Lanciata con successo la sonda Juno con a bordo gli strumenti Jiram e KaT dell'Agenzia Spaziale Italiana Juno intraprenderà un lungo viaggio che la porterà verso l’orbita di Giove. Sulla sonda anche una targa dedicata a Galileo Galileo contenenei gli appunti sulla scoperta delle lune del pianeta Roma, 5 agosto 2011 - E’ partita con successo, dal Kennedy Space Center, Cape Canaveral, Florida tramite un razzo Atlas V 551 la sonda Juno con a bordo gli strumenti Jiram e KaT dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). A circa cinquantaquattro minuti dal decollo avverrà la separazione della sonda che la immetterà nell’orbita. Dopo un viaggio di 5 anni Juno raggiungerà, nel 2016, il più grande pianeta del Sistema Solare: Giove. “Il successo del lancio della sonda Juno, con a bordo i due strumenti italiani, rappresenta afferma il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ing. Enrico Saggese - un importante risultato per la tecnologia e la ricerca del nostro Paese. Juno con le sue oltre trenta orbite al giorno dovrà dirci e raccontarci, grazie anche al contributo degli strumenti italiani, la vera struttura e la massa di Giove, come è nato e come funziona il suo campo gravitazionale. L’industria e la ricerca italiana hanno dimostrato, con questa missione, di possedere capacità e know-how tali per competere alla pari con gli altri Paesi. Al pianeta Giove l’Italia è legata – ricorda il presidente dell’ASI - anche attraverso Galileo Galilei. Un legame che si è ulteriormente consolidata per la presenza sulla sonda di una targa, realizzata da Asi con il contributo dell’Università di Padova e del suo rettore il prof. Giuseppe Zaccaria, raffigurante lo scienziato italiano e la sua firma con uno scritto di alcune righe dagli appunti sulla scoperta delle prime due lune di Giove”. Gli obiettivi scientifici di Juno consistono prevalentemente nel comprendere l’origine e l’evoluzione del pianeta Giove (attualmente ci sono ben tre teorie diverse sulla sua formazione), determinare la struttura interna del pianeta e cercare se presenta un nucleo solido, esplorare la magnetosfera polare e ricercare l’origine del campo magnetico, misurare l’abbondanza dell’acqua, caratterizzare i venti nella bassa atmosfera e caratterizzare le abbondanze relative di ossigeno e azoto e le variazioni dovute a fenomeni atmosferici. Inoltre, un’altro obiettivo della missione sarà quello di osservare le aurore boreali di Giove, già osservate dalla Terra, e comprenderne i meccanismi, al fine di studiare il campo magnetico del pianeta e la sua interazione con l’atmosfera. Lo strumento Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), realizzato da Selex-Galileo con il supporto del team scientifico dell’INAF, rappresenta il primo spettrometro ad immagine, associato ad una camera nel range dell’infrarosso, presente su un satellite spinning: dotato di uno specchio di despinning in grado di compensare la rotazione dello spacecraft permetterà di acquisire simultaneamente immagini ed informazioni spettrali nell'infrarosso attraverso l’uso di un doppio piano focale. Lo strumento KaT (Ka-Band Translator), realizzato da Thales Alenia Space Italia con il supporto del team scientifico dell’Università di Roma “La Sapienza”, effettuerà esperimenti di radioscienza in grado di fornire informazioni sulla composizione interna del pianeta e sul campo gravitazionale di Giove Per una completa documentazione video e fotografica: www.asi.it Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa ASI 06.8567305 – 431 [email protected] www.asi.it