PULSATILLA (anemone pratensis) Orfila (Lezioni di Medicina Legale. Tipografia Catellacci, Firenze, 1841; tomo II: 62) Azione dell’anemone pulsatilla sull’economia animale. Gli effetti che l’anemone pulsatilla produce sull’uomo e l’esperienze fatte sui cani portano a concludere: 1. che le foglie, la radice e l’estratto acquoso di questa pianta fresca devono considerarsi come energici veleni irritanti; 2. che nelle parti su cui vengono applicati suscitano un’intensa infiammazione, seguita prontamente da tutti i sintomi che annunziano la stupefazione del sistema nervoso; 3. che la morte prodotta da questi veleni avviene più presto quando sono introdotti nel canale digerente, di quello che applicati sul tessuto cellulare succutaneo della parte interna della coscia; 4. che indipendentemente dall’azione locale che esercitano, e che basta per render ragione dei fenomeni che suscitano, sembra che siano assorbiti e portati nel torrente della circolazione per agire ulteriormente sul sistema nervoso; 5. che gli effetti delle foglie sono molto minori e quasi nulli, quando sono state seccate. Hahnemann (Tentativo di individuare un nuovo principio per scoprire il potere curativo delle sostanze farmacologiche, accanto ad alcuni cenni su quelli impiegati finora, 1796. Quaderni di ARIO, 1994 vol. III: 58 Il dolore trafittivo e violento, causato dall’uso interno dell’anemone pratensis, in caso di occhi malaticci, ha portato il suo felice impiego nell’amaurosi, nella cataratta e nell’offuscamento della cornea. I violenti mal di testa, dovuti all’uso interno del sale infiammabile, cristallizzato in acqua distillata, suggerisce l’uso di questa pianta in questi casi; è probabilmente per questo che, una volta, guarì un melanconico. Hahnemann (Signs of the times in the ordinary system of medicine, 1809, in: Lesser writings, B. Jain publishers, New Delhi: 566-8), a proposito della pulsatilla, nella cura di alcune odontalgie (insieme a chamomilla e nux vomica, peraltro già trattare): …è utile nei casi in cui il dolore gengivale ha un carattere rodente, lievemente lancinante, ma che nel nervo del dente interessato è tirante, strappante (come se il nervo fosse violentemente tirato e subito rilasciato), con sensazione di brivido, associata a pallore del volto; insorge più frequentemente di sera, più raramente al mattino, aggravato nella stanza calda e dal calore del letto, migliorato dall’aria fredda e non aumentato dalla masticazione, semmai dall’uso dello stuzzicadenti. Colpisce le persone di carattere mite e quieto, disposte alle lacrime. Hahnemann (Cases illustrative of homeopathic practise, 1833, in: Lesser writings, B. Jain publishers, New Delhi: 7713): W-e, un uomo debole e pallido, di 42 anni, costantemente preso dai suoi impegni alla scrivania, venne da me il 27 dicembre 1815, dopo cinque giorni dall’inizio dei suoi disturbi. 1. La prima sera ebbe, senza alcuna causa manifesta, nausea e vertigini, con molte eruttazioni. 2. La notte seguente (intorno alle 2 a.m.) vomito acido. 3. Le notti seguenti severa eruttazione. 4. Di giorno anche eruttazione nauseante, di sapore fetido e acido. 5. Sentiva come se il cibo rimanesse crudo e indigerito nello stomaco. 6. Sentiva un vuoto nella testa, confusione e assenza, come se fosse sensibile dentro. 7. Il minimo rumore gli risultava doloroso. 8. Aveva una disposizione mite, dolce e paziente. Qui, posso osservare: Al n. 1: che molte medicine provocano vertigine e nausea, tra cui pulsatilla (3), che induce le vertigini di sera (7), una circostanza che è stata osservata da ben pochi altri. Al n. 2: stramonium e nux vomica stimolano il vomito di muco acido e di odore acre, ma, per quel che so, non di notte. Valeriana e cocculus danno vomito notturno, ma non di materiale acido. Solo il ferro provoca vomito di notte (61, 62), anche acido (66), ma non gli altri sintomi sopra riportati. Pulsatilla, invece, non solo provoca vomito acido la sera (349, 356) e vomito notturno in generale, ma anche gli altri sintomi di questo caso, non trovati tra quelli del ferro. Al n. 3: eruttazioni notturne è un sintomo peculiare di pulsatilla (296, 297). Al n. 4: eruttazioni acide (301, 302), fetide e putride (249) sono peculiari di pulsatilla. Al n. 5: la sensazione di cibo indigerito nello stomaco è prodotta da poche medicine, ma da nessuna in maniera altrettanto precisa, quanto in pulsatilla (321, 322, 327). Al n. 6: ad eccezione di ignatia (2), che invece non può produrre