XIX FESTIVAL INTERNAZIONALE Prossimo appuntamento: LUNEDÌ 13 DICEMBRE 2010 ORE 20.45 DUOMO CONCATTEDRALE SAN MARCO PORDENONE ORCHESTRA E CORO DEL CONSERVATORIO DI UDINE ANDREA CHINI, maestro del Coro PIERANGELO PELUCCHI, direttore MUSICA SACRA INCONTRI DI CULTURE RELIGIOSE Presenza e Cultura - Centro Iniziative Culturali Pordenone Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Comune di Pordenone Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone MUSICHE DI COSSETTI, TONIUTTI, DE ANGELIS-VALENTINI INGRESSO GRATUITO Progetto artistico Franco Calabretto e Eddi De Nadai Coordinamento Maria Francesca Vassallo Info Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone Via Concordia 7 - Pordenone tel. 0434.553205 fax. 0434.364584 www.centroculturapordenone.it - [email protected] LA VITA È ALTROVE KARINA OGANJAN Promosso da Con la partecipazione ANNA GARANO CHITARRA PEC PRESENZA E CULTURA CICP CENTRO INIZIATIVE CULTURALI PORDENONE VOCE Duomo Concattedrale San Marco Pordenone BLAŽ CELAREC PERCUSSIONI, CLARINETTO DOMENICA 5 DICEMBRE 2010 ORE 11.00 CENTRO CULTURALE CASA A. ZANUSSI PORDENONE PROGRAMMA Cinar es armeno Yam diri dam yiddish Saposhkeleh yiddish Shnirele Perele yiddish Avraham Avinu sefardita La rosa enflorece sefardita Avre tu puerta cerrada sefardita Dle yaman armeno Manir manir im chaharak armeno Nato dall’incontro tra la cantante di origini armene Karina Oganjan, la chitarrista classica e flamenca Anna Garano e il percussionista e clarinettista Blaž Celarec, L� ���� � ������� è un percorso musicale e spirituale che dà voce a popoli la cui storia è segnata dall’esilio e dalla nostalgia per un altrove reale o immaginario. Tre affascinanti tradizioni musicali rivivono attraverso arrangiamenti originali nei quali confluiscono i diversi background musicali dei componenti del gruppo: le musiche armena, ebraica e gitano-andalusa si alternano aprendosi talvolta al dialogo e alla “contaminazione” reciproca, in una sorta di simbolica accoglienza del destino dell’altro. Loosin yelav armeno Gilderne fliglen yiddish Ter voghormia armeno Saeta al Cristo de los gitanos Joan Manuel Serrat - Antonio Machado Sombra Anna Garano ‘L’uomo che trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante; colui per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte; ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero” (Ugo di San Vittore, XII secolo) ANNA GARANO è nata a Udine da madre triestina e padre siciliano. Si diploma in Chitarra al Conservatorio di Trieste, allieva dei Maestri Bruno Tonazzi e Pierluigi Corona. Inizia quindi una intensa attività concertistica nell’ambito della musica classica, in formazioni da camera quali il duo chitarristico, il duo flauto-chitarra, il trio flauto-violachitarra, il quartetto di chitarre. Dopo la Laurea in Lettere e Filosofia, con tesi sulla musica contemporanea, scopre e studia, presso l’Istituto di Musica Comparata di Venezia, le tradizioni musicali extraeuropee, in particolare la musica indiana e la musica araba. Nel 1992 si reca per la prima volta in Spagna per studiare la chitarra flamenca: uno studio che proseguirà per molti anni con diversi maestri, tra cui Paco Serrano, Manolo Franco, Manolo Sanlucar e soprattutto Paco Peña. Frequenta infatti per tre anni il corso di chitarra flamenca tenuto da Paco Peña al Conservatorio di Rotterdam. In Olanda inizia a comporre e suonare la propria musica in ensemble di stampo world music, collaborando con musicisti di varia estrazione. Tra questi il gruppo Menousis, un trio formato da chitarra flamenca, flauto indiano e tabla. Nel 1999 fonda il gruppo Por los Caminos Flamencos con cui ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero. Anna Garano si esibisce anche come solista ed ha inciso per la Rai e per Radio Capodistria, due emittenti