outline_cap19 18 11 12 - Università Kore di ENNA

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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007
Capitolo XIX. Il lavoro
IL LAVORO
Prof. Sergio
Severino Università degli
Studi di Enna Kore
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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007
Capitolo XIX. Il lavoro
Lavoro è ogni attività che produce reddito, diretta a
trasformare risorse materiali per produrre beni e servizi
necessari alla sussistenza dell’uomo
Occupazione è indica il lavoro remunerato svolto in un
dato momento o periodo da una persona
Popolazione attiva è l’insieme delle persone che hanno
un’occupazione o che ne cercano attivamente una
Popolazione non attiva èchi non si offre sul mercato
Disoccupazione è l’insieme delle persone che cercano
attivamente una occupazione e non la trovano
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Capitolo XIX. Il lavoro
Professione è indica il tipo di attività normalmente svolta per
ricavare un reddito, indipendentemente dal fatto di essere occupati
o disoccupati
Professionalità è maggiore o minore contenuto di esperienza,
specializzazione, capacità necessarie per un determinato compito
Lavoratori indipendenti = coltivatori diretti, piccoli commercianti,
artigiani, liberi professionisti, imprenditori agricoli, industriali o dei
servizi
Lavoratori dipendenti = operai, impiegati, dirigenti
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  Spesso il lavoro è associato alla nozione di fatica, cioè
ad un insieme di compiti da minimizzare e, se
possibile, da evitare del tutto.
•  L'individuo mira a conseguire il massimo piacere al
minimo costo; questa si chiama strategia
minimassimale.
•  Con ciò si vuole indicare la tendenza al conseguimento
del massimo dei vantaggi con l'impiego del minimo
sforzo possibile.
•  S e c o n d o l ' a p p r o c c i o d e l l o s c a m b i o s o c i a l e ,
generalmente, in ogni circostanza, gli uomini ricercano
il massimo piacere minimizzando la sofferenza.
•  Ma non tutte le relazioni si basano sullo sfruttamento,
con accomodamento si indica, infatti, quel processo
con il quale ci si procura piacere a vicenda.
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  Ma il lavoro è qualcosa di più della
semplice fatica: altrimenti le persone
non si sentirebbero così disorientate
quando lo perdono.
•  Nelle società moderne avere un
lavoro è importante per conservare
la stima di sé.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Per la maggior parte della popolazione adulta il lavoro
occupa una parte della vita più consistente di qualsiasi altra
attività.
Il lavoro consiste nello svolgimento di compiti che richiedono
uno sforzo fisico o mentale, con l’obiettivo di produrre beni o
servizi destinati a soddisfare i bisogni umani.
Il lavoro è la base dell’economia di ogni società ⇒ insieme
delle attività concernenti la produzione e la distribuzione di
beni e servizi.
Il lavoro può essere:
-  retribuito ⇒ occupazione: prestazione di lavoro
regolarmente retribuita con un salario o uno stipendio;
-  non retribuito ⇒ economia informale: attività esterne alla
sfera dell’occupazione regolare. (cfr. Legge Biagi)
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Capitolo XIX. Il lavoro
Il lavoro retribuito non è solo fatica, ma offre anche
importanti benefici:
-  sicurezza del reddito: la soddisfazione delle nostre
necessità dipende dalla disponibilità di un salario/stipendio,
ma non solo (T.Q.M.);
-  acquisizione di competenze e capacità: l’occupazione,
anche se di routine, è la base per l’apprendimento (?), (l.l.l.);
-  diversificazione dell’esperienza: il lavoro consente l’accesso
ad ambiti di vita diversi da quello domestico; (mobbing),
(telelavoro), (vs. alienazione), (femminilizzazione)
-  strutturazione del tempo: il lavoro scandisce il ritmo delle
attività quotidiane; (eu-di stress), (tre 8), (indifferenza al
tempo dei disoccupati/inoccupati/in ricerca attiva)
-  contatti sociali: il lavoro aumenta le opportunità di stringere
nuove amicizie;
-  identità sociale: il lavoro è fonte
di stima personale.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Nel mercato del lavoro è in atto una trasformazione:
il passaggio dalle mansioni industriali di tipo manuale alle
occupazioni impiegatizie nel settore dei servizi.
Le cause di questo mutamento sono:
- continua introduzione di macchine che si sostituiscono alla
manodopera;
-  diffusione della tecnologia informatica nell’industria;
-  sviluppo dell’industria manifatturiera nei paesi non occidentali
(es. Cina).
Economia della conoscenza
Progettazione, sviluppo e
commercializzazione di beni immateriali
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Capitolo XIX. Il lavoro
Divisione del lavoro
Divisione sociale del lavoro indica, nelle economie regolate dal
mercato, la distinzione fra lavoratori indipendenti proprietari di
mezzi di produzione e dipendenti non proprietari
Divisione del lavoro sociale indica il grado di specializzazione e
differenziazione che il lavoro assume in una data società
Divisione tecnica del lavoro indica il livello di suddivisione e di
coordinamento dei diversi compiti e mansioni in seno all’unità
produttiva e in base alle diverse capacità e professionalità
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Capitolo XIX. Il lavoro
Taylorismo è organizzazione scientifica del lavoro
•  organizzazione centralizzata
•  parcellizzazione del processo complessivo di lavoro
•  standardizzazione delle singole operazioni con tempi
e metodi
•  selezione e valutazione dell’”uomo giusto al posto
giusto
•  diversa remunerazione in base alla produzione
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Capitolo XIX. Il lavoro
F.W. Taylor: organizzazione scientifica del lavoro ⇒
esame rigoroso e oggettivo di ogni singolo compito del
processo produttivo per determinare l’unico modo migliore
di svolgerlo.
Alcune caratteristiche del taylorismo:
-  accurato monitoraggio dei dipendenti;
-  scarsa autonomia d’azione;
-  svolgimento delle mansioni secondo standard prefissati;
-  salario legato alla produttività dell’operaio.
La principale innovazione apportata a questo sistema è stata
l’introduzione della catena di montaggio ⇒ fordismo.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Fordismo è produzione di serie e di massa
• 
• 
• 
• 
macchine speciali
catena di montaggio
mansioni semplici
operai facilmente addestrabili
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Alcuni limiti del fordismo e del taylorismo:
-  applicabilità circoscritta a settori che producono merci
standardizzate per mercati di massa;
-  impianti produttivi altamente costosi;
-  elevata rigidità del sistema produttivo;
-  sistema a basso affidamento ⇒ l’alta sorveglianza sui
lavoratori produce demotivazione, insoddisfazione e
assenteismo.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Modello Interazionista
o delle
Relazioni umane
Fine degli anni ’20 – Elton Mayo
•  La quantità di lavoro che un operaio può svolgere non è
determinata dalla sua capacità fisica, ma sociale
•  Anche le ricompense non economiche sono motivanti
•  L’alta specializzazione non è detta che sia la forma più
efficiente di produzione
•  Gli operai reagiscono come membri di un gruppo
•  Organizzazione formale e informale
•  Teoria di Maslow
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Capitolo XIX. Il lavoro
Modello strutturalista
(struttura – relazioni sociali durature)
Organizzazione ha una sua struttura, ha elementi costitutivi; se
vogliamo cambiarla dobbiamo conoscere questi elementi. (Max
Weber).
