CAPITOLO 1 [numerazione araba] [numerazione devanagari] [numerazione cinese] LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI 1729 Salire su un taxi numero 1729 lascerebbe indifferente la maggior parte delle persone. Ma per il matematico indiano Srinivasa Ramanujan un episodio apparentemente banale fu l’occasione di una celebre scoperta… Éche cosa ha di speciale un numero cos“? La risposta a pag. 13 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI ● 6 è divisibile per 3 perché 3 $ 2 dà come prodotto 6. Nell’insieme dei numeri naturali la divisione è possibile se il dividendo è un multiplo del divisore; si dice allora che il dividendo è divisibile per il divisore. Procediamo in modo analogo per i polinomi, fornendo prima la definizione di divisibilità e poi il procedimento di calcolo. La divisione di un polinomio per un monomio Un polinomio è divisibile per un monomio (non nullo) se esiste un polinomio che, moltiplicato per il monomio divisore, dà il polinomio iniziale. ESEMPIO Il polinomio 4ab 2 - 6a 2b è divisibile per il monomio 2ab. Infatti, esiste il polinomio 2b - 3a tale che (2b - 3a)2ab = 4ab 2 - 6a 2b. In questo caso, per eseguire la divisione, possiamo applicare la proprietà distributiva della divisione rispetto all’addizione. (4ab 2 - 6a 2b) ; 2ab = (4ab 2 ; 2ab ) - (6a 2b ; 2ab) = 2b - 3a. Un polinomio è divisibile per un monomio se ogni suo termine è divisibile per tale monomio. Quando un polinomio è divisibile per un monomio, il quoziente è il polinomio che si ottiene dividendo ciascun termine del polinomio per il monomio. ESEMPIO 5 4 a - 3a 2 + a ; 2 b 7 a3 b2 + 1 a2 b - 5bl : b = 7 a3 b + 1 a2 - 5 . 3 2 3 2 (5a 6 - 6a 4 + 2a3) : 2a 2 = Ci sono casi in cui un polinomio non è divisibile per un monomio. ESEMPIO a 2 + a + 1 non è divisibile per a 3. La divisione esatta fra due polinomi DEFINIZIONE ● Quando vogliamo indicare un polinomio generico, senza precisare le variabili, utilizziamo lettere maiuscole (P, Q, A, B, R, …). 2 Divisibilità fra polinomi Un polinomio A è divisibile per un polinomio B se esiste un polinomio Q che, moltiplicato per B, dà come prodotto A. A ; B = Q se e solo se B $ Q = A. PARAGRAFO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI TEORIA A è il dividendo, B il divisore, Q il quoziente. ESEMPIO Il polinomio A = 2x 7 + x 5 - 6x 3 + 8x 2 - 3x + 4 è divisibile per il polinomio B = 2x 2 + 1. Infatti, esiste il polinomio Q = x 5 - 3x + 4 tale che (2x 2 + 1)(x 5 - 3x + 4) = 2x 7 - 6x 3 + 8x 2 + x 5 - 3x + 4. Il grado del polinomio quoziente Sappiamo che il grado del polinomio prodotto è la somma dei gradi dei polinomi fattori: dunque, poiché B $ Q = A, se A è di grado n e B è di grado p, il grado di Q deve essere n - p, con n $ p. ● Il grado di B $ Q è la somma del grado di B e del grado di Q. Nell’esempio precedente, il grado di A è 7, il grado di B è 2, il grado del polinomio quoziente Q è 5, cioè 7 - 2. La divisione con resto fra due polinomi Analogamente a quanto succede nell’insieme dei numeri naturali, possiamo eseguire la divisione fra due polinomi anche se uno non è divisibile per l’altro. Dati due polinomi A e B nella variabile x, con il grado di B minore o uguale al grado di A, si può dimostrare che è sempre possibile ottenere due polinomi Q e R tali