Cap. 2. L`educazione per la vita terrena dell`uomo

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PERCORSO STORICO 1.  L’educazione per l’uomo di fede 2.  L’educazione per la vita terrena dell’uomo 3.  L ’ e d u c a z i o n e , s t a t a l e e obbligatoria, per tu< gli uomini 4.  L’educazione tra famiglia e spirito nazionale 5.  L’educazione per un “bambino a<vo” 6.  L’educazione primaria per un Paese democraCco G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Scopo di questo percorso •  Scopo di questo percorsoà linee di pensiero e autori che hanno contrassegnato il processo di riflessione pedagogica nella scuola dell’infanzia ed elementare dall’epoca moderna ad oggi •  L’ogge8o della riflessione à idea di educazione nell’Europa occidentale, dalla riforma luterana e poi dall’unità d’Italia ad oggi •  Ipotesià intreccio circolare che lega la riflessione pedagogica, l’azione educaCva e le scelte di poliCca scolasCca •  Presuppostoà azione educaCva intenzionale, razionale, relazionale G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Sei prospe<ve fondamentali (1) 1.  ‘600. L’ed. per l’uomo di fede: la riforma luterana e concilio di Trento 2.  ‘600 – ‘700. L’ed. per la vita terrena dell’uomo: la rivoluzione scienCfica. Galileo – Cartesio – Comenio 3.  ‘700. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuA gli uomini: strumento per lo sviluppo della ragione G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Sei prospe<ve fondamentali (2) 4. ‘800. L’educazione tra famiglia e spirito nazionale: strumento per formare l’uomo e il ciVadino della nuova realtà nazionale 5. ‘800 – ‘900. L’educazione per un “bambino ” aAvo: le nuove prospe<ve scienCfiche e tecniche, apertasi da fine ‘800 in poi, pongono nuove richieste alla scuola elementare italiana 6. ‘900 ad oggi. L’educazione primaria per un paese democraHco. La scuola elementare democraCca affronta le sfide sempre più rapide e complesse che la cultura e la società contemporanea pongono. G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 PRIMA PROSPETTIVA Cap.1. L’educazione per l’uomo di fede (1) Due grandi accadimenC (500/600 -­‐ Riforma luterana e, 600 -­‐ Concilio di Trento), influenzano il modo di intendere l’idea di educazione: –  Esigenza di percorsi educaCvi per un più vasto numero di persone, non solo per il clero e la nobiltà –  La consapevolezza che l’uomo da educare è sicuramente uomo di fede, ma anche uomo che vive nel suo tempo (innovazioni dell’Umanesimo e del Rinascimento) G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.1.L’educazione per l’uomo di fede (2) 1.1. L’educazione tra Umanesimo e Rinascimento •  MEDIO EVO: scuole vescovili/caVedrali (clero), scuole parrocchiali (figli del popolo, contadini, arCgiani), preceVori privaC (figli dei nobili) •  ‘300: uClizzo delle ar# liberali (storia, poesia, filosofia morale, lingue classiche). Termina il monopolio dell’educazione religiosa (scuola laiche e comunali: formazione umanisCca connessa all’educazione tecnicaà scuole d’abaco – corporazioni arCgiane) •  ‘400: formazione come strumento di autodeterminazione dell’uomo – si fa avanC l’idea di un’educazione popolare e aperta a tu< (ViVorino da Feltre «Casa giocosa», Gonzaga e Guarino Guarini «il ConviVo», Estensi) G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.1.L’educazione per l’uomo di fede (3) 1.2. Lutero, il Concilio di Trento e il problema dell’educazione •  MarHn Lutero (1483 -­‐1546). Educazione disponibile per tu< così da poter avere libero accesso alle ScriVure (caposaldo doVrinale del sacerdozio universale). IsCtuzione di scuole popolari in cui viene imparCta un’istruzione elementare (anche per le donne) fondata su un rapporto amorevole/educaCvo maestro – allievo, non su una severa disciplina puniCva. •  Concilio di Trento (1545 – 1563).Preparazione culturale e doVrinale del clero e dei giovani di famiglia illustre, come argine contro la riforma luterana. Figura di spicco, il