Alle originidellafisi cadelXX secolo:la scopertadell'elettrone Situatotemporalmentetra Ia scopertadei raggi catodici e la formulazionedella modernateoria atomice,l'esperimento di Thomsonè la cernieratra la vecchiae Ia nuova fisica di Giulio Peruzzi ra il febbraioe l'ottobredel 1897 la massadell'atomo di. idrogeno JosephJohnThomsoncomuni- momentoangolarergrry99ifi; e un il per cercar.-di capireil senso della scoperradell,elenroneè quindi neces- ;; il.s*. storicamente i variambitfiff,#T"ti,'J-Tijiii,ilii"l: o^2!^1]3;^t"{o,yE,:ll;ii;i#"í.: e"iltr"-d"u'"r"ttfii",;;iqÈÉj, ;Ti;:ffgT Xilffiî,1;fm'; :f;t#fi!!T"':l},K$s;;"**i*iu a" : ;#"ff lli"*ifri i'".ti*úi;-ffiì' T,'rffi1;:'Tf-'úM" rurulrum,li'i"ilt; :n: r,t .",n. p.pti.àì..-i"ricqueue 'h';;opoe-;;u'"l",oon" ap flitto tra loroiRnironopo,o"ont *ri che di caricanegativ4da lui chiamale <corpuscoli>'Tali corpuscolivermero succ€ssivamente identificati col oome di eletbonie J' J' Thomson,cheoroprio per questericerchefu insienitoàel pre-' mio Nobelnel 1906,pas;òala storia comerl loro scoDntore come spessoaccadeir relazione <fattb fondamentali "i dellasioriad€lDensiemnmano,il processocheha oortato alla scoPertadell'elettroneè to.n oro, spessointessutodi quelli cheFrancesco Baco'e chiamava<<anticioazioni ingiustificateDe <pregiudiziartien"ti it matur r, che p're hannoun ruolo " ìon marginalenel delicato e tante volte oscurocarunino di edificazionedella scieDzsD'altra Pafe' grazieproprio.a que$oÎaÎrcosoprocessocheaffondale proprieradicinelleprimetrattazionidei fenomeni elettricie magnedci dellasecondrametà del setùecento'il mondo scientificodi fne ottocento€ragià sufncrentemeÎtepreparatoa questa(civoluztone,r,comedimostrair faÍo chener 1904'soloseneannidopola scooertadi Thomsor' at congressointemazionale di scienzee ani di saht-L,ouis,Paul Langevn pres€ntavala nuova fisica dell'elettronecome<<una nuovaAmeri- c4 in cuisirespira liberamente, chesti- pena ciî;te, à""*uu. iL"*-r"í"ià àii" ,n,rooa-. loti aiqu"J"ffi"ii,ffà.nr" t'.t"u"".à"* i"r'q'rì"iJ-t!*:: .:Ls permenedi coordinàrre rifoiuili "o'ol seosor" a un particolareente.ro qesto ,.àpJÀ-à"il"r"ioàrJi'àrì1" "r-"aul t"uorifr-r*rocl 1o--gegsanfanni: a"riJii.àìi"Lilo'i"i'r"liro ,"orro nro ro..ri*ioiJ a.r"I" "iniìr,"nr" prr-l I'elettroclinamica quanti.ti'"u"n"r. .úq"-ti liih",i'iHlo sl "r"t p"tra o o^rcopena..aerii"tlki"o "uo.u . t" ,i iolloca nel ìési, rài.;;t" *m" i"l a,*ró i"i;;;;"r= ,uo," "-i_ ptotril"ti"a sJ;l'"iíí piri. gia i""tó pri."-J"i r"*l iiiiior.on, "he, ,i fa:eva-riferimeDtoun" ootiàoi ai oione)t, (atomo>, <rmolecolo,ì<partrceJIo, <corpuscolo> di elettricitìr, cle atta n"é uii'iiìeilóiefuni"a "-hui-ì" J"ttà*. ;;; p""-rl-"*r" ""ri""ii inizialmentei signifi"".ri i""1,...""-"1.cainpi di ri_ zioni acquistavaionei vari .Iut."h. it1i"fir",n*,o, ".t ". ;.È ", ÀÈi!;i;.ii.ulil",Trn*",a (contetrutooireato, sr oo"'elre veva attsibuire,at o u"niaet io-à essere ip""ti aii"rlà,iiiit"i''rpJ.* prr* sbr" ?pi"ì iasz, molatuneIe attivitàe chepuò inseena- i:1'lj lJ"ì!i quandoun certoinsiemeai aati empirire moltissime coseal vecchioMonó>. nr itt"rpr.àà ai * "ì "ài"ì"i""fi* dar luogoa unadellesdopertecheinau" guraronola fisicadel )o( secolo. si suole far ri'alire ir concenodi (quanritadefinitadi elettricirà,a ceoî-Ju.rrJ-ìiTorg.sso ;;;il r.y, it [ra" - "*T;;'1,rru-tet annua]e dellaBritish Associationfor theAdvancementof sciencesvoltrosr a Belfastnel 1874- in uuacomunicaaonedal titoro on thephysicql(JnítsofNature afffontavail problemaclelh definizionedi un sistemadi unità di misurache doveva tenere conro <del|avanzamentodelre nostre conoscerzedella Natur",>fon_ daDdosinon su (.onaparrcolareclasse di fenomeni,ma suù.intero dominio dela Nan'ari. In quesrosenso,rifacendosi esplicitamenté ai lavori di Michael Faradaydei prirni anni crer1g40,Sto. neyconcludeva che<laNan'a ci fomisce,ner fenomenodell'eletrolisi, l,evidenzadi.unasingoladefinitaquantitàdi eletticitÀ che eÌnopeicente aai parti ;;il;'?il; q;lli'ug'r""o. N"rr" sua comunicazione Stoueyfomiva anche unaprima.stimader varoredi questo <quantodi elettricitb che doveva esseredell,ordine di lùr coulomb. su o stessoargomenrotomav4 indi- ;;;;;il'#d"mas'ore auto_ revole,'.a, Hermann von Helnholtz (1821-1894) che- nelrasuafamosa Fa- r, parora <eletrone', denota fìee' ;:ffffl:1.:T'&"iK""1,",'#:,ùì iîn"î":#f#;)::ii,if:::úl \J unaparticelra subatomica dotata f*T t$ti tt ;Tf,"[Ti""n"9fr, a 'n*,u"i." ióoo nirè;ií'ffii; #i 48 à'JIl,ooo,o conception ofElec:tricif- asseriva Írr-ri:ri;:"t"d.'q",riir"' che di idrogeno, tunequeìtcnozioni_fini- <ilrisultaro pitrst'pefaJentc> deraleg- ,Hiff'o"""* ricomprese uernome * *:"1g1i';lti"*.f1"..:,,X LEscENzÉn.351, novembre 1997 ."