Vaccinazione per Pseudopeste aviare
(dr. Diego Cattarossi, Medico Veterinario- PhD)
La Paramixovirosi, o Pseudopeste aviare, è una malattia virale conosciuta ormai da
molti anni che può colpire fino a 200 specie di uccelli sia da allevamento (Pollo,
Tacchino, Quaglia, Piccioni, Faraone, ecc.), sia ornamentali (Psittacidi, Fringillidi,
Estrildidi, ecc.).
Si conoscono 9 sierotipi dello stesso Paramixovirus (PMV 1-9). Sierotipo, in termini
più semplici, significa che il virus responsabile della malattia può essere uno dei
componenti di una famiglia molto numerosa, nella quale ci sono tanti “fratelli” molto
simili tra loro ma non proprio identici. Quindi ognuno di questi “virus fratelli” avrà
un comportamento simile a quello degli altri ma non uguale. Essendo i “virus fratelli”
molto simili tra loro, sembra che la vaccinazione consigliata in questo articolo riesca
a proteggere da tutte le infezioni messe in atto dal “clan dei Paramixovirus”.
I sintomi della Paramixovirosi sono molto eterogenei potendo variare dalla classica
forma neurologica (collo torto, testa girata, barcollamenti, paralisi, ecc.), ad una
forma respiratoria, fino alla diarrea transitoria. Possono essere mortali o decorrere
senza che l’allevatore se ne accorga!
La malattia è stata meglio studiata nel Pollo domestico dove prende il nome di
“Malattia di Newcastle”. Il sierotipo responsabile è il PMV-1.
Nelle altre specie di uccelli è stata definita Pseudopeste o semplicemente
Paramixovirosi.
La via di contagio può essere sia inalatoria (per via aerea) sia oro-fecale (attraverso le
feci). Hanno maggiori probabilità di contagio gli animali che vivono all’aperto. Per
quelli che vivono in casa, la probabilità di contagio aumenta in occasione delle
mostre-fiere e di cessione ad altro allevatore.
I diversi sierotipi (“virus fratelli”) del Paramixovirus hanno delle preferenze sia per la
specie aviare da contagiare, sia per quale organo del corpo da aggredire.
Ad esempio il PMV-1 preferisce gli uccelli da reddito; il PMV-2 e PMV-3 sia
tacchini e polli, sia Passeriformi e Psittacidi; il PMV-5 solo i Pappagallini ondulati! Il
PMV-3 è una virosi molto presente e sottodiagnosticata sia nei Fringillidi sia nei
Parrocchetti, che si manifesta con congiuntiviti, difficoltà respiratorie, feci indigerite,
torcicollo e paralisi.
Come preferenza di organi (organotropismo) la malattia può infettare:
- il sistema nervoso, dando sintomi neurologici: animali che perdono l’equilibrio,
girano la testa verso l’alto come se guardassero le stelle, rotolano su se stessi,
presentano paralisi, non riescono più a mangiare e bere da soli. La mortalità in questo
caso è altissima.
- il sistema respiratorio, dando difficoltà nella respirazione; a volte appare associata ai
sintomi neurologici, altre volte in forma lieve o difficilmente distinguibile come
spesso si verifica nei Fringillidi.
- l’intestino, dando forme diarroiche a volte molto gravi, con emorragie sulla parete
intestinale, altre volte solo con lieve riduzione della consistenza delle deiezioni.
Proprio per il motivo che questa famiglia di “cattivi fratelli Paramixovirus” si è
specializzata ognuno in diverse specie e organi diversi, la diagnosi dalla sola visita
degli animali malati o dalla descrizione dei sintomi è spesso davvero complessa
anche per il miglior Veterinario Aviare. A maggior ragione nelle forme non
neurologiche.
Se uniamo il fatto che, come per la gran parte dei virus, non esiste una cura realmente
efficace, ecco che la vaccinazione assume un significato particolarmente importante.
La vaccinazione consigliata in questo articolo non è stata inventata dall’autore, ma è
stata dallo stesso collaudata e sperimentata su moltissimi uccelli di diverse specie e in
diversi allevamenti comprovandone la assoluta non pericolosità e confermando negli
stessi l’assenza di casi riferibili a questa malattia nei mesi a seguire.
Le vaccinazioni sono (insieme allo scrupoloso rispetto delle norme igienico sanitarie)
l’unico vero sistema di prevenzione delle malattie in allevamento. Purtroppo per i
nostri amati uccelli in commercio non c’è quasi nulla.
In commercio ci sono dei prodotti iniettabili per Colombi. L’utilizzo di questi vaccini
è consigliato sia nei Colombi viaggiatori sia in quelli ornamentali.
Ci sono poi dei prodotti da somministra tramite acqua di bevanda oppure in aerosol
spruzzandoli direttamente sugli animali.
Prima di accingersi a vaccinare gli animali tramite aerosol, bisogna premurarsi di
indossare dei guanti in lattice e di coprirsi naso e bocca con una mascherina. Chi non
porta gli occhiali può indossarne un paio, anche solo da sole, per proteggere gli occhi
dalle goccioline di vaccino. Infatti il Paramixovirus può infettare l’uomo, anche se
quasi mai in maniera grave.
L’immunità che si va a stimolare nell’animale è quella locale, proprio nelle vie di
ingresso naturali del virus in questione (naso, occhio, bocca). Si stimola la
produzione di anticorpi che si comportano come dei “militari ben armati” che si
mettono a guardia delle porte di ingresso del virus nell’organismo animale.
Operativamente si utilizza un vaccino che contenga il virus in forma viva ma molto
indebolito (vivo attenuato), in modo che possa creare una reazione immunitaria senza
causare la malattia negli animali.
I ceppi maggiormente utilizzati sono: Hitchner B1 e La Sota.
Il prodotto si presenta come una cialda liofilizzata, che va ricostituita in acqua prima
dell’utilizzo.
Vaccinare è molto semplice. Si prende la cialda di vaccino, la si mette in uno
spruzzetto da giardinaggio di quelli usati per bagnare la piante con capienza di 2,5
litri (per un flacone di vaccino da 1000 dosi), si scioglie in acqua non clorata e si
bagnano gli animali.
Per chi ha la possibilità di raccogliere i Colombi in voliere il lavoro sarà più rapido,
per chi li ha in voliere esterne bisogna premurarsi di mettere una copertura attorno ad
esse per ridurre la dispersione nell’ambiente del virus vaccinale.
Gli animali vanno bagnati facendo attenzione che il prodotto arrivi specialmente in
testa, sugli occhi e sul becco. In realtà le operazioni di pulizia del piumaggio messe in
atto dal volatile sono già sufficienti per il successo della profilassi.
Il vaccino va somministrato sotto forma di pioggerellina fina.
Dopo la prima somministrazione, la vaccinazione va ripetuta una seconda volta a
distanza di 2-3 settimane. E’ importantissimo richiamare questa vaccinazione ogni
anno.
La vaccinazione per la Pseudopeste è obbligatoria in alcune esposizioni e per alcune
specie in particolare. Può diventare altresì obbligatoria per tutti i volatili in alcune
regioni italiane in caso di epidemia nel pollame di allevamento.
Conviene vaccinare sempre gli animali 2 settimane prima delle mostre e compilare il
Mod. 4 di autocertificazione da portare con sé al momento dell’ingabbio.