che: A = B $ Q + R, dove Q è il polinomio quoziente e R il polinomio resto. Il grado di Q è la differenza fra il grado di A e il grado di B; il grado di R è minore del grado di B. ● Nei numeri naturali, per esempio, abbiamo: 14 4 2 3 14 = 3 $ 4 + 2 . ● dividendo A R resto B Q divisore quoziente Nel caso particolare in cui R = 0, si ha A = B $ Q , ossia A è divisibile per B. Vediamo ora con un esempio qual è la tecnica per eseguire la divisione tra due polinomi. ESEMPIO Dividiamo il polinomio di terzo grado A = 13x 2 + 6x 3 + 6 + 5x per il polinomio di secondo grado B = 2 - x + 3x 2. Per eseguire la divisione bisogna ordinare i due polinomi secondo le potenze decrescenti della variabile: (6x 3 + 13x 2 + 5x + 6) ; (3x 2 - x + 2). Il quoziente sarà un polinomio di primo grado. La figura 1 mostra i passaggi della divisione. 3 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI A B 6x3 + 13x2 + 5x + 6 3x2 − x + 2 2x Q1 a. Dividiamo 6x3 per 3x 2 e scriviamo il quoziente 2x, che rappresenta il quoziente parziale Q1. 6x3 + 13x2 + 5x + 6 − 6x3 + 2x2 − 4x ” 15x2 + x + 6 3x2 − x + 2 2x 6x3 + 13x2 + 5x + 6 − 6x3 + 2x2 − 4x 3x2 − x + 2 2x − Q1 ? B b. Moltiplichiamo 2x per ogni termine di B e scriviamo con il segno cambiato i risultati al di sotto di A, incolonnati, rispetto al grado, con i termini di A. 6x3 + 13x2 + 5x + 6 − 6x3 + 2x2 − 4x ” 15x2 + x + 6 3x2 − x + 2 2x + 5 Q2 R1 c. Sommiamo in colonna i termini, ottenendo un primo resto parziale, R1. Questo resto è tale che A = B ? Q1 + R1. 6x3 + 13x2 + − 6x3 + 2x2 − ” 15x2 + − 15x2 + 5x + 6 3x2 − x + 2 2x + 5 4x x+ 6 5x − 10 − Q2 ? B d. Ripetiamo il procedimento considerando R1. Dividiamo 15x 2 per 3x 2, ottenendo 5 come secondo quoziente parziale Q2. 6x3 + 13x2 + − 6x3 + 2x2 − ” 15x2 + − 15x2 + ” 5x 4x x 5x 6x + 6 3x2 − x + 2 2x + 5 + 6 − 10 − 4 Q R e. Moltiplichiamo 5 per tutti i termini di B e scriviamo i prodotti, con il segno cambiato, in colonna sotto R1. f. Eseguiamo l’addizione dei termini in colonna e otteniamo il resto 6x − 4. Poiché il grado di 6x − 4 è minore del grado di B, la divisione è terminata e 6x − 4 è il resto R. A = B ? Q + R. c Figura 1 Verifica La definizione di divisione con resto, in base alla quale si ha A = B $ Q + R, permette di verificare l’esattezza del risultato. Calcoliamo: B $ Q + R = (3x 2 - x + 2)(2x + 5) + (6x - 4) = B $ Q + R = 6x 3 + 15x 2 - 2x 2 - 5x + 4x + 10 + 6x - 4 = B $ Q + R = 6x 3 + 13x 2 + 5x + 6. Il risultato ottenuto coincide con il dividendo: A = 6x 3 + 13x 2 + 5x + 6. 4 PARAGRAFO 2. LA REGOLA DI RUFFINI TEORIA 2. LA REGOLA DI RUFFINI Quando il polinomio divisore è un binomio del tipo x - a, dove a è un numero reale qualunque, per determinare il quoziente Q e il resto R possiamo utilizzare un procedimento rapido, detto regola di Ruffini. ● La regola e il teorema di Ruffini prendono il nome dal matematico Paolo Ruffini. Nato nei pressi di Roma nel 1765, nei primi anni dell’infanzia si trasferì con il padre a Modena, dove restò fino alla morte, avvenuta nel 1822. ESEMPIO Eseguiamo la divisione (- 10x - 9 + 3x 2 ) ; (x - 4). La regola di Ruffini Scriviamo i polinomi ordinati in senso decrescente: (3x 2 - 10x - 9) ; (x - 4). La figura 2 illustra come si applica la regola di Ruffini. termine coefficienti noto del del