5 - Digerire anche le pietre Itinerario: Il supervulcano del Sesia Area geotematica 5 – Piemonte nordorientale Ubicazione: Isola di Vocca – Ponte sul croso Gavala Coordinate 46°49’20”N 8°10’13”E Quota: 556 m s.l.m. Interesse del geosito: Geologia del basamento, petrografia, geologia strutturale Accessibilità Dal parcheggio di Isola di Vocca, guardando il paese, si nota a sinistra una strada sterrata che si inoltra verso i prati. Dopo circa 500 m a destra, al bivio con il sentiero Rivalenti, andare diritto, svoltando a destra in salita in vista di alcuni ruderi e un edificio. Proseguire fino al ponte dal quale si vede l'affioramento. Tempo di visita: 30 minuti, includendo la passeggiata per raggiungere il geosito Note: Si sconsiglia di avvicinarsi alla miniera a causa dell'instabilità del sentiero oltre il ponte. Pericolo di crolli in miniera. Le rocce che si osservano sotto il ponte sul Croso Gavala, con ampie bande grigio chiaro e rossoruggine(fig. 1), sono molto vicine ai gabbri osservati sul fiume Sesia, eppure molto diverse . Queste rocce rappresentano infatti uno dei numerosi frammenti di materiale crostale che venivano inglobati all'interno del Complesso Basico, mentre il magma si infiltrava nella crosta profonda ad altissime temperature. L'intenso riscaldamento di questi frammenti ha causato la fusione di alcune parti, trasformando la composizione chimica della roccia originaria: le parti fuse infatti si sono allontanate, determinando la scomparsa di alcuni minerali. FOTO generale F a s ci a di pi e g a t u r a s c h e d a Dallo spiazzo antistante il caseggiato, guardando il versante opposto, è ancora visibile l'imbocco di una miniera (fig. 2), ormai inaccessibile a causa del sentiero instabile e dell'elevato pericolo di crolli. Si tratta di una delle numerose miniere di nichel presenti in Valsesia; il materiale estratto da qui veniva lavorato in impianti presenti a Varallo e Scopello. Tra il 1870 e il 1878 l'attività estrattiva valsesiana, insieme a quella ossolana, fu fondamentale per il conio delle monete circolanti in tutta Europa, fino a che non fu soppiantata da nuovi e più redditizi giacimenti in Nuova Caledonia e Canada. Fig 1 Fig 2