cardinale Carlo Borromeo. Due direzioni: •  seminari per la formazione dei sacerdoC •  intervenC di formazione dei giovani laici, nobili e di origini umili, purchè di ingegno promeVente (Collegio dei Nobili, Collegio di Pavia) G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.1.L’educazione per l’uomo di fede (4) 1.3. L’esigenza dell’educazione del popolo e gli ordini religiosi •  Si è avvito un processo inarrestabile: fornire gli strumenC di base fondamentali affinché i credenC adulC, possano orientare il proprio credo, contro supersCzioni e…l’eresia luterana •  Nel ‘600, in area francofona nascono le peHtes écoles: un maestro per un solo allievo •  Nel ‘700, si propone il criterio anagrafico (raggruppamento di allievi dello stesso livello – gradi successivià aVuale secondaria) •  Gli ordini religiosi insegnanH. Alcune congregazioni religiose si assumono il compito di educare in modo correVo, sistemaCco ed intenzionale il popolo e i laici pur mantenendo la tradizionale formazione dei religiosi e del clero –  Congregazione dei Padri Somaschi àorfani –  Padri Scolopi àscuole pie –  Compagnia di Gesù fondata da Ignazio di Loyola che diventerà per antonomasia il modello della scuola caVolica sopraVuVo per l’organizzazione dei piani di studio e dei metodi dida<ci raccomandaC dai GesuiC –  Giovanni Ba<sta de La Salle che si rivolge all’educazione del popolo e dei ceC non nobili della Francia. G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 SECONDA PROSPETTIVA Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (1) Un grande tema che nel sec. XVI si intreccia con quello della riforma luterana è la rivoluzione scienPfica. Essa pone due quesConi: 1.  Le modalità di conoscenza da parte dell’uomo rispeVo alla natura e a ciò che lo circonda 2.  La natura del rapporto fra soggeVo e oggeVo, corpo e anima, ragione e fede L’esito di tali riflessioni sarà il dualismo cartesiano da cui deriva lo sviluppo di due prospe<ve: 1.  Empirismo (esperienza e metodo indu<vo) 2.  Razionalismo (innaCsmo) G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (2) 2.1. il dualismo cartesiano Cartesio (1596 -­‐1650) individua nel metodo deduAvo lo strumento gnoseologico per eccellenza. Il fondamento ulCmo del suo metodo è il cogito ergo sum (unica certezza possibile), a parCre dal quale l’uomo, in quanto soggeVo pensante/razionale (cioè dotato di ragione), può guidare in modo ordinato il processo della conoscenza. Dualismo cartesiano: lo spirito (res cogitans), disCnto dalla materia (res extensa), da cui deriva: •  l’innaHsmo delle idee (negazione dell’origine esperienziale della conoscenza) •  il meccanicismo che regola tuVa la res extensa (compreso il corpo dell’uomo) Conseguenze sul pensiero pedagogico: –  Giansenismo francese: esperienza di Port Royal (Pascal – metodo fonico) – metà del 1600 -­‐ In opposizione alla impostazione gesuiCca G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (3) 2.2. La rivoluzione scienPfica •  Tra il 1543 (Copernico) e il 1687 (Newton), si realizza in Europa un primo grande cambiamento culturale/rivoluzione scienHfica (maestri del pensiero: Copernico, Keplero, Galileo, Newton), che sfocia in una: –  nuova visione del mondo –  dei rapporC che intercorrono tra sapere scienCfico e conoscenza –  tra quesC e la fede religiosa •  Metodo induAvo. Nato in ambito scienCfico, modifica successivamente l’idea fondaCva dell’uomo, del suo sapere, del suo rapporto con le cose , i mondo, e Dio. La scienza, intesa come logos interpretaCvo, procede in base all’esperienza e alla dimostrazione, all’esperimento e alla verifica, unici strumenC che conducono all’affermazione pubblica e condivisa di proposizioni vere sul mondo. G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (4) 2.3. L’educazione nella rivoluzione scienPfica Scopo dell’educazione: •  fino al XVII sec., la funzione educaCva (clero e laici) era affidata alla Chiesa (comprensione dell’ordine terreno e sociale che Dio ha