dividendo dividendo +3 −10 opposto del termine noto del divisore −9 +3 −10 −9 +4 +3 +4 −10 +3 +3 b. A sinistra della prima linea verticale, c. Moltiplichiamo + 3 per + 4 e sulla seconda riga, scriviamo + 4, ossia scriviamo il risultato nella colonna successiva a + 3, ossia sotto − 10. l’opposto del termine noto del polinomio divisore x − 4. Abbassiamo + 3, ossia il primo coefficiente del dividendo: esso è anche il primo coefficiente del quoziente. −9 +12 +2 +3 +4 +3 −10 −9 +12 +8 +3 +4 +2 +3 −10 −9 +12 +8 +2 −1 coefficienti del quoziente d. Sommiamo − 10 e + 12 e scriviamo il risultato nella stessa colonna, sotto la linea orizzontale. + 2 è il secondo coefficiente del quoziente. −9 +12 +4 +3 a. Scriviamo su una riga, nell’ordine, i coefficienti dei termini del polinomio dividendo, + 3 e − 10, e il termine noto − 9. Tracciamo due linee verticali, una a sinistra del primo coefficiente e una fra l’ultimo e il termine noto. Lasciamo una riga vuota e tracciamo una linea orizzontale. −10 +3 e. Ripetiamo il procedimento, moltiplicando + 2 per + 4 e scrivendo il risultato nella colonna a destra di + 2, sopra la riga orizzontale. resto f. Sommiamo − 9 e + 8 e scriviamo il risultato nella stessa colonna, sotto la linea orizzontale: − 1 è il resto. Scrittura del quoziente I coefficienti del polinomio quoziente sono 3 e 2. Tenendo conto che il dividendo ha grado 2 e il divisore ha grado 1, il quoziente deve avere grado 1. Quindi possiamo scrivere: Q = 3x + 2; R = - 1. Verifica Per verificare che il risultato è esatto, possiamo controllare che sia valida l’uguaglianza A = B $ Q + R: 3x 2 - 10x - 9 = (x - 4)(3x + 2) + (- 1). Se il divisore è del tipo x + a, osserviamo che: x + a = x - (- a). m Fi Figura 2 ● Dividendo un polinomio A(x ) di grado n per il binomio x - a, di primo grado, otteniamo per quoziente un polinomio Q(x) di grado n - 1. 5 CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI TEORIA 3. IL TEOREMA DEL RESTO E IL TEOREMA DI RUFFINI Il teorema del resto Consideriamo ancora la divisione già esaminata (3x 2 - 10x - 9) ; (x - 4), che ha quoziente 3x + 2 e resto - 1. Calcoliamo il valore che assume il polinomio dividendo 3x 2 - 10x - 9 per x = 4, cioè per x uguale all’opposto del termine noto del divisore: 3(4)2 - 10 $ 4 - 9 = - 1. Il resto della divisione coincide con il valore assunto dal polinomio per x = 4, cioè, nella formula generale, per x = a. In generale, vale il seguente teorema. TEOREMA ● Se il divisore è x - 3, il valore di a da sostituire a x è 3; se il divisore è x + 2, allora a = - 2. ● Illustriamo la dimostrazione con il seguente esempio. Data la divisione (3x 3 - 2x 2 - 5) ; (x - 2), (3x - 2x - 5) = = (x - 2) $ Q(x ) + R; 3 2 3 $ 23 - 2 $ 22 - 5 = = (2 - 2) $ Q(2) + R; Teorema del resto Data la divisione tra polinomi A(x) ; (x - a), il resto è dato dal valore che assume A(x) quando alla variabile x si sostituisce il valore a: R = A(a). DIMOSTRAZIONE Data la divisione A(x) ; (x - a), possiamo scrivere: A(x) = (x - a)Q(x) + R. Sostituendo a x il valore a, otteniamo: A(a) = (a - a)Q(a) + R. Essendo a - a = 0, il prodotto (a - a)Q(a) si annulla, quindi: A(a) = R. 3 $ 8 - 2 $ 4 - 5 = R; R = 11. ESEMPIO Calcoliamo il resto della divisione (- x 4 + 3x 2 - 5) ; (x + 2). Poiché x + 2 = x - (- 2), possiamo