*,^1"rr,3q.rgq$!;y$ ' . i t t . , : Un tubo a raggi catodici analogo a quello con cui J. J. Thomson misurò, nel 1897, il rapporto tra carica e massa dell'elettrone. nomeni elettrici e magneticielaborata,a ze sono compostedi atomi, ancheI'elettricità deve esseredivisa in <definite partire dal 1846, da Wilhelm Eduard porzioni elementari che si comportano Weber (1804-1891),una teoria basata sulla nozionedi caricaelettricadiscreta come atomi di elettricitb. Se è innegabileche Stoneyprecedet- e di correnteelettricacome moto di cate von Helmholtz nel parlaredi quantita riche. A differenza di quanto veniva proponendoFaraday,fautoredi un'inteelementaredi carica, e se pure è certo razioneelettromagneticache si trasmetche fu lo stessoStoneynel 1891il prite in un continuo, la teoria di Weber mo a proporre per questa il nome di <<elettrone>>, esprimevale interazionitra caricheeletè altrettantovero che la diffusione dell'idea della atomicita della triche discretesotto forma di una forza fondamentaleagentea distanza. carica deve molto al grande credito Se quindi siamoportati a concludere scientificodi von Helmholtz.Ma sarebche Weber e Faraday furono, in larga be errato concludereche Stoney e von Helmholtz siano stati i primi a prendere misura,gli antesignanidella nozionedi in considerazioneI'idea di una struttura elettrone, è altresì opportuno sottolidiscreta dell'elettricità da cui sarebbe nearela profondadiversitadelleloro rispettiveconcezioni,una diversitàche, derivata la nozione di elettrone. Entrambi gli autori, infatti, si rifacevano proprio a partire dalla grandeinfluenza che le idee di Faradaye Weber eserciagli studi di Faradaysull'elettrolisi connettendolicon le concezioniatomistiche tarono rispettivamentein Gran Bretagna e in Germania,si sostanziònella propostein ambito chimico. Proprio Faraday, con I'aiuto dello storico della contrapposizionetra elettrodinamicatedesca(e, più in generale,continentale) scienzaWilliam Whewell, era stato comericordavaJ. C. Maxwell nel 1873 ed elettrodinamica britannica. Ancor- I'inventore dei nuovi termini <<ione>>, ché schematicae, quindi, non sempre <<anione>> riferiti all'unità applicabile al lavoro complessivodei e <<catione>, di carica costante messa in evidenza singoli scienziati,questa contrapposinei suoi esperimenti sull'elettrolisi. zione presele mosseda due diversi apD'altronde von Helmholtz aveva piùr procci all'elettrodinamica:quello basato sull'azionea distanzae quellobasato volte fatto riferimento alla teoria dei fe- sull'azionemediatadall'etere(o, come diremmo oggi, dal campo). I connotati principali di questidue filoni di ricerca possonocosì essereriassunti.L'elettrodinamica tedesca, almeno fino agli esperimenti di Hertz sull'identità tra onde elethomagnetichee onde luminose, compiuti nella secondametà degli anni 1880,consideravala caricaelettrica e le correnti elettrichecome nozioni primitive, appellandosia una concezione sostanzialisticadell'elettricità. Le azioni elementari tra le cariche elettrichevenivanointerpretatealla luce della nozionedi azionea distanza.istantanea o ritardata.L'elettrodinamicabritannica, invece, almeno fino ai primi anni novanta del secolo scorso, rifiutava qualunque concezionesostanzialistica dell'elettricità(in analogiaal rifiuto del caloriconelle teoriedel calore)e consideravacome nozioneprimitiva la polarizzazionedell'etere, da cui derivare le nozioni di carica e di corrente.In questo quadro I'idea di azione a distanza veniva sostituita da quella di azione contigua, mediata da un eter€ immateriale. Un importante punto di contatto tra questedue concezioniera costituito dall'obiettivo di una riduzionedi tutti i fenomenifisici alla meccanica. I.EscrENZEn. 351, novembre 1997 * 49 Qui soprq JosephJohn Thomsonarmeggiain laboratorio con un tubo a raggi catodicl A sinistra, Pieter Zeeman,scopritore dell'omonimo effetto, in compagniadi Albert Einstein. La scopertadell'elettrone si situò in quella fase, ricorrente nella storia delle scienze,in cui gli epigoni di scuole contrapposte,dopo aver militato in modo più o meno convinto in una di queste, anche sulla spinta di nuove idee e di nuove evidenze sperimentali, si emanciparono dai rispettivi itinerari formativi. Una maggiore liberta di utilizzare idee provenienti dalle diverse tradizioni aprì nuovi e più generali orizzontralla ricerca e all'elaborazione intellettuale. Nuove nozioni vennero introdotte, consolidati stereotipi furono abbandonati,nuove valenzereferenziali vennero attribuite a nomi che designavano oggetti i cui caratteri acquistarono forme radicahnentediverse. In questo senso i due campi da cui arrivarono le maggiori sollecitazioni furono quello relativo alla scoperta di diverse forme di <<radiazione> e quello relativo alle ricerche spettroscopiche,e non a caso