•  Tensione tra bisogni della persona e dell’Organizzazione
•  Tensione fra disciplina ed autonomia
•  Tensione fra relazioni formali ed informali
•  Conflitto interno inevitabile: verifica poteri, azione catartica
•  Se il conflitto viene represso, allora l’alienazione latente cercherà
altri sbocchi
•  Le Organizzazioni (Weber – Burocrazie) pongono in essere
determinate norme, sanzioni, ricompense, al fine di assicurare il
massimo di soddisfazione ed il minimo di delusione
•  Quando il potere è considerato legittimo l’obbedienza è meglio
accettata
•  Weber: potere, legittimazione, autorità
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Capitolo XIX. Il lavoro
Negli ultimi decenni si è assistito a un costante declino dei
mercati di massa e a uno sviluppo dei mercati di nicchia ⇒
beni innovativi e di alta qualità.
Post-fordismo
Una nuova era di produzione capitalistica in cui flessibilità ed
innovazione sono massimizzate per soddisfare le richieste di
un mercato che esige prodotti diversificati e su misura per il
cliente
Produzione flessibile
-  piccole squadre di
lavoratori;
-  uso di tecnologie
avanzate;
-  quantità ridotte di
beni;
-  soddisfazione della
clientela.
Multiskilling
Produzione di gruppo -  competenze multiple;
-  motivare i lavoratori; -  responsabilizzazione;
-  collaborazione dei
-  capacità d’iniziativa;
gruppi di lavoro al
-  formazione sul
processo produttivo
lavoro.
⇒ circoli di qualità.
- T-GROUP
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- CONFORMISMO
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Capitolo XIX. Il lavoro
Toyotismo è produzione just in time
•  principio di “autoattivazione” applicato alle macchine,
agli operai e alla linea produttiva
•  elasticità del processo organizzativo e produttivo
•  responsabilità e partecipazione di tutti
•  posto di lavoro “a vita”
•  differenziali nelle paghe più bassi che in occidente
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Capitolo XIX. Il lavoro
Il lavoro nelle società preindustriali era caratterizzato da:
-  assenza di separazione fra attività produttive e domestiche;
-  produzione (prevalentemente agricola) svolta in casa o nelle
immediate vicinanze;
-  partecipazione di tutti i membri della famiglia al lavoro
agricolo o artigianale.
Le donne:
- avevano una discreta influenza nell’ambito familiare;
- curavano l’amministrazione degli affari;
- gestivano attività in proprio;
- MA erano escluse dal monopolio maschile della politica e
della guerra.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Il lavoro nelle società industriali si caratterizza soprattutto
per la separazione del luogo di lavoro dall’abitazione
Uomini: svolgono un lavoro esterno alla famiglia e si
occupano di questioni locali, politiche ed economiche
⇒ sfera pubblica.
Donne: allevamento della prole, cura della casa e
preparazione dei pasti ⇒ portatrici di ‘valori domestici’.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Le disuguaglianze di genere sono ancora presenti nel
mondo del lavoro.
Le principali forme di discriminazione sono:
-  segregazione occupazionale di genere: uomini e donne si
concentrano in lavori diversi ⇒ segregazione verticale e
orizzontale;
-  concentrazione in lavori part-time: migliore conciliazione
con gli impegni familiari, ma retribuzione ridotta,
insicurezza del posto e limitate opportunità di carriera;
-  divario retributivo: retribuzione media delle donne
occupate è inferiore a quella degli uomini.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Il lavoro domestico nasce con la separazione della casa dal luogo di
lavoro ⇒ divisione fra il ‘vero’ lavoro e il lavoro domestico
‘invisibile’.
Il lavoro domestico è:
-  tipicamente femminile;
-  (spesso) non remunerato;
-  importante per l’economia ⇒ fornisce gratuitamente servizi;
-  fonte di isolamento e insoddisfazione.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Tasso di attività = rapporto fra la popolazione attiva e
la corrispondente popolazione di riferimento
Diverse sono le condizioni che incidono sul tasso di
attività:
- le caratteristiche dell’economia e della domanda di
lavoro
- la struttura per età della popolazione
- fattori culturali
- la legislazione del lavoro…
+ alto tasso di sviluppo = + alto tasso di attività
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Capitolo XIX. Il lavoro
Terziario = settore dei servizi è comprende un insieme
di professioni molto diverse, che vanno da un’altissima
specializzazione a una forte dequalificazione:
•  attività di trasporto e comunicazione
•  attività commerciali
•  alberghi e i ristoranti
•  attività finanziarie delle banche e delle assicurazioni
•  pubblica amministrazione
… e altre ancora
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Capitolo XIX. Il lavoro
Il mercato del lavoro
Le forze di lavoro occupate comprendono i lavoratori
autonomi, gli imprenditori che impiegano lavoratori
dipendenti e i lavoratori dipendenti che hanno trovato
un lavoro
I disoccupati sono invece coloro che non hanno
trovato un’occupazione corrispondente alla loro offerta
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Capitolo XIX. Il lavoro
Condizioni di lavoro
Occupazione tipica è occupazione dipendente stabile a
tempo pieno, in un’azienda o in un ente pubblico
Occupazione atipica = circa un quarto delle
occupazioni (dati 2003)
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2012
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Capitolo
XVIII. XIX.
Economia
e società
Capitolo
Il lavoro
Una forma di lavoro atipico è il lavoro
permanente a tempo parziale (part-time), che
oggi per l Italia è valutato nel 15% del totale
degli occupati dipendenti (tab. 19.3),
percentuale di poco inferiore a quella media
europea (17,7%). Esso è molto diffuso in paesi
ad alto grado di sviluppo, come Danimarca,
Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia; in
generale riguarda più le donne che gli uomini
(nei Paesi Bassi su dieci donne che lavorano sei
sono occupate a tempo parziale)
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2012
Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007
Capitolo
XVIII. XIX.
Economia
e società
Capitolo
Il lavoro
Il lavoro a tempo determinato, o temporaneo assicura
flessibilità all impresa, è la forma atipica che più svolge
la funzione di cuscinetto per le imprese.
La percentuale di lavoratori assunti a tempo determinato
sul totale degli occupati non è elevata in Europa. La
media è del 14%, tra un minimo in genere nei paesi
dell Europa dell Est a valori poco più alti nel Regno
Unito, in Austria, in Belgio, in Danimarca e in Irlanda, a
un massimo in Polonia, in Spagna e in Portogallo, dove
sono circa un quarto. L Italia, con un valore del 12,8% è
poco sotto la media
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2012
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Capitolo
XVIII. XIX.
Economia
e società
Capitolo
Il lavoro
L Italia, fra i paesi europei, ha la maggiore quota di occupazione
indipendente.