sostituire il valore -2 a x. Abbiamo quindi R = A(- 2): R = - (- 2) 4 + 3(- 2) 2 - 5 = - 9. Il teorema di Ruffini Esaminiamo ora il seguente ragionamento. Se il polinomio A(x) = x 3 + 2x 2 - 13x + 10 è divisibile per x + 5, allora la divisione (x 3 + 2x 2 - 13x + 10) ; (x + 5) dà resto 0; quindi, per il teorema del resto, A(- 5) = 0. Il ragionamento è invertibile. Dato il polinomio A(x) = x 3 + 2x 2 - 13x + 10, se A(- 5) = 0, allora la divisione (x 3 + 2x 2 - 13x + 10) ; (x + 5) dà resto 0, per il teorema del resto; quindi il polinomio x 3 + 2x 2 - 13x + 10 è divisibile per x + 5. 6 PARAGRAFO 4. LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI TEORIA In generale, vale il seguente teorema. TEOREMA Teorema di Ruffini Un polinomio A(x) è divisibile per un binomio x - a se e soltanto se A(a ) è uguale a 0. A(x) è divisibile per x – a se e solo se A(a) = 0 ESEMPIO Il polinomio A(x) = 2x 3 + x 2 - 5x + 2 è divisibile sia per x - 1 sia per x + 2; infatti: A(1) = 2 + 1 - 5 + 2 = 0; A(- 2) = 2(- 8) + 4 - 5(- 2) + 2 = - 16 + 4 + 10 + 2 = 0. 4. LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI Scomporre in fattori un polinomio significa scriverlo sotto forma di prodotto di polinomi di grado inferiore. ESEMPIO x 4 - 1 = (x 2 - 1)(x 2 + 1). ● Riprendiamo in questo paragrafo e in quello successivo alcuni concetti già esaminati nel volume 1 di Matematica.azzurro, completando l’argomento. (x 2 - 1) può essere scomposto ulteriormente in (x + 1)(x - 1). Quindi: x 4 - 1 = (x + 1)(x - 1)(x 2 + 1). Invece, x 2 + 1 non è scomponibile. Puoi verificarlo applicando il teorema di Ruffini. DEFINIZIONE Polinomio riducibile, polinomio irriducibile Un polinomio in una o più variabili è riducibile quando può essere scomposto nel prodotto di polinomi, tutti di grado minore. ● x 4 - 1, scomponibile in fattori, è riducibile, mentre (x + 1), (x - 1), (x 2 + 1) sono irriducibili. Un polinomio non riducibile si chiama irriducibile. ● Possiamo fare un’analoESEMPIO Il polinomio x 2 - 2x + 1 è riducibile. Infatti: x 2 - 2x + 1 = (x - 1)(x - 1) = (x - 1)2. Sono irriducibili i polinomi: x 2 + 25, x + 4, 2x 2 + 5. Il raccoglimento a fattore comune Se in tutti i termini di un polinomio è contenuto uno stesso fattore, lo mettiamo in evidenza con un raccoglimento a fattore comune. ESEMPIO 4a 6 - 8a5 + 2a 4 = 2a 4 (2a 2 - 4a + 1), 5 (x + 2) - x 2 (x + 2) = (x + 2) (5 - x 2). gia fra i polinomi irriducibili e i numeri primi. Come la scomposizione di un numero naturale in fattori primi è unica (a meno dell’ordine), così anche la scomposizione di un polinomio in polinomi irriducibili è unica (a meno dell’ordine). ● Il raccoglimento a fattore comune si basa sulla proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione. 7 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI Il raccoglimento parziale Nel raccoglimento parziale, prima si raccolgono fattori comuni soltanto a parti del polinomio, poi si raccoglie un fattore comune alle diverse parti. ESEMPIO ● Il metodo che appli- chiamo percorre in verso contrario i passaggi che utilizziamo nella moltiplicazione di due polinomi. x 2 + 3xy + 2x + 6y = x(x + 3y) + 2(x + 3y) = (x + 3y)(x + 2). La scomposizione riconducibile a prodotti notevoli Ognuna delle seguenti uguaglianze si verifica calcolando il prodotto che si trova nel secondo membro e fornisce una regola di scomposizione in fattori. A2 - B 2 = (A + B)(A - B); A2 + 2AB + B 2 = (A + B)2; A2 - 2AB + B 2 = (A - B)2; A2 + B 2 + C 2 + 2AB + 2AC + 2BC = (A + B + C)2; A3 + 3A2B + 3AB 2 + B 3 = (A + B)3; A3 - 3A2B + 3AB 2 - B 3 = (A - B)3; A3 - B 3 = (A - B)(A2 + AB + B 2 ); A3 + B 3 = (A + B)(A2 - AB + B 2 ). ESEMPIO 25a 2 - b 6 = (5a)2 - (b 3)2 = (5a + b 3)(5a - b 3). 