
PRODOTTO
SPESA
REDDITO
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-
BENI DI CONSUMO
SPESA PER CONSUMI
REDDITO CONSUMATO
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IMPRESE
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FORMAZIONE
DEL CAPITALE
FAMIGLIE
PRODOTTO
REDDITO
BENI DI
CONSUMO
BENI DI
INVESTIMENTO
SPESA PER
CONSUMI
FORMAZIONE
DEL
CAPITALE
RISPARMIO
PRODOTTO
SPESA
INVESTIMENTO RISPARMIO
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REDDITO
RISPARMIATO
SPESA
REDDITO
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L’uguaglianza tra risparmio e investimento
come condizione di equilibrio macroeconomico
L’identità tra risparmio e investimento,
corrispondente a quella tra reddito e spesa,
è la condizione di equilibrio macroeconomico.
A questo livello la relazione non è sempre verificata a priori,
ma solo per determinati valori delle variabili.
La spiegazione del meccanismo che determina l’equilibrio
macroeconomico richiede di integrare le relazioni contabili
con specifiche ipotesi di comportamento. Le ipotesi adottate
condizionano il significato delle conclusioni raggiunte.
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ESEMPIO
Le relazioni
[1]
Q = Y (vincolo di bilancio delle imprese)
[2]
Y = E (vincolo di bilancio delle famiglie)
[3]
Q = E (scambio sul mercato)
sono situazioni che devono realizzarsi ex-post:
Le decisioni che riguardano i programmi di produzione, di distribuzione di
reddito e di spesa possono (a priori, ex-ante) differire tra loro.
Ci sono dei meccanismi che riconducono alla fine a coerenza i programmi
diversi formulati da soggetti diversi.
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Considerate ex-ante, le relazioni [1]-[3] non sono indipendenti
(verificate due di esse, la terza è automaticamente verificata).
Se si aggiungono le due relazioni:
[4]
C=cY
[5]
E=C+I
si ottiene un sistema di tre equazioni indipendenti:
[1]
Q=Y
[3]
Q=E
[4+5=6]
E=cY+I
nelle quattro incognite: Q, Y, E, I.
Per poterlo risolvere occorre
introdurre un ulteriore vincolo, una ipotesi.
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Due alternative.
Caso a: le imprese programmano la loro produzione a livello della
capacità produttiva potenziale,
[7a] Q = QF,
Caso b: le imprese adattano la loro produzione alla domanda attesa delle
famiglie Ea,
[7b] Q = Ea,
che dipende dalle decisioni di spesa di queste ultime
[9]
Ea = E
e, in particolare dai loro programmi di investimento, per semplicità,
predeterminato
[10] I =
ovvero
[6’] E = c Y +
Poiché produzione e spesa devono essere alla fine tra loro coerenti,le due
ipotesi generano due diversi equilibri macroeconomici.
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CASO A.
Dalle relazioni:
[7: decisioni di produzione delle imprese]
1: distribuzione di reddito delle imprese]
6: decisioni di spesa delle famiglie]
3: condizione di equilibrio]
Q
Q
E
Q
=
=
=
=
QF
Y
cY+I
E
si ottiene dalla condizione di equilibrio
QF = c Q F + I
e la soluzione per tutte le variabili: Q = QF; Y = QF; E = QF; I = (1 - c)QF.
L’aggiustamento è del tipo “l’offerta crea la propria domanda”.
La decisione cruciale è il programma produttivo delle imprese a livello di pieno utilizzo della capacità produttiva;
esse sfruttano tutte le opportunità non dovendo temere una carenza di domanda e quindi difficoltà di realizzare la
produzione programmata.
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Caso A.: L’OFFERTA CREA LA PROPRIA DOMANDA
SPESA PER
PRODOTTO
INVESTIMENTI
QF
IF = (1-c)YF
SPESA
AGGREGATA
EF = Y
SPESA PER
REDDITO
CONSUMI
YF
CF= cYF
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CASO B.
Dalle relazioni:
[8: decisioni di produzione delle imprese]
[9: formazione delle attese delle imprese]
[1: distribuzione di reddito delle imprese]
[6’: decisioni di spesa delle famiglie]
[3: condizione di equilibrio]
Q
Ea
Q
E
Q
=
=
=
=
=
Ea
E
Y
cY+I
E
si ottiene la condizione di equilibrio:
Y = cY + I
e la soluzione per tutte le variabili: Q = I/(1 - c); Y = I/(1 - c); E = I/(1 - c);
I=I* (investimento dato)
L’aggiustamento è del tipo “la domanda crea la propria offerta”.
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Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
La decisione cruciale è la spesa per investimenti che, con il comportamento
dei consumatori determina la domanda con riferimento alla quale le imprese
programmano la produzione. La conseguente distribuzione di reddito
influenza la spesa per consumi in un processo cumulativo di aumento della
domanda che termina quando la produzione distribuisce un reddito che
sostiene un equivalente ammontare di spesa.
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Caso B.:LA DOMANDA CREA LA PROPRIA OFFERTA
PRODOTTO
SPESA PER
Q
INVESTIMENTI
Ī
SPESA
AGGREGATA
Ea
SPESA PER
REDDITO
CONSUMI
Y
C = cY
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Risparmio e investimento
in presenza di relazioni economiche con l’estero.