le evidenze sperimentali concernentiI' eletfone si manifestarono proprio in questi due settori, grazie principalmenteall'opera di J. J. Thomson, Walter Kaufinann (1871-1947), JohannEmil Wiechert (1861-1928)e Pieter Zeeman( I 865-I 943). Già Faradaysi era accorto che quando una scaricaeletfica attraversavaun gas rarefattosi producevanonuovi fenomeni. I limiti della tecnologia sperimentalea sua disposizione,in particolare la nuncanzadi dispositivi che producesseroun buon livello di rnroto, gli avevano pero impedito di compiere indagini soddisfacenti in questosettore.La rapida crescita delle tecriologiedel vuoto, in larga parte detenninata dalle esigenze di wiluppo dell'industia chimica" permise,a partire dalla fine degli anni cinquanta del XD( secolo,di acquisireuna quantitàcrescen- 50 :* LEscIENzE 1997 n. 351.novembre t€ di informazioni sulla fenomenologia legata alla scarica eletfiica nei gas rarefatti. I lavori pionieristici di Julius Plúcker(1801-1868)e Wilhehn Hittorf (1824-1914), wiluppati in seguito da Eugen Goldstein (185G,1930),Charles Varley (1828-1883)e William Crookes ( I 832-I 9 I 9), determinavanochiaramente alcunedelle proprietà fondamentalidi quelli che Goldstein nel 1879 chiamava <<raggi catodicil>:un <<quarto statodella materio> come scriveva Crookes nel 1880 (riferendosi ancora a un lavoro di Faradaydel 1816). Quello che non era chiaro era se i raggl catodici fossero un fenomeno di tipo ondulatorio, e quindi riconducibile a qualcheprocessoaventeluogo nell'etere, o se invece la loro natura fosse corpuscolare:una controversia che spingeva sia verso una problematiztazione della nozione di eteree delle interazioni tra etere e materia, sia verso un approfondimentodella teoria elettromagneticadella luce. Quello che invecesarebbe apparsovia via più chiaro, tra il 1880e il 1890,era la sempremaggiore contiguitàtra il lavoro dei fisici e quello dei chimici. Scriveva Thomson nel 1894:<<Penso che gli esperimentiprecedenti [sulle scariche di elettricità attraverso i gas, N.d.A.l siano suffrcienti a mostrarele strette analogie esistentitra i fenomeni della combinazione chimica e quelli della scarica elettric4 e fanno sperareche lo studio del passaggiodelI'elettricità atfraversoi gaspossaessere il mezzo per far luce sul meccanismo della combinazione chimica. Il lavoro dei chimici e dei fisici può essereparagonato a quello di due gruppi di ingegneri che scavano una galleria da due estremi opposti. Non si sono ancora inconmti, ma sono arrivati così vicini da poter sentire il rumore degli avanzamenti gli uni degli altril. Una strettarelazionetra chimica e fisica connotava anche le ricerche spettroscopichea partire dalla fine degli anni cinquanta. L'ipotesi che la luce emessao assorbitasecondouna precisa successionedi lunghezzed'onda, tipica di ogni materiale, dovesse in qualche modo essereconnessacon I'ipotesi di una struttura atomica della materia venne via via affermandosi nella seconda metà dell'Ottocento. Gli oppositori dell'atomismo lo consideravano solo una prima, prourisoria approssimazione che sarebbestata superatauna volta che si fosseapprodatia una teoria completa. Grazie,però, alla costantecrescita delle tecnologie ottiche, la grande varietà degli spettri via via osservatie la loro dipendenzadalle condizioni fisiche al contorno (temperatura, campi elettrici e magnetici eccetera)sembravano, per molti, un semprepiù chiaro indizio a favore non solo della stnrttura atomica della materia" ma anche del fatto che I'atomo non fosse I'oggetto indivisibile che il suo nome stava a significare (anche se erano in pochi a prendere in considerazionela possibilità di scindereI'atomo nei suoi componenti). lndicaeioni in questo sensovenivano, tra I'altro, dai tentativi di risalire alla composizionedelle stelle e alla loro evoluzione sulla base dell'analisi spettroscopica della luce che queste emettevano. In questi studi si erano impegnati, ta gli altri, Stoney e JosephNorman Lockyer (1836-1920). Proprio Stoney fu I'artefice, nel 1891, di uno dei primi modelli atomici in cui cariche unitarie prive di massache riteneva non potesseroesserescissedall'atomo, e che chiamò <eletúoni>, si muovevano alI'interno dell'atomo di moto periodico su opportunetraiettorie circolari o ellittiche. D'altra parte,Lockyer proponeva nel 1876 I'ipotesi della <dissociazione celeste>> degli elementi chimici, secondo la quale le condizioni fisiche sul Sole (ben più intensedi quelle riproducibili in laboratorio) erano tali da innescarela scissionedegli atomi nelle loro più semplici particelle costituenti.Alla base della proposta di Lockyer stava I'ipotesi, avanzata da William Prout (1785-1850) nel 1815,secondo la quale <le cosemateriali> eranoin ultima analisi costituite