“ESTRATTO” DELLA RECENSIONE DEL CONCERTO Il primo brano di Bach è probabilmente una composizione giovanile, risalente al periodo in cui prestava servizio alla corte del duca di Weimar ed era attratto dalle ricerche virtuosistiche dell'organo. Della stessa atmosfera e periodo è la Fuga in sol magg, che rappresenta l’unico esempio della produzione organistica del Maestro in cui una fuga viene concepita a modo di “giga”. La Fuga è uno dei pezzi virtuosisticamente più brillanti di questa fase creativa di Bach costruita su veloci figurazioni ritmiche e su vivaci varietà armoniche. Se entrambi questi brani sono un inno alla gioia, alla felicità che accompagna la nascita del figlio di Dio, di clima completamente diverso è il preludio sul corale Nun komm', der Heiden Heiland (Vieni ora, Salvatore dei pagani), in cui prevale una dolcezza meditativa composta e mai sentimentale. Il brano di Brahms è uno dei pochissimi scritti per organo, strumento per il quale da giovane aveva nutrito l’ambizione di diventare un virtuoso. Es ist ein' Ros' entsprungen (È spuntata una rosa) è un tradizionale canto natalizio tedesco del XVI secolo. E' una pagina in cui convivono la delicatezza espressiva del corale dedicato a Maria Vergine, della quale la rosa ne simboleggia la purezza, e la grande maestria compositiva di Brahms, a dimostrazione dell’approfondita conoscenza della tradizione organistica tedesca ispirata a Pachelbel, Buxtehude e Bach. Con C. Franck, l’organo cambia radicalmente connotazione: non è più lo strumento finalizzato ad esaltare unicamente gli elementi contrappuntistici tipici delle composizioni barocche, ma diventa uno strumento sinfonico. Nonostante ciò, l’influenza di Bach e del suo tempo non è mai lontana ed il Corale N.3 ne è un grande esempio: esso si presenta come una sonata di un solo movimento in cui Franck alterna citazioni dirette all’opera del grande maestro tedesco a momenti romantici e coinvolgenti, evolvendoli insieme in un crescendo che conduce sino al finale. La seconda parte del concerto è dedicata ad una delle forme più usate nella tradizione musicale tedesca: la sinfonia, in questo caso per organo. Nel canto XXI del Paradiso de La Divina Commedia si cita: “...la dolce sinfonia di paradiso, che giù per l'altre suona sì divota”; non è solo semplice musica, è il mezzo per innalzare la lode all'Altissimo, come canto concorde e tripudiante delle anime beate. La composizione di Widor si articola in ben cinque movimenti, contrastanti per carattere e scelte timbriche. Alla brillantezza tutta esteriore del “primo movimento” segue la romantica oasi lirica del “secondo movimento” che è caratterizzato dalla cantabilità delle “melodie pastorali” affidate ai registri dell’organo imitanti particolari timbri strumentali come l’oboe o i flauti. Il “terzo movimento” procede invece su un motivo ostinato di ispirazione barocca che viene proposto continuamente soprattutto nella pedaliera. Dopo la breve pagina costituita dal “quarto movimento”, con un meditativo “Adagio” affidato all’eterea sonorità del registro organistico della Voce celeste che conclude la Sinfonia, si passa alla brillantissima Toccata del “quinto movimento”, che – con l’incessante inseguirsi di arpeggi ed accordi ribattuti – rappresenta uno dei vertici del virtuosismo organistico romantico.