Rassegna Stampa
Giovedì 28 novembre 2013
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Rassegna del 28 novembre 2013
ASL BRESCIA
Il Giornale Di Brescia
15
HIV: SETTANTA CASI IN SEI MESI BRESCIA AL TERZO POSTO IN ITALIA
Anna Della Moretta
1
Bresciaoggi
1, 8
LA GIORNATA MONDIALE AIDS, COSÌ ANCHE BRESCIA RESTA IN PRIMA LINEA
Angela Dessì
4
GIORNATA MONDIALE A BRESCIA
Hiv: settanta casi in sei mesi
Brescia al terzo posto in Italia
Per incidenza di casi di Aids dall'inizio dell'epidemia, dopo
Milano e Roma. I sieropositivi in cura agli Infettivi sono 3.600
• L'Aids e le malattie sessualmente trasmesse riguardano tutti quanti. Per questo,
la Giornata mondiale contro
l'Aids che si celebra, come da
tradizione, il primo dicembre, è occasione per riflettere
su un'evidenza: l'infezione
da Hivnon è più solo prerogativa di alcune categorie «a rischio», come al suo esordio
negli anni Ottanta, ma può interessare chiunque. Anche in
età non più giovane. E se la
prevenzione rimane l'arma
per eccellenza, la diagnosi
precoce garantisce, altresì,
un'aspettativa di vita sovrapponibile a quella di chi non
ha l'infezione.
Un esempio: nel 1987 un
bambino nato da una donna
sieropositiva aveva il 30% di
probabilità di essere, a sua
volta, sieropositivo. Malapercentuale di rimanere orfano
era altissima, quasi pari a
100, perché per la madre non
c'erano cure.
Oggi le probabilità di nascere
sieropositivo sono ridotte al
2% e quelle di rimanere orfano di madre a causa dell'infezione sono praticamente annullate.
Passi da gigante. Compiuti
grazie alla ricerca, alla cura,
alla prevenzione. Compiuti
da istituzioni importanti nel
garantire e tutelare la salute
di ciascuno di noi, quali Asl
(presente il direttore genera-
le Carmelo Scarcella), Ospedale Civile (il commissario
straordinario Ezio Belleri e il
direttore di Malattie Infettive
1, Alfredo Scalzini) e Università (direttore di Malattie infettive 2, Francesco Castelli)
che, nella condivisa filosofia
della «salute in Comune», si
sono incontrate in Loggia
(presente il sindaco Emilio
Del Bono e Donatella Albini,
delegata alla Sanità del Comune) per presentare le iniziative di informazione che si
svolgeranno il primo dicembre nell'ambulatorio dell'Asl
e al Civile.
I dati - riportati nella tabella a
fianco - giustificano una mobilitazione generale. Perché,
se è vero che la terapia antiretro virale riduce la carica virale dell'Hiv, è altrettanto vero
che Brescia e provincia rimangono salde al terzo posto, dopo Milano e Roma,
con 2528 casi di Aids conclamato dall'inizio dell'epidemia.
Ora, la malattia conclamata
non è più così frequente, ma
continuano ad essere tali i casi di infezione: nel solo 2012,
in Italia sono state 3.800, di
cui mille in Lombardia e cento sono state segnalate
dall'Ospedale Civile in cittadini bresciani. Nei primi sei mesi del 2013, i nuovi sieropositivi bresciani sono stati settanta. Da qui deriva l'impegno
ASL BRESCIA
quotidiano delle due Unità
operative che, insieme, seguono oltre 3600 pazienti, di
cui 3500 in terapia antivirale
«con un impegno di diagnosi
e di cura che si è sempre mantenuto ai massimi livelli fin
dall'inizio della patologia» ha
ricordato Ezio Belleri.
Molti pazienti giungono al Civile dopo essere stati «intercettati» all'ambulatorio Malattie sessualmente trasmesse dell'Asl in viale Piave 40.
Dal 2009 ad oggi ha accolto
6.206 persone. Molte hanno
bisogno sono di parlare. Altre, di «affidarsi» a specialisti
che forniscono informazioni
sull'Aids, ma anche sulle molte alte malattie che si trasmettono sessualmente. Altre, ancora, decidono di sottoporsi
a test sierologici con la massima garanzia della riservatezza dei dati. Le diagnosi di sieropositività, dal 2009 ad oggi,
sono state 96.
«Un numero inferiore ad altre patologie diagnosticate,
ma che racchiude in se un elevatissimo rischio di contaminazione, anche perché il nostro è conosciuto come "ambulatorio del disagio" proprio perché le persone che lo
frequentano non seguono, almeno nella fase iniziale, i con sueti percorsi che portano alla diagnosi» ha spiegato Scarcella.
