RACCOLTA DI MANOSCRITTI DEL PROF. RICHELMO SASSARA
RIGUARDANTI I MOVIMENTI DEI PIANETI E LA LORO INTERAZIONE
CON FENOMENI TERRESTRI
PREMESSA
Il Prof. Richelmo Sassara è stato mio amico negli ultimi dieci anni della sua vita, quando,
ritiratosi dalla sua occupazione di insegnante di fisica, si stava dedicando al perfezionamento e
alla diffusione di una sua teoria che mette in relazione i movimenti dei pianeti (in particolare del
pianeta Giove) con fenomeni terrestri, quali, ma non solo, i terremoti.
Non ho mai taciuto al Prof. Sassara il mio scetticismo sulla validità della sua teoria,
contestandogli la mancanza di una rigorosa e quantitativa dimostrazione fisica e la scarsità delle
prove sperimentali. Ciò non ha però impedito la formazione di una cordiale amicizia e della più
grande stima per il Professore come uomo, che condivido con tutti quelli che gli sono stati vicini.
Ritengo doveroso che alcuni manoscritti non pubblicati del Prof. Sassara siano resi pubblici,
certo che le sue considerazioni, anche se non condivise, possano avere molti spunti di interesse.
Rodolfo Console
COMUNICAZIONE
Sulle energie indotte sulla Terra dalla luna e dai pianeti del sistema solare.
Sulla accelerazione centripeta della Terra quale causa scatenante, unitamente
all'accelerazione lunare, di energie potenziali indotte sulla Terra (atmosfera compresa) dalla
luna e dai pianeti del sistema solare, anche durante anni di preparazione.
Sulle cause determinanti terremoti, caduta o incendio inspiegabili ed improvvisi di aerei;
fenomeni del cosiddetto "Triangolo delle Bermude" e relative energie.
Sulle cause del fenomeno delle maree non soltanto marine ma anche atmosferiche.
COMUNICAZIONE
Sole, Luna e pianeti (Giove in particolare) quali masse concomitanti che determinano sulla
Terra i più “forti” terremoti nonché altri fenomeni energetici.
SOMMARIO
• I forti terremoti, gli improvvisi gravi incidenti aerei, le onde anomale nei mari nonché
altri fenomeni energetici, compresi quelli del tipo del cosiddetto “Triangolo delle
Bermuda”, sono causati dalla tensione elastica sulla Terra sia dalla massa della luna
che dalle masse dei pianeti, particolarmente nei periodi di tempo del loro
allineamento con il Sole e la Terra. Di particolare intensità l’azione del pianeta Giove.
• Possibilità di costruire un apparecchio che indichi l’attimo ed il luogo dell’insorgere
del fenomeno energetico onde evitarlo se possibile, oppure ridurne le catastrofiche
conseguenze.
• Tabella dei “forti” terremoti (Md ≥ 6° Richter) avvenuti sulla Terra negli anni 19981999-2000-2001 in relazione alle congiunzioni ed opposizioni di Giove quale pianeta
dall’azione energetica più influente indotta sulla Terra.
INDICAZIONI GUIDA ALLA COMPRENSIONE DELLA COMUNICAZIONE
A) Leggere l’allegato n. 1 che rappresenta il primo capitolo di uno studio ultradecennale.
B) Leggere l’allegato n. 2 - “Influenza del Sole, della Luna, dei pianeti, in particolare di
Giove, sulla elasticità della Terra e quindi sulla energia dei ‘grandi’ terremoti” - Teoria
esposta in forma divulgativa.
C) Prendere visione dell’allegato n. 3 che rappresenta la distribuzione dei terremoti di Md ≥
6° Richter avvenuti nel mondo durante gli anni 1998-1999-2000-2001 in relazione ai periodi
di congiunzione od opposizione di Giove. I numeri sono stati forniti dall’Istituto Nazionale di
Geofisica raccolti nell’allegato n. 5
D) Leggere il commento alla illustrazione dell’istante dello scatenamento del terremoto o
dell’incidente energetico (allegato n. 4).
E) Consultare, se necessario, il plico allegato n. 5 dove sono state raccolte le fotocopie delle
comunicazioni mensili dell’Istituto Nazionale di Geofisica sui “forti” terremoti verificatisi sulla
Terra negli anni 1998-1999-2000-2001.
