LA REGOLA DELL’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE L’esperienza evangelica di Francesco e dei suoi compagni, fa subito scuola e diventa esperienza di vita ricercata non solo dai frati e da coloro che subito formeranno il Secondo Ordine, ma anche da tanti cristiani, chierici e laici, uomini e donne. Quanti ascoltano ed osservano Francesco ed i suoi, non soltanto accettano il suo messaggio di pace e di perdono, ma chiedono di far parte del suo Ordine, e non potendo, perche legati da altri legami civili o sacri, chiedono una norma di vita somigliante a quella dei frati, ma adatta a chi deve restare a vivere nel mondo e nello stesso tempo attratti da una vita da penitenti nel mondo. La perfetta consonanza tra l’esempio di Francesco e dei suoi frati, e che è riscontrabile nel Secondo Ordine, lo troviamo anche nella terza famiglia. E’ lo stesso impegno di vita penitente secondo il Vangelo, attuata soprattutto mediante la povertà, mediante l’umiltà, non solo nelle vesti ma in tutto, che dispone alla collaborazione totale e sincera ed all’aiuto reciproco, mediante una vita fraterna che è dialogo di programmazione e preghiera, mediante la fedeltà alla Chiesa. Dai documenti biografici risulta quindi che Francesco, accanto all’Ordine dei Minori e delle Povere Dame, ne istituì un altro e dette anche una Regola per i laici penitenti che assunsero proprio il nome di “Ordine dei Fratelli della Penitenza”. La prima forma di vita che Francesco consegnò ai Penitenti è individuabile nella “Lettera ai Fedeli” ed in particolare alla prima recensione che imposta nel suo lato spirituale la vita dei Penitenti. Per la parte pratica Francesco consegnò nel 1221 ai penitenti francescani il “Memoriale propositi fratum et sororum de poenitentia”. Il 18 agosto 1289, papa Nicolò IV, prepara una vera Regola per i penitenti che la chiama: Regola dei Fratelli e delle Sorelle dell’Ordine dei Frati della Penitenza, che approva con la bolla “Supra Montem”. Tale regola, che si rifà al Memoriale Propositi, contiene un programma di vita evangelica che si concretizza con un programma di conversione continuo centrato sui principi di umiltà nelle vesti, astinenze, digiuni preghiera perseverante, frequente accostamento ai sacramenti, vita vissuta nella pace e nella giustizia. Da allora i Terziari Francescani, come saranno chiamati più tardi, inizieranno ad ispirare la loro esperienza francescana e cristiana secondo la nuova Regola. Dopo alcuni secoli, con un quadro civile, politico e religioso assolutamente diverso, la Chiesa individua nelle forze francescane laicali, un forte appoggio per un’azione sociale cristiana ed a un rinnovamento della vita della fede. Allora Leone XIII prese l’iniziativa di rinnovare l’antica Regola attingendo allo spirito delle origini per orientare l’azione francescana laicale. Consegnò quindi il 30 maggio 1883 la Costituzione Apostolica “ Misericors Dei Filius” e la nuova Regola. Le mutate condizioni dei tempi e gli incoraggiamenti dati in proposito dal Concilio Vaticano II, resero necessaria una nuova Regola che comportasse una rinnovata mentalità e trasformasse l’Ordine Francescano Secolare in una vera fraternità di vita evangelica. Allora, papa Paolo VI, grande amante dell’Ofs, ci fa dono della Regola consegnata con la lettera apostolica “Seraphicum Patriarca” del 24 giugno 1978. Questa Regola, in vigore ancora oggi, si ispira alla tradizione e spiritualità evangelica che Francesco, con il suo carisma, ha determinato nella Chiesa e che la Chiesa ha riconosciuto come autentica via e vita evangelica, e si esprime con alcune note particolari teologiche, di fede e di vita pratica, che la lettura meditata del testo, illuminerà gradatamente. La Regola quindi è data ai fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare, che vivono nel mondo francescanamente assumendo tutti gli impegni di cristiani laici e rispondendo alle attese della Chiesa per continuare l’opera di restaurazione iniziata da Francesco e che rimane la missione originaria di Francesco e della sua famiglia.