Ordine Coleoptera Famiglie Anobidae e Bostrichidae Xestobium rufovillosum, detto “l’orologio della morte”, si percepisce distintamente in quanto l’insetto adulto ha l’abitudine di battere il capo ritmicamente contro tutto quello che lo circonda, producendo il rumore di un martello pneumatico; si tratterebbe di un richiamo sessuale. Lo si rinviene più frequentemente quando il materiale è rimasto per un certo periodo di tempo in ambienti umidi che hanno favorito un attacco fungino Bostrychus capucinus si sviluppa nelle querce, nei roveri, nella vite; Sinoxylon sexdentatum attacca il fico e la vite. Xestobium rufovillosum Sinoxylon sexdentatum Bostrycus capucinus Ordine Coleoptera Famiglie Dermestidae, Lyctidae e Ptinidae Le larve di Anthrenus museorum sono un temibile nemico dei Musei ove possono causare grandissimi danni, riducendo letteralmente in polvere animali imbalsamati e collezioni di insetti. Misurano circa 4 millimetri e quando vengono irritate mettono in evidenza il ciuffo di peli della zona anale. L’adulto invece è lungo 2 o 3 millimetri; è di colore nerastro con bande variegate sulle elitre. La larva dell’Attagenus pellio la cui forma adulta, lunga circa 5 mm è di colore nero con tre puntini bianchi sul corsaletto e uno nella posizione centrale di ogni elitra, distrugge pelli, lana, pellicce, poltrone e tappeti. Anthrenus museorum Ptinus fur è di colorazione variabile e presenta caratteristiche morfologiche differenti tra maschio e femmina. La sua lunghezza è di 2 - 4,3 mm. Ptinus fur Attagenus pellio Ordine Coleoptera Famiglia Cerambicidae Il Callidium violaceum ha la parte superiore del corpo di colore blu-violaceo; misura fino a 15 mm e la sua ninfa si ritrova nel legno delle conifere. Le larve di Hylotrupes bajulus si sviluppano nelle conifere, ma anche in mobili, travi e legno da costruzione. Alcune specie vengono importate con il legno. E’ comune nelle soffitte. E’ chiamato anche “capricorno della casa” e misura 1 - 2,5 cm. Si può trovare tra la metà di giugno e settembre, soprattutto nelle ore meridiane e pomeridiane. Il ciclo di sviluppo dura in media da tre a otto anni, durante il quale le larve continuano a scavare gallerie nell’interno dello stesso Callidium violaceum pezzo di legno Poiché da uno stesso foro possono sfarfallare più adulti non ci si rende sempre conto della gravità dell’infestazione. Curiosità: le larve di alcuni rappresentanti di questa Famiglia, di grandi dimensioni e ricche di proteine, sono una prelibatezza in Nuova Zelanda. Ma anche gli insetti adulti vengono consumati comunemente in molti paesi africani. Hylotrupes bajulus Ordine Lepidoptera Famiglie Tineidae La Famiglia Tineidae comprende molte specie cosmopolite, dannose per l’uomo. Le tarme sono tra i pochi animali a digerire la cheratina di capelli e piume. Per questo in natura si trovano nel nido di uccelli e piccoli mammiferi, mentre nelle abitazioni umane colonizzano tappeti, abiti e fibre animali e vegetali. La Tinea pellionella è la cosiddetta tarma delle pellicce e Tinea pellionella costruisce un astuccio cilindrico con frammenti di materiale alimentare. E’ tra le più diffuse in Italia. E’attratta in particolar modo dai tessuti sporchi come tappeti e vestiti usati che contengono sudore umano e residui di altri liquidi. In questi casi è attirata non tanto dal cibo, ma dall’ umidità, in quanto le larve non bevono quindi assumono i liquidi direttamente dal cibo. Sono attaccate pelli, piume, alpaca, lana con preferenza per il cashmere, ma anche seta e cotone. La temperatura ottimale di sviluppo è di 25°C con umidità del 75% Tineola bisselliella La Tineola bisselliella è la cosiddetta tigliola delle stoffe, detta anche tarma