europa - Fondazione Edmund Mach

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EUROPA
informa
Commissione europea
DG Comunicazione
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach
ALL’INTERNO
ISTITUZIONI
Danimarca verso
l’addio agli “optout”
CITTADINI
-Disoccupazione
-Lotta alla droga
-2011: Anno europeo del volontariato
POLITICA
REGIONALE
Consultazione su
crescita sostenibile
Fondazione
E.Mach
Anno 13 n° 6 del 25 marzo 2009 – 273
Parlamento europeo e Comitato delle Regioni per le elezioni
Gentile Signora, Egregio Signore,
le elezioni europee del 2009 rappresentano una delle più
alte espressioni di democrazia a livello mondiale, poiché
coinvolgono 375 milioni di cittadini e cittadine (di cui 36
milioni votano per la prima volta) che dal 4 al 7 giugno
saranno chiamati a eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo e a conferire loro forza e legittimità in
seno all'Unione europea.
Gli elettori però devono essere consapevoli dell'importanza di questo voto, attraverso il quale possono divenire
artefici del proprio destino di cittadini europei. E i rappresentanti eletti a livello locale e regionale, hanno la responsabilità di sensibilizzarli, informarli e mobilitarli, allo
scopo di ottenere la massima affluenza alle urne. Spetta
quindi a noi spiegare loro in che modo il Parlamento europeo utilizza concretamente i suoi poteri legislativi e
ricordare loro che esso influenza direttamente tra il 60 e
l'80% della legislazione degli Stati membri nell'interesse
dei cittadini.
Oggi, grazie all'Unione europea, viviamo in un continente
in cui regnano pace, libertà, stabilità e prosperità e dove
il ricorso alla guerra è divenuto inconcepibile per gli Stati
membri dell'UE. In questo periodo di crisi economica e
finanziaria, l'Unione europea ha saputo reagire e intervenire con efficacia a fianco dei suoi Stati membri per assicurare la tutela degli interessi dei propri cittadini. In materia di lotta al cambiamento climatico, l'Europa ha dato
l'esempio a livello mondiale, adottando un piano d'azione
vincolante e ambizioso che, entro il 2020, ci permetterà
di ridurre le emissioni di CO2 del 20%. Ma per essere in
grado di agire, l'Unione europea deve poter contare su
un Parlamento europeo forte.
Con il Trattato di Maastricht ogni cittadino dell'Unione ha
acquisito il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo in qualunque
Stato membro risieda, anche se diverso da quello di origine. Grazie a questo diritto, nel 2004, in occasione delle
ultime elezioni europee, non meno del 12% dei votanti
hanno potuto far sentire la loro voce al di fuori del paese
di origine. Tenuto conto dell'aumento costante della mobilità per motivi professionali, è doveroso ricordare ai
nostri concittadini i lori diritti in questo campo, che sono
spesso ignorati.
Facciamo delle elezioni europee un momento privilegiato
per discutere di Europa e uniamo le nostre forze per far
sì che i nostri cittadini sentano che questa Europa davvero li appartiene! La democrazia e la sensibilizzazione
Progetto di informazione sulla
Politica Agricola Comune
Cofinanziato dalla Commissione europea DG “Agricoltura e sviluppo rurale”
iniziano dalle città e dalle regioni: lavoriamo quindi assieme per cercare di raggiungere questi obiettivi in occasione delle prossime elezioni!
In concreto, vi suggeriamo di promuovere le seguenti
iniziative:
− organizzare nel vostro comune una sessione d'informazione sulle elezioni europee e, più in generale, sull'attività dell'Unione europea,
− inviare una lettera ai vostri concittadini per invitarli ad
andare a votare in occasione delle elezioni europee,
− utilizzare gli strumenti messi a disposizione dagli uffici
d'informazione del Parlamento europeo e della
Commissione europea,
− attivare sul vostro sito un portale dedicato alle elezioni
europee, con collegamenti ai siti del Parlamento
europeo (www.europarl.eu) e del Comitato delle
Regioni (www.cor.europa.eu),
− assistere i candidati alle elezioni europee nelle loro
attività di informazione durante la campagna elettorale.
Siamo convinti che con il vostro aiuto riusciremo a portare il dibattito sull'Europa in ogni città e in ogni comune,
assicurando così la presenza dei nostri cittadini al momento del voto.