voluto per l’uomo) •  dopo il XVII sec., la funzione educaCva passa allo Stato, che propone un’educazione per tu<, basata sul metodo scienCfico (ideale umano e terreno come strumento di trasformazione dell’uomo stesso aVraverso la scienza) •  Comenio (1592 -­‐1670). Il secondo aspeVo di cambiamento che caraVerizza il seicento è quello introdoVo da Comenio. –  La lingua madre come strumento di unificazione del popolo, si affianca alla prospe<va di Lutero di alfabeCzzare tu< i fedeli, resi autonomi nella loro lingua madre, alle sacre scriVure. –  Il metodo educaCvo introdoVo da Comenio è quello di parPre dall’esperienza del bambino da cui l’importanza della lingua materna (oltre il laCno) G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (5) 2.4. Comenio (1) •  Comenio. Iniziatore della didaAca (didac#ca Magna: 1627 -­‐1632)à necessità di un metodo rigoroso e condiviso anche in ambito pedagogico (criteri e linguaggi), oltre che in quello scienCfico e filosofico. •  2.4.1. La concezione di educazione (educazione pansofica di Comenio) –  Educazione alla vita, per un fine religioso (la salvezza) – tu< sono desCnatari dell’educazione, comprese le donne e chi presenta scarse capacità personali (conceVo innovaCvo che anCcipa l’idea dell’educazione dei disabili) –  Superamento della separatezza fra scienza, filosofia e teologia G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap. 2. L’educazione per la vita terrena dell’uomo (6) 2.4. Comenio (2) 2.4.2. Il modello di scuola. La tesi: –  L’educazione deve ispirarsi alla natura e ai suoi principi, piuVosto che esaltare le caraVerisCche del singolo. Derivano preziose indicazioni pedagogiche: seguire l’interesse dell’allievo – valorizzazione del gioco. –  A[enzione alla metodologia. Primo tentaCvo sistemaCco di ricercare i mezzi adeguaC a raggiungere le mete formaCve previste Organizzazione della scuola e della didaZca Comenio delinea il suo programma educaCvo in quaVro livelli, dalla scuola dell’infanzia all’Accademia, tracciando un percorso che copre tuVo l’arco della vita: 1. 
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La formazione prenatale La schola infanCae, o schola materni gremii (0 – 6 anni) La schola vernacola (6 -­‐ 12 anni) Accademia Le discipline devono essere presentate in modo graduale e ciclico Libri di testo adeguaC allo sviluppo degli allievi Ruolo dell’insegnante, modello di agire eCco. Indicazioni molto analiCche G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 TERZA PROSPETTIVA Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (1) 1700 ILLUMINISMO ConceZ chiave 1.  la ragione umana deve illuminare ogni aspeVo della vita 2.  l’uguaglianza tra gli uomini è il presupposto per la realizzazione della felicità 3.  lo Stato deve accompagnare i ciVadini al progresso Ragione dell’umanità 4.  occorre superare i condizionamenC della tradizione, dell’autoritarismo, della religione rivelata e la dimensione metafisica (Kant: «uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso») G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (2) 3.1 La funzione dell’educazione nell’illuminismo Dimensione L’educazione è concepita come uno strumento per sociale CHE COSA sviluppare la ragione sviluppare l’uomo, la società, il progresso civile COME educazione obbligatoria e accessibile a tu< educazione civile basata sul diriVo naturale CHI Stato Marchese di Condorcet Rapporto sull’istruzione pubblica, 1792 G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (3) 3.1 La funzione dell’educazione nell’illuminismo G. Filangeri (1752-­‐1788) Teorizza la non uniformità dei percorsi educaPvi -­‐  Facili e brevi per coloro che svolgeranno lavori manuali -­‐  Percorso più ampio e arPcolato per ..professionisP e poliPci: dai 6 ai 10 anni: corso elementare da 10 a 14: corso di sistemaCzzazione V. Cuoco (1770-­‐1823) Auspica lo sviluppo di: Scuole elementari pubbliche in ogni comune Scuole superiori: ... di arC e mesCeri ....agrarie ....per l’istruzione femminile -­‐ Per le donne: .. educazione domesCca G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Proge?o di decreto per l’organizzazione della pubblica istruzione nel Regno di Napoli, 1809 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (4) 3.2 Rousseau, pedagogista «fuori dal coro» Dimensione antropologic