Nelle attività extra-agricole, il lavoro indipendente è
particolarmente diffuso nel commercio e nei servizi alle imprese
(40%), nell edilizia (oltre 37%) in ristoranti e alberghi (circa un
terzo degli occupati).
L osservazione comparata di diversi paesi porta alla conclusione
che in Italia si concentrano due condizioni che lo favoriscono:
- evasione fiscale facile per redditi da lavoro
indipendente
- forte capitale sociale familiare
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2012
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Capitolo
XVIII. XIX.
Economia
e società
Capitolo
Il lavoro
L occupazione di stranieri in Italia è in costante aumento. Nel
quinquennio 2005-2010 è passata da 1 milione a oltre 2 milioni.
- oltre la metà degli immigrati maschi occupati lavora nell industria,
manifatturiera o delle costruzioni: il 10% dell occupazione
manifatturiera e quasi il 20% di quella dell edilizia sono lavoratori
immigrati;
-
una quota rilevante è nell attività commerciale,
- superano il 10% gli addetti alla ristorazione, ai servizi sociali e alle
persone, all agricoltura;
- per quanto riguarda le donne, il dato più rilevante è non solo che
poco meno della metà lavorano nei servizi sociali e alle persone, ma
anche che il 38,7% delle occupate nel settore è un immigrata.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Si calcola che in Italia ce ne siano circa una quarantina di
tipi:
•  part-time permanente o temporaneo
•  apprendistato
•  contratti di formazione-lavoro
•  lavoro interinale…
• Dissidio ‘famiglia-lavoro’ può essere gestito grazie a:
-  flessibilità dell’orario: autonomia nella definizione dell’orario di
lavoro;
-  job sharing: condivisione di una posizione lavorativa fra due
persone;
-  telelavoro: possibilità di svolgere il lavoro da casa, grazie all’uso di
un computer;
-  congedi parentali: possibilità per entrambi i genitori di assentarsi
dal lavoro per la cura dei figli.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Come funziona il mercato del lavoro:
due modelli interpretativi
Dualismo del mercato del lavoro
•  Mercati di vendita stabili e prevedibili
•  Mercati di vendita instabili e non prevedibili
•  Mercati interni del lavoro
•  Mercati esterni del lavoro
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Capitolo XIX. Il lavoro
mercati di vendita stabili e prevedibili
è imprese che soddisfano una domanda relativamente
stabile e standardizzabile
è investimenti tecnologici
è ricorso alle “quote forti” del mercato del lavoro
è salari più elevati
mercati di vendita instabili e non prevedibili
è salari inferiori
è occupazione discontinua
è ricorso a “quote deboli” del mercato del lavoro
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Capitolo XIX. Il lavoro
mercato esterno = è il vero e proprio mercato sul quale
si offrono, in concorrenza fra loro, persone ancora non
occupate o in cerca di un posto per loro migliore
mercato interno = insieme delle procedure all’interno di
un’organizzazione per spostare gli occupati da un posto
all’altro e per stabilire dei percorsi di carriera
ê
In situazioni diverse un’impresa può ricorrere all’uno
o all’altro dei mercati
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Capitolo XIX. Il lavoro
La disoccupazione
Gli economisti distinguono tre tipi di disoccupazione:
disoccupazione frizionale = dovuta al fatto che
continuamente ci sono persone che cercano un lavoro
disoccupazione strutturale = dovuta a una cattiva
corrispondenza fra domanda e offerta
disoccupazione ciclica = dovuta a una domanda di
lavoro più bassa in tutta l’economia
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Capitolo XIX. Il lavoro
La disoccupazione è l’assenza di lavoro
retribuito e formalmente riconosciuto.
frizionale
naturale e momentanea
uscita dal mercato del lavoro
strutturale
mancanza di lavoro dovuta dalle
condizioni complessive
dell’economia
I disoccupati sono gli individui senza lavoro, disposti a
lavorare entro due settimane e che hanno cercato lavoro
nel mese precedente la rilevazione (Ilo).
Per molti economisti, sono disoccupati anche i “lavoratori
scoraggiati” e “lavoratori a tempo parziale involontario”.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Disoccupazione di lunga durata = disoccupazione che dura
da oltre un anno
•  Non è vero che misure di sostegno pubblico siano un incentivo a
non cercare un nuovo lavoro
•  Più è lungo il periodo di disoccupazione, più aumentano i
disoccupati con reti segregate
•  La ristrutturazione industriale a seguito di innovazione
tecnologica crea disoccupazione strutturale
•  Paradosso della disoccupazione = immigrazione dai paesi poveri
in presenza di disoccupazione nazionale
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Capitolo XIX. Il lavoro
Le conseguenze della disoccupazione
possono essere di tipo:
pratico
-  perdita del reddito;
emozionale
- depressione;
-  difficoltà economiche.
- rassegnazione.
Studio di M. Jahoda (anni ’30):
Chiusura di una fabbrica locale ⇒
⇒ disoccupazione diffusa di lungo periodo ⇒
⇒ intaccamento delle strutture sociali e delle reti di
relazioni tra persone ⇒ fine della solidità della comunità.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Le relazioni industriali
=
processi di contrattazione collettiva fra organizzazioni
dei lavoratori e dei datori di lavoro (o anche singole
imprese) per stipulare accordi relativi a salari e
condizioni di lavoro
Un sistema di relazioni industriali allargato al governo,
che tipicamente produce queste forme di regolazione,
è chiamato neocorporatista
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sindacati = associazioni di lavoratori che si uniscono
per tutelare i propri interessi professionali
Sindacati associativi = tutelano gli interessi di iscritti e
di categorie ristrette
Sindacati di classe = tutelano gli interessi di una
rappresentanza estesa
Parti sociali = i sindacati, i datori di lavoro e lo Stato
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sciopero = è un’astensione dall’attività di lavoro da
parte di un gruppo di lavoratori dipendenti.
Riconosciuto come diritto dalla Costituzione
Serrata = chiusura dell’azienda per un certo periodo
di tempo da parte dell’imprenditore
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Capitolo XIX. Il lavoro
Due interpretazioni principali per comprendere le
ragioni che spiegano quando diventa probabile che
uno sciopero si verifichi
Modello economico = la probabilità degli scioperi
aumenterebbe e diminuirebbe in relazione
all’andamento del ciclo economico
Modello politico-organizzativo = la conflittualità
aumenta se il sindacato ha un’organizzazione con
una elevata capacità di mobilitare i suoi iscritti e i
lavoratori in genere
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Capitolo XIX. Il lavoro
Economia e società
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Capitolo XIX. Il lavoro
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Economia Ú definizione sostanziale
insieme delle attività orientate alla produzione, alla
distribuzione e al consumo di beni e servizi per la
sussistenza dell’uomo
Economia Ú definizione formale
insieme di attività, organizzazioni e istituzioni
specializzate nella produzione di beni e servizi, distribuiti
attraverso vendite e acquisti per mezzo di denaro, cioè
attraverso scambi di mercato
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Capitolo XIX. Il lavoro
Razionalità economica = un comportamento che, di
fronte alla relativa scarsità dei mezzi per realizzare
determinati fini, è orientato a ottenere il massimo
risultato con i mezzi a disposizione, o un dato risultato
con il minimo di mezzi
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Capitolo XIX. Il lavoro
I fondamenti e le regole dello scambio sociale
La teoria dello scambio sociale si basa su quattro fondamenti:
1. l'agire umano è motivato principalmente dal desiderio di
raggiungere il piacere e di evitare il dolore. Questo è vero per
qualunque forma di comportamento indipendentemente dalla fonte
del piacere o della sofferenza
2. Le azioni degli altri sono fonte di piacere e di sofferenza.
3. L'individuo sollecita con il proprio comportamento che l'altro
intervenga a suo favore.
