Progetto-Carcere Per ”l’uomo con il futuro di dietro” Questa storia inizia con dei vuoti di significato sogni tremendi o peggio ancora assenza di sogni ecco questa storia inizia con l’assenza l’onnipresente sentimento dell’assenza di qualcosa di essenziale e giustificante con la paurosa sensazione di abitare il nulla o di muovere da lì. Questa storia inizia a Doolin Repubblica d’Irlanda su quel tratto di scogliera da cui mi affacciai il primo giorno di Agosto di dieci anni fa proprio sopra l’oceano proprio in faccia all’America, si fa per dire... E che cos’era la mia di faccia nel vuoto di quei.. duecento? centocinquanta metri di volo ripido e infinito io orizzontale e sporgersi il più e il meno possibile volere un brivido assoluto e non staccarsi dalla roccia gli occhi sul blu più denso e schiumato e sospensione continua di gocce e iridescenze a stupire... Era come rinvenire il senso del labile e dell’eterno. Era come uno scontro. Da una parte quella cosa enorme che è la vita dall’altra quella balorda del tutto casuale dell’essere vivi. "L'uomo col futuro di dietro" è proprio una metafora dell’uomo in carcere o meglio di come egli vive la sua realtà e la sua vita, oltre che il titolo di una canzone di Casale. Perché proprio Giulio Casale? Per prima cosa precisiamo che è lui che si offre volontariamente di entrare e confrontarsi con una realtà a lui sconosciuta…non è poco. E poi perché è uno che ha qualcosa da dire, con coraggio, delicatezza e un grande amore per la bellezza e unicità dell’umanità. Giulio è “uno che cerca”, che scava senza pietà e pudore dentro se stesso, che cerca un rapporto autentico, che ci mette il cuore nelle cose che fa. In carcere c’è necessità di persone così oneste verso sé stesse, c’è bisogno di messaggi veri perché vissuti sulla propria pelle, dentro le ossa tanto da riuscire a trasformare il dolore della vita in un messaggio comunque positivo, per dividere insieme momenti di umanità e di bellezza musicale. Possiamo dire che è uno che ha una coscienza “in fondo al blu”, come canta lui, tanto da non volere avere un “futuro di dietro” e “vivacchiare” anestetizzato da un concerto all’altro1. Il suo intervento di canzoni-spettacolo è un momento di riflessione su grandi temi sociali, in particolare sui falsi bisogni che ci induce questo progresso allontanandoci sempre pi dalla dimensione dell’incontro con noi stessi e con l’altro. La sua canzone “Sbarre sui denti” è un momento di riflessione forte sulla legislazione e su come noi siamo in rapporto alla legge stessa. Ma in fondo canta una celebrazione estetica al vivere e al senso della vita. Le sue canzoni offrono la speranza di avere un futuro possibile, comunque da vivere con il cuore, con tutto te stesso, da vivere come un uomo, da soffrire come un uomo, da “amare come un animale”. Organizzare un evento di questa qualità all’interno di un carcere vuol dire anche stimolare processi di riflessione che possono portare i cittadini reclusi a riflettere sul loro atteggiamento nei confronti delle istituzioni, con le quali spesso il rapporto è di totale sfiducia o comunque altamente conflittuale. La musica è il mezzo primario di espressione dell’uomo e il suo ascolto intimo costituisce un contributo essenziale nell’educazione dell’individuo e nelle sue relazioni. Attraverso l’uso della comunicazione analogica, cioè universale quale è la musica, è possibile sviluppare un nuovo approccio alla conoscenza del mondo esterno e di se stessi, alla scoperta delle emozioni comuni “malgrado” le diverse culture. È un momento di condivisione, perché le ragioni del sentimento e del cuore non hanno confini e storia2. Come dicono i detenuti stessi la musica consente la distrazione dalla realtà, fa rilassare; offre un luogo sicuro dove potersi ripiegare su sé stessi e …iniziare a pensare. Una canzone, una frase, possono far 1 Le parole virgolettate sono titoli delle sue canzoni. La più antica classificazione degli stati emotivi generati dalla musica viene dall’India dove si descrivono i nava rasa, cioè i nove sentimenti che la musica può provocare. 2 venire in mente situazioni passate, produrre emozioni, fino a materializzare persone lontane, farle sentire accanto a sé. L’ascolto musicale potenzialmente realizza dunque un duplice percorso: verso l’interiorità, a risposta dei bisogni di identità della persona, e verso il mondo degli uomini, in quanto è testimonianza del ‘sentire’ sociale, che fa riconoscere l’uomo nel più ampio tessuto dell’‘umanità’. Per queste ragioni la proposta di un concerto-spettacolo in carcere diventa un’opportunità per i detenuti per intraprendere percorsi di crescita e maturazione, sperimentando modalità di relazione diverse, più immediate e più legate ai sentimenti. E l’ascolto della musica altro non è che un esercizio basilare, dal punto di vista pedagogico: è essere pronti ad ascoltare l'Altro, passando attraverso la ricerca dell'ascolto di sé. Programma Concerto di Giulio Casale presso la Casa Circondariale di Rovigo. Il concerto si terrà nel mese di settembre in data da concordarsi con il Direttore del carcere. Dopo il concerto si prevede