Vespa
Vespidae
(ingl. wasp, franc. gûepe, ted. Wespe)
Proprio come le api, loro congeneri, anche le
vespe vivono in colonie, ma il loro ciclo vitale è
limitato a una stagione. A inizio maggio, la vespa
regina si sveglia dal letargo invernale, inizia a
costruire il nido in un luogo protetto e a deporre le
prime uova nei nuovi favi.
In ogni cella viene
deposto un uovo. Le celle dei favi delle vespe e
dei calabroni hanno forma esagonale, come quelli
delle api. Questa forma assicura elevata stabilità e
richiede un consumo minimo di materiali. I nidi
cartacei delle vespe e dei calabroni sono costruiti
con legno marcio o disgregato, mescolato a
saliva.
Morfologia: la colorazione aposematica a bande
gialle e nere sottolinea il carattere piuttosto
agguerrito dell’insetto.
Le femmine di vespa possono
raggiungere una lunghezza compresa tra i 16 e i
19 mm; i maschi misurano invece 13-17 mm e le
vespe operaie 12-14 mm.
Fig. 3 Vespa polistinae / Polistes
dominulus
Fig. 1 Vespa comune / Vespula vulgaris
Habitat: le seguenti specie popolano soprattutto i
centri abitati:
Calabrone
(Vespa crabro)
Vespa media (Dolichovespula media)
Vespa sassone (Dolichovespula saxonica)
Vespa polistinae (Polistes dominulus)
Fig. 2 Vespa germanica / Vespula germanica
Alimentazione
della
vespa
comune
/
germanica: la vespa comune si nutre
principalmente di nettare e altri estratti vegetali. Le
larve vengono nutrite con insetti masticati e ridotti
a polpa o con altre proteine di origine animale.
La vespa germanica si nutre esclusivamente di
sostanze di origine vegetale.
Gli estratti vegetali costituiscono la principale
fonte di nutrimento, soprattutto i pollini e il nettare
delle piante in fiore. L’assunzione di proteine
viene garantita dalla consumazione di polline.
Anche le larve vengono nutrite in questo modo. Le
vespe comuni e quelle germaniche sono le uniche
due specie in grado di infastidire l’uomo,
soprattutto se attirate dagli alimenti presenti sulle
tavole apparecchiate in balcone.
Alimentazione della vespa polistinae: proprio
come le vespe comuni, anche le vespe polistinae
si nutrono principalmente di nettare e di estratti
vegetali, ma non disdegnano le proteine animali,
trasportate all’interno del nido per l’allevamento
della covata. Catturano soprattutto piccoli insetti,
come le zanzare e svariate specie di mosche.
Ecologia: svernamento: la vespa regina
fecondata trascorre l’inverno (da ottobre a marzo /
aprile) in un nascondiglio riparato dal gelo (come
una cavità nel legno umido o nel sottotetto), in uno
stato di ibernazione che le permette di risparmiare
le forze.
Fase solitaria: marzo / aprile, viene risvegliata
dalla temperatura più calda
In primavera, la vespa regina abbandona il suo
rifugio. In primo luogo, per rimettersi in forze si
procura estratti vegetali ricchi di carboidrati sotto
forma di nettare dei fiori o di
linfa degli alberi in fiore. Quindi inizia a costruire il
nido in un luogo riparato (all’interno dei cassettoni
delle serrande, nel sottotetto, tra i cespugli o sugli
alberi).
Sviluppo: quella delle vespe è una società basata
sulla suddivisione dei compiti; ciò significa, che i
singoli membri sono sempre impegnati a fare
qualcosa: costruire il nido, pulire le celle, nutrire le
larve, provvedere al sostentamento della vespa
regina o alla ricerca di cibo. Una colonia di vespe
può diventare piuttosto grande e il numero di
esemplari che la compongono oscilla fra 3.000 e
5.000. La temperatura interna del nido si aggira
sempre intorno ai 30 gradi Celsius. In autunno la
colonia si estingue e sopravvivono solo alcune
vespe regine fecondate. Queste vespe hanno il
compito, la primavera successiva, di fondare
nuove colonie.
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Fig. 3 Nido di vespe germaniche / comuni
Fig. 4 Nido di vespe polistinae
Danni causati: se la costruzione del nido è
avvenuta all’interno della facciata di un edificio,
talvolta è possibile udire un rumore di
raschiamento anche piuttosto forte. Generalmente
però, non sono le vespe, i cui lavori si svolgono
nello spazio interno, a produrre questi rumori,
bensì le larve.
Le larve grattano con il proprio apparato boccale
contro il favo per comunicare alle altre vespe di
essere affamate. In alcuni casi, le vespe riescono
a ricavare più spazio per il loro nido, trasportando
verso l’esterno frammenti di materiale isolante che
si è staccato, come legno o lana di vetro. Sotto i
nidi di calabroni si depositano i rifiuti, i quali, fra le
altre cose, sono costituiti dagli escrementi delle
larve. Se il nido si trova in una cavità poco
ventilata, il rischio di insorgenza di cattivi odori o
di macchie sui rivestimenti interni delle pareti
aumenta.
Provvedimenti: «Non esiste un rimedio
universalmente valido». Il profumo emanato dai
nostri alimenti è molto allettante per le vespe. A
chi decide di consumare la propria colazione
all’aperto, si consiglia di: «Mettere a tavola
marmellata, dolci e salumi solo all’ultimo
momento». In questo modo, in linea di massima,
si può sperare di mangiare in tranquillità.
Installare riserve alternative di cibo non aiuta poi
molto. Posizionare in giardino, seppure a una
certa distanza, acini di uva o pezzetti di salame
come diversivo per le vespe, significa solo invitarle
a tornare una seconda volta per procacciarsi altro
cibo. Il più delle volte, le vespe esploratrici
scoprono anche la vostra tavola riccamente
imbandita. E chiamano a raccolta le altre vespe
operaie.
Queste faranno avanti e indietro
instancabilmente tra il vostro tavolo e il nido.
Quali sono i rimedi casalinghi tradizionali per
ovviare al problema?
Per scacciare le vespe bisognerebbe distribuire
sul tavolo delle monete di rame oppure bruciare
della polvere di caffè. Anche i pomodori o il
basilico, quest’ultimo ampiamente diffuso sui
nostri balconi, possono rappresentare un valido
aiuto in quanto il loro profumo risulta
particolarmente sgradito alle vespe. Tuttavia, che
questi rimedi siano davvero efficaci non è
scientificamente provato.
Rimozione di un nido di
vespe:
i nidi di vespe possono essere pericolosi per
l’uomo e per gli animali. Le punture di vespa
possono provocare reazioni (come gonfiore e
arrossamento della pelle) anche in individui non
allergici. Le punture nella zona della gola e della
faringe possono provocare addirittura difficoltà
nella respirazione.
Per loro stessa natura, le vespe sono considerate
animali tranquilli, ma se il loro nido viene
minacciato, fanno di tutto per difenderlo. Nella
maggioranza dei casi, i nidi non sono facilmente
accessibili, in quanto vengono costruiti all’interno
dei cassettoni delle serrande, sotto la trave
maestra del tetto o in altri luoghi riparati e asciutti.
Per questo motivo è consigliabile rivolgersi a un
esperto per far rimuovere il nido.
Noi possiamo rimuovere il nido con professionalità
e in tutta sicurezza. Per trasferimenti dovuti a
ragioni ecologiche, vi offriamo volentieri la nostra
assistenza.
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2016