da aggregatidi un solo tipo di particella <primario o <primordiale>.Anche se diverse furono le idee che andarono formandosi sulla natura della <<sostanzaprimordiale>, tra il 1870 e il 1890 varianti dell'ipotesi di Prout influenzarono sia le ricerche spettroscopichesia gli studi sui raggr catodici. La teoria della dissociazione di Lockyer, criticata da molti suoi contemporanei,trovò il favore di almeno due influenti scienziati impegnati nel campo delle ricerche sulle radiazioni e sui fenomeni spetfioscopici: Arthur Schuster(1851-1934)e Crookes.Quest'ultimo suggeriva nel 1887 che tutti gli elementi fosseroprodotti da un processo di evoluzione chimico-fisica a partire da una materia primordiale che Crookes chiamava <protyle>. Questa idea di unita fondamentaledella marcria rimandavaalla più generaleesigenza di trovare un quadro unitario della scienza,rtna delle motivazioni forti alla basedel lavoro di J. J. Thomson. { a contoversia sulla natura dei raggi ..t- catodici aveva finito per sostanziarsi in una nuova contrapposizionetra la scuolabritannica,favorevolea un'interpretazioneparticellare,e la scuolatedesca che, con I'eccezionedi alcuni studiosi come Plùcker e von Helnholtz, appoggiava un'interpretazione eterea (ondulatoria).Da questanuova contrapposizione,sia detto per inciso, sarebbe germinatala propostadi una diversa relazione úa fenomeni meccanici ed elettromagnetici: non più la riduzione delI'eletFomagnetismoalla meccanica,ma la ricomprensione della meccanica su basi eletkomagnetiche.Questaproposta" che fu chiamata <concezioneelettromagnetica della natuo>, ebbe una fondamentale negli sviluppi della fisica del primo Novecento. Era noto che se una particella carica in moto su una haiettoria rettilinea"per esempio lungo I'asse r, passavaattraverso uu campo magnetico uniforme diretto lungo I'assey, la traiettoria subiva una deflessione nella direzione dell'assez, di verso positivo o negativo NATARE 396 rnil tho rc etancnt c rtonic udccnle crirtiw -mrtlcr la dificcot coditioru of mnbilit'. Thc css€trtid udty of lr rn htpothair ia brrooay iith thc cqod rction of rrrvitr tpon rll bodicr.' I nor cooc to Sir Ban-jruia Brorfidrhoó *c hevc p btcly ld, thc llt of thc glcet-Eoglish triumvirrtc to wbou I nc.n to Éfcr. His I hnn drerdr rtrtcd h blr oyu "icrr rgrin strb that rr cerly s 1867, tod+ brrt I rry hac lA*gast a5, r88r rlnort, wc Drt !rt, beforc thc tpccborcopc tod bcco rpCid to tbc mq srocpt in thc gtocrd rry, rbich *rr crrtcd br Fnn bofct rnd Kircbhotr, [c pmpùcricd thrt tbc rolrr frar sould bcrsIthink*chrrt fouìd-thco. Thrt b to grt h ttrtcd hL bdicf thrt rt tbc robr tcopcrrture tbc cortitriàt of c clcmeotry bodlc wotld bc fooid cdltltrg In lndcpcndqrt forq" Thc grcecrt cbenicrl philrophcr mr-lirlng lf,. Dung, o Proronrg or îHt ltoo-Grrrrrrc Lrxcuecrs. Anglo.Soronr. Ifigh.Gcroen* f.ow.Gcrurnr" I Nerhcrlendcrr I t__J t. __r_*r Ancicat -cnronr. I Sgxonr. Scmdintvians. Fririanr I Lov.Gérmaru. Ancicat Britirl **J* s** I Anciot I Iriú. "r__J s***t tl tl ll s"u'c* l.uoro I . I c*tr ll I Britteacra l =_ e"irinr" -T-_ II l Grcctr. rnaiem.I lîIr l I oL Albuc*. I I Scotclu Grcco-Roosnr. L___._...__t Ario-Rómens. Indo.Germanic. long ego s.t836 publishcdr*ricof lccturtr in rhích tis --"iittl^ut relalionrhi;r^ísnot toùc dcpcrxlcdrpon to ci6. | !g e_ho1thrt wcre YCrYclcerlv stucd indcc4 etd llv onc wbo rcrds {cwl thcm I blish tt a vier. - li thcn, thc ihrcc grcatr:t tingtish will eccúow coí"incca bc *:r tiror oiihi;*il;rrui. nnmc.rnd rhc srort emincnt chcilicar phitoro. | ;;tà:!:;r of cvidcnccthrt hrd drcrdy bccnrccrauhcd in fsrour "ro-i orrm I ptoiìi É;;; giù- ti,iii.r*"ril-ili*:i tffi"t; ;li; oql'GlcDctrt.lv nrturc of i Srat numbcr of tubstanccstL; ""d orurc chefriod clcment*,cnn theecsimplct *--1il;;;i;;"tbcrthonthcrerc<lcrectt5rn naturc I íi. cbsrdúacríartr "".p.iìà nnsof rtr.srì.c : ^. _ . .-l-:.-Thca aerio wìe crn p""s to enothcr chemicet iiilil;hi"t arxr the:rrreené of .phitoar.rpbcr,I i;;;f-h;ìilJ;",iltììi' KoPP. rà'nir rtsctoi oo epccihclelb he rtso gii;;;ti;; | il;,ttù .ii'"y *r. not tlcormposal,lc in thc tatxrrntory; if they In una serie dÍ articoli dal titoto Físícasolare: la chìmìcadel Sole,apparsi su <4r1ature>>nel 1881'Lockyer affrontavg tra I'altro, quella che chiam"o".,l" nuovate(F ria dell'evoluzionechimica>.Egli affermava che dagli studi spettroscopicisul Sole e sulle stelle si poteva ricavare una visione evolutiva delle spóciecnimiche.All'aumentare della temperatura si assistevaa un processodi decomposizionedegli elementi chimici complessinei loro costituenti semprepiù elemeni"ri g viceversa,al diminuire della temperatura si assistevaalla compoii"ione dei costituenti elementari primordiali in -aggregatisempre più