Rapporto annuale 2012 - amnesty :: Rapporto annuale

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Europa e Asia Centrale
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DUEMILA
Polonia
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EUROPA E ASIA CENTRALE
procedura possa impedire ai richiedenti asilo di suffragare con prove la loro domanda e
implicare il mancato accoglimento di richieste fondate.
Secondo dati forniti dal governo, tra gennaio e giugno sono stati detenuti 3220 migranti
irregolari e richiedenti asilo. Sono stati trattenuti in centri detentivi destinati alla custodia
cautelare. Forme alternative alla detenzione sono state impiegate solo raramente. A luglio, il ministro per l’Immigrazione e l’asilo ha annunciato un progetto pilota su scala ridotta, per testare alternative alla detenzione.
DISCRIMINAZIONE
A settembre, il governo ha annunciato che avrebbe iniziato la stesura di una bozza di
legge per vietare l’uso in pubblico di abiti che coprono il volto. La violazione di tale
divieto potrebbe essere punita con un’ammenda fino a 380 euro. Se il divieto fosse
messo in atto, avrebbe un effetto sproporzionato sulle donne che scelgono di indossare
il burqa o il niqab, come espressione della loro identità o del loro credo.
POLONIA
REPUBBLICA DI POLONIA
Capo di stato: Bronislaw Komorowski
Capo di governo: Donald Tusk
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 38,3 milioni
Aspettativa di vita: 76,1 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni: 6,7‰
Alfabetizzazione adulti: 99,5%
Il difensore civico ha espresso preoccupazione per il crescente numero di aggressioni di
matrice razzista e xenofoba. Il parlamento ha respinto una proposta volta a vietare completamente l’aborto. Ngo hanno espresso preoccupazione sulla detenzione di minori richiedenti asilo.
CONTESTO
Il partito politico al governo, Piattaforma civica (Platforma Obywatelska – Po), ha vinto
le elezioni parlamentari di ottobre. Tra i nuovi parlamentari sono stati eletti due attivisti
per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt), un’esperta e attivista per i diritti sessuali e riproduttivi e due uomini di origine africana. Per la prima
volta, il ruolo di portavoce e viceportavoce del parlamento è stato affidato a due donne.
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RAPPORTO 2012
CONTROTERRORISMO E SICUREZZA
A luglio, la procura ha deciso di prolungare per altri sei mesi l’inchiesta sul presunto
coinvolgimento della Polonia nei programmi di rendition e detenzione segreta gestiti
dalla Cia. Secondo un servizio trasmesso a settembre da Radio RMF FM, il presidente
ha respinto una richiesta della procura di sollevare l’ex presidente Aleksander Kwaśniewski dall’obbligo di mantenere segreti di stato per permettergli di testimoniare. A fine
anno non erano state rese note altre informazioni sull’avanzamento o sul risultato delle
indagini.
A ottobre, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione
in cui chiedeva alla magistratura polacca di “perseverare nella ricerca della verità in merito alle denunce di detenzioni segrete della Cia”. La risoluzione sottolineava inoltre che
il parlamento “si era limitato a effettuare inchieste il cui scopo principale sembra essere
stata la difesa della posizione ufficiale delle autorità nazionali”.
DISCRIMINAZIONE
Il governo non ha stanziato le risorse necessarie per assicurare che l’ufficio del difensore
civico potesse esercitare il proprio nuovo ruolo di garante della parità. La normativa antidiscriminazione, adottata nel dicembre 2010 aveva affidato al difensore civico il compito di aiutare le vittime di discriminazione a sporgere denuncia, di condurre ricerche
indipendenti ed emettere raccomandazioni in materia di parità di trattamento. Il governo
ha sostenuto che i nuovi compiti potevano essere svolti senza bisogno di assegnare ulteriori stanziamenti. Tuttavia, a maggio il difensore civico ha dichiarato che il suo ufficio
era privo di un’unità specializzata contro la discriminazione, a causa della mancanza di
fondi, e che era illegittimo imporre nuovi compiti a un organismo pubblico senza stanziare idonee risorse.
RAZZISMO
A ottobre, in una lettera inviata al procuratore generale, anche il difensore civico ha
espresso preoccupazione per il crescente numero di aggressioni razziste e xenofobe portate alla sua attenzione e ha fatto appello al procuratore affinché adottasse le misure
necessarie per affrontare tali reati.
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
Non sono cessate le critiche alla legge polacca che considera reato la diffamazione, ritenuta potenzialmente pericolosa per la libertà di espressione.
