RICERCA Australia, sviluppato un grano contro la salinità del suolo Un team di ricercatori dell’Università di Adelaide ha ottenuto una varietà di grano duro non-OGM che resiste alla salinità del terreno e rende il 25% in più Di Nicoletta De Cillis [27 aprile 2012] Sviluppata per la prima volta, in Australia, una varietà di grano duro capace di tollerare la salinità del terreno e di produrre il 25% in più rispetto alle varietà convenzionali. Il risultato è stato ottenuto dai ricercatori del Waite Research Institute dell’Università di Adelaide, che hanno analizzato le caratteristiche genetiche di un’antica parentale selvatica del grano duro, il Triticum monococcum, per capire il funzionamento di un gene capace di conferire alla pianta una migliore tolleranza a livelli elevati di sodio nel suolo. Il gene (noto come TmHKT1; 5-A) esprime infatti una proteina che rimuove il sodio dalle cellule dello xilema, i vasi attraverso i quali l’acqua e i minerali vengono trasportati dalle radici alle foglie, e gli studiosi, utilizzando le tecniche di incrocio tradizionale, sono riusciti a trasferire questa caratteristica in una varietà commerciale di grano duro, il Tamaroi. Le coltivazioni sperimentali di grano duro su terreni salini hanno dimostrato che la presenza del gene TmHKT1; 5-A non solo riduce in modo significativo la presenza di sodio nella foglia ma aumenta anche la resa del 25% rispetto al frumento privo del particolare tratto genetico. Poiché la nuova varietà di grano duro non è transgenica, hanno dichiarato gli autori dello studio, non vi saranno restrizioni sulla sua coltivazione in Australia e negli altri paesi. Si tratta di un risultato importante, considerato che l’Australia occupa il secondo posto tra i paesi esportatori di grano dopo gli Stati Uniti e visto che, a causa dei cambiamenti climatici, il problema della salinità interessa già oltre il 20% dei terreni agricoli mondiali, mettendo a rischio la produzione alimentare. Lo studio è stato pubblicato su Nature Biotechnology. Per saperne di più: Wheat grain yield on saline soils is improved by an ancestral Na+ transporter gene http://www.nature.com/nbt/journal/vaop/ncurrent/abs/nbt.2120.html