Uso corretto dei marcatori tumorali Il giorno 22 ottobre 2005 si è tenuto un corso di aggiornamento al quale hanno partecipato parecchi medici di medicina generale della ASL2. Riteniamo utile riportare una sintesi di uno dei più importanti argomenti trattati in quella sede, che riguarda l'uso corretto dei Marcatori tumorali. Per tutti i Colleghi che desiderano intervenire, dando il loro contributo sull'argomento, è a disposizine il Forum del dipartimento di scienze mediche I marcatori Tumorali : • Non sono in grado di fare diagnosi di neoplasia • Non possono essere utilizzati per screening • L’unico loro utilizzo corretto è per valutare gli effetti della terapia o riconoscere la malattia residua dopo il trattamento • Sono un precoce indicatore di metastasi • In genere un solo marcatore è sufficiente per monitorare la malattia CEA • E’ a tutt’oggi il marcatore più noto • Sebbene non sia specifico né di tipo di tumore, né di organo,viene utilizzato per il follow up di diverse neoplasie. • Non deve essere mai utilizzato come screening/diagnosi • Nel caso di fumatori e patologie non neoplastiche si riscontrano spesso valori tra 0 e 10 ng/ml. Anche valori di pazienti oncologici possono rientrare in questo intervallo • Malattie non neoplastiche : malattie epatiche, epatopatie alcoliche, cirrosi, pancreatiti, reazioni infiammatorie del tratto gastrointestinale, processi infiammatori polmonari CEA il marcatore non può essere utilizzato come test di screening per il carcinoma colon rettale in fase iniziale. Gli studi in cui il marcatore è stato valutato con queste finalità hanno dimostrato che per ogni caso diagnosticato da aumentati valori del marcatore esistono almeno 250 casi falsamente positivi. G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson), CEA Anche considerando popolazioni a più elevata prevalenza di malattia (pazienti sintomatici), la predittività del test non raggiunge livelli tali da consentirne un utilizzo con finalità diagnostiche”. G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson), CA 19.9 - Il 5% della popolazione non esprime tale antigene - Bassa specificità Possono dare aumenti: ca del pancreas ; ca del colon-retto ; ca delle vie biliari. Condizioni patologiche non neoplastiche : ittero, pat. benigne del tratto gastroenterico, del fegato, della colecisti, del pancreas, del polmone, nefropatia diabetica, malattie reumatiche CA 15.3 Bassa specificità : Possono dare aumenti: ca dell’ovaio, ca del CCR, i ca del polmone. Condizioni patologiche non neoplastiche : pat. epatobiliari, infezioni vie urinarie, malattie autoimmuni, pancreatite acuta Nelle pat. Benigne l’aumento è minore Nel monitoraggio è spesso richiesto insieme al CEA Alfafetoproteina • Proteina sierica sintetizzata dalle cellule epatiche fetali, dalle cellule del sacco vitellino, ed in tracce dal tratto gastrointestinale fetale • Aumenta durante il II-III trimestre di gravidanza per ridursi gradualmente dopo il parto • Aumenta in corso di necrosi e/o flogosi epatica Alfafetoproteina • Sovrapponibilità di valori tra cirrosi ed HCC • Cut-off > 400 ng/ml → Elevata specificità’ • Nei tumori epatici il rialzo correla con l’aumento di dimensione e con la riduzione del grado di differenziazione NECROLOGIO In conclusione, penso che sia giunto il momento di dare un affettuoso addio all’alfafetoproteina come test per la diagnosi ed, in particolare, per la sorveglianza dell'epatocarcinoma. L'alfafetoproteina potrà ancora stare con noi, ma con un altro ruolo: come test di conferma nei pazienti nei quali tecniche di Immagine fanno sospettare un epatocarcinoma (M. Sherman, J.Hepatol, 2001, 34, 603-5) Le linee guida (2005) della Associazione Europea Per lo Studio delle Malattie Del Fegato confermano questo Ruolo con un Cut-off=400 Il costo dei falsi positivi 21 dicembre 2004 Gli screening per il cancro producono spesso risultati falsi positivi. I costi umani ed economici posso essere rilevanti. Una ricerca ha osservato che il 43 per cento dei partecipanti a screening per cancro alla prostata, ai polmoni, al colonretto e alle ovaie ha avuto un risultato positivo smentito dalle analisi successive. Dati gli alti costi sociali, concludono gli autori della ricerca, è necessario che i medici informino bene i pazienti della possibilità che il test dia un risultato non veritiero e chiariscano che per alcuni tumori (come polmone, prostata, colo retto) non ci sono prove certe che giungere alla diagnosi precoce attraverso lo screening dia vantaggi in termini di qualità e quantità di vita. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2004; 13: 2126 USO CORRETTO DEI MARCATORI TUMORALI Per tutti, ad eccezione forse del PSA, vale la stessa regola: solo dopo aver identificato la neoplasia con idonee tecniche di immagine si chiede il marcatore specifico, per confermare e per seguirne l'evoluzione durante la terapia A supporto di quanto affermato………….. Le affermazioni scritte nelle precedenti diapositive derivano dalle linee guida più recenti delle più autorevoli fonti internazinali qui sotto riportate.