Fra i minatori di Pablo Neruda Tutti fuori i trentatrè minatori cileni intrappolati sotto terra. L’ordine di salvataggio prevedeva di fare uscire prima i «più agili», quindi i «più fragili», i «più forti» e, per ultimo, Urzua, il «capitano». Festa in Cile e dappertutto. 14-10-2010 Fra i minatori (di Pablo Neruda) Io ero nel salnitro, con gli oscuri eroi con chi estrae neve fertilizzante e fine dalla dura corteccia del pianeta. Essi mi dissero: " Guarda, fratello come viviamo". E mi mostrarono le loro razioni di miserabili alimenti, l'impiantito di terra nelle case, il sole, la polvere, le cimici, e la solitudine immensa. Io vidi il lavoro degli scavatori, che lasciano stampati, nel manico di legno della pala, tutta l'impronta delle loro mani. Io sentii una voce che veniva giù dal fondo stretto del pozzo, e poi di là vidi spuntare una creatura senza volto, una maschera polverosa di sudore, di sangue e polvere. E quella mi disse: - Dovunque vai, parla di questi tormenti, parla fratello, del tuo fratello che vive là sotto, nell'inferno. ... Dedicato ai minatori cileni, liberati dalla loro prigionia. E a quanti, ogni giorno, pagano con la vita e con la propria salute il diritto al lavoro