AFASIA Il termine afasia significa letteralmente assenza del

AFASIA
Il termine afasia significa letteralmente assenza del linguaggio. E’ causata da una
lesione a carico delle aree del cervello deputate all'elaborazione del linguaggio,
collocate in genere nell'emisfero sinistro. Ne consegua una difficoltà ad usare il
linguaggio per cui la persona afasica non riesce ad esprimersi o a comprendere ciò
che gli viene detto, o a scrivere. Spesso si accompagna ad altri disturbi, come la
disartria o l'aprassia, deficit di attenzione o di memoria, di contatto con l’ambiente e
le persone circostanti, paralisi della metà destra del corpo. Grazie alle capacità
neuroplastiche del sistema nervoso centrale, in particolare nei bambini e nei soggetti
giovani, le abilità linguistiche perdute possono, in parte, essere recuperate grazie
all'intervento di aree cerebrali adiacenti o interconnesse. Afasie fluenti e Afasie non
fluenti Gli afasici fluenti hanno un eloquio relativamente produttivo, prosodia e
intonazione della frase relativamente normali. Non sembrano rendersi conto del
proprio deficit. Il linguaggio è caratterizzato dalla presenza contemporanea di parole
appropriate e di parole prive di nesso. Nei casi più gravi produce soltanto parole
senza senso, generando un linguaggio completamente vuoto. Le afasie fluenti sono
causate da lesioni parietali temporali dell'emisfero sinistro. Gli afasici non-fluenti
sono caratterizzati da una scarsa produzione verbale spontanea, parole isolate o frasi
molto brevi di 2-3 elementi e frequenti stereotipie. Prosodia ed intonazione della frase
sono fortemente rallentate e anormali, le strutture sintattiche molto semplici: pochi
verbi, a volte neanche coniugati, ed usano uno stile telegrafico, cioè non utilizzano
particelle come articoli, preposizioni e pronomi. Spesso, accorgendosi delle difficoltà
nella comunicazione, i pazienti si scoraggiano e rinunciano all'eloquio o compensano
le necessità con il linguaggio non verbale. Le afasie non fluenti sono causate da
lesioni frontali dell'emisfero sinistro.
Classificazione tradizionale
L'afasia globale è un grave deficit della produzione, comprensione ed elaborazione di
messaggi linguistici: l'eloquio è limitato a frammenti sillabici ricorrenti,
comprensione e ripetizione sono gravemente alterate, lettura a voce alta e scrittura
sono praticamente assenti, la comprensione di parole scritte è possibile solo per
parole d'uso frequente. Si tratta quindi di una afasia non fluente, causata in genere da
ampie lesioni dell'emisfero sinistro Alcuni pazienti sembrano rendersi conto delle
proprie difficoltà e reagiscono in due modi opposti: con espressioni di disperazione,
oppure perdono completamente l'attitudine a comunicare.
L'Afasia di Broca è un'afasia non fluente. I pazienti affetti da questo disturbo
mostrano problemi di agrammatismo, mancano articoli e preposizioni e intonazione.
In genere la comprensione è meno danneggiata della produzione. Il paziente con
afasia di Broca ha la consapevolezza della sua situazione e spesso scoppia in lacrime
sentendosi frustrato e depresso. La causa più frequente è l'ictus; seguono tumori
cerebrali, emorragie, demenze e ascessi. L'afasia di Wernicke (o afasia recettiva) è
un'afasia fluente; comporta problemi sia nella comprensione del linguaggio che nella
produzione. La capacità di elaborare un discorso fluentemente è mantenuta ma
l'eloquio è parafasico, ricco di circonlocuzioni con neologismi. Il paziente spesso non
si rende conto che il suo linguaggio è incomprensibile e può manifestare collera e
nervosismo. L'afasia transcorticale si suddivide in tre sottogruppi:
* L'afasia transcorticale sensoriale si tratta di una afasia fluente in cui sono
fortemente compromesse tutte le competenze della comprensione, elaborazione e
produzione del linguaggio, fatta eccezione per la ripetizione. Le lesioni sono
localizzate nelle zone adiacenti all'area di Wernicke.
* L'afasia transcorticale motoria è una afasia non fluente, caratterizzata da gravi
deficit nella produzione del linguaggio, ma con una comprensione ed elaborazione
dello stesso relativamente conservate. La lesione è localizzata nelle cortecce frontali.
* L'afasia transcorticale mista è una afasia non fluente particolarmente grave. I
pazienti dispongono di un linguaggio completamente incomprensibile, le uniche
abilità superstiti sono quelle residue di ripetizione e di linguaggio automatico
(canzoni, preghiere, ecc.).
