Prossimo concerto Università degli Studi dell’Insubria Artestampa - Galliate Lombardo (VA) La sua Prima sinfonia (quella che Von Bülow definì “la Decima di Beethoven”) ebbe la prima esecuzione solo nel 1876, a Bayreuth: il maestro aveva già 43 anni e viveva di musica praticamente da sempre. La Sinfonia n. 2 fu composta da Johannes Brahms nell’estate del 1877 durante una visita alle Alpi austriache. La gestazione di quest’opera è sorprendentemente breve se paragonata ai 15 anni impiegati dal compositore per ultimare la sua Prima Sinfonia. L’opera è pensata per il seguente organico orchestrale: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani e archi. La Sinfonia, specialmente per il clima che la pervade, è stata spesso paragonata alla Sesta Sinfonia (Pastorale) di Ludwig van Beethoven. Forte è il contrasto anche con la Prima Sinfonia, scritta in Do minore. Il compositore scrisse al suo editore che la prossima Seconda Sinfonia sarebbe stata una musica malinconica, e che dallo spartito sarebbe dovuto venir fuori il lutto. Il fatto che il lavoro non sia particolarmente tragico e drammatico, nonostante il clima dei primi due movimenti sia largamente calmo e contemplativo in spiccato accordo con la tonalità minore, suggerisce che questa lettera potrebbe non essere totalmente seria. I restanti due movimenti infatti sono più leggeri e più brevi. La data della prima esecuzione pubblica è il 30 Dicembre 1877, a Vienna, sotto la direzione di Hans Richter. Stagione Concertistica 2008-2009 Varese - Aula Magna via Ravasi 2 Martedì 21 ottobre 2008 - ore 18 Joanna Trzeciak Concerto Sinfonico pianoforte Musiche di F. Chopin e S. Rachmaninov Orchestra Universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana In collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Johannes Goritzki direttore Gabor Meszaros fagotto solista Musiche di C. M. von Weber e J. Brahms Università degli Studi dell’Insubria Via Ravasi, 2 – 21100 Varese e-mail: [email protected] direzione artistica: Corrado Greco Artestampa - Galliate Lombardo (VA) Le sue opere costituirono l’ispirazione per i lavori giovanili di Richard Wagner, il quale infatti fu sempre un grande estimatore di Weber, di cui promosse la traslazione delle ceneri da Londra a Dresda, nel 1844. Nel 1810, Weber visitò parecchie città attraverso la Germania; dal 1813 al 1816 fu direttore dell’Opera di Praga; dal 1816 al 1817 lavorò a Berlino, e dal 1817 fu direttore della prestigiosa Opera di Dresda, impegnandosi duramente per l’affermazione dell’opera tedesca, in contrasto con l’opera italiana che dominava sulla scena musicale europea sin dal XVIII secolo. Johannes Brahms nacque in una famiglia modesta, secondo di tre figli. Il padre era musicista popolare e fu lui a dare al giovane Johannes le prime lezioni di musica. La sua famiglia, riconoscendo le doti del figlio, gli consentì un’educazione di qualità nonostante la propria modestia. Il ragazzo rivelò un talento musicale naturale, precoce e attirato da tutti gli strumenti; cominciò a studiare pianoforte a 7 anni e pareva destinato alla carriera concertistica, ma prendeva anche lezioni di corno e di violoncello. A vent’anni, nel 1853, Brahms fece alcuni dei grandi incontri della sua vita: prima il grande violinista Joseph Joachim, con il quale iniziò una lunga e proficua collaborazione. E fu Joachim che lo presentò a Franz Liszt e lo introdusse in casa Schumann: il rapporto con i due sarà fondamentale nella vita di Brahms. Schumann lo considerò immediatamente e senza riserve un genio, e lo indicò sulla sua Neue Zeitschrift für Musik come il musicista del futuro; Brahms da parte sua considerò Schumann il suo unico e vero maestro, restandogli vicino con devozione fino alla morte. Il legame con Clara Wieck Schumann durò fino alla morte di lei: Brahms le sopravvisse per meno di un anno. Bisognoso di perfezione, Brahms fu assai lento nello scrivere, e soprattutto nel pubblicare ed eseguire le proprie opere, quelle, almeno, che considerava “importanti”. Domenica 21 settembre 2008 - ore 11.30 Aula Magna via Ravasi 2 - Varese Programma Gli interpreti Carl Maria von Weber Il Conservatorio della Svizzera italiana (CSI) è un prestigioso istituto ticinese che offre una formazione musicale completa a livello amatoriale, pre-professionale e professionale (Scuola Universitaria). Nel complesso il Conservatorio conta circa 1500 studenti e quasi 200 docenti. Nel corso degli anni il Conservatorio della Svizzera italiana ha continuamente migliorato la qualità della formazione, diventando – grazie anche alla fama dei suoi docenti – una meta per studenti provenienti da tutto il mondo: tra gli studenti che hanno svolto i loro studi a Lugano troviamo giovani russi, giapponesi, cinesi, coreani, statunitensi, australiani, argentini, colombiani, canadesi e naturalmente tanti europei, svizzeri e ticinesi. Particolare rilievo è stato dato allo studio della “nuova musica” e alla musica del ‘900, alla loro esecuzione