chiara dei panni; si nutre di tutti i materiali contenenti creatina, ma anche di cotone e di cereali. In natura gli farfallamenti avvengono tra maggio e settembre, nelle abitazioni si rinviene in tutte le stagioni. Le larve, a differenza della Tinea pellionella non si costruiscono un astuccio protettivo, ma un tubo sericeo. La forma adulta non vola, ma si muove saltellando. Ordine Lepidoptera Famiglia Pyralidae Caratteristica di questa famiglia è la presenza di organi timpanici sull’addome e una caratteristica venulazione delle ali. Le larve, quando disturbate, si contorcono violentemente. La Plodia interpunctella, chiamata “tarma del cibo”, come in genere i Pyralidi causa gravi danni nei depositi e nei magazzini di sostanze alimentari e la sua dieta non è a base di cheratina. I bruchi circondano con fili setosi le sostanze di cui si nutrono. Le larve sono in grado di introdursi anche in contenitori a chiusura “ermetica”. Le larve di Ephestia kuhniella, o tignola grigia della farina, si sviluppano nella farina che raggrumano con i loro secreti. Viene allevata in laboratorio per compiere studi genetici. Presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino è presente una importante collezione di microlepidotteri di tutto il mondo allestita dal conte Federico Hartig (1901-1979). Collezione Hartig, miscellanea di microlepidotteri della famiglia Pyralidae Ordine Hymenoptera Famiglia Siricidae L’ Urocerus gigas, giallo e nero, è una delle specie più comuni; la femmina raggiunge i 4 cm di lunghezza e depone le uova su pini e altre conifere, introducendo l’ovopositore nel legno per circa 1 cm. Le larve scavano gallerie lunghe oltre 40 cm, si impupano in una celletta scavata nel legno e sfarfallano attraverso un foro rotondo. Un icneumonide, la Rhyssa persuasoria, depone l’uovo entro la larva del siricide. L’uovo schiude e divora il suo ospite dall’interno fino a ucciderlo. Specie alloctone vengono introdotte nelle case con il legname da costruzione per poi uscire improvvisamente da pareti, pavimenti e travi, tra lo stupore degli abitanti. Urocerus gigas Ordine Hymenoptera Famiglia Sphecidae Sheliphron spirifex viene anche chiamata vespa vasaia. Si rinviene comunemente nel periodo che va da giugno a settembre. È caratterizzata dal volo con l’addome nero a goccia tenuto in alto e le lunghe zampe gialle e nere tenute penzoloni; caccia ragni di diverse specie con i cui corpi approvvigiona un nido fatto di fango che Sheliphron spirifex costruisce in ripari nascosti, spesso anche all’interno di case. E’ generalmente disinteressata all’uomo e non si ritiene disturbata dalla sua presenza nei pressi del nido. Sono proprio queste mirabili cellette costruite prevalentemente con terra impastata con saliva che occasionalmente vengono ritrovate nelle case in luoghi poco accessibili o dove vi sono oggetti o suppellettili non frequentemente utilizzati. Spesso anche sul costone superiore dei libri. Sceliphron destillatorium costruisce un inconfondibile nido fatto di argilla e di terra, con numerose celle, camere cilindriche all’interno delle quali vengono immagazzinati ragni paralizzati; ogni camera contiene una sola larva. Questi nidi vengono costruiti nei posti più disparati: balconi, solai, stalle. Sceliphron destillatorium Nidi di sfecidi Ordine Hymenoptera Famiglia Apidae Detta anche Ape legnaiola, la Xylocopa violacea è uno degli apoidei europei di più grandi dimensioni. Deriva il nome dal colore violaceo splendente delle ali. Possiede un robusto pungiglione che però di norma non uccide l’insetto vittima. Aggredisce l’uomo solo se non trova via di fuga e in ogni caso la puntura non da grossi problemi, se non un lieve interessamento