Nella classificazione tradizionale delle afasie sono inserite anche:
* L'afasia di conduzione è una afasia fluente, caratterizzata da un grave deficit nella
ripetizione, cioè nel produrre uno stimolo su imitazione, e da numerose parafasie
fonemiche.
* L'afasia anomica è un particolare tipo di afasia fluente, i pazienti affetti da tale
disturbo hanno difficoltà a trovare i termini esatti con cui esprimersi, riescono tuttavia
a pronunciare quelle stesse parole su imitazione. La comprensione e le competenze
per il linguaggio scritto sono generalmente meno compromessi.
Classificazione psicolinguistica
La classificazione tradizionale delle afasie non sempre rende possibile posizionare un
soggetto in una delle categorie proposte: i pazienti classificati in uno stesso gruppo
possono differenziarsi, anche di molto, per la qualità degli errori commessi, la
patologia del paziente si evolve, e ciò non permette più di classificarlo nella stessa
sindrome iniziale.
La neuropsicologia cognitiva basa lo studio dell'afasia sul sistema di componenti del
linguaggio elaborato dalla psicolinguistica, individuando deficit specifici in relazione
a tre livelli:
* Livello fonologico: valuta la produzione delle unità fondamentali delle parole, i
fonemi. Nella produzione verbale si osservano disturbi del livello fonetico e del
livello fonemico. I primi consistono prevalentemente in emissione di suoni distorti,
varianti non esistenti nella lingua del paziente e aumento dei tempi di pronuncia
(visibili più per le consonanti che per le vocali). I secondi sono disturbi nella
conversione dei suoni delle parole (che mantengono una corretta rappresentazione
nella mente del paziente) in forme appropriate per l'articolazione, e si manifestano
con parafasie fonemiche, ovvero sostituzione, omissione, ripetizione o aggiunta di
fonemi all'interno delle parole, che in casi gravi diventano irriconoscibili, dando
luogo a neologismi e gergo neologistico (nel caso non si comprenda neanche una
parola) o gergo fonemico (nel caso qualche parola si comprenda ancora).
* Livello lessicale-semantico: riguarda le conoscenze relative al significato delle
parole, implicando quindi la memoria semantica. Nella produzione verbale si hanno
deficit di denominazione e anomia. La prima consiste nell'incapacità di produrre su
richiesta il nome corretto di un oggetto o una situazione. La seconda riguarda
l'incapacità di produrre spontaneamente una parola durante l'eloquio, mancando
inoltre qualsiasi conoscenza implicita sulla parola, come l'iniziale, il numero di
sillabe, la posizione dell'accento. Per aggirare questo deficit, l'afasico tende a usare
circonlocuzioni oppure usa altre parole del lessico (parafasia semantica), arrivando
alla gergoafasia semantica nel caso in cui gran parte dell'eloquio sia costituito da
parafasie semantiche.
* Livello sintattico-grammaticale: studia le regole per la formazione delle frasi, e le
regole per la selezione delle parole e dei suoni che hanno una funzione grammaticale
(morfemi grammaticali liberi e morfemi grammaticali legati a radice). Tra le
sindromi che riguardano la produzione verbale a questo livello ci sono
l'agrammatismo e il paragrammatismo: nel primo si riscontrano soprattutto omissioni
di parole funzione e sostituzione di morfemi legati ("bambino correre" invece di "il
bambino corre"), e si associa in genere all'afasia di Broca, quindi a un linguaggio non
fluente, con semplificazione delle strutture sintattiche, riduzione della lunghezza delle
frasi e difficoltà nel produrre l'ordine corretto delle parole nella frase; il
paragrammatismo è stato studiato molto meno dell'agrammatismo, e alcuni autori ne
mettono addirittura in dubbio la specificità, dal momento che esso sarebbe
caratterizzato da sostituzione di morfemi legati, caratteristica che è stata recentemente
associata all'agrammatismo.
Esame dell'afasico
L’esame del paziente afasico viene effettuato dal Logopedista; deve essere innanzi
tutto tempestivo, e cioè attuato già durante il ricovero ospedaliero. Per un esame
corretto è importante assicurarsi la collaborazione del paziente ed escludere altri
disturbi quali demenza, confusione mentale, cecità, sordità, disartria, disfonia,
problemi respiratori e disturbi psichiatrici importanti. L'afasia può manifestarsi anche
nel linguaggio scritto, nella lettura, nel calcolo e nel riconoscimento di segni, forme e
colori. Viene quindi effettata la valutazione del linguaggio orale, a livello di
Espressione e Comprensione, e del linguaggio scritto, lettura e scrittura.