Hans-Gert PÖTTERING
Presidente del Parlamento europeo
Luc VAN DEN BRANDE
Presidente del Comitato delle regioni
E’ questo il testo della lettera aperta che i Presidenti del
Parlamento europeo e del Comitato delle Regioni hanno
inviato nei giorni scorsi ai presidenti delle associazioni
nazionali degli enti locali e regionali di ciascuno Stato
membro, che provvederanno a loro volta a inoltrarla ai
rappresentanti eletti a livello territoriale con l’obiettivo di
incoraggiare gli enti locali e regionali a migliorare il livello
di informazione dei propri cittadini sull'Europa in vista
della consultazione elettorale europea.
Europe Direct Trentino, in qualità di centro di
informazione dell’Unione europea, è a disposizione delle amministrazioni locali, come pure delle associazioni che operano sul territorio, per degli incontri informativi da effettuare
prima dello svolgimento delle elezioni europee sull’Unione europea e in particolare sul ruolo del Parlamento europeo.
in TV, su TCA/Trentino TV (anche canale 930 SKY):
-il venerdì alle 18.50 e in replica
-il sabato alle 13.50
-il lunedì alle 22.20
-il giovedì alle 14.20
in radio, su RTT la Radio:
-il sabato alle 8.40 e in replica
-la domenica alle 11.40
ISTITUZIONI
Danimarca verso l’addio agli “opt-out”. Problemi invece a Praga
Nel 1992, prima della ratifica del Trattato di Maastricht, la Danimarca negoziò e ottenne la possibilità di non
seguire l’Unione europea su quattro tematiche (i cosiddetti “opt-out”): euro, difesa, giustizia e affari interni e
cittadinanza.
Ora le situazioni sono mutate e Copenaghen sarebbe intenzionato a indire un referendum nel 2010 sull'abolizione di questi quattro “opt-out”.
E’ molto probabile che la crisi economica e finanziaria attuale, che ha dimostrato l'importante ruolo stabilizzatore dell'euro, faciliti il compito del governo nel convincere i cittadini a votare a favore della soppressione delle
deroghe, in particolare per quanto riguarda appunto la partecipazione alla moneta unica.
Un ostacolo su questa strada può però venire dalla notizia di ieri: il governo del premier conservatore ceco
Mirek Topolanek è stato sfiduciato dal Parlamento di Praga con una mozione votata dai 97 rappresentanti
dell’opposizione e da 4 della stessa maggioranza. Questo fatto potrebbe comportare un doppio problema: la
Repubblica ceca è infatti presidente di turno dell’Unione europea fino al prossimo giugno e la mancanza di un
governo non faciliterà sicuramente questo ruolo, anche se Praga assicura che la presidenza sarà gestita bene
anche da un governo che avrà il solo compito di gestire l’ordinaria amministrazione…mah! Il secondo problema è legato al fatto che la Repubblica ceca avrebbe dovuto a breve ratificare il Trattato di Lisbona (assieme
all’Irlanda è l’unico Stato membro a non averlo ancora fatto); la mancanza di un governo ora allungherà sicuramente i tempi.
CITTADINI
I dati completi sono disponibili sul sito di Eurostat all’indirizzo: epp.eurostat.ec
La disoccupazione nelle regioni europee
L'ufficio statistico delle Comunità europee, Eurostat, ha recentemente pubblicato i dati sui tassi di disoccupazione nelle diverse regioni europee, relativi al 2007.
Le disparità nell’Unione sono notevoli, a dimostrazione dei fatti che il lavoro da fare per la coesione territoriale
è sicuramente ancora molto e che la politica comunitaria di sviluppo regionale, che privilegia dal punto di vista
finanziario le regioni maggiormente in difficoltà, è quella giusta.
Fra le 263 regioni NUTS2 dei 27 Stati membri per le quali i dati sono disponibili, la situazione migliore si trova
nello Zeeland olandese, dove il tasso di disoccupazione è appena del 2,1%. All’estremo opposto è il dipartimento francese d'oltremare della Reunion, dove più di una persona su quattro non lavora (25,2%)
In tutta l’UE 28 regioni presentano una disoccupazione inferiore al 3,5%, mentre la media europea si situa al
7,1%. Otto delle 28 regioni più “fortunate” sono nei Paesi Bassi, sette in Italia, cinque nel Regno Unito, tre in
Repubblica ceca e Austria e due in Belgio. Dietro allo Zeeland troviamo la regione di Praga al 2,4%, l’Alto Adige al 2,6%, le olandesi Gelderland e Utrecht al 2,7%, il Brabante del nord (NL) e il Tirolo austriaco al 2,8%, il
Nord Olanda, l’Emilia Romagna e il Trentino al 2,9%.