radiofoniche per le quali ha anche realizzato numerosi programmi a carattere musicale. Nel 2004 incide l’album Sombra in duo con il contrabassista Massimiliano Forza. Nel 2005 partecipa all’incisione di Ovunque proteggi di Vinicio Capossela, suonando, tra gli altri, insieme a Marc Ribot. Nel 2006 si trasferisce a New York per alcuni mesi e partecipa all’incisione della colonna sonora di The Backyardigans, nello studio Dubway di Evan Lurie. Nel 2007 compone le musiche di Come il re di un paese piovoso su testi di Verlaine, Baudelaire e del poeta svizzero Philippe Jaccottet. KARINA OGANJAN, è nata a Riga (Lettonia) da madre tartara e da padre armeno. Nella sua città natale studia violino e danza. Nel 1996 si trasferisce in Italia per dedicarsi allo studio del canto, diplomandosi presso il Conservatorio di Udine nel 2004. Da allora svolge intensa attività concertistica, affrontando diversi repertori, con particolare attenzione al Novecento. Interpreta Maria Magdalene in Jesus Christ Superstar e partecipa all’allestimento di varie opere tra cui: Der Jasager di Kurt Weill, Die Zauberflöte e Die Entführung aus dem Serail di Mozart, Da Capo di Giani-Luporini. Particolarmente apprezzata è la sua interpretazione delle Folk songs di Berio e delle Three Songs from Shakespeare di Stravinskij con l’Orchestra di Padova e del Veneto sotto la direzione di Maffeo Scarpis. Nel 2005 è ospite nella Stagione Concertistica del Teatro Comunale di Monfalcone come “giovane talento”. Nel 2006 partecipa come solista al Manfred di Schumann, diretto da Tiziano Severini, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Nel 2007 è la Seconda Donna nel Dido and Aeneas di Purcell e Criside nel Satyricon di Maderna, allestiti dai Teatri di Lucca, Pisa e Livorno per la direzione di Luca Pfaff e la regia di Andrea De Rosa. È Criside nell’allestimento del Teatro Camploy di Verona e del Teatro romano di Trieste, per la direzione di Luca Pfaff e la regia di Giorgio Pressburger. Interpreta inoltre brani di compositori viventi, spesso in prima assoluta, tra i quali Giampaolo Coral, Lucio Garau e Mauro Montalbetti, di cui esegue nel 2010 al teatro di Monfalcone un brano in prima mondiale insieme all’ensemble Sentieri Selvaggi. Parallelamente all’attività concertistica in ambito classico contemporaneo, Karina Oganjan dal 2006 si dedica con passione allo studio e all’interpretazione del patrimonio musicale armeno e tartaro, esibendosi in trio con Corrado Rojac e Frèdèric Zigante. All’interno di La vita è altrove, interpreta anche il repertorio ebraico e gitano, partecipando saltuariamente anche al gruppo Por los caminos flamencos. BLAŽ CELAREC è percussionista, batterista e clarinettista, produttore e ingegnere del suono. Dopo aver studiato il clarinetto presso la scuola di musica della sua città natale, Ljubljana (Slovenia), si appassiona al mondo del ritmo dedicandosi allo studio di varie tradizioni musicali, presso il Conservatorio di Rotterdam, a l’Havana e a New Delhi. Conosce e suona numerosi generi musicali: dal flamenco alla musica cubana, dal jazz alla musica indiana. Ha collaborato come percussionista alla realizzazione di più di 50 incisioni, e ne ha firmate altre 20 come produttore e ingegnere del suono. Attualmente suona con numerosi gruppi (La vita è altrove; Brina; Hamlet Express; Fake Orchestra; Los Hermanos Muy Simpaticos) e partecipa in veste di compositore e musicista a produzioni teatrali e cinematografiche. Saposhkeleh (S�vale�) *************************** Venderò i miei stivaletti e verrò con te … Soltanto per stare con te, perché tu, senza di me, sei come una porta senza maniglia, mio gattino, mio piccolo uccellino... Venderò fazzoletti alla stazione dei treni soltanto per stare con te.... Mangerò senza il tavolo dormirò senza cuscino soltanto per stare con