Anna Della Moretta
Pag. 1
La differenza tra sieropositività e Aids
Chi contrare il virus non è malato di Aids e, se curato bene, non lo diventa mai
Hiv e Aids non sono la stessa cosa: le persone che contraggono il virus Hiv ( diventando sieropositive) non sono malate di
Aids, anche se possono diventarlo e, salvo casi rarissimi, lo diventano in assenza
di cure adeguate.
Lo stato di sieropositività può rimanere
tale, senza sintomi né manifestazioni di
alcun tipo, per molti anni. Questo è il motivo per cui numerosissimi uomini e donne sono sieropositivi senza saperlo e pertanto inconsapevolmente diffondono
l'infezione. Si ritiene, infatti, che oltre il
25% delle persone infette non sappia di
esserlo.
Ne prendono coscienza nel corso di accertamenti casuali o in seguito a malattie infettive più o meno comuni, favorite
dall'indebolimento del sistema immunitario. Se viene opportunamente curato
coni farmaci antiretrovirali nella formulazione più adatta a ciascun individuo, e
seguito regolarmente nel tempo, un sie-
ropositivo vive in buona salute molto a
lungo (ci sono portatori del virus da
20-25 anni). Continuerà comunque sempre ad essere portatore e, quindi, potenziale fonte di contagio e diffusione del virus. Anche se è stato ormai dimostrato in
vari studi scientifici che le persone consapevoli di essere infette, grazie alla terapia diventano poco o nulla contagiose
(la diffusività del virus è ridotta nel 95%
dei casi in terapia) e interrompono, quindi, la catena di trasmissione.
Solo quando l'infezione da virus Hiv determina la comparsa di gravi malattie infettive dette «opportunistiche» o
«Hiv-correlate», la persona viene considerata malata di Aids. Per il futuro, se il
vaccino terapeutico continua ad essere
una speranza, sono sempre più disponibili farmaci efficaci e ben tollerati che,
spesso, richiedono una sola dose giornaliera.
LA STATISTICA
Aids dall'inizio dell'epidemia
ASL BRESCIA
Pag. 2
Il
AL CIVILE
ASL DI BRESCIA
Domenica
Open Day
per prevenire
Apertura
straordinaria
viale Piave 40
• L'Ospedale Civile
aderisce alla Giornata
mondiale contro l'Aids
con un «open day» per la
prevenzione dell'Aids
domenica primo
dicembre dalle 10 alle 12.
In Aula Montini (ingresso
dal Satellite) i medici
specialisti della prima e
seconda Unità operativa
Malattie infettive saranno
disponibili per chiarire
dubbi ed anche per
colloqui individuali, che
verranno condotti
garantendo la massima
riservatezza delle
persone.
L'iniziativa è promossa
dall'Azienda ospedaliera
Spedali Civili di Brescia e
dairAmministr azione
comunale.
La Giornata mondiale
contro l'Aids è dedicata
alla conoscenza
dell'epidemia mondiale
che, dal 1981, ha ucciso
oltre 25 milioni di
persone.
• Domenica primo
dicembre l'Asl di Brescia
sarà impegnata in
un'apertura straordinaria
dalle 9 alle 12
dell'ambulatorio Malattie
trasmesse sessualmente
in viale Piave 40. Nel
pomeriggio, l'Unità
mobile dell'Asl sarà
presente in corso
Zanardelli dalle 16 alle 19.
Il Centro di viale Piave 40
è aperto al pubblico dalle
8.30 alle 12 dal lunedi al
giovedì; il venerdì dalle
8.30 alle 10.30. È stato
recentemente creato uno
spazio ambulatoriale il
mercoledì dalle 16.30 alle
19.30.
In ambulatorio vengono
fornite informazioni
sull'infezione da Hiv e
altre infezioni
sessualmente trasmesse,
con la possibilità di
sottoporsi a test
sierologici. L'accesso è
diretto e le prestazioni
gratuite.
INCONTRO STAMPA
DAL COMUNE
Le iniziative bresciane contro l'Aids
sono state presentate dal sindaco
Emilio Del Bono, dal direttore generale Asl, Carmelo Scarcella, dal commissario straordinario del Civile,
Ezio Belleri e dai direttori delle Malattie infettive, Francesco Castelli e Alfredo Scalzini.
Del Bono, affiancato daDonatella Albini, delegata dal Comune per la sanità:
«È sempre più importante comunicare
al cittadino con una voce comune la
concretezza di quello che si fa. Il Civile
è un'eccellenza che ha bisogno di coinvolgere tutti perché la salute deve essere appannaggio della comunità».
CIVILE E ASL BRESCIA
«L'azienda ospedaliera è impegnata
sul fronte alla lotta dell'Aids e nella
cura dell'Hiv fin dall'inizio dell'epidemia» ha detto Belleri. L'Asl, con
l'ambulatorio e l'unità mobile, garantisce interventi di prevenzione,
educazione, diagnosi e cura per infezioni sessualmente trasmesse».
