Professor Patricio Ventura-Juncá Università Cattolica del Cile La pillola del giorno dopo: questioni etiche, scientifiche e giuridiche Il dibattito sulla cosiddetta pillola del giorno dopo (Morningafter Pill: MAP), una forma di Contraccezione d’Emergenza che usa il levonorgestrone [levonorgestrel], un progesterone sintetico, si è focalizzato principalmente su tre aspetti. Il primo procede dal punto di vista della salute pubblica: la MAP era stata introdotta nella speranza di una significativa riduzione del grado di gravidanze impreviste ed aborti. Il secondo è associato all’efficacia nella diminuzione del numero di gravidanze a seguito di rapporti sessuali potenzialmente fecondanti ed al meccanismo implicato nel raggiungere questo risultato. Il terzo aspetto si riferisce alle implicazioni etiche dell’uso di MAP, specialmente il suo possibile effetto di bloccare l’implantazione se presa nei giorni del ciclo in cui i meccanismi contraccettivi non possono agire (rendendo impraticabile l’ovulazione o la fecondazione). L'evidenza sperimentale dell'efficacia della MAP quando si dà in un normale ambiente clinico è deludente nel ridurre gravidanze non intenzionali e percentuali di aborto. L’attuale efficacia di MAP quando viene usata in studi di ricerca è ancora discutibile, per le limitazioni metodologiche, ovvero l'assenza di un gruppo di controllo e la mancanza di un metodo più preciso per stimare il giorno di ovulazione. Vari problemi etici sono collegati all'uso della MAP, per esempio la distribuzione liberale di un farmaco di cui non si hanno chiare prove degli effetti collaterali, che equivale a proporzionare alle donne un’informazione incompleta su possibili effetti dannosi, compreso il rischio alla vita dell'embrione in sviluppo, con l’impedimento dell’implantazione. Il secondo problema etico è il più significativo. Le limitazioni metodologiche per stimare l'efficacia, di cui sopra, si applicano anche alla valutazione dell'effetto della MAP sull’implantazione. Non per ultimo, c’è l’evidenza epidemiologica che la MAP può bloccare l’implantazione sotto certe circostanze. Con la fecondazione inizia la vita di un nuovo organismo umano, ovvero di un essere umano con il diritto inalienabile alla vita. Alcune opinioni filosofiche considerano che l'embrione non è un essere umano con pieno status morale, spogliandolo così del suo diritto innegabile alla vita. I problemi giuridici sorgono dall'approvazione dell'uso della MAP a seconda del variabile statuto legale di cui l’embrione gode nelle legislazioni dei diversi paesi. Comunque, in un mondo pluralista, le donne dovrebbero essere pienamente e chiaramente informate circa questi fatti, prima che facciano le loro scelte morali, ed i professionisti delle aziende sanitarie che riconoscono lo statuto ontologico e morale dell’embrione hanno il diritto di presentare obiezione di coscienza alla distribuzione della MAP.