? quesito Pillole di La diagnostica per immagini con raggi X o γ (a partire dalla TC) ha effetti avversi cance rogeni e tossici importanti per la popolazio ne? Ci sono misure efficaci per ridurli? buona pratica scheda clinica 71 Fonti. 1) Smith-Bindman R. Radiation do- rischi se associated with common CT examinations and the associated lifetime attributable risk of cancer. Arch Intern Med 2009; 169:2078 // 2) Berrington de Gonzáles A. Projected cancer risk from CT scans performed in the US in 2007. Arch Intern Med 2009; 169:2071. L’uso della tomografia computerizzata (TC) comporta un’esposizione a radiazioni ionizzanti molto maggiore rispetto alla radiologia convenzionale, ed è aumentato a dismisura negli ultimi 20 anni. Tra i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki è dimostrato un maggior rischio di cancro per esposizioni medie di 40 mSv 1, pari a quelle ricevute da alcune singole TC, e i pazienti possono ripetere molte TC nel tempo. La Fonte 1 ha stimato la dose di radiazioni associata con gli 11 più comuni esami TC in 4 enti USA (Tabella 1) e quantificato il rischio di cancro loro attribuibile nell’arco della vita di una persona. Tab. 1 – Dose mediana efficace di radiazione per tipo di esame TC (Fonte 1) Dose efficace a mediana, in mSv * (mediana interquartili) Tipo di TC Capo, routine Collo, routine 2 (2-3) 4 (3-6) 14 (9-20) Torace, routine, senza contrasto 8 (5-11) Torace, routine, con contrasto 8 (5-12) Sospetta embolia polmonare 10 (7-14) Angiografia coronarica 22 (14-24) Addome-pelvi, routine, no contrasto 15 (10-20) Sospetto ictus Addome-pelvi, multifase 31 (21-43) Sospetto aneurisma o dissezione 24 (20-37) * 1 Rx torace = 0,02 mSv; ogni dose si può esprimere in Rx torace equivalenti, vedi 2. ? Risultati. Le dosi di radiazioni variano molto a seconda dell’esame TC. La dose efficacea mediana varia risposta SÌ C I S EDITORE © 2010 CIS Editore © 2010 CIS Editore aprile 2010 da 2 mSv per una TC del capo (eccesso di 1,2 cancri/10.000 donne di 40 anni espobenefici ste) a 31 mSv per una TC multifase dell’addome o della pelvi (eccesso di 20 cancri/10.000 donne di 40 anni). Tra i diversi centri c’è una variazione di 13 volte nelle dosi per lo stesso esame. Le dosi rilevate sono maggiori di quelle che di solito si riportano, perché stimate nella pratica clinica su pazienti e per problemi veri, non in contesti ideali con istruzioni e tecnologie ottimali. Il numero di TC che darà luogo a un cancro dipende da esame, età e sesso del paziente. La stima è che 1 donna su 270 e 1 uomo su 600 che effettuano un’angioTC coronarica a 40 anni svilupperanno un cancro, rispetto a 1/8.100 donne o 1/11.080 uomini con una TC del capo a 40 anni. A 20 anni i rischi sono circa raddoppiati, a 60 anni dimezzati b. La Fonte 2 stima che il 2% dei cancri futuri negli USA sarà dovuto alle TC fatte nel 2007 (escluse quelle negli ultimi 5 anni di vita o dopo una diagnosi di cancro): si tratta di 29.000 cancri, per il 50% mortali c. Contribuiscono anzitutto: TC dell’addome o della pelvi (14.000 cancri), TC del torace e del capo (circa 4.000 ca.) e angioTC toracica (2.700 ca.). Il 30% dei cancri è per TC eseguite fra 35 e 54 anni, il 15% in soggetti <18 anni, i 2/3 riguardano donne. Un rapporto governativo mostra una variabilità di 8 volte tra Stati USA nella prescrizione di TC, non associata a benefici sulla mortalità dove si fanno più esami. Commento I progressi della diagnostica per immagini sono stati spettacolari, ma l’uso indiscriminato di nuove tecnologie può dare un impatto minimo per molti pazienti, deleterio per altri, e troppo costoso per la società. Allarmante aumento dei rischi. Pochi anni fa il primo autore della Fonte 2 pubblicava una stima molte volte inferiore del rischio di cancro attribuibile in 14 paesi a tutta la diagnostica con rX o γ (non solo alle TC!) attuata negli anni 1991-96 (dato USA nella Tabella 2). Sì La dose media effettiva diagnostica con raggi X o γ è ormai mSv/anno negli USA e causerà più del dei tumori in quel paese E prove non conclusive mo strano che i meno studiati effetti tossici (cardiovascolari ecc) su tutti gli organi potrebbero pesare quasi come quelli tumorali Alcuni suggerimenti ai MMG © 2010 CIS Editore S.r.l. Via San Siro 1 – 20149 Milano – Tel. 02 4694542 – Fax 02 48193584 – www.ciseditore.it. DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Berrino. PROGETTO GRAFICO: Barbara Capozzi, Yvonne Cosi. STAMPA: Arti Grafiche Colombo s.r.l., Gessate (MI). REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano n. 111 del 21/02/2006. Sped in abb. post. DL 24/12/2003 n. 353 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 1 - LO/MI - Pubblicazione mensile - ISSN 1828-0366 - Abbonamento annuo € 9,00 - Una copia € 1,20. Regno Unito Polonia Olanda Finlandia USA Svezia Svizzera Repubblica Ceca Canada Norvegia Australia Germania Croazia Giappone Esami rX per anno /1.000 ab. Rischio attribuibile (%)** N. casi** di cancro /anno 489 0,6 700 641 0,6 291 600 0,7 208 704 0,7 50 962 0,9 5.695 568 0,9 