Giuseppe Sinopoli
In ricordo del Maestro Sinopoli pubblichiamo due testi: una biografia ripresa da Wikipedia e un
ricordo in morte di Michele Giacomantonio.
Giuseppe Sinopoli (Venezia, 2 novembre 1946 – Berlino, 20 aprile 2001) è stato un direttore
d'orchestra, compositore e saggista italiano.
Dopo aver iniziato a studiare organo al conservatorio di Messina proseguì al conservatorio di
Venezia dove studiò Armonia e Contrappunto, interessandosi anche alla musica contemporanea ed
elettronica; non si diplomò in Conservatorio, e si laureò in Medicina e Chirurgia all'Università di
Padova. Frequentò quindi i corsi estivi di Darmstadt con György Ligeti e Karlheinz Stockhausen.
Fu inoltre allievo (e successivamente assistente) ai corsi di composizione di Franco Donatoni
all'Accademia Chigiana di Siena, e studiò direzione d'orchestra a Venezia con Bruno Maderna, e a
Vienna con Hans Swarowsky.
Negli anni settanta Sinopoli fu noto soprattutto come compositore e specialista di musica
contemporanea: esordì come direttore d'orchestra a Siena, verso la prima metà degli anni settanta
dirigendo un brano da camera scritto da un allievo di Donatoni, in seguito fondò nel 1975
l'Ensemble Bruno Maderna. A partire dal 1978, tuttavia, si impegnò sempre più nella direzione di
un repertorio più tradizionale: a cominciare dalla direzione dell'Aida di Verdi al Teatro La Fenice di
Venezia, si dedicò intensamente a Bruckner, Mahler e Richard Strauss, compositori verso il quale lo
portavano affinità crescenti. Come direttore d'orchestra ha lavorato con tutte le maggiori orchestre
europee: la Deutsche Oper di Berlino, la New Philarmonia di Londra (di cui dal 1984 al 1994 fu
direttore principale, e dal 1987 anche direttore musicale), l'Accademia di Santa Cecilia di Roma, i
Wiener Philharmoniker; ha diretto inoltre prestigiosi complessi musicali come l'orchestra del
Covent Garden di Londra, la Philharmonic del Teatro Metropolitan di New York, i Berliner
Philharmoniker, la Staatskappelle di Dresda (di cui fu direttore principale dal 1992), l'Orchestra
Sinfonica Nazionale della RAI.
Ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano nel 1994, mentre già nel 1985 ha diretto il Tannhäuser
di Wagner al Festival di Bayreuth, dove nel 2000 fu il primo direttore d'orchestra italiano in tutta la
storia del festival a dirigere il Ring des Nibelungen. E proprio a Bayreuth che prima con Parsifal e
dopo appunto con la Tetralogia Sinopoli conosce la sua consacrazione come grandissimo interprete
wagneriano. Le sue letture di Ring e Parsifal appaiono infatti molto vicine a quelle della tradizione
interpretativa bayreuthiana degli anni cinquanta, in particolare a quelle di Hans Knappertsbusch che
Sinopoli richiama molto da vicino con i suoi tempi lenti, la maestosità dell'impianto fonico, la
monumentalità e la liturgica ieraticità dell'impostazione dell'opera in generale. Purtroppo, ad oggi
non risulta che di queste letture sia stata commercializzata una edizione discografica, che appare
quanto mai opportuna.
Sinopoli fu un ottimo compositore (pubblicato da Suvini Zerboni e da Ricordi): le sue composizioni
giovanili risentono dello stile strutturalista, con interessanti aperture verso i procedimenti
combinatori di matrice donatoniana, mentre i lavori più tardi si riavvicinano ad un espressionismo
lirico di matrice mitteleuropea, talora specificamente berghiana; lavoro significativo di questo suo
tardo periodo compositivo è l'opera Lou Salomé (1981, su libretto di Karl Dietrich Gräwe), che fu
tra l'altro la sua ultima composizione, venne rappresentata nel 1981 al NationalTheater di Monaco,
nel 2011 al Teatro La Fenice di Venezia.
Sinopoli, dal 1981, dopo neanche un decennio di attività compositiva, decise di abbandonarla per
dedicarsi definitivamente alla direzione d'orchestra.