9x 4 - 6x 2y + y 2 = (3x 2)2 - 2 $ 3x 2 $ y + y 2 = (3x 2 - y)2. a 3 - 1 = a 3 - 13 = (a - 1)(a 2 + a + 1). La scomposizione di particolari trinomi di secondo grado ● s è l’iniziale di «somma», p di «prodotto». Un trinomio di secondo grado del tipo x 2 + sx + p è scomponibile nel prodotto (x + a)(x + b) se s = a + b e p = ab: x2 + (a + b) x + ab = (x + a)(x + b). ESEMPIO y 2 - 3 y - 10 = (y - 5)(y + 2). s=-5+2 p = ( - 5)( + 2) La scomposizione mediante il teorema e la regola di Ruffini Il teorema di Ruffini permette spesso di scomporre in fattori un polinomio. Sappiamo infatti che se un polinomio A(x) assume il valore 0 quando alla variabile x si sostituisce un valore a, allora il polinomio è divisibile per x - a. 8 PARAGRAFO 4. LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI TEORIA Eseguendo la divisione A(x) ⬊ (x - a), otteniamo il polinomio quoziente Q(x) e, poiché il resto è zero, scriviamo A(x) come prodotto di due fattori: A(x) = (x - a) Q(x). ESEMPIO 2x 3 - 5x 2 + 5x - 6 assume il valore 0 per x = 2, quindi è divisibile per x - 2. Calcoliamo il quoziente applicando la regola di Ruffini. 2 -5 mio iniziale. 5-6 4 -2 2 ● 2 è uno zero del polino- 2 -1 3 6 " Q(x) = 2x 2 - x + 3. 0 (2x 3 - 5x 2 + 5x - 6) : (x - 2) = 2x 2 - x + 3. Quindi: 2x 3 - 5x 2 + 5x - 6 = (x - 2)(2x 2 - x + 3). Dunque, se troviamo uno zero a di un polinomio A(x), cioè un valore a tale che A(a) = 0, sappiamo anche scomporre il polinomio di partenza nel prodotto di due fattori. Ma come trovare gli zeri di un polinomio? Per farlo può essere utile considerare la seguente regola. ● Il polinomio iniziale è stato scomposto nel prodotto di due fattori. REGOLA Zeri interi di un polinomio Se un numero intero annulla un polinomio a coefficienti interi, allora esso è divisore del termine noto. Dalla regola possiamo dedurre un metodo per la ricerca degli zeri interi di un polinomio: se esistono, essi sono fra i divisori del termine noto. ESEMPIO Dato il polinomio A(x) = 5x 2 - x - 4, i divisori di - 4 sono: 1, 2, 4, - 1, - 2, - 4. Sostituendo a x il valore 1, otteniamo A(1) = 5 - 1 - 4 = 0, quindi 1 è uno zero di A(x), perciò il polinomio è divisibile per x - 1. ● Non è vero che tutti i divisori del termine noto sono zeri del polinomio. Per esempio: A(2) = 5 $ 4 - 2 - 4 = = 20 - 6 = 14 ! 0. Calcoliamo il quoziente applicando la regola di Ruffini. 5 -1-4 1 5 5 4 4 0 " Q (x) = 5x + 4. Pertanto, 5x 2 - x - 4 = (x - 1)(5x + 4). 9 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI Più in generale si ha la seguente regola. ● Nell’esempio precedente tutti i possibili casi sono: 1 2 4 ! ,! ,! , 5 5 5 1 2 4 ! ,! ,! . 1 1 1 REGOLA Zeri razionali di un polinomio Tutti gli zeri razionali di un polinomio a coefficienti interi sono tra le fraziom ni ! , dove m è divisore del termine noto e n è divisore del coefficiente n del termine di grado massimo. 