compleisi. Un'ipotesi di questo genere traeva Îorz4 secondoLockyer, dal fatto che in diversi <regni della naturan, in altre_<<regioni del pensiero>,si andavanoevidenziandoprocéssidi tipo evolutivo. Il richiamo all'unità dells natura, sottesoa questaunicità di chiaveinìerpretativg lo portava ad affermare che la migliore immagine mentale che ci si poteva fare per rsppresentarele evidenzespettrali provenientÍ dat Sole e dalle stelteera quena di considerarei raggruppamentimolecolari che le producevanocomesomiglianti alla progressivadifferenziazionedelle lingue europees partire dal comune[eppo <<indogermanico>.L'evoluzione del tinguaggio sàrebbe stata analoga a quella degli elementichimici via via chela temperafura diminuival nell'una cómenell'altra rim&nevanoalcuneforme costtnti tramite le quali si potevanoricostruire le parente' le che avrebberopermessodi risarire ar comuneelementoprimordiale. LEscrENzE n. 35I , novembre1997 5I I raggi catodicihanno caricanegativa sotto è riprodottoil dispositivocon cui penin nel 1g9s mise in llri \:( evidenzache i raggi catodicisono portatoridi caricanegativa.All'intemo di un tubo a vuoto era postoun cilindrometallicoABCDchiusoda tutti i lati a eccezionedi una piccolaaperturaa, al centrodella base gc. un filo metiallico, saldatoin s ar centrodi AD, collegavail cilindroa un DELL'ELETTROSCOPIO te al catodo,ma lateralmente a questo.I raggicatodici non penetravano nel cilindrose nonquandoun opportuno campo magnetico li defletteva,facendoli passareattraversole fendituredei cilindri.La defleslbn" subìtadai <corpuscoli>e quellasubita dagli o o g 6 O o a0 J elettroscopio. un secondocilindroEFGHmunitodi due piccoleaperture,p !, e T,era collegatoa tena e con la gabbiadell'elettroscopio e avevalo scopo di schermareil cilindroABàD dalleinfluenzeelettricheesteme.I raggi o ; catodiciviaggiavanodal catodoN al cilindroEFGH,che fungevada ano- e do, e, attraversole apertureF e o, entravanonel cilindroAB}D. che fun- o aa gevada gabbiadi Faraday.In tal modo,con I'elettroscopio, penin osser- o ct vavache il cilindroABCD si caricavadi elettricitànegativa.Se si ponevail ! tubotra i polidi un'elettrocalamita, i raggicatodicivenivanodeflessie non oo) penetravano più nel cilindro,che non si caricava.ll fatto che nel dispositi- :o vo di Peninil cilindroABCDsitrovassedifronteall'anodoavevacondotto alcunifautori della teoria eterea a obiettareche, certo, atomi portatoridi caricarespintidal catodoentravanoin ABCD,ma questinon avevanoa che fare con i raggi catodicimortopiù di quantouna palla di fucile ha a atomicarichi,ipotizzatidai fautoridellateoriaeterea, chefare con il lampoche si producequandoilfucilespara. avrebberodovutoessere diverse,stantela grande consapevoledi questaobiezione,Thomsonridisegnavala geometria differenzadi massa,e Thomson in tal modoeliminaponendoi cilindricoassialicon le lorofènditurenon difrondelf'esperienza va I'obiezione sollevatia controPenin. @ J F a secondadel segno della carica e del verso.del campo. Ripetendo la stessa espenenzacon un campo elettrostatico diretto lungo z,la traiettoria subiva una deflessionenella direzione z, di verso positivo o negativoa secondadel segno della carica e del verso del campo- In questosenso,la proprietà dei raggi catodici di esseredeflessi da parte di un campo magnetico sembravaessereuna chiara indicazionea sostegnodella teoria particellaree avevaportato Varley a ipotizz:areche le particelle dei raggi catodici trasportasserouna carica elettrica negativa.Su questacongetturaera tornato nel 1879 Crookesinterpretandoi raggi catodici come molecole del gas residuonei tubi, che acquistavanocarica negativanei loro urti con il catodo, venendopoi da questo respinte ad alta velocita.Ma nel 1883Hertz,mostrando che i raggl catodici non venivano deflessi da un campoelethostatico,metteva in crisi I'interpretazioneparticellare. D'altra parte, ancora Hertz nel l89l realizzavaesperimenti,ripresi e sviluppati da Lenardnel 1893e nel 1894,nei quali i raggi catodici attraversavanosot52 LEscrENzE n. 351.novembre 1997 tili lamine d'oro: I'attraversamentodi materiasolida da parte dei raggi catodici sembrava un'ulteriore riprova che questi non fossero altro che onde di piccolalunghezzad'onda. Nonostante che gli esperimenti di Hertz e Lenard avesseroil sapore di esperimenticruciali in favore della natura ondulatoria dei raggi, le ricerche aventi come tiferimento il modello particellare continuarono.Tra il 1883 e il 1895 la fenomenologiadella scarica elettrica attraversoi gas fu sistematicamente analizzata e ulteriori varianti delle congetture di Varley e Crookes venneroprese via via in considerazione. Una prima, nuova evidenzaindiretta in favore dell'interpretazione particellare venne dalle misure