Nasa: partita la sonda Juno, direzione Giove di Marco Milano Sarà un viaggio lungo 500 milioni di chilometri e dovremo aspettare il 2016 per avere nuove informazioni sul pianeta gigante del nostro sistema solare: ieri pomeriggio, alle 18.25 ora italiana, dallo Space Launch Complex 41 a Cape Canaveral in Florida è avvenuto il lancio della sonda Juno, uno dei nuovi progetti Nasa – Il New Frontiers del Marshall Space Flight – dopo la chiusura del programma Shuttle. Il lancio e l’operazione complessiva sono costati alla Nasa circa 1 miliardo di dollari, con grandi aspettative dopo l’incidentale interruzione dell’analoga sonda Galileo nel 2003. Tra circa cinque anni, Juno sarà in grado di studiare Giove, per migliorare la comprensione della sua formazione ed evoluzione e, di conseguenza, dei sistemi planetari simili al nostro. Dei dieci strumenti a bordo della sonda, due sono italiani: l’Agenzia Spaziale Italiana ha contribuito con uno spettrometro infrarosso e un dispositivo per esperimenti radio, che serviranno a raccogliere per un anno dati sulla struttura interna, sull’atmosfera e il campo magnetico di Giove. Alcuni compiti specifici assegnati a Juno: misurare composizione, temperatura, dinamica dell’atmosfera del gigante e stimare la quantità di acqua in essa presente; mappare i campi magnetico e gravitazionale; osservare le aurore degli emisferi nord e sud per interpretare meglio l’interazione tra campo magnetico e atmosfera. “Giove nasconde la storia del sistema solare” – dichiara Scott Bolton del Southwest Research Institute a San Antonio e Principal Investigator di Juno – “Se si vuole capire davvero il passaggio tra la formazione del Sole ai pianeti, bisogna passare per Giove” C’è un’altra particolare presenza italiana, nella sonda partita ieri: nei pressi di Giove arriverà anche una targa commemorativa di Galileo Galilei, che per primo scoprì i satelliti Io, Europa, Ganimede e Callisto nel gennaio 1610.