5. APPLICAZIONI DELLA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI Il M.C.D. e il m.c.m. fra polinomi DEFINIZIONE M.C.D. e m.c.m. fra polinomi Si dice massimo comune divisore (M.C.D.) fra due o più polinomi il polinomio di grado massimo che è divisore di tutti i polinomi dati. Si dice minimo comune multiplo (m.c.m.) fra due o più polinomi il polinomio di grado minimo che è divisibile per tutti i polinomi dati. Per calcolare il massimo comune divisore e il minimo comune multiplo fra polinomi, utilizziamo il procedimento già illustrato per i numeri naturali e per i monomi. Scomponiamo innanzitutto i polinomi in fattori irriducibili, raccogliendo anche gli eventuali coefficienti numerici in comune. Il calcolo del M.C.D. Il M.C.D. fra due o più polinomi è il prodotto dei loro fattori irriducibili comuni, presi una sola volta, con l’esponente minore. ESEMPIO Determiniamo il M.C.D. fra i seguenti polinomi: x 2y - xy, x 2y - y, x 3y - 3x 2y + 3xy - y. Scomponiamo in fattori: x 2y - xy = xy(x - 1); x 2y - y = y(x 2 - 1) = y(x + 1)(x - 1); x 3y - 3x 2y + 3xy - y = y(x 3 - 3x 2 + 3x - 1) = y(x - 1)3. Mettiamo in colonna i fattori. x 10 y x-1 y x-1 y (x - 1) x+1 3 PARAGRAFO 5. APPLICAZIONI DELLA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI TEORIA I fattori comuni sono y e (x - 1). Prendiamo (x - 1) con l’esponente minore: M.C.D. = y(x - 1). Il calcolo del m.c.m. Il m.c.m. fra due o più polinomi è il prodotto dei loro fattori irriducibili comuni e non comuni, presi una sola volta, con l’esponente maggiore. ESEMPIO Determiniamo il m.c.m. fra i tre polinomi dell’esempio precedente. Dopo avere incolonnato i fattori, scegliamo quelli comuni e non comuni, ciascuno preso con l’esponente maggiore. x y x-1 y x-1 y (x - 1) x+1 3 Pertanto: m.c.m. = xy(x - 1)3(x + 1). Le condizioni di esistenza delle frazioni algebriche DEFINIZIONE Frazione algebrica Dati i polinomi A e B, con B diverso dal polinomio nullo, la frazione A viene detta frazione algebrica. B Ogni monomio o polinomio può essere considerato una frazione algebrica il cui denominatore è il monomio 1. Dunque l’insieme delle frazioni algebriche include l’insieme dei polinomi. ESEMPIO a3 + 2 si identifica con la frazione algebrica ni algebric zio he a r f 2 +–2– 5–x––x– monomi a +2 . 1 3 2 3x2 Una frazione algebrica assume valori che dipendono da quelli assegnati alle lettere che vi compaiono, quindi è una funzione rispetto alle variabili contenute nei suoi polinomi. Essa può perdere significato per particolari valori dati alle lettere. Per esempio, la frazione x-3 x-2 x2 + 3 polinomi m Figura 3 L’insieme delle frazioni algebriche è un ampliamento dell’insieme dei polinomi. non ha significato per x = 2, poiché non può avere denominatore nullo. Una frazione algebrica perde significato per tutti e soli quei valori delle lettere che annullano il denominatore. 11 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI Chiamiamo condizioni di esistenza di una frazione algebrica tutte le disuguaglianze che le variabili devono verificare affinché il denominatore non sia nullo. ESEMPIO La frazione x+2 , x3 - 9x scomponendo in fattori il denominatore, si può scrivere nella forma: x+2 x (x - 3) (x + 3) quindi perde significato quando x = 0, x = 3 e x = - 3. Scriviamo: ● Indichiamo con C.E. le condizioni di esistenza. C.E.: x ! 