locale. Xylocopa violacea Ape solitaria, sfarfalla in autunno e poi sverna. In primavera la femmina costruisce il nido in tronchi o grossi rami secchi. Con le mandibole, scava una galleria verticale lunga fino a 15 cm, che viene divisa in 15 cellette in sequenza. In ciascuna di queste celle viene immagazzinato il polline e poi deposto l’uovo; la cella viene poi chiusa con una sottile parete. Le larve si cibano del polline. Al momento dello sfarfallamento gli adulti escono dalle pareti laterali; se queste però sono spesse, attendono che sfarfallino gli esemplari delle cellette superiori, uscendo tutti di seguito dall’apertura che aveva fatto la femmina. Quest’ultima è in grado di ritornare al nido anche da molti chilometri di distanza. Xylocopa violacea: femmine a sinistra maschi a detra Ordine Isoptera Comunemente note come termiti. I soldati, le caste riproduttrici e alcuni stadi giovanili vengono alimentati con cibo parzialmente digerito dagli operai. che lo rigurgitano oppure producono palline di materiale fecale in parte digerito che viene consumato dalle altre termiti. Per poter utilizzare a scopo alimentare il legno, posseggono nello stomaco una grande quantità di protozoi flagellati e di batteri per la scissione della cellulosa. La capsula cefalica è dura, mentre il resto del corpo è molle e più o meno trasparente. Il capo è molto grande e piriforme nei soldati, piccolo e arrotondato nelle altre caste. Gli occhi composti, che sono sempre presenti nelle caste riproduttrici, sono invece piccoli o addirittura assenti nelle altre, specie se vivono nel sottosuolo. I soldati posseggono talora potenti mandibole; altre volte le Termite soldato mandibole sono più piccole e il capo è appuntito. In questo caso producono una sostanza repellente che viene utilizzata per tenere lontani i nemici. I membri della casta dei riproduttori sono dotati di ali solo nel periodo che precede l’accoppiamento; poi le ali vengono abbandonate. Gli operai sono insetti giovani, di varia età; se necessario possono Termite operaia però trasformarsi in soldati o riproduttori. Alcune termiti coltivano in apposite fungaie i funghi di cui si nutrono. Le termiti rappresentano un importante fonte di proteine per l’alimentazione, equivalendo dal punto di vista nutritivo alla carne di bovino e di pollo. Vecchia regina Termite riproduttore alato Ordine Hymenoptera Famiglia Formicidae Camponotus è un genere di formiche spesso di grandi dimensioni, potendo raggiungere quasi i 3 cm. Vengono anche chiamate “formiche carpentiere” perché molte scavano gallerie all’interno del legno; le robuste mandibole strappano il legno e lo portano all’esterno. Nelle abitazioni si possono riscontrare in travi o parti legnose. Il fatto che si riscontri nei mesi invernali può indicare la presenza del nido all’interno delle case. Il Camponotus herculeanus è nocivo Formicaio in tronco di susino perché scava gallerie concentriche in alberi sani, che seguono l’andamento degli anelli di crescita. E’ la specie più grande dell’Europa centrale e settentrionale. Le femmine misurano 16 - 18 mm. Camponotus herculeanus Il Camponotus ligniperda, detto “camponoto sciupalegno”, è lungo dai 7 ai 14 mm.. Vive nei vecchi ceppi e anche nel legno vivo delle conifere, soprattutto abeti. Anch’esso scava gallerie intorno agli anelli di crescita annuale. Il nido viene costruito dalla femmina senza l’aiuto di altre specie. Si riscontra nelle pianure dell’Europa centrale e settentrionale. Camponotus piceus Camponotus ligniperda Nido formiche Ordine Blattodea La Blatta orientalis, è il comune scarafaggio nero che infesta le abitazioni. E’ diffusa in tutto il mondo soprattutto nelle fasce temperate. Per la sua sopravvivenza