ed alla loro interpretazione. Ciò si realizza attraverso stagioni concertistiche e collaborazioni con compositori attivi a livello internazionale, e l’istituzione di un Centro di Competenza per lo studio della Musica Contemporanea. Dal 2000 è stato creato un Dipartimento di Ricerca e Sviluppo con l’obiettivo di implementare la ricerca e verificarne le possibili applicazioni. A questo scopo, particolare importanza è stata data agli studi legati alla Psicologia, alla Fisiologia e alla Pedagogia della musica, grazie anche alla collaborazione con istituzioni prestigiose, come il Royal College of Music (Londra), e la New York University (USA). La Scuola Universitaria è affiliata alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana (SUPSI). (Eutin presso Lubecca, 1786 – Londra, 1826) Concerto in Fa Maggiore op. 75 per fagotto e orchestra Allegro, ma non troppo Adagio Rondò: Allegro Joannes Brahms (Amburgo, 1833 – Vienna, 1897) Sinfonia n° 2 in Re Maggiore op. 73 Allegro non troppo Adagio non troppo Allegretto grazioso (quasi andantino) Allegro con spirito JOHANNES GORITZKI Ha studiato con Gaspar Cassadó, André Navarra e Pablo Casals, ricevendo importanti impulsi musicali grazie alle sue collaborazioni con Rudolf Serkin e Yehudi Menuhin. È stato invitato a diversi festival tra cui Berliner Festwochen, Enescu Festival Bucarest, SchleswigHolstein Festival, Kuhmo Festival Finnland, Xockenhaus Österreich. Ha al suo attivo più di 35 CD. Per la registrazione del Concerto per violoncello di O. Schoek gli è stato conferito il “Grand Prix des Discoboles de l’Europe”. In qualità di solista e direttore ha eseguito concerti in tutto il mondo. Ha in programma tournée in America centrale, America del sud e Grecia. È direttore titolare della “Deutsche Kammerakademie Neuss am Rhein” e docente di violoncello e musica da camera presso la Scuola superiore Robert Schumann di Düsseldorf. È direttore titolare della “Mendelssohn Philharmonie Düsseldorf”. Da settembre 2008 è docente presso la Scuola Universitaria del Conservatorio della Svizzera italiana. GABOR MESZAROS Gabor Meszaros è docente presso la Scuola Universitaria di Musica “Conservatorio della Svizzera Italiana” di Lugano, dove svolge la sua attività didattica. Tiene regolarmente corsi di perfezionamento in Italia, Ungheria ed in Svizzera. Fa regolarmente parte di giurie di concorsi nazionali ed internazionali. Concerti e recital in numerosi importanti centri musicali a Zurigo, Berna, Berlino, Colonia, Madrid, Barcellona, New York, ecc., come pure registrazioni radiofoniche e televisive confermano la sua fama di straordinario interprete del suo strumento. Nel anno 2002 è uscito il suo CD: Musica per fagotto e pianoforte “Francia” della casa discografica “La bottega discantica” di Milano, che ha ottenuto ottime critiche. Nel corso della sua carriera ha conseguito diversi premi nazionali ed internazionali. È fondatore e membro di diversi gruppi di musica da camera, tra i quali Il Nonetto Svizzero. Grazie alla sua ampia esperienza in questo campo è molto apprezzato come musicista in ensemble. Ha eseguito con successo concerti con musicisti quali Elisaveta Blumina, Alessandro Carbonare, Ingo Goritzki, François Benda, Hans Elhorst e il Quartetto Orpheus. È stato fagottista di numerose orchestre sinfoniche in Svizzera, Spagna e Germania, dove ha collaborato anche come solista con direttori come Arpad Joo, Víctor Pablo Pérez, Anthony Wit, Franz-Paul Decker, Philippe Bender, Johannes Goritzki e Odón Alonso. È stato invitato quale primo fagotto a partecipare al “Millennium Gala Concert of the Nations”, tenutosi al Lincoln Center di New York e patrocinato dall’ONU. Note al programma Le composizioni di Carl Maria Friedrich Ernst von Weber, in particolare le sue opere liriche, influenzarono grandemente lo sviluppo della musica romantica in Germania. Compose anche molti lavori per clarinetto e un importante concerto per fagotto in Fa Maggiore. Tale concerto fu composto tra il 14 e il 27 novembre del 1811 per Georg Friedrich Brandt, virtuoso e primo musicista alla Corte reale di Baviera. Sebbene non si conosca la data esatta della sua presentazione a Monaco, sappiamo che l’opera fu suonata a Praga sempre da Brandt nel 1813, anno in cui Weber scrisse un altro brano concertante per fagotto, l’Andante e Rondò ungherese. Le qualità melodiche dello strumento sono qui valorizzate. Il primo movimento affida all’orchestra l’esposizione del materiale tematico; la funzione del solista è quella di sviluppare i diversi temi. Il breve adagio evidenzia il carattere cantabile del fagotto; nella sua parte centrale, come nel Concerto per clarinetto, il solista è accompagnato solo dai corni. Il finale è invece un rondò allegro dai toni burleschi. Weber fu anche giornalista musicale ed era interessato alle canzoni popolari, inoltre imparò l’arte della litografia per stampare da solo i propri lavori. Fu uno dei primi compositori ad utilizzare la tecnica del leitmotiv.