Struttura e funzioni del sistema finanziario

Tecnica Bancaria
(Cagliari - 2015)
prof. Mauro Aliano
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Premessa
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La redazione del bilancio da parte degli amministratori
rappresenta un’attività di valutazione, ma soprattutto di
“autovalutazione”, delle attività poste in essere
dall’impresa
L’obiettivo è una rappresentazione “chiara, veritiera e
corretta” della struttura patrimoniale, finanziaria ed
economica dell’impresa
Quindi attraverso il bilancio si cerca di fornire
informazioni
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Il Bilancio delle Banche
L’evoluzione normativa e l’assetto
vigente
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L’evoluzione normativa: dal codice
civile al Dlgs 87 del 1992
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Il bilancio delle imprese italiane in generale, senza distinzione
tra bancarie e non, ha avuto, in passato, come riferimento
normativo il codice civile che individuava: i) alcuni principi
contabili per la redazione; ii) un insieme di voci sintetiche di
carattere economico e patrimoniale
Non vi erano differenze tra imprese operanti in settori diversi
e di dimensioni differenti.
Un’articolazione più puntuale, che tenesse conto della
peculiare attività svolta dalle banche, venne introdotta in un
decreto ministeriale del 1975. L’intervento, tuttavia, si riferiva
solo agli aspetti economici, tralasciando quelli patrimoniali e
finanziari
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La c.d. delegificazione
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Con le direttive 86/635 e 89/117 (che si riferivano,
rispettivamente, ai conti annuali ed ai conti consolidati)
comincia il processo di progressiva armonizzazione per
quanto riguarda i bilanci bancari.
Prevalse un modello “delegificante”, ovvero basato sulla
coesistenza di fonti normative primarie ( decreti legislativi) e
secondarie (istruzioni amministrative).
Nel caso italiano, infatti, oltre al decreto legislativo 87 del
1992 venne emanata la circolare n°166 (del 30 Luglio 1992)
Il sistema “delegificante” rispondeva ad un’esigenza di
conferire alla normativa del bilancio bancario una maggiore
flessibilità e adattabilità alla normativa comunitaria ed
internazionale
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Attuali evoluzioni: la circolare
262/2005
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Attualmente un ruolo fondamentale viene svolto, e trova riscontro
anche a livello legislativo, dagli International Accounting Standards
(c.d. IAS).
Attraverso gli IAS, emanati da gruppi di esperti in materia di bilancio,
si è tentato di creare regole comuni anche per i bilanci bancari (le
finalità ricercate sono: trasparenza e comparabilità)
Di solito gli IAS sono stati inseriti in regolamenti della CE poi
recepiti, a livello nazionale, attraverso DLgs
Seguendo l’impostazione c.d. delegificante, la banca d’Italia ha
emanato, a sua volta, circolari attuative.
La più importante circolare è la 262/2005 (l’ultimo aggiornamento è
al 31/12/2014 che recepisce alcune novità in materia di disclosure –
trasparenza informativa)
https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/normativa/archivio-norme/circolari/c262/index.html
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Il ruolo degli IAS: il contenuto dei
bilanci
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Si passa dai “classici” tre documenti i) stato patrimoniale ii)
conto economico iii) nota integrativa (ai quali si accompagna
la relazione degli amministratori sulla gestione) ad una più
pervasiva documentazione. Infatti, tra la documentazione
richiesta, vi è il “prospetto della redditività complessiva”, “il
prospetto delle variazioni nette” e il “rendiconto finanziario”
Da un punto di vista informativo, con l’introduzione degli IAS
quindi, si passa da un orientamento finalizzato ad “informare”
gli azionisti ed i creditori, ad un orientamento finalizzato ad
informare gli investitori potenziali
Infatti gli IAS si “preoccupano” di individuare il contenuto
minimo o di base per la valutazione della banca intesa come
investimento
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Il ruolo degli IAS: i principi di
valutazione
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Il valore aggiunto informativo della documentazione relativa al
bilancio delle banche non è più rivolto in modo esclusivo agli
azionisti ed ai creditori, ma anche ai potenziali investitori
Per questa ragione anche la valutazione delle attività e delle
passività si ispira al principio del valore economico corrente
Il principio del valore economico corrente rappresenta un
cambiamento rispetto ad un sistema contabile italiano
orientato a principi quali il costo storico o la prudenza.