è molto importate la presenza di acqua abbondante. Può trasmettere molte malattie pericolose per l’uomo. Sono molto lente e in mancanza di cibo possono mangiare le proprie uova Blatta orientalis La Blattella germanica, che non è per nulla originaria della Germania, deposita le ooteche solo quando le uova sono prossime alla schiusa. Ogni ooteca contiene da 12 a 50 uova, ma il numero è variabile da specie a specie. La metamorfosi è incompleta. Dall’uovo esce una larva Blattella germanica somigliante a un bruco, che però si libera subito della pelle, riverando una piccola blatta. La Periplaneta americana. (foto), originaria dell’Africa e non del Nord America, è la blatta più grande tra quelle che vivono con l’uomo ed è diffusa in tutto il mondo. Non riesce a arrampicarsi sui muri o sulle superfici lisce. Periplaneta americana Opportunista, si nutre normalmente di sostanza organica in putrefazione, ma predilige le sostanze zuccherine e fermentate tra cui la birra, oltre a carta, rilegature di libri, stoffe, pelli animali. Facile da allevare, viene spesso utilizzata nei laboratori. Teme le basse temperature. Le blatte europee sono di piccole dimensioni; specie tropicali come la Blabera gigantea sono molto più appariscenti. Blatta tropicale Blabera gigantea Nido di vespe Il nido delle vespe del genere Vespula, come quello del calabrone, è di “cartone” di colore tendente al grigiastro, costituito generalmente da più favi e protetto da un involucro fatto del medesimo materiale. Viene prodotto utilizzando frammenti di cartone o fibre legnose da cortecce, rami e tronchi d’albero, masticandoli e impastandoli con la saliva , finchè si forma una poltiglia modellabile che rapidamente solidifica all’aria e prende consistenza cartacea. Nido vespe Il primo gruppo di cellette viene costruito dalla stessa regina che, dopo l’accoppiamento, vi depone le uova per far nascere le prime operaie. Saranno poi queste che, una volta adulte, proseguiranno nei lavori di ampliamento del nido e nella cura della prole Oltre che nei siti di nidificazione comuni al calabrone, cioè muri, soffitte, comignoli e altri posti riparati, le Vespula quali V. germanica, nidificano con frequenza anche in cavità nel terreno. I loro nidi possono raggiungere grandi dimensioni e adattarsi nella forma alle proporzioni della cavità che li contiene, se necessario a esempio con maggiore sviluppo in larghezza rispetto all’altezza. Copertura nido vespe I favi, sovrapposti, sono rivolti con le aperture delle cellette in basso. Termitaio I termitai possono assumere dimensioni gigantesche; quelli di alcune specie africane raggiungono i 12 metri di altezza, ma si estendono anche nel sottosuolo, fino a 40 metri di profondità. Si sviluppano in altezza prevedendo in cima delle uscite di sicurezza non accessibili all’acqua. Sono strutture molto solide costituite semplicemente di terra impastata con una sostanza collante prodotta dalle mandibole delle termiti. I tunnel cavi presenti nell’interno fungono da sistema di condizionamento, consentendo il passaggio di aria che regola temperatura, umidità e ricambio di ossigeno. Nelle parti più interne ci sono i locali occupati dal re, dalla regina, dalla covata, dalle scorte di cibo e dai giardini per la coltivazione dei funghi. Nelle “camere di incubazione” vengono portate le decine di migliaia di uova deposte dalla regina. Nei “giardini” vengono coltivati i Basidiomiceti su di un substrato vegetale masticato; in cambio verranno prodotti corpi fruttiferi tondeggianti, le “sferule”, per l’alimentazione delle termiti adulte e verrà mantenuta costante l’umidità del nido. Nella “camera nuziale” viene allevata la prima nidiata della coppia reale.