a J.J. Rousseau (1712-­‐1778) Si discosta dalle posizioni classiche dell’Illuminismo perché •  AVribuisce un significato decisivo alle passioni e alla dimensione religiosa •  SosCene la bontà originaria dell’uomo e la corruzione della società •  Afferma che l’educazione dell’uomo naturale è il fine della pedagogia mentre l’educazione dell’uomo civile è lo scopo della poliCca. Solo se l’uno diventa mezzo per l’altro si possono posiCvamente conneVere •  Integra sia la tradizione metafisica (bontà originaria dell’uomo) sia le istanze più innovaCve del suo tempo (educazione progressiva, centralità dell’allievo, impossibilità di giungere alla piena fondazione razionale della sogge<vità) •  AVraverso l’educazione naturale conduce ogni essere umano a riconoscere la propria essenza ontologica e ad agire in modo autonomo, libero e responsabile. •  Supera la pura esaltazione della spontaneità e dei luoghi bucolici lontani dalla civiltà. G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (5) 3.2.1 L’educazione per l’infanzia (dalla nascita ai 5 anni) L’Emile concezione teorica La (1762) •  Il fanciullo è al cento del processo formaCvo e l’infanzia è intesa come momento di crescita specifico, diverso da quelli successivi. •  Necessità di proporre strategie educaCve in grado di rispe8are e promuovere le dinamiche evoluPve Cpiche di questa età. Il metodo educaPvo Scopi: 1.«tutelare il cuore dal vizio e la mente dall’errore»; 2. sviluppare i sensi Come: aVraverso l’ educazione negaPva Chi:
il gouverneur, che assumendo un ruolo di osservazione e guida, evita di imporre norme che il bambino non può ancora comprendere Dove: in campagna, luogo adaVo a esercitare i sensi e conoscere il proprio corpo e la realtà esterna in modo naturale, limitando il contaVo con le norme della società moderna Sensi G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (6) 3.2.2 L’educazione per la fanciullezza (dai 5 ai 10 anni) Scopo: sviluppare la ragione sensoriale Come: aVraverso l’ educazione naturale, che 1. preservi la bontà originaria del fanciullo e impedisca la degenerazione causata dai disposiCvi e dalle consuetudini sociali; 2. permeVa al fanciullo di riconoscere la propria essenza e di mostrarla, da adulto, a8raverso azioni responsabili nei confronC della società educazione relazionale Se l’essenza naturale dell’uomo è relazionale, ossia aperta posiCvamente agli altri, il processo educaCvo necessita dell’esperienza con la realtà esterna No educazione che so8ragga l’allievo dall’esperienza e dai contesP sociali Si sviluppo della idenPtà soggeZva, che consenta di creare legami sociali fecondi G.Sandrone_Pedagogia Generale 1_a.a. 2014 -­‐2015 Cap.3. L’educazione, statale e obbligatoria, per tuZ gli uomini (7) 3.2.2 L’educazione per la fanciullezza (dai 5 ai 10 anni) Promotore dell’azione educaPva: il gouverneur, guida e accompagnamento del processo di crescita Principi pedagogici che orientano il gouverneur: 1. avviare il processo di apprendimento facendo leva sull’interesse e sull’uPle 2. sviluppare la ragione sensiCva dell’allievo aVraverso l’osservazione della natura e l’esperienza dire8a No apprendimento astra8o, no libri e discipline in sé Si Robinson Crusoe e occasioni per predisporre esperienze L’educazione rousseauiana è pensata come processo unitario e flessibile Unitario perché il fine è sempre ontologico ed e#co ((valorizzazione dell’ integralità libertà e bontà di ogni singolo uomo). Flessibile perché infanzia e fanciullezza presentano dinamiche proprie e i metodi educa#vi devono essere diversifica# e progressivi. 
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