La relazione tra spesa e prodotto deve tener conto
del rapporto tra aggregati interni e le esportazioni ed importazioni.
Il reddito nazionale disponibile tiene conto
dei redditi netti e dei trasferimenti netti dall’estero.
Il reddito nazionale disponibile sostiene
la spesa per consumi nazionali e
la differenza, il risparmio nazionale,
assieme al risparmio dell’estero
fronteggia la spesa per la formazione interna di capitale.
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a. Prodotto-spesa.
Il prodotto interno (PIL) di un paese,
aumentato dai beni prodotti all’estero e importati (M)
determina le “risorse disponibili del paese”,
assorbite dalla spesa interna (ED) e
dalla spesa estera costituita dalle esportazioni (X).
PRODOTTO INTERNO + IMPORTAZIONI = SPESA INTERNA + ESPORTAZIONI
PIL + M = ED + X
dalla quale si ricava la relazione
PRODOTTO INTERNO = SPESA INTERNA + [ESPORTAZIONI - IMPORTAZIONI]
PIL = ED + (X – M)
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spesa
Il risparmio e il circuito prodotto-reddito-
Dato che la spesa interna è costituita da:
SPESA INTERNA = CONSUMI (PUBBLICI E PRIVATI)
INTERNI
+ INVESTIMENTI INTERNI LORDI
ED = CD + ID
il prodotto interno corrisponde alle seguenti componenti di spesa:
PRODOTTO INTERNO =
= CONSUMI INTERNI + INVESTIMENTI INTERNI LORDI + (ESPORTAZIONI - IMPORTAZIONI)
PIL = CD + ID + (X – M)
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b. Prodotto-reddito.
Il valore del prodotto interno distribuito, il reddito interno,
va corretto con i redditi percepiti all’estero dai residenti (YNR)
e depurato dai redditi interni pagati a non-residenti (YRN);
il risultato è il reddito nazionale YN (reddito dei residenti):
REDDITO NAZIONALE = (PRODOTTO INTERNO - REDDITI PAGATI ALL'ESTERO) +
+ REDDITI DALL'ESTERO =
= PRODOTTO INTERNO + REDDITI NETTI DALL'ESTERO
YN = PIL + (YRN - YNR)
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Il reddito nazionale (YN) comprensivo anche dei
trasferimenti netti dall'estero (TRRN - TRNR), ricevuti meno effettuati)
costituisce il reddito nazionale disponibile dei residenti (YDN)
REDDITO NAZIONALE DISPONIBILE = REDDITO NAZIONALE + TRASFERIMENTI NETTI DALL'ESTERO =
= PRODOTTO INTERNO + REDDITI NETTI DALL'ESTERO +TRASFERIMENTI NETTI DALL'ESTERO
YDN = YN + (TRRN - TRNR) = PIL + (YRN - YNR) + (TRRN - TRNR)
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c. Reddito-spesa.
Il reddito nazionale disponibile
è il reddito che sostiene la spesa nazionale,
ovvero la spesa per consumi dei residenti.
REDDITO NAZIONALE DISPONIBILE = SPESA PER CONSUMI NAZIONALI + RISPARMIO NAZIONALE
YDN = CN + SN
Per determinare i consumi nazionali (CN, dei residenti)
è necessario depurare i consumi interni (CD)
dai consumi dei non-residenti all’interno (CRN)
e integrarli con i consumi dei residenti all’estero (CNR):
CONSUMI NAZIONALI = CONSUMI INTERNI + CONSUMI NETTI ALL'ESTERO DEI RESIDENTI
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CN = CD + (CNR - CRN)
Dalle definizioni
YDN = PIL + (YRN - YNR) + (TRRN - TRNR)
PIL = CD + ID + (X – M)
CN = CD + (CNR - CRN)
si ricava:
REDDITO NAZIONALE DISPONIBILE =
= CONSUMI (PRIVATI E PUBBLICI)
NAZIONALI
+
+ INVESTIMENTI INTERNI LORDI +
+ ESPORTAZIONI (di beni, servizi, redditi e trasferimenti) +
– IMPORTAZIONI (di beni, servizi, redditi e trasferimenti)
YDN = CN + ID + [(X + YRN + CRN + TRRN )- (M + YNR + CNR + TRNR)]
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Data la definizione di risparmio nazionale (SN) si ottiene:
SN = (YDN - CN) = ID + [(X + YRN + CRN + TRRN )- (M + YNR + CNR + TRNR)]
L’eccesso delle importazioni sulle esportazioni è
un risparmio dell’estero (reddito non consumato dell’estero, SR):
SR = (M + YNR + CNR + TRNR) - (X + YRN + CRN + TRRN )
e
SN + SR = ID
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PRODOTTO
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IMPORTAZIONI
INTERNO
LORDO
RISORSE
CONSUMI
DISPONIBILI
FORMAZIONE
INTERNI
INTERNA DI
CAPITALE
REDDITO
CONSUMI
RISPARMIO
NAZIONALE
NAZIONALI
NAZIONALE
ESPORTAZIONI
REDDITI NETTI
DALL’ESTERO
CONSUMI NETTI
ALL’ESTERO
TRASFERIMENTI
NETTI
DALL’ESTERO
REDDITO
NAZIONALE
DISPONIBILE
ACCREDITAMENTO
SULL’ESTERO
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RISPARMIO
DELL’ESTERO
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