4. L'individuo mira a conseguire il massimo piacere al minimo
costo; questa si chiama strategia minimassimale. Con ciò si vuole
indicare la tendenza al conseguimento del massimo dei vantaggi con
l'impiego del minimo sforzo possibile.
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Capitolo XIX. Il lavoro
L’origine del mercato di perde nella notte dei tempi…, ma
esistono società che non lo conoscono e sino all’epoca
moderna non ha svolto un ruolo centrale nell’economia.
È utile studiare società nelle quali non esiste il mercato o
è secondario?
Le persone in codeste società si comportano secondo
criteri di razionalità economica (minimassimale) o pensino
a migliorare le proprie condizioni di vita, distribuendo
meglio risorse?
Gli antropologi mettono in guardia dall’estendere
meccanicamente questo punto di vista a società che non
conoscono il MERCATO.
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Capitolo XIX. Il lavoro
L'economia del dono è una forma di scambio economico basata sul valore
d’uso degli oggetti e delle azioni.
Per valore d'uso, classicamente si intende la capacità di un bene o di un
servizio di soddisfare un dato fabbisogno, o tout court il suo valore di utilità.
L’economia del dono si contrappone all’economia tradizionalmente intesa,
definita "economia di mercato" o "economia mercantile", la quale si basa
invece sul valore di scambio o valore commerciale.
Si potrebbe anche parlare di "economie del dono" al plurale, visto che non
esiste un modello prestabilito di economia del dono.
L'economia del dono è basata sull'analisi di società nei tempi passati
considerate "primitive", ovvero di comunità economicamente autosufficienti,
che producono da sole gran parte di ciò di cui hanno bisogno (tipicamente
per quanto riguarda agricoltura ed allevamento), e che si affidano
all'economia mercantile solo per quei pochi prodotti che non riescono a
produrre direttamente, scambiando o rivendendo le eccedenze.
Chiaramente l'economia mercantile può essere presente, ma è comunque
marginale nell'economia del dono.
Il cosiddetto dono è in realtà uno scambio reciproco che ha alcune
caratteristiche definite: l'obbligo di dare, l'obbligo di ricevere, l'obbligo di
restituire più di quanto si è ricevuto.
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Capitolo XIX. Il lavoro
POTLATCH: cerimonia che si svolge tra alcune tribù di Nativi Americani della
costa nordoccidentale del Pacifico degli Stati Uniti e del Canada,. Il potlatch
assume la forma di una cerimonia rituale, che tradizionalmente comprende
un banchetto a base di carne di foca o di salmone, in cui vengono ostentate
pratiche distruttive di beni considerati "di prestigio”. Durante la cerimonia
vengono stipulate o rinforzate le relazioni gerarchiche tra i vari gruppi grazie
allo scambio di doni e altri riti. Attraverso il potlatch individui dello stesso
status sociale distribuiscono o fanno a gara a distruggere beni considerevoli
per affermare pubblicamente il proprio rango o per riacquistarlo nel caso lo
abbiano perso.
Esempio di economia del dono, in cui gli ospitanti mostrano la loro ricchezza
e la loro importanza attraverso la distribuzione dei loro possessi, spingendo
così i partecipanti a contraccambiare quando terranno il loro potlatch.
Contrariamente ai sistemi economici mercantilistici, infatti, nel potlatch
l'essenziale non è conservare e ammassare beni, bensì dilapidarli. La logica
dell'economia di mercato è quindi completamente invertita. Benché questo
tipo di scambio sia ampiamente praticato in tutto il pianeta (basta
considerare, per esempio, la pratica occidentale di pagare da bere agli
amici), il potlatch è l'esempio maggiormente conosciuto di questo fenomeno.
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Diffuso sino ai primi del 900 fra
gli indiani del nord america,
consisteva nell’accumulare,
insieme ad altre famiglie,
quantità ingenti di beni, allo
scopo di offrirle in dono ad altre
famiglie che dovevano
ricambiare in misura maggiore
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Capitolo XIX. Il lavoro
Saggio sul dono
Molto conosciuta e importante per la storia dell'antropologia, la teoria
del dono di Marcel Mauss oggi viene considerata obsoleta da alcuni
autori, ma del tutto attuale e valida da altri. La teoria, espressa nel
suo celebre Saggio sul dono (1923), nasce dalla comparazione di
varie ricerche etnografiche, tra le quali lo studio del rituale potlach di
Franz Boas e del Kula di Bronislaw Malinowski. Lo scambio dei beni,
anche se di valore intrinseco non fondamentale, è uno dei modi più
comuni e universali per creare relazioni umane (o per creare ponti
con il divino a volte, secondo alcune teorie sul significato del
sacrificio). L'autore suppone che il meccanismo del dono si articoli in
tre momenti fondamentali basati sul principio della reciprocità:
• dare;
• ricevere - l'oggetto deve essere accettato;
• ricambiare.
Il dono implica una forte dose di libertà. È vero che c’è l’obbligo di
restituire, ma modi e tempi non sono rigidi e in ogni caso si tratta di
un obbligo morale, non perseguibile per legge, né sanzionabile. Il
valore del dono sta nell’assenza di 50
garanzie per il donatore.
Un’assenza che presuppone una grande fiducia negli altri.
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Capitolo XIX. Il lavoro
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Nelle economie preindustriali, essendo semplici le
tecniche di produzione utilizzate, la produttività del lavoro
era in generale bassa. Ne derivava che la produzione era
destinata alla sussistenza degli stessi produttori.
La produzione di surplus di prodotto è la condizione
essenziale perché compaiano artigiani, guerrieri,
funzionari, sacerdoti… Ú la società diventa via via più
complessa, con istituzioni e ruoli differenziati e
specializzati = processo di differenziazione strutturale.
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Ci sono tre modi di integrazione dell’economia nella
società, ovvero sistemi di regole secondo cui in una
società il lavoro, le risorse, i prodotti sono distribuiti e
destinati ad attività di produzione e consumo:
1.  reciprocità
2.  redistribuzione
3.  scambio di mercato
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1 - Reciprocità = la prestazione di servizi o la
cessione di beni materiali, con la previsione di
avere successivamente una restituzione di
servizi o beni in modi, quantità e tempi fissati
da norme culturali.