Delle 14 regioni che invece presentano un valore superiore al 14,2%, cioè al doppio della media europea, cinque si trovano in Germania, quattro in Francia (tutte sono dipartimenti d’oltremare), due in Spagna e Slovacchia e una in Belgio. Le ultime quattro sono altrettanti dipartimenti d’oltremare francesi: dietro a Reunion si
trovano infatti Guadalupa (25%), Martinica (22,1%) e Guyana (21%).
Per quanto riguarda la disoccupazione femminile, la situazione peggiore si ha a Ceuta e Melilla, le due piccole
“enclave” spagnole in territorio africano con un tasso di disoccupazione superiore al 28%; subito dietro i quattro territori francesi d’oltremare.
Disastrosa è la situazione dell’occupazione giovanile a Guadalupa, Reunion e Martinica: un giovane su due
sotto i 24 anni è senza lavoro, ma subito dietro si situa la nostra Sicilia con il tasso al 37%; anche Campania,
Sardegna, Puglia, Calabria e Basilicata sono tra le dodici regioni messe peggio, con oltre il 30%.
mostrano una situazione disastrosa n di Ceuroè sempre nelle quattro regioni francesi d’oltremare
Rispetto al 2006, nel 2007 in Trentino la situazione è migliorata sia per quanto riguarda la disoccupazione
generale (dal 3,1% al 2,9%), sia per quella femminile (dal 4,8% al 4,4%) sia infine per quella giovanile (dal
9,4% all’8,9%).
Eurostat ha pubblicato anche dei dati più aggiornati, al gennaio 2009, riferiti però in questo caso solo agli Stati
membri e non alle singole regioni. Sono dati comunque significativi perché tengono conto, a differenza di quelli
regionali datati al 2007, della situazione di crisi economica globale attualmente in essere.
Questa elaborazione fissa al 7,6% il tasso di disoccupazione medio dell’UE-27 (8,2% per i sedici paesi della
zona euro), con la situazione migliore per i Paesi Bassi, al 2,8% e quella peggiore per la Spagna al 14,8%. Il
valore per l’Italia è del 6,7%. Un raffronto con le altre “potenze” mondiali mette UE e USA esattamente allo
stesso livello, mentre migliore è la situazione per il Giappone che, a dicembre 2008, presentava un tasso del
4,4%.
Dieci anni di lotta alla droga
La comunicazione è disponibile, in inlglese, all’indirizzo: http://ec.europa.eu/
justice_home/doc_centre/
drugs/studies/printer/
doc_drugs_studies_en.htm
La Commissione europea ha presentato una relazione sui mercati delle droghe illecite a livello mondiale dal
1998. La relazione sottolinea che negli ultimi dieci anni sono state elaborate politiche di lotta alla droga in tutto
il mondo, soprattutto a livello nazionale.
Si sono intensificati gli sforzi per assistere i tossicodipendenti e sono state adottate misure più rigide contro i
trafficanti di droga.
Ma quali sono i risultati concreti? Lo studio sul quale si fonda la relazione non dà nessun elemento concreto
per supporre che il problema mondiale della droga si sia ridimensionato tra il 1998 e il 2007. In termini generali, la situazione è lievemente migliorata in alcuni dei paesi più ricchi mentre in altri, tra cui alcuni grandi paesi in
via di sviluppo o in transizione, la situazione è peggiorata, talvolta in modo grave e sostanziale. Se il problema
mondiale della droga risulta pressoché immutato rispetto al 1998, il fenomeno è di fatto diventato più complesso: dal 1998 il prezzo della droga nella maggior parte dei paesi occidentali è sceso del 10% fino al 30%, nonostante in alcuni di questi paesi vi sia stato un inasprimento delle pene per gli spacciatori, ad esempio, di cocai-
na ed eroina. Allo stesso tempo, niente dimostra che sia diventato più difficile procurarsi la droga. In diversi
paesi occidentali è ormai normale consumare cannabis: ben il 50% dei giovani nati dopo il 1980 l’hanno almeno provata una volta. La maggior parte tuttavia smette di farne uso una volta adulti. Lo studio dimostra inoltre
che le politiche specifiche di lotta contro la produzione di droga possono avere ripercussioni nelle zone in cui è
prodotta la droga. Ad esempio, negli ultimi dieci anni, parte della produzione di cocaina si è spostata dal Perù
e dalla Bolivia verso la Colombia. Non vi sono tuttavia elementi per concludere che i controlli
consentano di ridurre la produzione mondiale complessiva.