fatte da J. J. Thomson nel 1894 sulla velocità dei raggi catodici. Un'onda nell'etere avrebbe dovuto propagarsi alla velocità della luce, mentre la velocità dei raggi catodici risultava sempre inferiore. Fu però un giovane fisico francese,Jean Perrin (1870-1942),a eseguirei primi esperimentiche segnaronola vera svolta a favoredell'interpretazione particel- lare. Perrin, nell'introduzionea un suo articolo, si rifaceva esplicitamente alla congetturadi Crookes e riportava i risultati di Hertz e Lenard giudicandoli non conclusivi. I <proiettili catodici>, affermavaPerrin, possonodifferire dalle molecole per dimensionee velocità in modo tale da poter attraversare una pareteimpermeabilealle molecole. Quindi prima di rifiutare la teoria delI'emissione(particellare)bisognavaassicurarsiche i raggi catodicinon fossero eletúzzati. L'apparato sperimentale da lui approntatopermettevaproprio di metterein evidenzache i raggrcatodici eranoportatori di caricanegativa. Se le esperienzedi Thomsone perrin aprivanoun nuovo capitolo della controversiasulla naturadei raggi catodici, negli stessianni due nuove scopertedovevanorivoluzionarela fisica delle radiazioni, aumentandoI'impressionedi inadeguatezzadei quadri teorici a disposizione.Verso la fine del 1895 veniva pubblicato I'articolo di Wilhelm ConradRóntgen(1845-1923) sullascoperta dei raggr X, e nei primi mesi del 1896Henri Becquerel (1852-1908) os- ;:# L\i *i6*jà&*&lúir ;-+f;- -r.r.a+a'ì;*4r."*.ti*i é-,.-,,.,,.*, .:.., .:. Àii1aùoili{|Èns!ÉJÀ*!g5flÈi&À4i1*&,;rtr!:,r6! ;r.íùN.É&dif;b.dralc&iFòb;..--'" *'..e** H (USCENTE) vo+Av : i laulAv <--------------- vo-Av <-_.-...-_.--_ vo vo+Av chele due righe 7*eman avevaossenvato D del sodiosubivanoun sllargamentoin di un campomagneticoH. La preseruza teoria di Lorentz descrivevale frequenze emesseo assorbite dalla materia sulla carichi elettribasedel moto degli <<ionb> camente.Per,úI= 0 gli ioni si muovevano di moto armonico con frequenzr vr. Per H*ùrinvece, il moto degli ioni era altea Hrla rato g nel piano perpendicolane frequenza di oscillazionev0 si divideva nelle due vibrazioni di frequenzavo* Av € Vo- Avo dove Av è ProPorzionale al campoH e al rtppoÉo carica/massadelI'elettrone. Nel piano di lll, invece,si avevano le tre vibrazioni (tripletto) vo- Av' v0 e v0* Av. Nei suoi primi esperimenti non riuscivaa ridel 189G1897,Txr;main solverele due righe D del sodionelleloro diverse componenti ma ne ossenava I'allargamento.La misusemplicemente ra dell'allargamento,Però' g[ bastavaa dare una prima stima del valore dt elm. A destrq la versionedel tubo di Perrin perfezionatada J. J. Thomsonnel1897e impiegata per dimostrare che la carica elettrica dei raggi catodici è negativa servavaper la prima volta la radiazione emessada un saledi uranio. Fu proprio in questo contestoche awenne la scoperta dell'eletfrone. La scopertadei raggi X stimolò notevolmente il lavoro teorico e sperimentale intorno ai fenomeni legati alle scariche nei gas, su cui Thomson lavorava da più di dieci anni. In particolare, la capacità dei raggt X di ionizzare i gas permisea Thomson,tr il 1896e i Primi mesi del 1897, di chiarire i rapporti tra radiazionee conducibilità dei gas, confermando una congettura da lui già avanzatanel 1893 che spiegavacome mai Hertz, nel 1883,non avesseosservato la deflessionedei raggr catodici in un campo eletfosAtico. In analogiacon quanto aweniva per i raggi X, il passaggio della radiazionecatodica in un tubo in cui il vuoto non era sufficientemente spinto producevauna ionizzazione del gas residuo. Se orq tramite due placchettecollegateai terminali di una batteria, si gmerava un cÍImpo elettrico alla traietnel tubo perpendicolamrente toria dei mggr, il flusso degli ioni negativi verso la placcacaricapositivamente e quello degli ioni positivi verso la placca carica negativanente avevano I'effetto di schermareil campo, impedendo I'osservazionedella deflessionedei raggi catodici. Se però si portava il vuoto nel tubo a livelli più alti, I'effetto di schermo del campo diminuiva e la deflessionepotevadiventareosservabile. Dopo un primo lavoro, comunicato l'8 febbraiodel 1897,e un secondo,discussoil 30 aprile, il suo lavoro finale, scritto in agostoe pubblicato in ottobre dello stessoanno, contenevala sintesi sperimentalee teorica che è giustamente nota come la <scopertadell'elettrone>>.In questo articolo Thomson, dopo aver sintetizzato la controversia sulla natura dei raggi catodici, descriveva I'esperienzadi Perrin con un nuovo dispositivo, che permetteva di superare alcune critiche mosse a Perrin dai fautori dell'interpretazione ondulatoria. Veniva poi trattata la deflessione dei raggi catodici da parte di un campo eletfrostatico, dimostrando punhralmente i limiti