•  Negativa
•  Bilanciata
•  Generalizzata
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1.1.
reciprocità generalizzata =
non ha contenuti precisi,
non fissa limiti di tempo e
non richiede che ciò che
viene restituito abbia lo
stesso valore economico di
quanto è stato dato
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1.2.
reciprocità bilanciata = lo scambio
prevede una restituzione
equivalente in valore, calcolata con
molta precisione, in tempi definiti
e di solito brevi.
Riguarda le relazioni all’esterno
della famiglia, nella cerchia della
parentela allargata.
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Anello di Kula = lo scambio
prevede una restituzione
equivalente in valore,
calcolata con molta
precisione, in tempi definiti e
di solito brevi
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I partecipanti compivano viaggi anche di centinaia di chilometri
in canoa per scambiarsi doni che consistono in collane di
conchiglie rosse (soulava), scambiate in direzione nord (il
viaggio è in cerchio e segue il movimento delle lancette
dell'orologio) e braccialetti di conchiglia bianca (mwali),
scambiati in direzione sud. Dunque lo scambio può avvenire
solo tra oggetti diversi: braccialetti per collane e viceversa.
Gli oggetti dovevano circolare in continuazione, restando nelle
mani del possessore solo per un periodo limitato di tempo e
venivano poi barattati nel corso di visite che gli abitanti delle
isole si scambiavano periodicamente.
I preparativi per la partenza e gli scambi erano fortemente e
rigidamente ritualizzati ma durante il viaggio per gli scambi di
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tipo kula avveniva anche un commercio
meno simbolico con il
quale venivano scambiati oggetti ed alimenti di uso comune. Lo
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Capitolo XIX. Il lavoro
1.3.
reciprocità negativa = tipo di relazioni
culturalmente prescritte in una determinata
cerchia, che sono il contrario e la negazione della
reciprocità: in molte società arcaiche, guerra,
furto e rapine sono ammessi nei confronti degli
esterni; sono considerate attività che
conferiscono onore.
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2 - Redistribuzione = è uno schema di integrazione
dell’economia nella società, che comprende un
trasferimento di risorse di produzione, di lavoro, di beni di
sussistenza a un ‘centro’, e successivamente
un’allocazione e ripartizione di risorse e beni fra i membri
della società
Ú riguarda strutture sociali complesse
Ú è parte di un rapporto politico
Ú è combinato con altre forme di integrazione, in
particolare con il mercato, come forma dominante oppure
secondaria
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Capitolo XIX. Il lavoro
3 - Mercato = l’insieme delle relazioni
economiche di produzione e di scambio di
merci
Mercato = particolare meccanismo di
regolazione complessiva dell’economia, basato
sulla formazione di prezzi fluttuanti a seconda
della domanda e dell’offerta
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Con l’affermazione del mercato si compie la
differenziazione strutturale dell’economia e il rapporto
economia-società si pone in modo nuovo:
l’economia non è più incapsulata nella società, come
parte di rapporti culturali e politici e da questi regolata,
ma diventa autoregolata.
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L’economia è autoregolata attraverso la formazione
dei prezzi
Curva dell’offerta: se il
prezzo sale, aumentano
le aziende a cui fa gola
guadagnare un po’ di
più, e l’offerta aumenta.
Se il prezzo scende, a
molti non conviene più
produrre.
Curva della domanda:
meno costa una cosa,
più è probabile che
qualcuno la compri.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Questo è solo uno schema logico-formale e vale
solo se si danno certe condizioni particolari:
- se ci sono molti venditori e compratori
- se le merci offerte sono perfettamente
equivalenti
- se c’è conoscenza dell’andamento del mercato
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Capitolo XIX. Il lavoro
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Economia regolata dal mercato = la produzione
viene organizzata su vasta scala in riferimento a
regole di mercato
L’economia regolata dal mercato si basa sulla
proprietà privata dei mezzi di produzione e sul fatto
che anche il lavoro è fornito per un compenso,
fissato dalle parti con una contrattazione di mercato
Il mercato regola anche la distribuzione del lavoro
alle varie attività
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Capitolo XIX. Il lavoro
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Capitale = somma di denaro investito per produrre o
commercializzare delle merci, in vista di un profitto
Impresa = istituzione fondamentale della produzione
e del commercio orientata all’attività economica e
distinta dalla famiglia e dalla politica
Banche = organizzazioni che operano su un mercato
particolare: quello del denaro
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Capitolo XIX. Il lavoro
Capitalismo =
sistema economico
basato sulla proprietà
privata dei mezzi di
produzione, sulla
concorrenza
economica fra
imprese e sul lavoro
libero pagato a un
prezzo di mercato.
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Capitolo XIX. Il lavoro
L’economia, pur avendo un proprio ambito di autonomia,
è raccordata al resto della società in relazione a due
aspetti:
Ú il rapporto fra istituzioni economiche e sistema
istituzionale complessivo della società
Ú gli interventi politici di regolazione dell’economia
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Capitolo XIX. Il lavoro
Economia e sistema istituzionale
L’economia e il mercato sono stati istituzionalizzati:
essi sono il prodotto di una lunga elaborazione
culturale e sociale durata secoli.
L’economia di mercato, lasciata a se stessa, SENZA IL
SOSTEGNO CULTURALE, tende a regolare ambiti
sempre più ampi di relazioni sociali con il rischio che
mercato ed economia da mezzi possano diventare fini,
entrando in tensione con l’insieme più generale di fini
e valori elaborati in una società
Ú tutto ciò si traduce nei termini della regolazione
politica e di una permanente resistenza culturale
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Capitolo XIX. Il lavoro
Regolazione politica dell’economia = intervento dello
stato che, in virtù della sua autorità e dell’erogazione
di risorse fiscali, sancisce e disciplina le condizioni ai
comportamenti di mercato e al suo funzionamento.
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Capitolo XIX. Il lavoro
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota
come Antitrust, è stata istituita in Italia nel 1990. E’ un’istituzione
indipendente, che prende le sue decisioni sulla base della legge,
senza possibilità di ingerenze da parte del Governo né di altri organi
della rappresentanza politica. L’Autorità garantisce il rispetto delle
regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi
di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o
rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con
l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini. Dal 2007 è stato
affidato all’Antitrust il compito di tutelare i consumatori dalle pratiche
commerciali scorrette delle imprese e dalla pubblicità ingannevole.
Per garantire che il confronto sul mercato avvenga lealmente
interviene anche contro la pubblicità comparativa che getta discredito
sui prodotti dei concorrenti o confonde i consumatori.
