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CAMPIONATO DI GIORNALISMO
MARTEDÌ 31 GENNAIO 2012
SCUOLA MEDIA DI SARSINA
Esperienza formativa
GLI STUDENTI della media di
Sarsina hanno prodotto un pezzo
collettivo sulla loro visita al
museo minerario di Perticara. A
fianco alcuni momenti
dell’iniziativa didattica che ha
coinvolto i ragazzi e ha fatto loro
conoscere la miniera aperta sino
a 50 anni fa.
Sulle tracce dei nostri avi minatori
Gli studenti raccontano la visita alla scoperta del museo di Perticara
IL NOSTRO territorio non smette mai di stupirci, ancora una volta abbiamo scoperto un aspetto
nuovo e sconosciuto. Attraverso
un uscita didattica, organizzata
dalle nostre insegnanti di lettere e
di matematica, abbiamo avuto
l’opportunità di visitare il Sulphur, Museo storico minerario di
Perticara. A pochi chilometri dalla nostra scuola abbiamo trovato
un’ interessante documentazione
storica sulla vita in miniera.
Il 20 ottobre siamo saliti sullo
scuolabus e, passando per Sapigno, in venti minuti circa siamo
arrivati a destinazione. Il museo
Sulphur è la memoria storica di
questa miniera in cui hanno lavorato tanti nostri concittadini dal
1864 al 1964. Lungo il tragitto abbiamo osservato due elementi naturali imponenti e sempre presenti sul nostro territorio: una frana
e i calanchi (solchi d’erosione
stretti e profondi privi di vegetazione). In prossimità del museo si
notava una zona con una speciale
colorazione rossastra della terra,
risultato della bruciatura del materiale per l’estrazione dello zolfo.
La guida che ci ha accolto, ci ha
accompagnato e illustrato le varie
sezioni del museo.
SALA DELLE ROCCE e dei minerali. Per introdurre l’argomento ci hanno illustrato alcuni pannelli che mostrano i movimenti
tettonici e l’origine delle diverse
rocce.
L’arenaria, molto presente nelle
nostre zone, è un roccia sedimentaria formata dal deposito di materiale fine in cui si possono trovare
i fossili.
I minerali sono formati da molecole unite in modo regolare fino a
formare cristalli con aspetto geometrico ben definito che uniti tra
loro formano delle figure molto
complesse e affascinanti: la pirite
ha forma cubica come il sale da cucina. Esiste una grande varietà di
minerali. La nostra attenzione si
è concentrata su alcuni minerali
dalle forme molto strane: il Realgar viene da una miniera della Cina, è molto bello, ma se esposto al-
STORIA SECOLARE
L’attività estrattiva risale
a oltre 500 anni fa
La miniera fu chiusa nel 1964
la luce del sole diventa una roccia
tanto brutta da essere chiamata
Orpimento.
STORIA DELLA MINIERA.
L’ attività estrattiva nella miniera
di Perticara risale a oltre cinquecento anni fa.. Scavando con enorme fatica lungo i filoni del minerale si entrava nella roccia per chilometri e chilometri realizzando gallerie profonde fino a 760 m.
Si dice che siano stati i romani i
primi ad estrarre lo zolfo in questa zona, ma è nel 1917 che la società Montecatini (che aveva sede
a Milano) acquisisce il permesso
di ricerca mineraria, avviando la
più grossa industria della zona
con 1600 dipendenti che hanno
costruito un‘immensa città sotterranea: quasi 100 chilometri di galleria su 9 livelli di coltivazione.