ASL BRESCIA
Pag. 3
LA GIORNATA MONDIALE
Aids, così anche Brescia
resta in prima linea oPAG8
LA GIORNATA MONDIALE. Domenica in tutto il mondo iniziative per tenere alta la guardia sulla diffusione della malattia e per capire che «l'emergenza non è finita»
Brescia terza in Italia per contagio da Hiv
Oltre cento nuovi casi segnalati
lo scorso anno agli Spedali Civili
Settanta nei primi sei mesi 2013
I contagiati? Tra i 30 e 50 anni
Angela Dessi
Il virus dell'Hiv cambia platea
e strumenti di trasmissione
ma non arresta la sua corsa:
per combatterlo è necessario
non abbassare la guardia e
continuare ad insistere su prevenzione e diagnosi precoce
«in un'ottica - dice il sindaco
Emilio Del Bono - di sinergia e
collaborazione tra le istituzioni del territorio».
E' forte e chiaro il messaggio
che si leva da Palazzo Loggia
in occasione della presentazione della Giornata Mondiale
contro l'Aids di domenica
prossima, una ventiquattrore
di informazione e sensibilizzazione che ancora una volta mira a far comprendere che l'emergenza non è finita. Si, perché di Aids ci si ammala ancora. Anche in Italia. E anche a
Brescia.
Il sindaco Del Bono
ha sottolineato
che nella lotta
alla malattia
serve sinergia
tra le istituzioni
I dati parlano chiaro. Nel corso del 2012 solo nel nostro Paese sono state segnalate oltre
3800 nuove infezioni da Hiv,
di cui un migliaio nella sola
Lombardia. Il territorio bresciano, poi, pare essere particolarmente colpito: oltre a collocarsi al 3° posto (seconda solo a Milano e Roma) nella classifica delle province con la
massima incidenza di casi di
Aids conclamato (2528 dall'inizio dell'epidemia) continua
ad "arruolare" nuove infezioni, con oltre 100 casi segnalati
dagli Spedali Civili nel 2012 ed
altri 70 nei primi 6 mesi del
2013. Ma non è tutto. Il virus
dell'Hiv si sposa sempre più
spesso con altre infezioni trasmesse sessualmente e rende
ancora più urgente il ricorso a
una pratica informativa e preventiva a 360 gradi. La prova?
Solo presso l'Ambulatorio delle Malattie Trasmesse Sessualmente dell'Asl di Brescia sono
transitati, tra il gennaio 2009
O XI O C L L C 1 1 1 U 1 C J1/V_/X<J, UCL1
\J£j\JKt
pazienti (per il 70% italiani e
perii 68% uomini) e sono stati
effettuati ben 8661 prelievi
per vagliare essenzialmente la
presenza del virus dell'Hiv.
Male patologie individuate sono state molte di più: oltre a
96 casi di infezione da Hiv, infatti, le analisi hanno eviden-
ASL BRESCIA
ziato 430 casi di condilomi,
279 di sifilide, 260 di uretriti
non monococciche e 239 casi
dibalanopostiti, per citarne alcune. Numeri che però «non
devono far pensare ad una infezione da Hiv in fase recessiva» tuona il direttore generale
dell'Asl Carmelo Scarcella che
sottolinea al contrario come il
rischio di contagio sia ancora
molto evidente.
«SE UNA VOLTA ad ammalarsi
erano soprattutto giovani
omosessuali o tossicodipendenti, ora la malattia si trasmette essenzialmente per via
sessuale, e non di rado tra eterosessuali» precisail direttore
della 2° Unità Operativa di Malattie Infettive del Civile Francesco Castelli che evidenziando come anche l'età dei contagiati sia cambiata (la platea
spazia tra i 30 e i 50 anni) punta l'accento sui rischi connessi
all'inconsapevolezza. La diagnosi precoce è «l'unico modo
per garantire al soggetto infetto una vita quasi normale».
Dei 3500 pazienti che gli Spedali Civili seguono con terapia
antivirale, infatti, addirittura
il 92,5% sarebbe senza carica
virale nel sangue: una testimonianza - per il direttore della 1
U.O. di Malattie Infettive del
Civile Alfredo Scalzini - di come la diagnosi precoce e la
scrupolosa osservanza dei protocolli clinici «permettano oggi ad una persona infetta di vivere una esistenza praticamente normale». «In 30 anni
sono stati fatti passi enormi
ma è necessario non allentare
la tensione muovendosi in
Pag. 4
un'ottica di grande unità tra le
istituzioni» conclude il commissario straordinario degli
Spedali Civili Ezio Belleri che
sposa a pieno la filosofia di
«cura della cittadinanza» palesata dal sindaco Del Bono e
dal delegato alla Sanità Donatella Albini.»