Dal 2004 applica la legge sul conflitto di interessi dei titolari delle
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cariche di Governo.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Mercato e stato possono essere visti come due estremi di
un segmento ovvero come due poli di un continuum:
•  economia di puro mercato ⇒ economia del laissez-faire
•  economia interamente regolata dalla politica ⇒ economia
pianificata
L’economia concreta è generalmente la combinazione di
regolazione di mercato e politica: MISTA
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Capitolo XIX. Il lavoro
Le forme di regolazione politica keynesiana si basano su due aspetti
essenziali:
Ú l’intervento del governo sull’economia per stabilizzare i cicli
economici, in quanto il mercato lasciato a sé stesso tende a formare
un equilibrio che non è di pieno impiego dei fattori produttivi
Ú sviluppo dei sistemi di sicurezza sociale pubblici:
- pensioni e sussidi in caso di malattie, invalidità, disoccupazione
- sistemi sanitari nazionali
-  istruzione pubblica
•  DOMANDA AGGREGATA: costituita dalla somma della domanda di beni di
consumo (famiglia), di beni d’investimento (imprese) e della spesa pubblica
(pubblica amministrazione).
•  DA = C + I + PA
•  Le decisioni di produzione delle imprese, dipendono nel breve periodo dalla
domanda aggregata.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Tre sono i caratteri fondamentali che l’economia ha assunto nelle
società sviluppate:
1.  la differenziazione dal resto della società, con la costituzione di
un sistema di azione specializzato, regolato essenzialmente dal
mercato, nel quale le scelte di produzione e di consumo sono
orientate da prezzi formati in libere contrattazioni
2.  lo sviluppo di specifiche organizzazioni, le imprese, orientate al
profitto, che utilizzano dipendenti salariati
3.  lo stabilirsi di raccordi fra economia e resto del sistema, tramite
elaborati complessi di norme, in particolare di norme giuridiche
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Capitolo XIX. Il lavoro
Economia formale = i processi di produzione e scambio
di beni e servizi regolati dal mercato e realizzati
tipicamente da imprese di produzione e commerciali
orientate al profitto, che agiscono sottomesse alle
regole del diritto commerciale, fiscale, del lavoro e, in
generale, nel quadro delle leggi e delle disposizioni con
cui lo stato regola e orienta l’azione economica
Economia informale = tutti quei processi di produzione
e scambio che tendono a sottrarsi, per uno o più
aspetti, ai caratteri distintivi indicati
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Capitolo XIX. Il lavoro
✓
Il tema dello sviluppo interessa gli studiosi da tre punti di
vista:
1.  i caratteri sociali e culturali che in una data
situazione lo favoriscono o lo ostacolano e le sue
conseguenze sociali
2.  i limiti dello sviluppo
3.  la sostenibilità dello sviluppo
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Capitolo XIX. Il lavoro
Stratificazione e classi sociali
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Capitolo XIX. Il lavoro
Stratificazione sociale = il sistema delle disuguaglianze
strutturali di una società nei suoi principali aspetti:
distributivo è riguardante l’ammontare delle
ricompense materiali e simboliche ottenute dagli
individui e dai gruppi di una società
relazionale è che ha a che fare con i gruppi di potere
esistenti fra loro
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Capitolo XIX. Il lavoro
Gran parte dei sociologi ritengono che la
stratificazione sociale sia un fenomeno universale.
Gerard Lenski ha individuato le condizioni che
favoriscono le disuguaglianze sociali, segnalando
due diversi fattori:
è la produzione di surplus economico;
è la concentrazione di potere.
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Capitolo XIX. Il lavoro
La riflessione sociologica ha maturato diverse
interpretazioni e teorie per dar conto del fenomeno
stratificazione, tra queste:
•  teoria funzionalista
•  teoria del conflitto
⇒ Marx
⇒ Weber
•  teoria dello squilibrio di status di Lenski
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Capitolo XIX. Il lavoro
Teoria funzionalista
Kingsley Davis e Wilbert Moore
La principale necessità funzionale, che spiega la
presenza universale della stratificazione, è
precisamente l’esigenza sentita da ogni società di
collocare e motivare gli individui nella struttura sociale
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Capitolo XIX. Il lavoro
è in ogni società non tutte le posizioni hanno la stessa
importanza funzionale
è il numero delle persone che possono essere convertite a
occupare le posizioni più rilevanti è limitato e scarso
è la conversione delle capacità in competenze implica sacrifici
e un lungo periodo di addestramento
è per indurre le persone capaci a sottoporsi a questi sacrifici
è necessario dar loro compensi materiali e morali, in modo
che godano di un livello di reddito e prestigio superiori
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Capitolo XIX. Il lavoro
Teoria del conflitto
I teorici del conflitto negano che la stratificazione sociale
svolga una funzione vitale indispensabile alla
sopravvivenza del sistema sociale.
Ritengono invece che le disuguaglianze esistano perché i
gruppi sociali che se ne avvantaggiano sono in grado di
difenderle dagli attacchi degli altri in una situazione di
conflitto continuo.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Karl Marx
La storia è essenzialmente la storia di lotte di classe
tra sfruttatori e sfruttati e la stratificazione sociale è lo
strumento creato e tenuto in vita da una classe per
proteggere e promuovere i propri interessi economici.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Marx scorgeva nella lotta di classe la chiave del
cambiamento storico: tutte le classi dominanti vengono
alla fine rovesciate, tramite la rivoluzione, da quelle
subordinate, che diventano a loro volta dominanti.
In ogni società l’asse portante delle classi si trova nei
rapporti di produzione e nelle relazioni di proprietà.
La forma di produzione e quella di proprietà variano a
seconda del tipo di società.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Weber
Le fonti delle disuguaglianze e i principi fondamentali di
aggregazione degli individui vanno ricercati in tre diverse
sfere:
economia è gli individui si uniscono sulla base di interessi
materiali comuni, formando classi sociali
cultura è gli individui si uniscono seguendo comuni interessi
ideali e dando origine ai ceti
politica è gli individui si associano in partiti o in gruppi di
potere per il controllo dell’apparato di dominio
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Capitolo XIX. Il lavoro
Per Weber il criterio di fondo dell’appartenenza a una
classe è la situazione di mercato
Tre mercati:
•  del lavoro
•  del credito
•  delle merci
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Capitolo XIX. Il lavoro
Classi
Classi possidenti privilegiate in senso positivo è redditieri
Classi possidenti privilegiate in senso negativo è coloro che non
dispongono di nulla
Classi medie è coloro che hanno piccole proprietà o un po’ di
istruzione o qualche competenza professionale
Classi acquisitive privilegiate in senso positivo èimprenditori di
vario tipo o professionisti forniti di un alto livello di preparazione
Classi acquisitive privilegiate in senso negativo è lavoratori
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Capitolo XIX. Il lavoro
Ceti
Situazione di ceto = ogni componente tipica del
destino di un gruppo di uomini, la quale sia
condizionata da una specifica valutazione sociale,
positiva o negativa dell’“onore”, che è legato a
qualche qualità comune di una pluralità di uomini.