dell'esperimento di Hertz. Dopo aver affrontato il tema della conducibilita di un gas attraversatodai rag- gi catodici, Thomson descriveva la deflessione magneticaed eletfrostaticadei raggi catodici nei diversi gas, fornendo due metodologieper deùerminareil rap porto tra massae carica"mle,per i <corpuscolb costituenti i raggr. Questorap porto (dell'ordine di 1ù7 granmi/emu emu = electromagnetíc unit) risultava di tre ordini di grandezza inferiore al rapporto mle per lo ione idrogeno nelI'elettrolisi (dell'ordine di lù1 grammilernu). Dal fatto che il rapporto mle rimanesse costante qualunque fosse il gas attraversatodalla scarica,Thomson concludevache da manierapiù semplice e diretta per spiegare questi fatti si fiova nella visione della costituzione degli elementi chimici accettatada molti chimici, e cioe che gli atomi dei diversi elementi chimici sono aggregati differenti di atomi dello stessogenereD. Prout e Lockyer venivano esplicitamente citati tra i fautori di questa visione, con un chiaro riferimento all'unità fondamentale della materia. Gli intensi campi elettrici nelle vicinanze del catodo dissociavano de molecole> e le scindevano non negli ordinari atomi 1997 53 LEscIENan. 351,novembre chimici (come credevano prout - e, in certa misura, Lockyer), ma -'shs in qìrrti <<atomíprimordiali,,, ii,Àron ch^iamava(corpuscofin. SirrorJ'ogni 1:ro..r.. y ag€regarodi corpuscoli separati tra loro e g*A airt"r[], che le esperienzeat r.n".a-;;;uno un_ --ài.".ig, una loro spieeazione, ,ulL della cong.-tturi o plr. n'ir.""T" il di dimensi"ri.'ilr"_ t:*.corpuscoli crta opportunepotevanoaffraversare la materiasolida. Nello stessoanno Wiechert e Kauf_ *r*..troyavano, con esperir*. a qu.elledi Thomson,uno stesso ririli valore per il rapportoelm. i[a,p*,"g,*i'Oiy9rse, entrambi non arrivau_ò i__._ diatamentea interpretarele ;;;;;;r_ ticelle come costituenti O.fi;.r*"ii questoun casodi scoperta simultaneail cli merito va a chi O .iur.iio';;;;;r, -d; I'interpretazione vince";; ;;;"no osservato. novità in edicofo ein fibreriq o A differenzadi Thomson,di Wiechert e di Kaufrnannche,comelir.*_o oggi, si occupavano dí elettrooi^ìiur.i, Zeeman arrivàva,tra il laq6 ;ìì'tggl, alla determinazione Aef ,appoii per via spettroscopica "t^ (cioè,'i'nnorurio_ ne moderna,coniiderando'if rnot ai eletrroni legati nell,atornol. Zi.il"" avevaosservato chele due'righeó di assorbimento dello spetrroa?T-*Oio alargare dàll,azio;;- ai un :::tluoo campo magnetico.La spiegazione di guestofenomenofu suggeriiuAu^.t É.o_ drik-AntoonLorentz 1it"Sl_LIZS) r, tra il 1892e il t89S.iponr* fu";;. formacompiutaOiqueffu ct, a*J"L.a nota cometeoriadell,elettron. Íentz,in cui conrributip.o*ni.iiiOi-l_o_ filone di studi dell'azióne;;;;;;"" iut venivanoinseritinel conteìr" A.ff"ì""_ ria dei_campi di Maxweii;-H.;. i._ ..o_ndo Lorentzle <molecok,;;il;;"_ ti la materiacontenevano particelle ri.cheelementari,da lui ,iiurut, ca_ *i_ zialmente <ioni>. o In preperezione: NAsglIAEfvloRrE DEIIEsTEtfdrr (dicembrc t 99i7l TEMBRI9TIE ErA VfrA r 'r' (febbroio lqgd 54 LEscrENzE n. 351,novembre1997 Eyno queste particelle cariche in movimento i mediatori tra rn.rr.iu'oon_ derabile ed erere.n .uÀpo'rnuójtiro applicato da Zeemanperturbava periodici delte carictó o.fiutÀ; i moti ;"u_ sando I'allarsam, rrarr..L,espr.r. ioi3'lr*:',liutli3t:,,:ffJ: q" Lorentz ..-l: r! permefieva a Zeefran, "t3 basedelte sulla misur" e;iùlt.;;;;"to spettrale, di ricavare il uut5r*--O.t rapporto e/m. NIa Zeeman e Lorentz non fornivano nessunaintr.pr.iìri-on, del particolarevalore fovato. __Per cercare di capire .oÀ. mai né Wiecher! ne Kaufinànn, "l'Z..niuo " <<scoprirono I'eíettro;;;;-;"!*nlr cessario chiarire alcune qu.riioni ;rrrpretativeche in quegli uoni port"u;;; contrapporre il <corpuscoló " Oi etettricità>all'<eleffrone>. '/../ í:{.,;;,,,";," .^ "-*i*;;,.,, *****; **L**--,. ..,- Oltre a Lorentz,ancheJosephLarmor (1857-1942)avevaesposto,ra il 1894e il 1897,un primo abboz.zodi una teoria generaledei fenomsni elettrici e magnetici basata su cariche elettriche discrete associateagli atomi materiali.Molti erano i punti di contatto m queste teorie, ancheseLarmor, a differenzadi Lorentz, vedeva I'etere elettromagneticocome forma fondamentaledella realtà e gli <elettroni> (un nome che egli utilizzava già nel 1894)comeparticolariconcentrazioni di energianell'etere la cui massa apparenteera tutta di origine eletffomagnetica. Proprio Larmor fir" in seguito, uno dei principali esponantidella concezione elettromagneticadella natura. Sia la teoria di Lorentz sia quella di Larmor enrnorivolte, in quegli anni, prima di nrtto a chiarire i rapporti tra la teoria elettomagnetica di Maxwell-Hertz e I'esistenzadi portatori di carica eletfica che