un momento di scambio-incontro con gli ascoltatori. Si precisa che il cantautore interviene a titolo volontario e gratuito. Chi è Giulio Casale Biografia autorizzata Nasce a Treviso da famiglia milanese nel 1971. Maturità classica nel '90, poi studente di filosofia teoretica a Venezia. Nel '91 lascia una carriera da giocatore di basket (ha giocato con la Benetton) e fonda gli Estra, gruppo con il quale in quattro anni, con due autoproduzioni, s'impone all'attenzione di critica e pubblico grazie alla propria ricerca poetica in ambito canzone e alle sue doti istrioniche sul palcoscenico. Gli Estra vincono nel '94 Rock Targato Italia e di lì a poco firmano il loro primo contratto discografico con la CGD - Warner Music. Metamorfosi, pubblicato nel '96, è il primo disco ufficiale degli Estra, cui segue subito pochi mesi dopo nel '97 Alterazioni: le tournèe che accompagnano le uscite dei dischi ribadiscono i punti di forza di Giulio Casale ovvero tensione interpretativa dal vivo, lirismo e simbolismo in testi dolorosi e introspettivi ma che parlano anche del vivere quotidiano. Da questo momento in poi sarà definito poeta-rock. Le apparizioni in numerosi festival e la memorabile esibizione al concerto del 1° maggio a Roma, davanti a 600.000 persone in diretta Rai, consentono di portare la musica e le parole del suo gruppo a un pubblico sempre più vasto. Canzoni come L'uomo coi tagli, Intimo, Passami da dentro, Non canto, Miele, Risveglio, Cattolico, Hanabel, Preghiera, Nessuno, Puoi distruggere, sono entrate già nei cuori di molti giovani e gli Estra diventano tra i portavoce del nuovo rock d'autore. Con Nordest Cowboys pubblicato nel '99 il cerchio quadra: miscelando classicità e urgenze comunicative gli Estra danno alla luce un disco di grande fascino co-prodotto con l'americano Jim Wilson , in cui, con musiche ora solenni ora più rarefatte, si denunciano le incongruenze e le storture che stanno dietro al miracolo economico della parte d'Italia che li ha visti crescere (dove il Nord-Est diventa specchio del mondo cosidetto civile). E' considerato tra gli album rock più importanti del '99, secondo molti referendum di fine anno, grazie a canzoni come Signor Jones, Nordest Cowboy, Vieni, Soffochi?, Diversa e perversa, Che vi piaccia o no... tra gli ospiti dell'album c'è da segnalare Vinicio Capossela che con la sua voce va ad impreziosire la title-track e ancora Paolo Benvegnù e Michela Manfroi degli Scisma. Nel frattempo Giulio Casale collabora con Giancarlo Susanna ad un libro su Tim e Jeff Buckley: si occupa della traduzione di tutte le canzoni di Jeff rivelando definitivamente la propria ammirazione per i Buckley (Dream brother fu spesso eseguita dal vivo nel tour di Alterazioni). Nel 2000 pubblica sullo Zero, il suo primo libro, dove le doti di scrittore riemergono con estrema delicatezza. Il libro, poemetto in versi, è costruito attorno al concetto di nulla, di vuoto, percorso di conoscenza in bilico tra richiami filosofico-spirituali e concrete esperienze quotidiane. Il libro piace e Giulio Casale è spesso invitato a presentarlo e leggerlo dal vivo (alla radio e in tv oltre che nei club e teatri) fino a che un vero e proprio spettacolo prende forma: il concerto-reading che alterna le letture poetiche alle canzoni degli Estra eseguite solo con voce e chitarra acustica. "E' forse la cosa più emozionante che abbia mai fatto" dirà Giulio Casale a proposito dei readings. Nel 2000 esce anche l'EP Signor Jones vero e proprio seguito di "Nordest Cowboys" ovvero una manciata di ballate con inediti e rarità che confermano la canzone Signor Jones tra i classici degli Estra. Nel 2001 esce Tunnel Supermarket che contiene l'hit Sei così semplice e le nuove Sacrale, Ai tuoi occhi, Minimo, Puro però, Perchè?!, Niente da dire ecc. co-prodotto con Giovanni Ferrario. Nuovo tour e ancora molte partecipazioni a vari festival. Senz'altro la cosa più importante è la nascita del Tora Tora Festival a cui gli Estra aderiscono su invito di Manuel Agnelli degli Afterhours ideatore insieme alla Mescal dell'evento italiano. Durante l'anno Giulio Casale è chiamato a rileggere Luigi Tenco nel disco Come fiori in mare eseguendo una nuova versione di Ciao amore, ciao molto apprezzata e spesso eseguita nei concerti. Un'altra collaborazione nello stesso anno è con Silvia Bre, (Premio Montale 2001 per "Le barricate misteriose") di cui adatta una poesia, su suo invito, per una canzone in memoria di Jeff Buckley dal titolo Finchè posso, che vedrà la luce nell'estate del '02 proprio mentre il gruppo è ancora in tour ed è ospite tra l'altro di Arezzo Wave. A distanza di pochi mesi esce l'album sullo Zero, fedele documento live dei recenti concerti-reading, a cui viene assegnato il Premio Mariposa '02 e la Targa Premio Grinzane Cavour '03. Con la partecipazione, nel luglio '04 a Viareggio, al prestigioso Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, Giulio Casale getta le basi per il suo nuovo percorso artistico, che lo porterà a pubblicare nella primavera del 2005 il suo nuovo album. Il disco sarà accompagnato da un tour teatrale nelle principali città.