0 / x ! 3 / x ! - 3. Il calcolo con le frazioni algebriche Per semplificare espressioni contenenti frazioni algebriche, dove valgono regole analoghe a quelle che applichiamo per espressioni con frazioni numeriche, utilizziamo la scomposizione in fattori dei polinomi. ESEMPIO Semplifichiamo l’espressione: Frazioni numeriche Frazioni algebriche b 1 + 8 - 1 l$ 3 45 15 6 49 b a2 + 3 - a2 - 2 + 1 l $ 2 a + 1 a a + 5a - 14 a -a a +a Nell’addizione, scomponiamo in b 1 + 8 - 1 l$ 3 3$5 2 $ 3 49 fattori i denominato- 3 2 $ 5 ri e poniamo le C.E.: ; a+3 a-2 1 a+1 + E$ 2 a (a - 1) a (a + 1) a a + 5a - 14 C.E.: a ! 0 / a ! 1 / a ! - 1 Riduciamo allo stesso denominatore (m.c.m. dei denominatori): 2+8$2$3-3$5 3 $ 49 2 $ 32 $ 5 (a + 3) (a + 1) - (a - 2) (a - 1) + (a - 1) (a + 1) a+1 $ 2 a (a - 1)(a + 1) a + 5a - 14 Eseguiamo i calcoli a numeratore: 2 + 48 - 15 3 $ 49 2 $ 32 $ 5 a 2 + 3a + a + 3 - a 2 + 2a + a - 2 + a 2 - 1 a+1 $ 2 a (a - 1)(a + 1) a + 5a - 14 Calcoliamo la somma algebrica a numeratore: 35 3 $ 2 $ 3 2 $ 5 49 a 2 + 7a a+1 $ a (a - 1)(a + 1) a 2 + 5a - 14 Scomponiamo in fattori i numeratori e i denominatori e poniamo le C.E. per la seconda frazione algebrica: 7$5 3 $ 2 $ 32 $ 5 72 Semplifichiamo: 7$5 3 $ 2 $ 32 $ 5 72 a (a + 7 ) a+1 $ a (a - 1)(a + 1) (a - 2)(a + 7) Calcoliamo il prodotto: 1 1 = 2$3$7 42 1 1 = 2 (a - 1)(a - 2) a - 3a + 2 12 a (a + 7) a+1 $ a (a - 1)(a + 1) (a - 2)(a + 7) C.E.: a ! 2 / a ! - 7 RISPOSTA AL QUESITO TEORIA 1729 …che cosa ha di speciale un numero così? Il quesito completo a pag. 1 Il numero 1729 è al centro di un aneddoto che vide protagonisti due matematici del secolo scorso, l’indiano Srinivasa Ramanujan e l’inglese Godfrey Hardy. Un giorno del 1917 Hardy fece visita all’amico, ricoverato per malattia all’ospedale londinese di Putney. Gli raccontò di aver preso il taxi 1729, un numero che suonava piuttosto insulso alle sue orecchie. Era forse di cattivo augurio? Ramanujan tranquillizzò il collega, replicando: «Ma no, Hardy! È un numero molto interessante. È il più piccolo numero intero esprimibile in due modi diversi come somma di due cubi positivi». Ramanujan faceva riferimento alla seguente uguaglianza: 1729 = 13 + 123 = 93 + 103. Non sappiamo come il matematico l’abbia scoperta, ma noi, al suo posto, avremmo potuto utilizzare la scomposizione della somma di due cubi: x3 + y 3 = (x + y) (x2 - xy + y 2). Sapendo che gli unici fattori di 1729 sono 7, 13, 19 (ovvero: 1729 = 7 $ 13 $ 19), il problema si traduce in: 1729 = x3 + y3 = = (x + y)(x2 - xy + y2) = = 7 $ 13 $ 19. b Srinivasa Ramanujan (al centro) e G.H. Hardy (all’estrema destra), con altri colleghi, al Trinity College, Cambridge. Si tratta di trovare due numeri naturali x e y tali che: (x + y) sia uguale a 7, 13 o 19 e (x 2 - xy + y 2) al prodotto dei due numeri rimanenti. Le possibili scelte di x e y tali che il primo fattore (x + y) sia uguale al numero 7 sono: (6 + 1), (5 + 2), (4 + 3). Nessuna di queste coppie dà come somma di cubi 1729. Passiamo al numero 13. Le possibilità di esprimere il 13 come somma di due numeri naturali sono: (12 + 1), (11 + 2), (10 + 3), (9 + 4), (8 + 5), (7 + 6). Elevando al cubo e sommando i termini, si