La pubblicazione della relazione coincide con la riunione di alto livello di Vienna nel quadro della sessione
annuale della Commissione delle Nazioni Unite sulle droghe e i narcotici (CND). I ministri di tutto il mondo
porteranno a termine la riflessione sull’esame dell’attuazione della dichiarazione politica sul problema mondiale della droga adottata nel 1998 dalla 20° sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite
(UNGASS) sulla droga. (La dichiarazione mirava a ridurre drasticamente il problema mondiale delle droghe
illecite entro il 2008 attraverso la cooperazione internazionale e misure di riduzione dell’offerta e della domanda). Questa settimana dovrebbe essere adottata, sulla base della valutazione, una nuova dichiarazione politica per il decennio 2009-2019. Il vicepresidente Jacques Barrot,
commissario responsabile del portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha dichiarato: "Questi risultati dimostrano che la dichiarazione politica che sarà adottata a Vienna questa settimana non deve limitarsi a ribadire
gli obiettivi enunciati 10 anni fa ma, al di là di ogni retorica politica, affrontare i problemi attraverso un approccio empirico che ci consenta di far tesoro della passata esperienza”. Una conclusione importante dello studio è
che le politiche di riduzione dei danni, tuttora controverse in alcuni paesi, si stanno diffondendo in un numero
sempre maggiore di altri, che le considerano uno strumento efficace per ridurre le patologie, i conflitti sociali e
la mortalità connessi alla droga.
Per approfondire gli aspetti
legati alla lotto alla droga
da parte dell’Unione europea: http://ec.europa.eu/
justice_home/doc_centre/
d
r
u
g
s
/
doc_drugs_intro_en.htm
2011 – Anno europeo del volontariato
Al termine di due anni e mezzo di campagna portata avanti da 19 reti europee operanti nel settore del volontariato e coordinate dal CEV-Centro Europeo di Volontariato, la Commissione ha iniziato i preparativi per il “2011
- Anno Europeo del Volontariato”.
Le organizzazioni di volontariato hanno naturalmente accolto con estremo piacere la decisione dell’esecutivo
di Bruxelles, affermando che l'iniziativa avvicina l’UE alla gente e alle sue esigenze. Sono più di 100 milioni i
cittadini europei che contribuiscono alla società come volontari, mettendo in pratica valori condivisi di solidarietà, coesione sociale e cittadinanza attiva.
L’”atlante urbano” europeo
Cos’hanno in comune Praga, Lipsia, Cork, Liepāja, Poznań, Nizza, Glasgow, Venezia e Gozo? Grandi o piccole che siano tutte le città europee devono disporre d’informazioni urbanistiche affidabili e confrontabili. Da
quest’anno 185 città dei 27 Stati membri dell’UE potranno, per la prima volta, avvalersi di un “atlante urbano”,
realizzato dalla Commissione europea e dagli Stati membri. Creato nell’ambito del progetto GMES, grazie alla
tecnologia spaziale europea e costruito sulla base di migliaia di foto satellitari, l’atlante propone una cartografia numerica dettagliata poco costosa a disposizione degli urbanisti.
Le mappe dell’atlante forniscono una classificazione omogenena delle aree urbane europee, con dati comparabili tra le città ad esempio relativamente alla densità delle aree residenziali, commerciali e industriali, all’estensione delle zone verdi, all’esposizione ai rischi di inondazioni e all’estensione delle aree urbane stesse,
elemento importante per pianificare i trasporti pubblici nelle zone periurbane.
La prima edizione dell’atlante sarà distribuita nel corso del 2009 alle 185 che vi sono incluse: si tratta di tutte le
capitali europee e di altre grandi e medie città che negli anni scorsi hanno partecipato all’”audit urbano”, una
raccolta di dati urbanistici che ha interessato più di 300 città europee. Quei centri che ad oggi non sono ancora
inclusi nell’atlante lo saranno entro il 2011.
Le città italiane interessate sono Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Taranto, Torino, Trieste, Venezia e Verona.