Gli uomini lavoravano dodici ore
al giorno, mentre i ragazzi otto
ore. Nella miniera era difficile restare per tante ore perché faceva
molto caldo e per questo motivo i
minatori si toglievano le scarpe
anche se era obbligatorio portarle. Usavano lampade ad acetilene
poiché nelle gallerie sotterranee
non c’era luce, frequenti erano gli
incendi perché lo zolfo emana gas
incendiabile. Quando una galleria si incendiava bisognava subito
chiuderla perché non circolasse
aria, dopo qualche mese si andava
a vedere se il fuoco si era spento. I
minatori usavano anche le maschere per proteggersi dal fumo
emanato dallo zolfo estratto che
col tempo si depositava nei loro
polmoni e per questo motivo molti di essi morivano. La protettrice
dei minatori è San Barbara, santa
ricordata il 4 dicembre. All’interno della galleria abbiamo visto la
statua della santa attorno alla quale i minatori si ritrovavano per
chiedere protezione con le pre-
ghiere. nclementi leggi di mercato la miniera di Perticara fu chiusa nel 1964, ciò causò grossi problemi all’ economia del luogo.
Per la ricerca dello zolfo si usava
il sistema del carotaggio.
I minatori estraevano la roccia ricca di zolfo con i picconi, venivano
riempiti i carrelli per poi essere
portati in superficie trainati dagli
asini. Fuori dalla miniera formavano una montagna di materiale
estratto, ricoperto e isolato detto
“calcarone”, dentro si accendevano un fuoco e il calore piano piano faceva sciogliere lo zolfo che
veniva colato in formelle di ghisa,
le quali poi si lasciavano raffreddare e si ottenevano così i panetti di
zolfo puro. Una volta pronti pesavano 50 kg.
RICORDI. Una delle cose che ci
ha colpito di più è stato il ricordo
di Marsinelle , una tragedia in miniera avvenuta in Belgio nella
quale morirono 262 minatori
(136 erano italiani.)
Ci hanno raccontato che i minatori andavano a lavorare in miniera
per poter dare un’istruzione ai
propri figli dato che la miniera offriva la possibilità di mandare i figli dei lavoratori a scuola Abbiamo letto poi la storia di un ragazzo che andò a lavorare a quattordici anni, non poteva ancora andare
dentro la miniera, cosa che poté
fare dopo aver compiuto diciotto
anni, fu vittima di una disgrazia ,
morì in un incendio e per questo
gli hanno dedicato una poesia
molto commovente.
RICOSTRUZIONE della miniera. La miniera era formata da
LAVORO DURO Il museo è un
omaggio agli umili protagonisti di
un mestiere faticoso e pericoloso.
MUSEO. Il ricordo dell’ attività
mineraria e i materiali rimasti sarebbero andati perduti se non ci
fosse stata l’idea di costruire il
Museo storico minerario: volontà
dei minatori a ricordo del loro duro lavoro nel sottosuolo. Una vasta area è dedicata al corredo del
minatore, sostanziale supporto
per affrontare la discesa nel sotterraneo (collezione di lampade, maschere, caschi, utensili di lavoro,
vestimenti). Imponente è il patrimonio di documenti, disegni, fotografie che testimoniano tutto il
periodo e l’evoluzione delle situazioni, delle tecniche estrattive.
Il percorso museale prosegue con
la rappresentazione degli ambienti di lavoro e del processo estrattivo. Emozionante è la miniera didattica, un percorso in galleria perfettamente ricostruito per illustrare
le tecniche estrattive in un ambiente simile al vero, dove in piena sicurezza è possibile fare esperienza del sotterraneo.
I SEGRETI DEL MESTIERE
Molto apprezzato il percorso
didattico sulle tecniche
degli ‘operai del sottosuolo’
grandi tunnel bassi e molto stretti
dove si riusciva a passare uno alla
volta. In questa miniera abbiamo
visto dei carrelli fermi coi quali
veniva trasportato lo zolfo. La guida ci ha mostrato la postazione
del vigilante, lui controllava che i
minatori lavorassero bene rispettando le regole. Per ragioni di sicurezza i minatori dovevano portare sempre le scarpe, il casco e la
maschera per l’ossigeno e non dovevano fumare. Numerosi erano i
cartelli di divieto lungo tutto il
percorso.
Classe 2ªA Istituto Comprensivo
di Sarsina
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