città di piove di sacco - Comune di Piove di Sacco

CITTÀ DI PIOVE DI SACCO
COMUNICATO STAMPA N. 77 DEL 19 LUGLIO 2010
Festival dei casoni – Scene di paglia – Serata con César Brie e Marco
Paolini.
Giovedì 8 luglio si è tenuta, attorno la cornice del casone di via Ramei di Piove di Sacco, la terza delle cinque serate della rassegna teatrale Scene di paglia,
festival culturale ambientato nei casoni della saccisica, che ha visto protagonisti i Comuni di Piove di Sacco, Codevigo, Arzergrande. Protagonista della serata è stato l'artista boliviano César Brie che ha presentato il suo spettacolo
Albero senza ombra (di e con César Brie; musiche di Pablo Brie, Manuel Estrada; scene e costumi Giancarlo Gentilucci, César Brie).
César Brie (© G. Meneghetti)
L'artista ha messo in scena il recente dramma dei contadini boliviani, i campesinos, attraverso un monologo di grande impatto emotivo e di forte pathos. È
l'artista stesso, con le sue parole, a spiegare la nascita del suo nuovo lavoro teatrale: «l'11 settembre 2008 nel Pando, regione della giungla boliviana, si è
consumato un massacro di contadini: 11 morti, centinaia di feriti e scomparsi
ai quali nessuno finora ha restituito un nome, un volto, una storia. Qui, in
questa parte del mondo, a chi importa dei contadini boliviani? Ma questa mia
pietà, che ai più risulta indifferente, è il legame che mi unisce a una terra in
cui ho vissuto per vent'anni, e da cui forse mi sto congedando. Dietro i volti
dal “pietoso rossore in cui nemica gli si copre l'anima”, come scriveva Pasolini, c'è l'umanità che mi obbliga sempre a guardare le macerie delle guerre
combattute altrove, che chiede conto delle private macerie nascoste fra quattro mura, e mi accomuna ai derelitti ai quali sento ogni giorno di più di appartenere. Mi appartiene il dolore degli altri quanto il mio dolore non appartiene
a nessuno. Da questa coscienza di assoluta inutilità nasce Albero senza ombra:
sogni, solitudini, storie di esseri umani che il sonno pesante del benessere relega in un mondo distante, e invece sono il rovescio della moneta che tutti
consumiamo».
Il pubblico che ha affollato il casone di via Ramei ha potuto partecipare emotivamente ad un monologo allo stesso tempo duro e dolce in cui l'attore usando, come di suo consueto, pochi e semplici materiali (vestiti che tenuti in
piedi da delle corde diventano dei fantocci, farina, acqua...) riesce a rendere
esplicito il senso di violenza e di depravazione subito dai campesinos per mano
degli squadristi boliviani. Sulla scena l'attore offre al pubblico il proprio corpo
su cui passano i protagonisti di questa strage: dallo squadrista che è stato la
prima vittima nel Pando alla madre di uno studente mai tornato a La Paz, da
un donnaiolo morto inseguito dalle pallottole a una sindacalista sfuggita nella
foresta.
Erano presenti per il Comune di Piove di Sacco:
Lorena STEVANATO, assessore alla Cultura
• Giorgio TORTOLATO, presidente del Consiglio Comunale
con i collaboratori:
• Giorgio MENEGHETTI, dirigente dei servizi culurali
• Eugenio PARZIALE, responsabile dei servizi culturali del Comune di Piove di Sacco
• Raffaella ZANNATO, responsabile dei servizi bibliotecari ed archivistici e
del bacino bibliografico della Saccisica e del Conselvano (BBSC)
• Paolo ZOGNO, responsabile del bacino turistico della Saccisica
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Davide TOLFO, volontario servizio civile nazionale
Guglielmo MASCOLO, volontario servizio civile nazionale
Tommaso BOISCHIO, volontario servizio civile regionale
ed inoltre:
Graziano BACCO, Sindaco del Comune di Codevigo
• Paola RANZATO, responsabile dei servizi bibliotecari e culturali del Comune di Codevigo
• Maurizio SAVIOLI, presidente Legambiente
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Cèsar Brie nasce a Buenos Aires, dove si avvicina ancora ragazzo al mondo
del teatro. A 18 anni è costretto a lasciare l'Argentina e arriva in Italia con la
Comuna Baires. Nel 1975 a Milano dà vita al Collettivo Tupac Amaru, impegnato nelle attività culturali di quartiere e in una ricerca teatrale che lo porterà
a un'opera di rottura come A rincorrere il sole (1979). Dal 1981 al 1990 è in Danimarca insieme a Iben Nagel Rasmussen nel gruppo Farfa e poi nell'Odin
Teatret, come attore, autore e regista. Tra i titoli di questi anni Matrimonio con
Dio (1982), Il paese di Nod (1986) e Talabot (1988). Di nuovo in Italia con Nara
González, prepara il ritorno in America Latina portando in scena Il mare in tasca (1989) e Romeo e Giulietta (1991). Nel 1991 fonda in Bolivia il Teatro de
Los Andes, una comunità teatrale internazionale con la quale ha creato spettacoli che partono dalla storia o dai classici, ma calati profondamente nell'attualità: una serie di lavori esemplari destinati a girare il mondo, da Colón
(1992) a Ubu in Bolivia (1994), da I sandali del tempo (1995) a L'Iliade (2000), da
Dentro un sole giallo (2004) a Fragile (2005), da Otra vez Marcelo (2006) alla recente Odissea (2009).
