VITA DI SAN FRANCESCO Nato ad Assisi nel 1181 (o 1182), figlio di un ricco mercante di stoffe, Francesco, giovane brillante e allegro, ambisce alla gloria militare. Appena diciottenne, partecipa alla guerra contro Perugia durante la quale cade prigioniero. Rientrato in Assisi dopo un anno di carcere, si ammala e vive un tempo di solitudine e riflessione che genera in lui un cambiamento interiore. Tre incontri segnano la sua conversione: i lebbrosi, ai quali offre affettuosa e premurosa cura; il crocifisso di san Damiano che parla al suo cuore. “Francesco va’, ripara la mia casa…”; il Vangelo che diventerà la sua Forma di Vita. Rifiutato dal padre, per due anni Francesco conduce vita eremitica ricostruendo chiese, finché nella chiesetta di santa Maria degli Angeli, durante la Messa, scopre la sua vocazione: annunciare agli uomini la Buona Novella, nella povertà e nella gioia. Ben presto altri giovani di Assisi, attirati dal suo modo di vivere, si uniscono a lui: nasce la prima fraternità dei “Frati minori”. Itineranti, poveri e lieti, i frati, che hanno come Regola il Vangelo, portano ovunque passano un soffio di pace, di riconciliazione e di lode. Nell’agosto 1224 si ritira un’ultima volta nell’austera solitudine della Verna dove, arso di amore per Cristo crocifisso, riceve le stimmate della passione. Due anni dopo, il 3 ottobre 1226, il Poverello apre il suo cuore a “sora nostra morte corporale” e compie il suo beato transito al cielo. Francesco ci ha lasciato diversi scritti, Regole ed Esortazioni, Testamenti, Lettere e alcune Preghiere, che ci consegnano la sua esperienza spirituale.