POLITICA
REGIONALE
GMES—Osservare il nostro
pianeta per un mondo più
sicuro
http://ec.europa.eu/gmes/
index_en.htm
Consultazione su una nuova strategia per la crescita sostenibile
Il Comitato delle Regioni (CoR) ha lanciato un’ampia consultazione sul futuro della strategia europea per la
crescita e l’occupazione dopo il 2010. La consultazione, che durerà fino al 20 aprile, è aperta a tutte le autorità
locali e regionali e ha l’obiettivo di raccogliere indicazioni per il dopo "strategia di Lisbona", lanciata nel 2000
per promuovere la competitività in Europa e che si protrarrà fino al 2010.
Le autorità locali e regionali sono invitate a inviare i loro commenti sul futuro della Strategia di Lisbona rispondendo a un questionario disponibile in tutte le lingue dell’UE sul sito del CoR.
I risultati della consultazione saranno presentati e dibattuti a Bruxelles in occasione della settimana “Open
Days”, in programma dal 5 all’8 ottobre prossimi. Quanto emergerà dalla consultazione farà inoltre parte del
documento consultivo del CoR sul futuro della Strategia. Questo a sua volta sarà la base dell’indicazione politica che il CoR trasmetterà al Consiglio europeo di primavera del 2010, dove sarà concordata la decisione
definitiva sul futuro della strategia di Lisbona.
Guida pratica per piccole e medie imprese
Le piccole e medie imprese (PMI) sono gli elementi portanti dell’economia europea. Ecco quindi che dopo lo
Small Business Act per l’Europa del giugno 2008, la Commissione europea ha pubblicato una guida per fornire alle PMI informazioni concise e accessibili circa gli aiuti di Stato nella Comunità, in particolare per quanto
riguarda il sostegno per accedere a finanziamenti nell’ambito dell’attuale crisi economica e finanziaria.
www.cor.europa.eu
IMPRESE
Disponibile, in inglese, a questo indirizzo:
http://ec.europa.eu/
competition/state_aid/
BANDI APERTI
END è una sigla che sta per “Esperti Nazionali Distaccati”
e indica funzionari delle amministra zioni nazionali degli
Stati membri o di organismi internazionali svolgono un periodo lavorativo presso un’Istituzione
o Agenzia o altro organismo comunitario. L’attività degli END permette un reciproco scambio
di esperienze e di conoscenze tra amministrazione di provenienza e istituzione ove ha luogo il
distacco. Il periodo di distacco degli END va da 6 mesi a 2 anni, prorogabili fino a 4.
Durante il distacco la Commissione non diviene datore di lavoro dell'END, il quale resta alle
dipendenze della propria amministrazione o società di origine, che deve garantirne la retribuzione economica, le prestazioni di sicurezza sociale e lo svolgimento della carriera professionale, mentre la Commissione si fa carico dell’assicurazione per infortuni sul lavoro. Pertanto
l’amministrazione di appartenenza dovrà rilasciare un apposito nulla osta, dal quale risulti
l'esplicito assenso all'eventuale distacco del funzionario presso i servizi della Commissione.
L'END esercita le sue funzioni a tempo pieno esclusivamente nell'interesse della Commissione ed è responsabile verso la gerarchia del servizio cui è assegnato. La Commissione resta
l'unica responsabile per l'approvazione dei compiti svolti dall'END, nonché per la firma degli
atti che ne derivano. L'END percepisce, oltre alla propria retribuzione in Italia, un'indennità
giornaliera di missione (c.d. indennità di soggiorno), non rilevante ai fini pensionistici, che ad
oggi corrisponde a circa 119 euro. Per essere distaccato presso i servizi della Commissione
europea, l'END deve aver maturato, presso la propria amministrazione o ente di appartenenza, un'esperienza professionale di almeno tre anni a tempo pieno nell'esercizio di funzioni
amministrative, scientifiche, tecniche, di consulenza o di supervisione
Il Ministero degli Affari Esteri comunica che sono aperti termini per la copertura di una serie di
posti vacanti di END presso le diverse Direzioni generali della Commissione Europea.
I dipendenti interessati, che ritengano di possedere i requisiti richiesti, dovranno fare pervenire
la propria candidatura
al Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per l'Integrazione Europea, UfficioVI; la
domanda sarà esaminata per la verifica della completezza della documentazione richiesta e
della corrispondenza tra i requisiti posseduti ed il profilo richiesto dalla stessa Commissione e
successivamente inviata alla Commissione europea, che procederà alla selezione.
