Pedagogia e Didattica Generali 04/11/2014 Negli anni `70 diventa in

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Pedagogia e Didattica Generali
04/11/2014
Negli anni '70 diventa in Italia legge l'onere di “programmazione” da
parte degli insegnanti. Questo vincolo di organizzare il lavoro si può
far risalire agli anni '50 negli Stati Uniti d'America. Tutto ciò che era
allora “industriale” a quei tempi arrivava dagli States, così anche le
tendenze sulla scolarizzazione vengono attinte da li.
Ralph Tyler nel '49 scrive un testo molto importante sulla
programmazione curricolare, insegnante di biologia fu da quella
stessa materia di studio che iniziò a tracciare le linee portanti della
programmazione curricolare. Il comportamentismo invece prese
spunto dalla riflessologia di Pavlov (il riflesso condizionato,
esperimento classico che ad uno stimolo naturale si è in grado di
provocare il verificarsi di un determinato evento, una risposta; la
salivazione del cane abituato a ricevere il cibo dopo l'accensione di
una lampadina) per essere poi applicato alla educazione. A partire da
questo concetto si è infatti sviluppata una didattica, John Watson
scrisse testi circa quella che venne da lui definita psicologia
comportamentista o psicologia behaviorista, basata sull'assunto che il
comportamento esplicito dell'individuo, che è a sua volta riflesso
diretto della sua personalità, è l'unica unità di analisi scientificamente
studiabile della psicologia, in quanto direttamente osservabile dallo
studioso. La psicologia esplicitava l'esigenza di rigori scientifici e
trova modelli nella fisica, ossia assolve la richiesta di essere
osservabile e misurabile. Con i suoi scritti J.Watson suggerì di non
osservare la scatola nera ossia la mente ma il comportamento
dell'individuo per trarne dati valutabili. Purtroppo egli era così
convinto delle sue teorie che, insieme alla moglie, arrivò ad applicare
condizionamenti crudeli sul suo stesso figlio per provare la validità
delle sue teorie, arrivò a procurare al figlio repulsione ed odio verso i
peluche facendogli cadere lastre di metallo, ad esempio, ogni volta
che il ragazzo veniva in contatto con una cavia da laboratorio.
Wikipedia riporta questo esperimento nel dettaglio con qualche
differenza (in rete si trova riportato in altre versioni ancora, ma la
sostanza è identica):
Esperimento del piccolo Albert 1920
Obiettivi dell'esperimento erano: 1) dimostrare che una emozione
come la paura è il risultato di un processo di condizionamento
ambientale 2) studiare l'evoluzione del condizionamento attraverso
l'osservazione sistematica. Watson e la moglie Rosalie spaventarono
un bambino (Albert) di circa un anno di età con un forte rumore
quando questi giocava con un coniglio bianco. L'esperimento ripetuto
più volte condizionò il bambino. Dapprima Albert strillava solo
quando avvertiva il rumore, ma poi anche alla sola vista del coniglio
bianco. Watson e la moglie osservarono che la paura indotta seguiva
un processo di generalizzazione: Albert si spaventava in presenza di
altri animali dal pelo bianco, pure con oggetti lanosi e bianchi.
Watson presentò questo bambino come normale anche se le cose non
stavano proprio in questi termini. Albert era infatti affetto da
idrocefalo disturbo per il quale egli morì all'età di sei anni.
L'esperimento attirò molte critiche su Watson anche perché, sembra,
che la coppia non poteva ignorare il quadro clinico del bambino.
Inoltre la tenera età del fanciullo, la mancanza di un processo di
decondizionamento per rimuovere l'ansia indotta, rendono tutta la
procedura eticamente discutibile.
Successivamente un altro personaggio: Burrhus Frederic Skinner
divenne famoso per le sue teorie sul condizionamento operante che a
differenza del classico non era basato su:
stimolo  condizionamento  risposta
ma bensì era strutturato come:
stimolo  risposta  rinforzo della risposta (positivam/negativam)
B.F.Skinner arrivò a mettere a punto delle macchine per l'istruzione
programmata, inoltre lavorò su meditati step-by-step da affrontare a
differenza delle risposte date dagli studenti, stabilì così dei libri che
differenziavano i percorsi da seguire a seconda delle risposte.
Utilizzò anche i computer ed i diagrammi di flusso.
Bloom e il Mastery learning (anni cinquanta-sessanta): il Mastery
learning è un metodo di istruzione che parte dal presupposto che tutti
gli studenti possono apprendere se hanno a disposizione appropriate
condizioni di apprendimento. In modo particolare, il Mastery
learning, tradotto letteralmente "apprendimento per padronanza",
richiede agli studenti di seguire un percorso propedeutico in cui non è
possibile passare ad una fase più complessa se prima non si è
dimostrato di aver acquisito una sufficiente competenza nell'unità di
apprendimento in corso.
Si sollevò quindi negli States l'esigenza di avere una educazione
omogenea, ossia di avere diplomi e lauree equipollenti. La
valutazione comune aveva bisogno di trovare quindi obiettivi
comuni, questi si divisero in tre gruppi:
1. obiettivi educativi dell'area cognitiva;
2. obiettivi educativi dell'area affettiva;
3. obiettivi educativi dell'area psicomotorea.
L'area cognitiva declinò altri 6 macro obiettivi organizzati in una
tassonomia:
• conoscere
• comprendere
• applicare
• analizzare
• sintetizzare
• valutare
L'impianto originale di questo lavoro unificatore affronatto da Bloom
e collaboratori risiede nei primi due volumi dell'opera Mastery
learning.
Nel 1957 l'URSS lancia il satellite Sputnik vincendo la battaglia
tecnologica contro l'America. In questa occasione il presidente
Kennedy spronò la nazione muovendo anche una grossa critica alla
scuola (o meglio i deweyani) che non era stata in grado di formare
quelle intelligenze che diversamente avrebbero prodotto risultati
differenti. La conferenza di Wood Hole del 1959 segnò l'inizio di una
nuova tendenza nella pianificazione educativa: lo sforzo comune di
diverse personalità in diversi settori del sapere indirizzate al generale
miglioramento dell'educazione. Il risultato fu una educazione basata
sulle discipline ed un apprendimento concettuale o meglio pedagogia
per obiettivi dove l'obiettivo dichiarato deve essere raggiunto
attraverso un percorso formativo.
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