Nell'incontro con l'attore, diretto a fine spettacolo da Fernando MARCHIORI (direttore artistico del festival Scene di Paglia), si è parlato a lungo anche di
quello che è stato il capolavoro di César Brie e del Teatro de Los Andes, L'Iliade, che a dieci anni dalla tournée mondiale viene pubblicato dalla Titivillus
(2010) nella forma di film-documentario L'Iliade del Teatro de los Andes (regia di
Reinhard Manz) insieme ad un libro (a cura di Fernando Marchiori, traduzione dell'opera di Silvia Raccampo, fotografie di Paolo Porto e Giandomenico
Tono). Per la compagnia teatrale lo spettacolo rappresentò un punto di non
ritorno e un capolavoro, un' opera che ha dato forma al culmine di un'esperienza collettiva e di una maturità artistica raggiunta dopo anni di duro e intenso lavoro. Solamente per L'Iliade ci sono voluti ben due anni di lavoro di
gruppo e altrettanti di ideazione e documentazione da parte di César Brie, che
si è fortemente impegnato nella riduzione e nella riscrittura del poema omeri-
co, declinando il paradigma della violenza nelle forme andine e attivando così
un processo transculturale dalla Grecia antica al moderno Sudamerica di
grande impatto scenico. Riletto attraverso le vicende delle dittature in America Latina, il poema omerico diviene una interrogazione attualissima sulla violenza e sulla compassione.
Il film-documentario di Reinhard Manz mette a disposizione degli appassionati e degli studiosi un tassello insostituibile della scena contemporanea, non
inseguendo lo spettacolo teatrale, ma documentando il percorso materiale di
allestimento e montaggio, le fasi preparatorie, le ricerche, le domande, le esitazioni.
Altro protagonista della serata, inatteso e non annunciato, è stato l'attore e regista teatrale Marco Paolini, che a sorpresa è stato chiamato sul palco alla fine
dell'incontro con César Brie. Il famoso attore ha sorpreso il pubblico tenendo
una prova di un suo prossimo lavoro teatrale incentrato su alcune delle pagine più belle di un grande della letteratura americana e mondiale: Jack London.
La serata si è così conclusa tra gli applausi per i due attori e autori teatrali protagonisti della serata.
Marco Paolini e César Brie (© G. Meneghetti)
Iniziata lo scorso anno, la manifestazione teatrale Scene di paglia ha coinvolto
quest'anno i comuni di Piove di Sacco, Codevigo e Arzergrande. Il festival
vuole dialogare con le caratteristiche del territorio e con le sue tradizioni,
proponendo il confronto con esperienze teatrali riconosciute sul piano nazionale e internazionale. Un festival che cerca voci radicate e insieme capaci di
rinnovarsi nelle forme e nei contenuti, che scommette su artisti che si misurano con le questioni della contemporaneità senza dimenticare il grande patrimonio di narrazioni e spettacolarità itineranti, di teatro contadino e di marionette. Proposte adatte a un pubblico sia di adulti che di bambini, rese ancora più suggestive dai luoghi e dalla particolare situazione conviviale, con
momenti di ristoro e piacevoli occasioni di incontro e di reciproca conoscenza tra spettatori, artisti, organizzatori, tra gli abitanti di questi paesi e il pubblico più ampio coinvolto in una dimensione ospitale e comunitaria del fatto
artistico.
Guglielmo Mascolo