Morì a Berlino improvvisamente, stroncato da un infarto mentre stava dirigendo l'Aida di Giuseppe
Verdi alla Deutsche Oper.
Oltre che laureato in Medicina e Chirurgia, Sinopoli fu un grande appassionato di archeologia.
Laureando all'Università di Roma (avrebbe dovuto discutere la tesi il giorno del suo funerale), gli è
stata riconosciuta la laurea in Archeologia "post mortem".
La sua collezione di vasi archeologici è stata pubblicata in un volume edito da Marsilio ("Aristaios.
La collezione Giuseppe Sinopoli").
La città di Roma, di cui aveva diretto non senza troppe difficoltà le principali istituzioni musicali
(l'Accademia nazionale di Santa Cecilia, di cui fu direttore musicale dal 1983 al 1987, ed il Teatro
dell'Opera, di cui fu direttore artistico e musicale dal 1999 al 2001) lo celebrò con esequie
pubbliche in Campidoglio, e gli ha dedicato una sala dell'Auditorium Parco della Musica. È sepolto
presso il Cimitero del Verano di Roma.
Sinopoli lasciò la moglie Silvia, i due figli Giovanni e Marco, e diversi fratelli fra cui Anna
Sinopoli, docente universitario.
Da Wikipedia
Inaugurazione dell’Auditorium Sinopoli nella Chiesa dell’Immacolata
IN MEMORIA DEL MAESTRO GIUSEPPE SINOPOLI
La passione civile e l’amore per le Eolie
di Michele Giacomantonio
Ho conosciuto il Maestro Giuseppe Sinopoli nel 1994 qualche settimana dopo che ero divenuto
Sindaco di Lipari. L'occasione fu data dalla sua villa al Capistello invischiata in diversi nodi
burocratici che non riuscivano a sbrogliarsi a cominciare dal problema di una stradella comunale
che passava dentro il suo giardino e che lui voleva spostare all'esterno offrendo il terreno
necessario. Un problema, apparentemente semplice, che si trascinava da due, tre anni senza che gli
uffici riuscissero a venirne a capo. Era l'emblema del marasma e dell'inerzia della macchina
comunale che avevo ereditato e la soluzione non stava solo nel risolvere il caso di Sinopoli ma di
rivedere l'intera struttura, rifunzionalizzare gli uffici, trovare energie nuove professionalmente
qualificate. Parlammo di questo, in quella mattinata del 13 agosto 1994, mentre mi mostrava con
orgoglio il suo piccolo museo casalingo, la stanza dove componeva ma soprattutto la centinaia di
ulivi che aveva piantato e di cui seguiva con apprensione la crescita in un'isola sempre carente di
acqua. Alla fine dell’incontro mi regalò un suo libro “Parsifal a Venezia” e la dedica “con simpatia,
dopo il nostro primo incontro nella “casa Atistaios””. Fu il primo di tanti altri incontri lungo i quali
nacque e si approfondì un rapporto di stima e di confidenza, di amicizia. Qualche anno dopo in una
delle non rare puntate invernali a Lipari, fra un concerto e l'altro - per scaricare la tensione e
ripartire nel lavoro - mentre mi raccontava della difficile esperienza, questa volta non artistica, ma
amministrativa di riqualificare il teatro dell'Opera di Roma, ricordammo proprio quel primo
incontro e le difficoltà ed i problemi che io avevo trovato al Comune di Lipari. La qualificazione
delle professionalità, la lotta alle rendite di posizioni, le contraddizioni fra logiche sindacali e
resistenze corporative: stessi temi pur in contesti di dimensione e spessori molto diversi. Mi apparve
lì un Sinopoli diverso da quello conosciuto, tentato dalla sua passione civile dalla esperienza
amministrativa e di governo ma al tempo stesso tempo restio a lasciarsi coinvolgere fino in fondo
per non sacrificare la sua vocazione artistica.
Cerimonia dell’inaugurazione dell’Auditorium con la moglie Silvia in prima fila.