© RIPRODUZIONE RBERVATA
IL PROGRAMMA. L'occasione per raccogliere tutte le informazioni sul virus e cancellare dubbi
Aids, test gratuiti in Centro
e all'ambulatorio di viale Piave
Nel pomeriggio di domenica, poi, l'unità mobile dell'Asl
sarà presente in corso Zanardelli (in prossimità dell'edicola) dalle ore 16 alle ore 19 : e qui
un medico, un infermiere e
una assistente sanitaria daranno informazioni, sarà distribuito materiale informativo e si
prowederà a invitare le persone contattate ad accedere all'ambulatorio MTS del nosocomio cittadino. Materiale informativo multilingue, inoltre, sarà distribuito capillarmente
nelle farmacie, nelle Case di cura, nei consultori pubblici e
Da sinistra Belleri, Scarcella, Del Bono, Castelli, Scalzini e Albini FOTOLI VE privati così come nei Sert, nelle associazioni e negli ambulamazioni, anche attraverso col- tori di medicina generale, a teAl Satellite open day
loqui individuali svolti in for- stimonianza di una attenziocon i medici specialisti
ma privata. L'Ambulatorio del- ne che non deve mai venir meL'unità mobile dell'Asl
le Malattie Trasmesse Sessual- no.
mente dell'Asl di Brescia di viasarà in corso Zanardelli
In occasione della Giornata le Piave 40, invece, sarà impe- PER CELEBRARE la Giornata
Mondiale contro l'Aids che si gnato in una apertura straordi- Mondiale contro l'Aids, inolcelebra domenica prossima in naria dalle 9 alle 12.
tre, l'amministrazione comututto il mondo, la nostra città
nale di Brescia ha predisposto
apre le porte a molteplici ini- QUI SARANNO presenti medici, che tutte le luci di Palazzo Logziative di sensibilizzazione e infermieri ed una assistente gia siano dipinte di rosso, il coinformazione per la cittadi- sanitaria che forniranno infor- lore del fiocco che da sempre e
nanza, «conio sguardo punta- mazioni sull'infezione da Hiv ovunque contraddistingue la
to sulla centralità delle malat- e altre infezioni sessualmente lotta a questa terribile malattie sessualmente trasmissibi- trasmissibili, anche con la pos- tia. «Oggi più che mai è necesli» spiega il consigliere comu- sibilità di sottoporsi ai test sie- sario dare al cittadino un senale con delega alla Sanità, Do- rologici. Verrà inoltre proietta- gnale di concretezza mostrannatella Albini.
ta una case history sulle imma- do il volto unico delle istituzioPer domenica 1 dicembre gli gini di alcune campagne infor- ni» conclude il primo cittadiSpedali Civili organizzano un mative nazionali ed interna- no Emilio Del Bono.
open day che dalle ore 10 alle zionali riguardanti l'infezione
Il sindaco di Brescia indiviore 12: presso l'Aula Montini da Hiv realizzata nell'ambito dua proprio nella giornata deldell'Ospedale (lato Satellite), del progetto di revisione della la lotta all'Aids il primo tasselinfatti, saranno disponibili i rete degli ambulatori delle Ma- lo di una più ampio percorso
medici specialistici dell'azien- lattie Sessualmente Trasmissi- di collaborazione nel quale la
da ospedaliera che chiariran- bili per l'ottimizzazione dell'of- stessa amministrazione punno dubbi e forniranno infor- ferta del test Hiv.
terà a farsi «strumento» della
ASL BRESCIA
Pag. 5
politica di prevenzione e cura
che da sempre le istituzioni sanitarie locali portano avanti
nel Bresciano. «A.DES.
Materiale
informativo
sarà distribuito
nelle farmacie,
nelle case di cura
e nei consultori
L'iniziativa
Banchetti
e opuscoli
con ['Arcigay
Anche il comitato territoriale
Arcigay Orlando partecipa
attivamente alla Giornata
mondiale contro l'Aids e
organizza una serie di iniziative
finalizzate alla conoscenza
delle malattie a trasmissione
sessuale e alla diffusione delle
pratiche di prevenzione.
ARCIGAY realizzerà alcuni
banchetti per distribuire
opuscoli informativi realizzati
con l'Asl. Sabato, dalle 24 alle 2
del mattino, i volontari saranno
presso la discoteca "Trap" di via
Castagna a Brescia, mentre
domenica 1 dicembre li si potrà
trovare, dalle 14,30 alle 19,30,
sul piazzale del Centro
commerciale Freccia Rossa e
dalle 20,30 alle 24al bar Living
Room di via Ferri.» A.DES.
ASL BRESCIA
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