Per migliorare la loro situazione, i ceti seguono la
strategia della chiusura sociale, restringendo cioè
gli accessi alle risorse e alle opportunità a uno
strato limitato di persone, dotato di certi requisiti.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Teoria dello squilibrio di status
Lenski = in ogni società vi è una pluralità di gerarchie
(di reddito, di potere, di istruzione, di prestigio) e
ciascun individuo occupa una posizione in ognuna di
queste gerarchie.
equilibrio di status è quando una persona si trova in
ranghi equivalenti nelle diverse gerarchie
squilibrio di status è quando un individuo non si trova
allo stesso livello in tutte le gerarchie
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Capitolo XIX. Il lavoro
Quattro i più importanti sistemi di stratificazione sociale
esistiti nella storia dell’umanità:
Schiavitù
Sistema delle caste in India
Sistema dei ceti nelle società di antico regime
Sistema delle classi nelle società moderne
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sistema delle caste in India
è la casta è un ceto chiuso caratterizzato
dall’endogamia
è è ogni casta è legata allo svolgimento di un mestiere
o di una funzione rituale = specializzazione ereditaria
è le caste formano un ordine rigidamente gerarchico,
basato sul criterio religioso della purezza
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sistema dei ceti nelle società di antico regime
• enorme importanza dello status ascritto
• differenze sociali di diritto tra i cittadini
• l’appartenenza a un ceto conferiva un certo grado di
prestigio, ma richiedeva un particolare stile di vita e
dunque imponeva obblighi e inibizioni
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Capitolo XIX. Il lavoro
In queste società era diffusissima la povertà
Tre cerchi concentrici di persone povere:
è poveri strutturali
è poveri congiunturali
è poveri non indigenti
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sistema delle classi nelle società moderne
Sistemi non di diritto ma di fatto
Due schemi di classificazione
Sylos Labini è basata sul tipo di reddito percepito dall’individuo
Goldthorpe è basata su due criteri:
•  la situazione di lavoro
•  la situazione di reddito
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sylos Labini
Vi sono tre categorie di reddito:
è rendita (dei proprietari fondiari);
è profitto (dei capitalisti);
è salario (degli operai).
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Capitolo XIX. Il lavoro
Oltre a questi tre, vi sono altre categorie di
reddito:
è i redditi misti, da lavoro e capitale, propri
dei lavoratori autonomi;
è gli stipendi degli impiegati;
è i redditi di coloro con occupazioni precarie
e saltuarie.
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sulla base di queste categorie di reddito, Sylos Labini distingue
cinque grandi classi sociali:
Borghesia = proprietari di fondi rustici e urbani (rendite),
imprenditori e alti dirigenti (profitti e redditi misti), professionisti
(redditi misti);
Piccola borghesia = lavoratori autonomi (redditi misti);
Classe media impiegatizia = impiegati pubblici e privati;
Classe operaia = braccianti e salariati fissi in agricoltura, operai
dell’industria e dell’edilizia e del terziario (salari);
Sottoproletariato = coloro che restano a lungo lontani dalla sfera
produttiva, disoccupati.
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Goldthorpe
è  situazione di lavoro = posizione occupazionale nella
gerarchia organizzativa
è situazione di mercato = complesso dei vantaggi e
degli svantaggi simbolici e materiali, di cui godono i
titolari dei vari ruoli lavorativi.
Incrociando queste due dimensioni si giunge a uno
schema a sette classi.
100
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Capitolo XIX. Il lavoro
- Classe I = imprenditori, professionisti e dirigenti di
livello superiore
- Classe II = professionisti e dirigenti di livello inferiore
- Classe III = impiegati e addetti alle vendite
- Classe IV = piccola borghesia urbana (commercianti e
artigiani) e agricola
- Classe V = tecnici di livello basso e supervisori di
lavoratori manuali
- Classe VI = operai specializzati
- Classe VII = operai non qualificati
101
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Capitolo XIX. Il lavoro
Alcuni grandi mutamenti
Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute,
negli ultimi due secoli, nella stratificazione
sociale di tutti i paesi occidentali sviluppati.
Esse hanno riguardato:
è  il tipo e il numero delle classi sociali,
è  la loro composizione e il loro peso,
è  i confini e i rapporti esistenti fra di esse.
102
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Capitolo XIX. Il lavoro
Le società occidentali sono state attraversate da
processi di:
è proletarizzazione = il passaggio di una o più
persone dalla piccola borghesia al proletariato,
ovvero dalla condizione di lavoratore autonomo,
proprietario dei mezzi di produzione a quella di
lavoratore salariato, dipendente da un imprenditore
pubblico o privato.
ède-proletarizzazione = passaggio dalla condizione
di bracciante o operaio di fabbrica, privo dei mezzi
di produzione, a quella di lavoratore autonomo.
103
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Capitolo XIX. Il lavoro
Nei Paesi Occidentali, dagli anni settanta in poi, la
grande maggioranza della popolazione attiva è occupata
nel settore dei servizi.
Tale processo ha polarizzato la struttura occupazionale:
è in alto, si è avuta una continua espansione di quei
dirigenti e professionisti che fanno parte della borghesia.
è in basso, si è formata e si sta espandendo una nuova
classe di persone, che svolgono lavori a bassissimo
livello di qualificazione (Macjobs).
104
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Capitolo XIX. Il lavoro
Underclass tutte quelle persone che si trovano in uno
stato permanente di povertà e che, non essendo in
grado di procurarsi da vivere con un’attività
economica legale, dipendono dall’assistenza pubblica.
Vi sono due concezioni prevalenti circa i caratteri e le
condizioni della sottoclasse:
è culturalista
è strutturalista
105
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Capitolo XIX. Il lavoro
Concezione culturalista
La sottoclasse è costituita da tre gruppi (particolarmente
diffusi nella popolazione di colore): ragazze madri,
persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Questi
gruppi sono disincentivati a emanciparsi da questa loro
condizione dalle politiche sociali liberali e dal welfare
state. Ben lungi dall’aiutare la popolazione povera a
darsi da fare per uscire dal suo stato, le riforme sociali
hanno favorito il formarsi nella sottoclasse di
atteggiamenti di rassegnazione, di demoralizzazione, di
cinismo.
106
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Capitolo XIX. Il lavoro
Concezione strutturalista
La sottoclasse è frutto non della dipendenza dal welfare
state, ma di una debolezza di fondo dell’economia. Il
problema della povertà è quello della mancanza di posti
di lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere
(declino dell’industria manifatturiera, che assorbiva un
gran numero di lavoratori neri e immigrati).
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Capitolo XIX. Il lavoro
La mobilità sociale
108
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  Con mobilità sociale intendiamo ogni passaggio di un
individuo da uno strato, un ceto, una classe sociale a
un altro.
109
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Capitolo XIX. Il lavoro
I sociologi distinguono fra mobilità:
-
orizzontale e verticale
ascendente e discendente
intergenerazionale e intragenerazionale
di breve e di lungo raggio
assoluta e relativa
individuale e di gruppo
110
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità sociale orizzontale indica il passaggio
di un individuo da una posizione sociale a
un’altra nell’ambito dello stesso livello.