A luglio, nel caso Wizerkaniuk vs. Polonia, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Polonia
aveva violato il diritto alla libertà di espressione. Il giornalista Jerzy Wizerkaniuk era ricorso in appello
contro il giudizio di un tribunale locale che lo aveva multato per aver pubblicato parti di un’intervista a
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EUROPA E ASIA CENTRALE
un parlamentare, senza il suo previo consenso. La Corte ha sostenuto che le norme della legge sulla stampa
del 1984, che consentono l’imposizione di sanzioni penali ai giornalisti, non riflettevano adeguatamente
il significato della libertà di espressione in una società democratica. Ha concluso che, nelle circostanze
del caso, la sanzione penale era sproporzionata, dal momento che erano disponibili rimedi in sede civile
per la protezione della reputazione.
SISTEMA GIUDIZIARIO
A maggio, nel caso Bosugław Krawczak vs. Polonia, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la
Polonia aveva violato il diritto a un processo in tempi ragionevoli. Bosugław Krawczak era rimasto in detenzione preprocessuale per quasi quattro anni. La Corte ha anche ritenuto che le limitazioni arbitrarie al
contatto fisico con la sua famiglia avevano violato il suo diritto alla vita privata e familiare.
CONDIZIONI CARCERARIE
A luglio, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura ha espresso preoccupazione
per le condizioni dei detenuti in carcere, rilevando, in particolare, sovraffollamento, inadeguata somministrazione di cure mediche, maltrattamenti da parte di agenti di polizia
e assenza di un sistema sviluppato di assistenza legale. Il Comitato ha chiesto alle autorità polacche di rivedere i regolamenti sugli spazi vitali dei detenuti e di garantire almeno quattro metri quadrati per ogni recluso nelle celle comuni. A settembre, il ministero
della Giustizia ha affermato che, a causa dell’elevato numero di persone carcerate, era
impossibile garantire a ogni recluso lo spazio richiesto dal Comitato. Secondo la Fondazione Helsinki per i diritti umani, sono state presentate in tribunale 4370 richieste d’indennizzo o di riconoscimento di danni alla persona, dovute al sovraffollamento delle
celle.
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
A settembre, il parlamento ha respinto una proposta di modifica alla legge del 1993
sulla pianificazione familiare, volta a vietare l’aborto in qualunque circostanza. L’interruzione di gravidanza è rimasta legale in tre circostanze ben definite: quando la gravidanza mette in pericolo la vita o la salute della donna; quando esami prenatali o di altro
genere indicano un alto rischio di danni gravi e irreversibili o di malattia mortale e incurabile per il feto e quando ci siano forti motivi per ritenere che la gravidanza sia il risultato
di un atto criminale.
La Polonia ha violato il diritto a non subire tortura e trattamenti disumani e il diritto alla vita privata e familiare di una donna incinta, R. R., a cui fu negato di sottoporsi tempestivamente a test genetici. La Corte
europea dei diritti umani ha stabilito che, in conseguenza della procrastinazione e del rifiuto dei medici,
R. R. dovette sopportare settimane di dolorosa incertezza sulla salute del feto e sul futuro suo e della sua
famiglia. Tale trattamento è stato riconosciuto come equivalente all’umiliazione. Alla nascita, alla bambina
venne riscontrata la sindrome di Turner e il marito di R. R. decise di abbandonare la moglie. La Corte europea ha sottolineato che, poiché il diritto interno permette di ricorrere all’interruzione di gravidanza in
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RAPPORTO 2012
caso di anormalità del feto, una donna incinta deve avere accesso a informazioni complete e affidabili
sulla salute del feto.
A settembre, la Corte europea ha dichiarato ammissibile il caso di un’adolescente, vittima di stupro, che
subì ritardi e vessazioni quando chiese di interrompere legalmente la gravidanza.
RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO
A luglio, la Fondazione Helsinki per i diritti umani, l’Associazione per l’intervento legale
e il Centro di assistenza legale Halina Nieć hanno espresso preoccupazione per la detenzione di bambini assieme ai loro familiari adulti, trattenuti unicamente per motivi legati alla loro condizione di migranti.
MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Un delegato di Amnesty International ha visitato la Polonia a maggio.
Current evidence: European complicity in the CIA rendition and secret detention programmes (EUR 01/001/2011)
Poland: Involvement in US-led rendition and secret detention programmes and women’s
access to sexual and reproductive rights – Amnesty International submission to the UN
Universal Periodic Review, May-June 2012 (EUR 37/002/2011)
PORTOGALLO
REPUBBLICA PORTOGHESE
Capo di stato: Aníbal António Cavaco Silva
Capo di governo:
Pedro Manuel Mamede Passos Coelho
(subentrato a José Sócrates Caravalho
Pinto de Sousa a giugno)
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 10,7 milioni
Aspettativa di vita: 79,5 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni: 3,7‰
Alfabetizzazione adulti: 94,9%
Il livello di riconoscimento delle responsabilità per tortura e maltrattamenti è stato basso.
I rom sono stati discriminati nell’accesso all’alloggio. La violenza domestica ha continuato a essere motivo di grave preoccupazione.
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