si muovevanonell'etere. L'idea di una materia contenentecariche elettriche era essenzialmentefunzionale alla spiegazione delle interazioni na materia e onde eletfromagnetiche,mentre il problema della stnrttura dell'atomo, che in breve sarebh diventato uno dei temi centali, veniva relegato in secondo piano. Al confario Thomson,perseguandoun prograrnma di riunificazione della chimica alla fisica, era particolarmenteinteressato agli atomi e alla loro natura chimic4 e consideravail <corpuscoloeletfico> dotato di massacomeI'elementottniysrsale costitutivodegli atomi chimici. La caparbia difesa di Thomson del termine ((corpuscolo>- da lui usato anche nel 1906 nella sul comunicazione per il conferimentodel premio Nobel contro il termine <elettrone>è, paradossalmente,la confermadella sua scoperta sperimentale,la difesa cioè dell'idea di aver scopertola particella fondamentale costifuenteI'atomo e non <semplicemente>> I'elethone immateriale della teoria di Larmor. Prima di concludere,val la penanotare che, solo due anni dopo la scoperta dell'elettrone, Thomson arrivava per primo a dimostrareche gli stessico{puscoli eranopresentinell'effetto fotoelettrico, e forniva le prime stime assolute del valore della carica(la cui determinazione piu precisadoveva aspettarei lavori di Millikan del 1916).La determinazionedel valore di e en ottenutacon un metodo - scopertoin quegli anni da un suo studente,C. T. R. Wilson - basato sul fatto che particelle carichepossono formarenuclei intorno ai quali un vapore acqueo soprasaturopuò condensare. Questatecnica si rivelò importantissima negli studi successividella fenomenologiadelle particelleelementari. Se la scopertadell'elettroneappariva, pochi anni dopo, come la scoperta L'esperienzadi Thomson [n un tubo a vuoto, i raggi provenientidal catodo C attraversavanouna fendihrraA I praticatra nell'anodo;dopo esserepassatiper una secondafenditurag, che serviva da collimatore,viaggiavano(nelladirezionex) fa due placcheparalleledi alluminioM ed N, di lunghezza/; i raggi giungevano,infine,all'esfemitadel tubo e producevano una ben definitra macchiolinafosforescentela c1jiposizionevenivarilevatra su una scala millimetrata.Connettendole placcheM e N con i terminalidi una batteria,si produceva un campoelettricoE in direzionez. A secondadel tipo di esperienzesi potevaavere, nellastessaregionedelleplacche,un campomagneticoH in direzioney. E e H provocavanodeflessionidei ragginelladirezionez di segnoopposto.Indicatra con y la vele cita dei raggi,il tempodi athaversamento dellaregionedi lungheza ldove si potevano averele deflessioniera //v. Posto,inizialmente,E * 0 e H = 0, la velocitav, nelladirezionedi E era datada (eím) x (llv),e I'angolo0 di deflessione dei raggiquandolasciavano fa regionein cui agiva il campoera 0 = vtv = (eím\ x (llú1. Supposto,invece, H * 0 e d E= 0, l avel oci tavrl ungozeradati ada(eH vl ml x(l l v)el ' angologdi def , essionedei raggiquandolasciavano la regionein cuiagivail campoera g = vJv= (eHlm) x (llv).Si ottenevaquindi: v= (0/0)x (Eln e mle = H2gllEV FissatoE si potevafar variareH in modo da annullarela deflessionetotale,nel qualcasoÓ=0e: v=(Eln e mle=H2llEg NotipertantoH ed E, dallamisuradi 0 si ncavavamle. di una (ouova Americo>, oggi, a distanzadi cento anni, essadimostratutta la sua sovrabbondante fertilità per i progressi della scienzae della tecnica nel XX secolo.La teoria della relatività di Einstein prende le mosse dall'elettrodinamica dei corpi in movimento e la descrizionedella dinamicadegli eletfoni all'interno dell'atomo è uno dei punti di partenzadella meccanicaquan- tistica. Infine, I'eletfiodinamica quantistica è il primo tentativo di armonizzare la teoria della relatività risfretta con la meccanicaquantistic4 un modello per le successiveteorie che tattano delle particelle elementari.E, parallelamente a questericerchenell'ambito della fisica teorica, si dispiegano gli sviluppi teurologici che, sotto il nome di <elettronica>>, segnanola nostraepoca. GIULIO PEP.UZZI è nato nel 1960 a Firenzee ha conseguitoil dottorato di ricercain fisica a Genova.È stato research associatepressoi;Istituto di matematica dell'Univenita di Monaco di Bavier4 con una borsadella DeutscheForschungsgemeinschaft(DFG). Atnralmenteè borsistapost dottoratopressoil Dipartimento di fisica nuclearee teorica di Pavia. ANDERSON D., TheDiscoveryof the Electron, Princeton,1964,. FALCONER 1.,Corpuscles,Electrons, and Cathode Rays:J. J. Thomsonand the lisc9u_eryof the Electron in <British Journal for the History of Scienco, 20, pp. 24t-276,1987. FERRER 5.,Arthur Schuster,J. J. Thomson,and the Discovery of the Electron rn <HistoricalStudiesin the PhysicalSciences>>, 2011,pp. 3341,1989. LEscrENzE n. 351,novembre1997 55