111
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità sociale verticale indica il passaggio di
un individuo da una posizione a un’altra
più alta
O
Mobilità verticale ascendente
più bassa
Mobilità verticale discendente
nel sistema di stratificazione sociale
112
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità intragenerazionale indica il cambiamento
di posizione socioeconomica di un singolo individuo
all’interno dell’arco di vita
•  La mobilità intergenerazionale indica il cambiamento
di posizione socioeconomica rispetto alla generazione
precedente
113
✓
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità di lungo raggio indica che il cambiamento
è avvenuto fra strati o classi molto lontani
•  La mobilità di breve raggio indica che il cambiamento
è avvenuto fra strati o classi contigue
114
✓
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità assoluta indica il numero complessivo di
persone che si spostano da una classe all’altra
•  La mobilità relativa indica il grado di eguaglianza delle
possibilità di mobilità dei membri delle varie classi
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✓
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Capitolo XIX. Il lavoro
•  La mobilità individuale si riferisce agli spostamenti
verso l’alto o il basso di un singolo soggetto
•  La mobilità collettiva si riferisce agli spostamenti
verso l’alto o il basso di un intero gruppo (una classe,
uno strato, ecc.)
116
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Capitolo XIX. Il lavoro
Due sono essenzialmente gli approcci teorici allo studio della
mobilità.
•  Il primo pone l’accento sul grado di apertura di una società
(fluidità sociale), ossia le opportunità che le persone di origini
sociali diverse hanno di raggiungere le varie posizioni nel
sistema di stratificazione.
•  Il secondo ruota intorno al problema della formazione e
dell’azione delle classi. Una classe diventa una formazione
stabile quando coloro che ne fanno parte condividono valori,
idee, stili di vita e ritengono di avere interessi comuni. In tal
senso, alcuni studiosi si sono chiesti se la mobilità
intergenerazionale, per esempio, possa impedire che una classe
diventi una collettività sociale o, ancora, se determinati livelli di
mobilità possano ledere all’identità demografica e culturale di
una classe.
117
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Capitolo XIX. Il lavoro
✓
•  Le più importanti teorie sulla mobilità sono cinque:
- 
- 
- 
- 
- 
la
la
la
la
la
teoria
teoria
teoria
teoria
teoria
liberale dell’industrialismo
dei fattori culturali e politici
di Sorokin
di Lipset e Zetterberg
di Featherman, Jones e Hauser
118
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Capitolo XIX. Il lavoro
La teoria liberale dell’industrialismo
•  importanza dei fattori economici
quanto più è avanzata l’economia di un paese,
tanto maggiore è la mobilità assoluta e relativa
che esso presenta
119
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Capitolo XIX. Il lavoro
La teoria dei fattori culturali e politici
•  importanza dei fattori culturali o politici
la forte mobilità sociale di alcuni paesi è dovuta a
fattori di ordine culturale o politico
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Capitolo XIX. Il lavoro
La teoria di Sorokin
•  fluttuazioni, ondate di maggiore mobilità o immobilità
sono determinate dalla diversa importanza assunta da
fattori esogeni (rivoluzioni, guerre, invasioni) ed
endogeni (per es. l’interesse di coloro che occupano
posizioni di vertice a non far cadere alcune barriere o
a sostituirle con altre) al sistema di stratificazione.
121
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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007
Capitolo XIX. Il lavoro
La teoria di Lipset e Zetterberg
•  l’andamento della mobilità sociale è alquanto simile
nelle diverse società industriali occidentali
•  una forte mobilità sociale (assoluta) è una
caratteristica specifica dell’industrializzazione
•  la mobilità delle società diventa relativamente
elevata quando la loro industrializzazione e quindi la
loro espansione economica raggiunge un
determinato livello (solitamente nella fase di decollo
di questo processo)
122
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Capitolo XIX. Il lavoro
La teoria di Featherman, Jones e Hauser
•  la mobilità sociale assoluta dipende da fattori esogeni
(di carattere economico, tecnologico e demografico) e
quindi varia nei diversi paesi sviluppati
•  la mobilità relativa è all’incirca la stessa in tutti i paesi
sviluppati e non cresce parallelamente al loro sviluppo
economico
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Capitolo XIX. Il lavoro
Mobilità assoluta in Italia
Cobalti e Schizzerotto analizzano i diversi aspetti
della mobilità sociale prendendo in considerazione
tre punti:
-  classe sociale della famiglia di origine
-  classe sociale del soggetto alla prima occupazione
-  classe sociale attuale
124
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Capitolo XIX. Il lavoro
Fra questi tre punti, sono possibili cinque diversi tipi
di itinerari sociali:
- 
- 
- 
- 
- 
gli immobili
i mobili con ritorno alle origini
i mobili all’entrata nella vita attiva
i mobili nel corso della vita attiva
i supermobili
125
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Capitolo XIX. Il lavoro
- Gli immobili = coloro che restano nella stessa classe
del padre e non sperimentano alcun tipo di mobilità
- I mobili con ritorno alle origini = coloro che entrano
nel mercato del lavoro con una posizione diversa da
quella del padre, ma che dopo alcuni anni tornano al
punto di partenza
- I mobili all’entrata nella vita attiva = coloro che
partono da una posizione diversa da quella del padre
e vi restano anche in seguito
- I mobili nel corso della vita attiva = coloro che
iniziano dalla stessa posizione del padre e che dopo
poco lasciano per occuparne una diversa
- I supermobili = coloro che partono da una posizione
diversa da quella del padre e che in seguito la
cambiano, senza tornare al punto di partenza
126
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Capitolo XIX. Il lavoro
Quali effetti ha la mobilità sociale sugli individui,
sulla loro percezione del mondo, sui loro valori,
sui loro comportamenti, sulle loro relazioni?
-  Ipotesi dello sradicamento sociale
-  Ipotesi dell’acculturazione o risocializzazione
127
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Capitolo XIX. Il lavoro
Sradicamento sociale
•  La mobilità è un percorso, doloroso e difficile, che
può generare tensioni e squilibri
Sorokin
Durkheim
Bruschi aumenti di mobilità (sia ascendente
che discendente) producono delle situazioni
di anomia e queste ultime facilitano i suicidi
128
La mobilità sociale, oltre ad avere degli
effetti positivi, ne ha anche di negativi:
favorisce la superficialità, riduce l’intimità
e fa aumentare l’isolamento
sociopsicologico degli individui
✓
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Capitolo XIX. Il lavoro
Due sono le risposte più frequenti delle persone mobili:
Superconformismo ai valori della classe di arrivo
- casi di mobilità ascendente
-  gli individui tentano di integrarsi al meglio nella nuova
classe e di farsi accettare dagli altri
Rifiuto assoluto dei valori della classe di arrivo
-  casi di mobilità discendente
-  il soggetto rifiuta di aderire agli usi e ai modi di agire
della nuova classe, considerando, molto spesso, questa
situazione come transitoria
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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007
Capitolo XIX. Il lavoro
Risocializzazione
• 
nel passaggio da una classe all’altra,
l’individuo:
- ridefinisce, necessariamente, la propria identità sociale
- muta il proprio modo di pensare e di agire
• 
questo mutamento non è repentino e radicale:
Gradualmente il soggetto ridefinisce se stesso,
abbandonando a poco a poco i valori della vecchia classe
per apprendere quelli della nuova.
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