E credo che questa passione civile sempre presente ma allo stesso tempo sempre arginata dalla
ricerca artistica e culturale in genere, la musica come l'archeologia, sia stato un tratto significativo
della sua personalità. E' stata la passione civile oltre che un amore sincero per le Eolie che lo portò a
collaborare attivamente alla promozione della grande manifestazione del 4-9 maggio 1995 per
celebrare il IX centenario del "Constitutum" dell'abate Ambrogio. Discutemmo insieme il progetto e
l'idea di farne una manifestazione permanente, un evento da ripetere ogni anno. Poi lui si concentrò
sul concerto del 9 maggio, quello che in pratica concluse la manifestazione. E' rivelatore quanto
ebbe a scrivere in quell'occasione: "Il concerto che dirigerò in Cattedrale è un gesto di gratitudine
verso Lipari, dove io e mia moglie abbiamo preso casa affascinati dalle bellezze naturali
dell'arcipelago… I brani selezionati mostrano il nesso fra la prima e la seconda scuola viennese, fra
il mondo di Shubert e quello di Berg, caratterizzati tutte e due dall'ansia della sperimentazione e dal
bisogno del gioco, della leggerezza". Fu una serata indimenticabile. La cattedrale gremita come non
mai eppure lungo tutta l'esecuzione non si sentiva un fruscio. Aveva amato le Eolie e le aveva scelte
come luogo del riposo e del ritorno perché queste erano le isole - come amava dire - della "bellezza
colta". La sua passione civile qui nelle Eolie, tendeva appunto a questo ad esaltarne questa qualità
che aveva scoperto unica, nel suo pellegrinare per il mondo.
Come qualificare l’accoglienza delle Eolie divenne il tema di tante nostre conversazioni. Quali
iniziative, quali manifestazioni accostare alla straordinaria bellezza e ai monumenti naturali e storici
di queste isole? Io gli parlavo delle manifestazioni “Festadimaggio” da fare seguire alla
celebrazione del Constitutum: quella del 1997 dedicata all’ottocento dell’Arciduca d’Austria e
quella che si voleva fare e poi non si fece dedicata agli Eoli ed al gemellaggio con Santorini; lui mi
evocava l’idea di realizzare a Lipari una scuola per musicisti o comunque una sede permanente di
incontro fra appassionati della grande musica. Era un tempo in cui pensavamo Lipari in grande. Con
Giuseppe, con Censi Cabianca, con Luigi Rossi. Tre personalità che credo abbiano ampiamente
meritato la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale attribuì loro il 20 giugno del 1997.
Più concretamente parlammo più volte della necessità e possibilità di ripetere l'esperienza del 9
maggio 1995 e cioè l’esperienza di un concerto da lui diretto e del come far fronte alle difficoltà ed
ai costi per fare giungere ed ospitare a Lipari una vera orchestra. Ricordo che tentammo di
interessare la RAI. Negli ultimi tempi, agli inizi del 2001, c'eravamo dati un appuntamento. Proprio
dopo una delle numerose visite al Museo del quale era innamorato, osservando la bella Chiesa
dell'Immacolata ed ammirando l' imponente opera di restauro quasi ultimato per farne l'Auditorium
di Lipari, gli strappai una promessa: avremmo inaugurato l’Auditorium con un suo concerto. Una
promessa che non si poté più realizzare perché Giuseppe ci lasciava venerdì 20 aprile 2001
stroncato da un infarto al III atto dell’Aida di Verdi all’Opera di Berlino. Ma grazie all’attuale
Amministrazione l'Auditorium, e cioè la chiesa dell’Immacolata, è stato ufficialmente intitolato al
Maestro Giuseppe Sinopoli come era stato deciso in una delibera del 12 giugno 2001 una delle
ultime della mia Amministrazione. Mi auguro che in futuro le Amministrazioni di Lipari sapranno
valorizzare questo monumento del 700 donando agli Eoliani, fra le varie attrazioni, anche quella
della concertistica e della musica di qualità. Sarebbe il modo migliore per continuare a ricordare ed
onorare nel tempo questo nostro concittadino che ha amato le Eolie con vera passione civile al fine
di salvaguardarne e valorizzarne la "bellezza colta " che da esse irradia.