Rassegna stampa Il teatro ricerca un “Prototipo” di Nicola Pasqualicchio (“L’Arena”, 9 ottobre 1999) «(…) Motus ripropone un’opera nata proprio nella Stazione Frigorifera qualche anno fa, L’occhio Belva, immagini belle e inquietanti di un universo “purgatoriale” la cui liturgia è scandita dal ritmo dondolante di massi pendenti dal soffitto e di misteriose donne in altalena, mentre cupi fragori si alternano a musiche corali e le luci pulsano sulle pareti metalliche dell’enorme spazio del “cellone”, del quale lo spettacolo sfrutta sapientemente la profondità e le fughe prospettiche. Qui l’azione degli attori passa dalla gestualità lenta e ritualizzata di quello che sembra un misterioso ordine monastico di penitenti a movimenti più dinamici e ginnici, fino a una tensione fisica che si avvicina alla violenza. Ma la vera violenza pare piuttosto quella “fredda” di una telecamera, che di tanto in tanto sottopone gli attori allo sguardo paralizzante del suo “occhio belva”».