gli altri disturbi, lo stesso stato è indotto solo da pulsatilla (39, confrontato con 40, 81). Al n. 7: pulsatilla provoca lo stesso stato (995) e anche l’ipersensibilità degli altri organi di senso, ad esempio la vista (107). E, sebbene l’intolleranza al rumore si incontra anche in nux vomica, ignatia e aconitum, tuttavia queste medicine non sono omeopatiche agli altri sintomi e ancora meno possiedono il sintomo 8, il carattere mite, il quale, come accennato nella prefazione a pulsatilla, è particolarmente indicativo di questa pianta. Questo paziente, pertanto, non avrebbe potuto essere curato in modo più facile, certo e permanente, da niente altro che da pulsatilla, la quale, conseguentemente, gli venne somministrata subito, ma, a causa del suo stato debole e delicato, solo in una dose molto piccola, quale ½ goccia della quadrilionesima di una forte tintura di pulsatilla. Ciò venne fatto la sera stessa. Il giorno dopo egli era libero da tutti i disturbi, la sua digestione ristabilita e, una settimana dopo, da quanto appresi da lui, rimase libero da ogni sintomo, anzi stette molto bene. Effetti sperimentali, citati da Hahnemann nella risoluzione del caso clinico (riporta la numerazione della Materia Medica Pura) 3. Vertigini, come quelle che insorgono girando in tondo a lungo, associate a nausea. 7. Barcollamento con vertigini, come da intossicazione, con calore interno della testa e pallore del volto, peraltro caldo come di norma, specialmente di sera. 39. Vuoto nella testa; la sente come una lanterna. 40. Vuoto e dolore alla testa, come da bagordi il giorno prima. 81. Cefalea, come per aver bevuto troppo, o per aver eccessivamente abbondato con carne troppo grassa. 107. Un occhio o l’altro, soffrono di dolori lancinanti, quasi senza infiammazione della sclera; egli non riesce a vedere la fiamma di una candela; può appena aprire le palpebre (dopo 3 ore). 249. Quando si sveglia dal sonno, al mattino, sente una secchezza del palato, della lingua e delle labbra, che poi cambia in un vero muco viscido. 296. Eruttazione forte. 297. Eruttazione amara, di notte. 301. Sapore acidulo in bocca, dopo mangiato (dopo 3 ore). 302. Dopo aver bevuto il caffè, viene eruttato un fluido acido, fino alla bocca. 321. Sensazione come se lo stomaco fosse impazzito. 322. Sintomi di stomaco molto alterato. 327. Sensazione nello stomaco, come per aver mangiato troppo; il cibo ritorna ancora nella bocca, come se dovesse vomitare. 349. Dopo esercizio all’aria aperta, verso sera, nausea e vomito di qualcosa di salato o acido (dopo 3,5 ore). 356. (Vomito prima di mezzanotte, di piccole quantità, quasi del tutto senza nausea). Il sintomo 995 (di notte, sogni pieni di paura e disgusto) citato va, probabilmente, sostituito con il seguente, più appropriato per l’intolleranza ai rumori. Ciò è dovuto, con ogni evidenza, a un errore di traduzione o di battitura. 997. Quando si sveglia dal sonno, il suono delle parole gli sembra essere troppo forte e vibrare acutamente nelle orecchie (dopo 2 ore). Hahnemann (dal II volume, 3° edizione, 1833) È utile nelle malattie acute, quanto in quella croniche, dal momento che la sua azione, seppure in piccole dosi, dura da 10 a 12 giorni. L’uso della pulsatilla risulterà di maggiore efficacia quando, nelle affezioni per cui la pianta è indicata nel rispetto dei sintomi organici, c’è nel paziente anche una disposizione timida, lacrimosa, con una tendenza al dolore interiore o alla irritabilità silenziosa, o comunque una dolce e remissiva disposizione, specialmente quando il paziente, nel suo normale stato di salute, aveva un buon temperamento e dolcezza (o anche frivolo e di buon umore allegro). E’, dunque, specialmente adatto per temperamenti lenti e flemmatici; d’altro canto è poco conveniente alle persone che promuovono le loro risoluzioni con rapidità, e sono rapidi nei loro movimenti, anche se possono apparire di buon temperamento. Agisce meglio quando c’è una tendenza al brivido e alla adipsia. E’ particolarmente adatto per donne le cui regole si presentano, di solito, qualche giorno dopo il termine previsto; e specialmente anche quando il paziente deve rimanere a lungo a letto prima di prendere sonno, e quando sta peggio di sera. E’ usata per gli effetti negativi dovuti all’ingestione di carne di maiale. Quando la pulsatilla è stata data in dosi troppo forti, o in un caso non adatto, ed ha conseguentemente prodotto effetti indesiderati, questi, in accordo