te... Dormirò alla stazione dei treni e laverò il pavimento soltanto per stare con te... TESTI Cinar es (Platano) Shnirele Perele Platano mio, non piegarti, non piegarti Amore mio caro Non volerti allontanare dalla mia porta Amore mio caro iar iar iar - na nai nai Nastri, perle, bandiere dorate il Messia, il figlio di David è sopra di noi tiene un calice nella mano destra e benedice il mondo intero amen amen questa è la verità: il messia arriverà quest’anno se arriverà guidando ci saranno anni buoni se arriverà a cavallo ci saranno tempi nuovi se arriverà a piedi ogni ebreo tornerà nella terra d’Israele **************** Abbi paura di Dio Amore mio caro Torna presto a casa Amore mio caro iar iar iar - na nai nai Yam diri dam *************************** *************************** Avraham Avinu Avre tu puerta cerrada (Apri la tua porta chiusa) *************************** *************************** Quando il re Nimrod guardò il cielo e le stelle, Vide una luce sacra sulla città di Giudea, perchè doveva nascere nostro padre Abramo. La moglie di Terach era incinta Giorno dopo giorno le chiedeva, Perchè, oh cara, sei così pallida Ella sapeva quale valore portava in grembo. Dopo nove mesi doveva partorire Camminava per i vigneti e i campi Ma non l’aveva detto a suo marito Trovò una caverna, e là lo partorì.. Abramo padre nostro, padre amato, padre Benedetto, Luce dell’Israele La rosa enflorece (La Rosa Fiorisce) *************************** La rosa fiorisce nel mese di maggio e la mia anima si scurisce per tanto dolore Gli usignoli cantano sospirando per amore e la passione mi uccide moltiplicando il mio dolore Più presto vieni colomba, più presto vieni a me Più presto, tu, anima mia, che io sto morendo Apri la tua porta chiusa che nel tuo balcone non c’è luce l’amore ti protegge partiamo Rosa, andiamo via da qui Ho pregato per la tua bellezza come te l’ha data Dio la tua bellezza è pura solo io la merito Dle yaman *************************** Ahimè le nostre case sono una di fronte all’altra ahimè non ti basta che i miei occhi ti mandino un segnale? Ahimè, mio amore! Ahimè il sole ha toccato il monte Ararat ahimè, ancora un sospiro per il mio amore Ahimè, il mio amore Manir manir im chaharak (Ruota, ruota il mio fuso) *************************** Ruota, ruota il mio fuso, Fila il bianco filato. Fili grossi e fili sottili Scorrono tra le dita Così scorrono i miei pensieri Figli del mio dolore. Tigranik è senza calzini E così corre per i campi Gabriel è sempre triste, Perchè sandali non ha. Loosin yelav *************************** La luna si è levata La luna si è levata sulla collina, sulla cima della collina, la sua faccia rosea fa brillare la terra. O luna cara la tua cara luce e la tua cara, rotonda faccia! Prima, l’oscurità regnava, avvolgeva la terra; il chiaro di luna l’ha cacciata nelle nere nubi. Gilderne fliglen (Vorrei avere le ali d’oro) *************************** Se avessi le ali d’oro, volerei fino a te. Se avessi delle ruote d’oro, guiderei fino a te. Se avessi un cavallo con le briglia e la sella, cavalcherei fino a te. Se avessi una piuma e l’inchiostro, ti scriverei. Se avessi un anello d’oro, te lo regalerei. Ter voghormia *************************** Signore, abbi pietà Saeta al Cristo de los gitanos *************************** Chi mi presta una scala per salire alla croce e togliere i chiodi a Gesù il Nazareno? La saeta, il canto al Cristo dei gitani sempre con sangue nelle mani... cantare del popolo andaluso che ogni primavera prepara le scale per salire sulla croce, cantare della mia terra che dà i fiori al Gesù dell’agonia ed è la fede dei miei vecchi oh, non sei tu il mio canto, non posso cantare, nè voglio, a questo Gesù della croce ma si voglio cantare al Gesù che camminò sulle acque. Sombra ***************************