162 750 1,0 173 883 1,1 172 892 1,1 784 708 1,2 77 565 1,3 431 1.254 1,5 2.049 903 1,8 169 1.477 3,2 7.587 * Dati di diagnosi di cancro non troncati a 75 anni andrebbero maggiorati di un 20% 4 (almeno). ** Dagli anni novanta percentuali attribuibili e casi di cancro sono aumentati di molte volte 5. Consapevolezza inadeguata. I pazienti non sono consapevoli delle enormi differenze di dosi tra tecniche radiografiche, e pochi medici conoscono le dosi di esami che pure prescrivono, o eseguono. Un’indagine in un dipartimento d’emergenza 6 su 85 medici di PS e radiologi ha mostrato che solo un professionista su 4 aveva un’idea accurata della dose di una TC: il 5161% la riteneva di poco superiore a una Rx torace o addirittura inferiore! Lo stesso pensava il 93% dei pazienti (Tabella 3), che inoltre recepiscono ancor meno informazioni delle poche che i medici dichiarano. Una simile iniziativa con 130 medici ospedalieri del Regno Unito 7 mostra che la dose effettiva è sottostimata in media di 6 volte, e che solo il 3% dei medici ha un’idea accurata delle dosi. Tab. 3 – Risposta “Sì” di radiologi e medici di PS e pazienti a un questionario sulle dosi e rischi delle TC 6 Domanda Il paziente è informato su rischi e benefici prima di fare una TC? Il paziente è informato sulla dose di radiazioni? Il rischio di cancro nel corso della vita è aumentato da una TC? Radiologi Medici di PS Pazienti 15% 22% 7% 5% 9% 1% 47% 9% 3% Il rischio di cancro non è tutto. Il cancro è solo parte del rischio da uso medico di radiazioni, che è anche una causa importante di infertilità, teratogenesi e minor sviluppo mentale 5, senza contare il rischio cardiovascolare di dosi relativamente basse, che nei sopravvissuti alla bomba A ha contribuito all’eccesso radiogeno di mortalità in misura quasi pari al rischio oncogeno 8, con una relazione lineare dose-risposta, riscontrabile anche con la somma di dosi frazionate. © 2010 CIS Editore Paese © 2010 CIS Editore Tab. 2 – Esami diagnostici con rX o γ/1.000 abitanti, % cumulativa attribuibile di rischio di cancro entro 75 anni* e n. di casi di cancro/anno in 14 paesi 4 (anni 1991-96**) Alcuni suggerimenti Le LG europee 9 e italiane 10 sulla diagnostica per immagini e le leggi vigenti chiedono di “ridurre il numero di esami inappropriati... che non aggiungono valore al sospetto diagnostico, né lo correggono; non sono utili a modificare la gestione clinica del paziente” 10. MMG e specialisti possono attuare un’efficiente prevenzione primaria con tre semplici atti: evitare esami ionizzanti non clinicamente giustificati d... Ricordare sempre l’aforisma di Cochrane, padre dell’EBM: “Prima di prescrivere (o fare) un esame, decidete cosa fareste se: a) fosse positivo, oppure b) negativo. Se la risposta è la stessa, non fate l’esame” sostituirli dovunque possibile con esami non-ionizzanti ugualmente informativi (es. RMN, ultrasuoni) qualunque esame si prescriva, conoscere sempre dosi e rischi corrispondenti e, se la scelta non è obbligata, coinvolgere il paziente nella decisione, informandolo in modo esauriente dei benefici attesi e dei possibili rischi 2. E per chi opera in radiologia, conoscere e ottimizzare le dosi degli esami davvero necessari. Dott. Eugenio Picano Dott. Alberto Donzelli Direttore Istituto Fisiologia Clinica CNR, Pisa Direttore Servizio Educazione Appropriatezza ed EBM – ASL MI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Preston DL et al. Health Phys 2003; 85:43, e Radiat Res 2007; 168:1. Picano E, Donzelli A. Pillola di ES 56. CIS editore, aprile 2010. FDA. ...reduce unnecessary radiation... from medical imaging. 02-2010. Berrington de Gonzáles A et al. Lancet 2004; 363:345. Picano E. Lancet 2004; 363:1909. Lee CI et al. Diagnostic CT scans: ...patient, physician, and radiologist awareness of radiation dose and possible risks. RSNA 2004, 231:393. 7. Shiralkar S et al. Doctor’s knowledge of radiation... BMJ 2003; 327:371. 8. Little MP et al. A model of CV disease... for the effect of fractionated lowdose ionizing radiation exposure. PLoS Comp Biol 2009; 5:e1000539. 9. European Commission. Radiation protection 118: referral LG for imaging. 2001. http://ec.europa.eu/energy/nuclear/radioprotection/publication/ doc/118_update_en.pdf. 10. Bonomo L. Agenzia Ser. San. Regionali. Diagnostica per immagini. LG, 2008. http://www.sirm.org/it/linee-guida. (a) La dose efficace o “dose” (in mSv) quantifica il rischio. È la quantità di irradiazione di tutto il corpo che darebbe un rischio biologico equivalente a quello di irradiare la sola parte interessata da una specifica procedura medica. (b) Il rischio a 80 anni è la metà che a 50 (dato italiano). (c) La dose diagnostica medica (3 mSv in USA nel 2006) è data da: 50% TC, 25% medicina nucleare, 14% fluoroscopia interventista, 11% radiologia convenzionale con rX 3. (d) Oltre a evidenti motivi di etica medica, si ricorda che il DL.vo 187 del 26-5-2000 stabilisce sanzioni pecuniarie e penali per chi prescrive ed esegue esami con rX o γ senza adeguata giustificazione.