al loro carattere peculiare, possono essere rimossi da chamomilla (soprattutto quando sono presenti sonnolenza, prostrazione e diminuzione dei sensi in modo permanente), o dall’infusione di caffè (ad esempio nell’ansietà con timore), o da ignatia o nux vomica. La febbre, la tendenza al pianto, e i dolori di pulsatilla con tutti i loro postumi, possono essere rapidamente rimossi dalla tintura di caffè crudo. Malattie croniche I volume (pp. 128-9): disturbo di stomaco da assunzione di carne grassa, soprattutto suina; raffreddore, con perdita dell’odorato e del gusto 2 Riepilogo dei vari effetti sperimentali (sono omessi quelli relativi al caso clinico citato) carattere mite e quieto, disposto alle lacrime (1127); tendenza al dolore interiore o alla irritabilità silenziosa (1137); amaurosi (99, 93), cataratta (94, 101) e offuscamento della cornea (116, 107, 115, 117, 110) il dolore gengivale è rodente, lievemente lancinante (217, 219); come se il nervo fosse violentemente tirato (205); adipsia (212, 977, 1058); disturbo di stomaco da assunzione di carne grassa (259, 266); le regole si presentano, di solito, qualche giorno dopo il termine previsto (vedere nota al 570) raffreddore (593, 596), con perdita dell’odorato e del gusto (597); deve rimanere a lungo a letto prima di prendere sonno (975, 973, 986, 964); sta peggio di sera (349, 390, 413, 417, 478, 419, 844, 884, 742, 874, 827, 840, 771, 355, 896, 1110); aggravato nella stanza calda (1065) e dal calore del letto (1085, 886, 1104), migliorato dall’aria fredda (205, 895); brivido (1037, 844, 1041, 1035, 1068, 1054, 1115), associato a pallore del volto (1069). ALCUNE IMPORTANTI NOTE al sintoma 148 (tremito su un lato del volto): l’insorgenza di sintomi solo su una metà del corpo è una frequente peculiarità di Pulsatilla. Confrontare con 906, 921, 1073, 1074, 1099, 1100. Rhus, belladonna e cocculus mostrano qualcosa di simile al sintoma 199 (dolori laceranti, tiranti, alla mandibola): i cosiddetti dolori laceranti di Pulsatilla sono soprattutto una momentanea tensione tirante, che cambia sempre in una contrazione, come lacerazione - qualcosa come un nervo che sia stirato in fuori e teso in modo dolente, e poi lasciato cadere con uno strappo improvviso, dolente. Da qui l’espressione “singola contrazione lacerante” del 167, e “contrazione tirante” del 208 (odontalgia contrattiva tirante, bevendo liquidi freddi) al sintoma 215 (i dolori ai denti aumentano con il vento): l’aumento o l’eccitazione dei sintomi per il freddo, specialmente all’aperto, sono un’azione alternante più rara del ritorno dei disturbi con il caldo, specialmente l’aria calda della stanza al sintoma 324 (vedi): l’eruttazione con il sapore e l’odore di ciò che è stato precedentemente mangiato è un’azione alternante molto più frequente, in Pulsatilla, che non l’eruttazione vuota, ovvero solo di aria al sintoma 444 (difficoltosa evacuazione di feci, con dolore pressivo e dolore nel dorso): questo e altri sintomi (447, 449, 450 e 451) sono le più caratteristiche e più comuni forme di evacuazioni fecali di Pulsatilla al sintoma 453 (vedi): queste forme di diarrea notturna sono caratteristiche di Pulsatilla, e difficilmente si incontrano in modo così marcato nelle altre medicine al sintoma 570 (durante le regole: il sangue è denso e nero, e fuoriesce a fiotti due o tre volte al giorno): la fuoriuscita di flusso mestruale ritardata, difficile e anche soppressa, sembra essere l’azione primaria di Pulsatilla, mentre la comparsa anticipata (581: le regole appaiono 7 giorni prima) sembra una più rara azione alternante al sintoma 672 (vedi): i dolori qua e là, come da ulcera interna (qualcosa di ulcerativo), sono caratteristici di Pulsatilla. Confrontare 184, 693, 780 e 840; come anche il dolore ulcerativo osservato principalmente trattenendo la parte al sintoma 681 (dolore lancinante tra le scapole, anche da fermo): è caratteristico di Pulsatilla che i disturbi in parti diverse da quelle della respirazione provochino costrizione toracica. Confrontare 383 al sintoma 1073 (mano e piede freddi e arrossati solo da un lato, bollenti dall’altro, la sera e la notte): questo arrossamento, anche delle parti fredde (confrontare con 836), indica la capacità di Pulsatilla di provocare distensione delle vene e loro gonfiore, senza calore, proprio come altre osservazioni, qui non riportate, puntualizzano nella produzione delle vene varicose con Pulsatilla. Confrontare con 1085 3