Le comunicazioni mensili, tramite televideo, hanno avuto inizio appena dopo un invio di un
mio studio all’Istituto diretto dal prof. Enzo Boschi che ebbi modo di conoscere durante un
congresso dell’A.I.F. (Associazione degli Insegnanti di Fisica) ove il Professore era stato
invitato a tenere una relazione.
DEDUZIONI
Da osservazioni e da studi di più lustri ritengo di avere individuato come le masse celesti
prossime alle Terra agiscano, in ossequio alla legge di Newton, perché su questa vengano
indotte energie di natura elastica, per periodi più o meno lunghi.
Il punto-massa dove avviene repentinamente il fenomeno tellurico può essere situato nella
crosta terrestre, nell’oceano o mare oppure nell’atmosfera.
L’energia scaricata dal fenomeno tellurico è proporzionata alla densità del punto-massa
colpito (ipocentro). Sarà massima sulla crosta terrestre, minima sull’atmosfera.
Si scatena il terremoto vero e proprio se il punto-massa interessato appartiene alla crosta
terrestre; maremoto e onda anomala se appartiene alla massa dell’acqua degli oceani.
Se il punto appartiene all’atmosfera l’energia è minima, data la minima densità dell’aria. Può
verificarsi, però, in quest’ultimo caso, anche se molto raramente, il cosiddetto “fulmine a
ciel sereno” oppure altro fenomeno vistoso.
Il terremoto si verificherà allorché la massa interessata (incentro) viene “sparata”
elasticamente ad enorme velocità (1000-3000 km/h) contro l’altra massa densa ad essa
adiacente provocando uno scotimento tellurico. L’energia della massa-incentro "sparata"
elasticamente contro la massa adiacente si trasforma in calore con enorme innalzamento
della temperatura della materia interessata.
Se l’incentro è prossimo alla superficie terrestre si osserva nel cielo un bagliore rossastro e
si ascolta anche il caratteristico boato. Il bagliore rossastro è dovuto ai raggi infrarossi
dell’incentro diventato incandescente che fuoriescono più facilmente dalla crosta terrestre
che non le altre radiazioni.
Se l’incentro è immerso nell’acqua dell’oceano, l’energia delle masse dell’acqua “sparata”
contro l’acqua adiacente trasformerà l’energia d’urto in energia cinetica che si disperderà nel
tempo come onda anomala senza peraltro provocare scossa tellurica e bagliore.
Se però l’incentro sarà situato nella crosta sotto la massa d’acqua dell’oceano, si avrà sia il
terremoto vero e proprio che l’onda anomala provocata contemporaneamente sull’acqua
sovrastante dell’oceano.
Se il punto incentro invece si trova nell’atmosfera, data la minima quantità di energia
(proporzionata alla scarsa densità dell’aria), di norma non si hanno grandi fenomeni
energetici ma forse fenomeni luminosi.
Ma se, per rarissimo caso, in quel momento transitasse un aereo che è composto di
materiale di alta densità, si verificherebbe quantomeno il fenomeno del vuoto d’aria.
Se il “vuoto d’aria” è intenso, i motori, di grande densità e quindi di grande accumulo di
energia, verrebbero “sparati” con grande velocità, senza peraltro riuscire a trascinarsi il
resto della massa dell’aereo. Pertanto si staccano repentinamente provocando però il crollo
della struttura ed anche “altro”.
Di solito i grossi aerei, subiscono gli incidenti più gravi durante i periodi di allineamento del
Sole, della Terra e della Luna (novilunio o plenilunio) e mentre sono prossimi al decollo
oppure all’atterraggio.
Conosco molti incidenti di grossi aerei spiegati forzatamente ed anche qualcuno che non si è
riusciti a spiegare con le attuali conoscenze.
Ho il dovere di riferire, pur se riceverò quantomeno incomprensione, su questi ed altri
fenomeni naturali che da sempre si verificano sulla Terra anche se la spiegazione può
sembrare inverosimile.
ALLEGATO 1
Allegato 1 da pag. 10 a pag. 66
Allegato 2 da pag. 67 a 78
Allegato 3 da pag. 79 a 82
Allegato 4 da pag. 83 a pag. 88
Allegato 5 da pag. 89 a pag. 137