può vedere che solo per la coppia 12 e 1 la somma dei cubi è 1729. Ecco la prima soluzione. Analogamente si procede per il numero 19, scoprendo, dopo un po’ di calcoli, che 9 e 10 sono la seconda soluzione del problema. Ma Ramanujan ha detto qualcosa in più: 1729 è il più piccolo numero intero esprimibile come somma di due cubi positivi in due modi diversi. Esiste una dimostrazione di questa affermazione, ma è decisamente laboriosa. E probabilmente il giovane matematico non ne era a conoscenza. Era, infatti, praticamente privo di formazione universitaria. Nato in un piccolo villaggio indiano nel 1887 da una famiglia molto povera, aveva dimostrato fin da bambino uno straordinario talento per i numeri ed era arrivato a «intuire» da autodidatta risultati complessi, pur non possedendo il formalismo per dimostrarli. Grazie all’interessamento del matematico Hardy, che riconobbe le sue intrinseche abilità, Ramanujan riuscì a ottenere la laurea all’Università di Cambridge senza dare alcun esame. La scoperta delle proprietà del numero 1729 è solo un esempio delle sue eccezionali capacità di calcolo. Purtroppo morì molto giovane, stroncato dalla tubercolosi a soli 32 anni. Citazioni famose Il numero 1729 compare in diversi episodi della serie televisiva Futurama, ideata da Matt Groening, padre dei Simpson. In un episodio, per esempio, 1729 è il numero della navicella spaziale Nimbus; in un altro, il messaggio di una cartolina natalizia inviata al robot Bender. Un riferimento al numero 1729 è presente anche nel film Proof, dove Anthony Hopkins interpreta la parte di un genio matematico ai limiti della follia. 13 TEORIA CAPITOLO 1. LA DIVISIONE FRA POLINOMI E LA SCOMPOSIZIONE IN FATTORI LABORATORIO DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE CON DERIVE ESERCITAZIONE GUIDATA Con Derive determiniamo la somma delle frazioni algebriche: 3 a+1 e . a2 - a - 2 a 3 - 3a 2 + 2a 3 Per verifica sostituiamo il valore - alla lettera a nelle due frazioni e nella somma, operiamo le sem2 plificazioni e confrontiamo i risultati. • Attiviamo Derive, assegniamo un nome alle due frazioni e le immettiamo nella zona algebrica (figura 1). • Impostiamo ed eseguiamo la loro somma. 3 • Determiniamo i valori della prima frazione e della seconda frazione per a =2 (figura 2). • Operiamo la somma di tali valori. 3 • Nella frazione somma che si trova in #4 sostituiamo - ad a e semplifichiamo, 2 ottenendo il medesimo risultato. b Figura 1 m Figura 2 Nel sito: c Altre esercitazioni Esercitazioni Assegna un nome alle seguenti frazioni algebriche, effettua su di esse le operazioni indicate, svolgi una verifica con una sostituzione numerica scelta da te. Determina quali condizioni devono soddisfare i numeri da sostituire alle lettere affinchŽ le frazioni esistano. 1 a-3 a , . a - 2 a3 - 3a 2 + 2a a) Somma il quadrato della prima con la seconda. b) Sottrai dal cubo della prima il quoziente della seconda per la prima. c) Somma il cubo della prima con la reciproca della seconda. 14 2 k3 - k 2 + k - 1 k3 - 1 k - 2 , 4 , . k k2 - 4 k - 4k2 a) Somma i quozienti della prima per la seconda e della prima per la terza. b) Sottrai al prodotto della prima per la seconda il quadrato della terza. c) Dividi la somma della seconda e della terza per la prima.