In sostanza si è sempre più orientati verso il c.d. fair value.
Il fair value, che era gia presente nel Dlgs 87/92 per la
valutazione dei titoli nel portafoglio di negoziazione, diventa
criterio preferenziale e non più residuale
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Cos’è il fair value?
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“corrispettivo al quale un bene può essere scambiato, o
una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili in
una transazione equa” (IAS 39)
 In caso di beni quotati si può fare riferimento al valore
di mercato (o quotazione)
 In caso di beni non quotati si può far riferimento alle
transazioni comparabili sui mercati;
 In caso di beni non quotati, per i quali non vi può
essere comparabilità, si ricorre a tecniche di stime
quali: attualizzazione di flussi di cassa, modelli basati
sulle opzioni etc.
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Il Bilancio delle Banche
Stato Patrimoniale, Conto economico,
Nota integrativa e gli altri documenti di
bilancio
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Lo stato Patrimoniale
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Visione statica, di solito al 31/12 degli
Investimenti e dei Finanziamenti delle Banca
Classificazione per natura delle voci (es.
cassa, crediti, attività finanziarie)
Classificazione per controparte (es. debiti vs
banche, debiti vs clientela)
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Stato patrimoniale consolidato _
Gruppo Intesa San Paolo (31/12/2014)
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Stato patrimoniale consolidato _
Gruppo Intesa San Paolo (31/12/2014
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Conto economico
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Il conto economico si presenta in modo “verticale”, ovvero le componenti
positive e negative si succedono. La ratio è quella di evidenziare, in
ottemperanza alla circolare 262, i contributi delle diverse aree di gestione
Per questa ragione si evidenziano:
 Il margine di interesse (caratteristico dell’attività di intermediazione
creditizia)
 Il margine di intermediazione ( che considera oltre che l’attività di
intermediazione creditizia, anche quella mobiliare)
 Il risultato netto della gestione finanziaria (risultato economico al lordo
delle spese amministrative e del personale che, assieme agli
accantonamenti e le rettifiche, rappresentano i costi operativi
È stata eliminata la categoria proventi e oneri straordinari. In questo modo
si assume, come postulato, che non esista gestione straordinaria, ovvero
gestione al di fuori di quella prevista. Eventuali elementi di “straordinarietà”
verranno imputati alla gestione corrente
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Conto economico consolidato gruppo
Intesa San Paolo (31/12/2014)
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Conto economico consolidato gruppo
Intesa San Paolo (31/12/2014)
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Nota integrativa
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Spiega e completa ciò che è contenuto nello
Stato Patrimoniale e nel Conto Economico.
È un documento di natura mista, sia
quantitativa sia qualitativa
Per quanto riguarda le banche, la struttura
del documento è definita dalla circolare 262
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Il contenuto della nota integrativa
(circolare 262)
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Parte A – Politiche contabili
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Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
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Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato
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Parte D – Redditività consolidata complessiva
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Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
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Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato
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Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
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Parte H – Operazioni con parti correlate
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Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
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Parte L – Informativa di settore
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Relazione sulla gestione
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Presentata dagli amministratori, si riferisce
all’andamento della gestione della banca e
l’insieme di società che eventualmente fanno
parte del gruppo
A differenza della nota integrativa è un
documento
esclusivamente
qualitativo
e
descrittivo
Per prassi di solito sono riportati i dati più
significativi e rilevanti della gestione con
valutazione di carattere macro e di contesto
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Gli “altri” documenti di bilancio
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Previsti dalla circolare 262, in ottemperanza agli IAS
Il rendiconto finanziario: in dettaglio tratta delle
disponibilità liquide, della solvibilità articolate per aree i)
operativa ii) degli investimenti (dei beni durevoli) iii)
finanziaria (di capitale proprio o di debito)
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto: come è
variato il patrimonio netto nell’anno
Prospetto della redditività complessiva: si riferisce alla
redditività nel complesso, anche le variazioni di riserve
non computate nel Conto Economico
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Bilancio Consolidato 2014 Intesa - San
Paolo
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