Le eventuali candidature dovranno essere presentate, secondo le modalità riportate sul sito
del Ministero degli Affari Esteri (www.esteri.it) alla voce "Modalità di presentazione delle candidature" (percorso: Link diretti: Opportunità
Italiani > Nell'Unione Europea > Nelle Istituzioni UE > Esperti Nazionali Distaccati (End) ),
utilizzando i facsimili presenti.
In sintesi la candidatura deve comprendere la seguente documentazione: curriculum vitae
secondo il modello standard europeo, redatto in inglese o francese; nulla osta dell’Amministrazione/Ente di appartenenza; nota di accompagnamento firmata dal candidato. Nel CV
dovranno essere evidenziate le attitudini e/o esperienze in ambito internazionale o comunitario. Il curriculum vitae dovrà essere inviato esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] in un documento in formato word. Eventuali allegati debbono essere inseriti nello stesso documento word che contiene il C.V. Il messaggio di posta elettronica dovrà far riferimento alla data di scadenza ed al codice della posizione vacante. La
nota di accompagnamento, firmata dal candidato, assieme al nulla osta dell’amministrazione
di appartenenza, redatto su carta intestata, dovrà invece essere inoltrata all’Ufficio VI della
Direzione Generale per l’Integrazione Europea del Ministero Affari Esteri unicamente via fax,
al numero 063691 4680.
Scadenza: 6 maggio 2009
www.esteri.it
Esperti Nazionali Distaccati
PARTNERSHIP
Ranger giovani cercasi
L’associazione rumena Kogayon è stata
fondata nel 2004 da studenti universitari
per promuovere la creazione del Parco
Naturale di Buila-Vanturatita. Dopo l’esperienza di due programmi “Ranger locali”,
ora propone all’interno del programma europeo Gioventù in Azione uno scambio
giovanile intitolato European Youth Ranger.
Lo scopo dello scambio è avvicinare i giovani alla natura incontaminata per conoscerla e preservarla al meglio. Inoltre gli
organizzatori insegneranno delle tecniche
particolari utili per la sopravvivenza nei
boschi.
Lo scambio si terrà dal 2 al 9 agosto 2009.
Scadenza: 27 marzo 2009
Contattare: Cezar Iacob
[email protected]
+40723 394861
Gruppo giovanile lettone
Un gruppo di un centro giovanile lettone
cerca dei partner per uno scambio su temi
che possono riguardare la diversità culturale o l’ambiente.
Contattare: Dāvis Vilcāns
[email protected]
Grundtvig per anziani
Lo Europe Direct di La Coruña (Spagna) ha
segnalato una richiesta partner per l’azione
Grundtvig del programma comunitario di
Apprendimento permanente. Lo scopo del
progetto è di fornire possibilità di formazione anche non formale agli anziani anche
attraverso forme di volontariato.
Contattare: Artak Mkrtichyan
[email protected]
Scuola polacca
Una scuola superiore dal distretto di Kashubian, in Polonia, cerca un partner per
un progetto che affronti la cultura, le tradizioni e la storia dei diversi paesi partecipanti per poter formulare delle soluzioni
contro i pregiudizi.
Contattare: Ewelina Telega
Capitale europea gioventù 2011 Il Forum europeo per la gioventù lancia un invito a presen [email protected]
tare candidature per la “Capitale europea della gioventù
2011”. L’invito è aperto agli enti locali degli Stati membri dell’Unione europea e del Consiglio Cultura di strada in Spagna
d’Europa. Il progetto intende creare una dinamica in cui le città elette possono rappresentare Un gruppo giovanile di Alicante, Spagna,
un modello per le altre città europee e in cui viene incoraggiata la partecipazione dei giovani cerca dei partner per uno scambio sulla
attraverso idee e progetti innovativi. La città designata avrà la possibilità di valorizzare la pro- cultura di strada e sugli sport estremi.
Contattare: Triin Rebane
pria vita culturale, sociale, politica ed economica in relazione alla gioventù.
Rotterdam detiene attualmente il titolo mentre è Torino la città eletta per l’anno 2010. Possono Tel: 0034965149164
sottoporre la propria candidatura anche gruppi intercomunali.
Per informazioni: http://www.ccre.org/docs/call_for_european_youth_capital_2011.pdf
Scadenza: 14 aprile 2009
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella
mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO
via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected]
Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it
Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
In redazione Giancarlo Orsingher, Boglarka Fenyvesi-Kiss, Paolo Pezzin
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
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