Sistema Immunitario L’immunità L’immunità è la capacità di utilizzare le proprie difese per contrastare gli agenti patogeni che, penetrando nel corpo, potrebbero provocare malattie. Nel corpo umano esistono due principali meccanismi di difesa immunitaria: 1. l’immunità innata o aspecifica; 2. l’immunità adattativa (acquisita) o specifica. 2 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 L’immunità innata o aspecifica Questo tipo di difesa comprende vari meccanismi generici di protezione che agiscono allo stesso modo su tutti i patogeni, impedendogli di entrare e di diffondersi nel corpo. 4 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 Difese immunitarie innate Le difese innate contro le infezioni comprendono barriere di superficie (esempio:la pelle), e difese di natura cellulare (diverse proteine e le cellule fagocitarie). • Le difese immunitarie innate sono presenti ed attive nel nostro organismo molto prima di essere esposto ad agenti patogeni, come virus e batteri. • Sono largamente non specifiche, cioè non distinguono un invasore dall’altro. Non è presente una memoria immunologica. Barriere di superficie Fanno parte dell’immunità innata le difese esterne che impediscono a organismi estranei di penetrare nel corpo. 6 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 Difese aspecifiche cellulari Le difese interne si attivano quando i patogeni sono riusciti a penetrare all’interno dei tessuti. 7 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 lisozima sistema del complemento interferoni • Gli interferoni sono proteine prodotte dalle stesse cellule infettate dai virus che stimolano le altre cellule a resistere a essi. Le proteine antivirali bloccano la riproduzione virale Acido nucleico virale 1 2 Attivazione dei geni per l’interferone Nuovi virus DNA mRNA 3 5 Molecole di interferone Cellula ospite 1 Produce interferone, ma viene uccisa dai virus L’interferone stimola la cellula ad attivare i geni delle proteine antivirali 4 Cellula ospite 2 È protetta dall’azione dei virus grazie all’interferone della cellula 1 difensine fagociti • I fagociti sono cellule capaci di inglobare e distruggere gli agenti estranei • Fagociti sono i granulociti neutrofili e i monociti del sangue, questi ultimi precursori dei macrofagi che circolano nel liquido interstiziale. Batteri leucocita neutrofilo leucocita neutrofilo Neutrofilo vs. batterio • http://www.youtube.com/watch?v=Da-ISAsGtw&feature=related monocita macrofago Immune system Macrophages eating conidia Cells http://www.youtube.com/watch?v=IeDG72Jie eg&NR=1 Linfociti Natural Killer • A differenza dei linfociti T citossici le cellule NK riconoscono come non-self le cellule con bassa espressione di MHC-I come le cellule tumorali, inducendone la lisi. La risposta infiammatoria mette in moto i meccanismi di difesa non specifica • La risposta infiammatoria costituisce il nostro principale sistema di difesa innato ed è innescata da qualsiasi danno ai tessuti. Gonfiore Spillo Superficie dell’epidermide Batteri Vaso sanguigno Segnali chimici Accumulo di fagociti e di liquido interstiziale nell’area infiammata Fagociti Globulo bianco 1 Danno al tessuto; liberazione di segnali chimici quali l’istamina 2 Aumento della permeabilità e dilatazione dei vasi sanguigni locali; passaggio dei fagociti verso la regione lesa 3 I fagociti (macrofagi e neutrofili) eliminano i batteri e ciò che rimane delle cellule danneggiate; il tessuto si rimargina La risposta infiammatoria 21 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 – I principali effetti della risposta infiammatoria sono quelli di disinfettare e di ripulire il tessuto lesionato. – La risposta infiammatoria aiuta a prevenire l’estendersi dell’infezione ai tessuti circostanti. Sistema linfatico Il sistema linfatico Il sistema linfatico è costituito da: • una rete di vasi entro cui scorre la linfa; • i linfonodi; • organi linfatici primari (timo e midollo osseo); • organi linfatici secondari (milza, tonsille e placche di Peyer). Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 24 sistema linfatico – Il sistema linfatico è costituito da una fitta rete di vasi, da numerosi linfonodi, dalle tonsille, dalle adenoidi, dall’appendice e dalla milza. – I vasi linfatici trasportano un liquido, chiamato linfa. – Il sistema linfatico ha due principali funzioni: riportare nel sistema circolatorio il liquido interstiziale e combattere le infezioni. sistema linfatico Adenoidi Tonsille Dotto toracico, che si immette nella vena succlavia sinistra Linfonodi Linfonodo Dotto linfatico destro, che si immette nella vena succlavia destra Aggregati di linfociti e macrofagi Timo Valvola Vaso linfatico Dotto toracico Capillare sanguigno Cellule tissutali Milza Appendice Liquido interstiziale Capillare linfatico Midollo osseo Vasi linfatici linfocita linfonodo linfonodo timo vasi linfatici nematode Wuchereria bancrofti elefantiasi difese immunitarie adattative (acquisite) o specifiche L’immunità adattativa o specifica L’immunità specifica agisce contro un bersaglio ben definito con un’azione lenta e precisa che comprende tre passaggi: 1. riconoscimento; 2. risposta mirata; 3. memoria. Modello tridimensionale di anticorpo 37 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 • La risposta immunitaria neutralizza specifici invasori – L’immunità conferita dal sistema immunitario viene detta immunità adattativa o specifica e si sviluppa a pieno solo in seguito all’esposizione a sostanze estranee chiamate antigeni. – Quando entra in contatto con un antigene, il sistema immunitario risponde con un incremento del numero di cellule che attaccano direttamente gli invasori o che producono le proteine di difesa chiamate anticorpi. anticorpo • Ogni molecola di anticorpo ha un sito di legame specifico per l’antigene, cioè una regione responsabile della funzione di riconoscimento e di legame con l’antigene. Siti di legame per l’antigene Catena leggera C C Catena pesante antigeni - anticorpi • In genere, gli anticorpi riconoscono specificatamente determinate regioni, i determinanti antigenici, presenti sulla superficie di un antigene. Molecole di anticorpo A Siti di legame per l’antigene Determinanti antigenici Antigene Molecola di anticorpo B – L’immunità attiva, cioè le resistenza a uno specifico invasore, viene solitamente acquisita dopo un’infezione naturale, ma può essere innescata con una procedura medica, nota come vaccinazione. In entrambi i casi il nostro sistema immunitario ha prodotto gli appositi anticorpi. – È anche possibile sviluppare un’immunità passiva (per esempio acquisendo anticorpi attraverso il latte materno o da un siero contenente anticorpi specifici). linfocita I linfociti L’immunità adattativa è mediata dai linfociti B e T, che sono in grado di distinguere tra self e non self grazie a recettori antigenici specifici presenti sulle loro membrane. Esistono due tipi di risposte immunitarie: • la risposta umorale; • la risposta cellulare. Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 Linfociti T (arancio) e cellule infettate da virus (rosa). 45 Midollo osseo • Alcuni linfociti immaturi continuano a svilupparsi nel midollo osseo e si specializzano diventando linfociti B (o cellule B) • Altri passano dal midollo osseo al timo dove si specializzano, diventando linfociti T (o cellule T). Timo Cellule staminali Per via sanguigna Linfociti immaturi Recettori antigenici Linfociti B Linfociti T Immunità umorale Per via sanguigna Immunità mediata da cellule Linfonodi, milza e altri organi linfatici Altre parti del sistema linfatico Processo finale di maturazione dei linfociti B e T in un organo linfatico Caratteristiche della risposta immunitaria adattativa • SPECIFICITA’ : ogni linfocita presenta, sulla sua superficie, centinaia di recettori antigenici di un solo tipo ovvero che riconoscono un solo epitopo o determinante dell’antigene. Caratteristiche della risposta immunitaria adattativa • DIVERSITA’ : ogni individuo possiede un "repertorio linfocitario" costituito da un numero molto elevato di linfociti per discriminare almeno 10 miliardi di diversi determinanti antigenici. • Ogni individuo produce un enorme numero di linfociti B e T diversi; si stima che ognuno di noi ne abbia tra 100 milioni e 100 miliardi di tipi differenti, un numero sufficiente per riconoscere e attaccare praticamente tutti i tipi di antigeni che potremmo mai incontrare. Caratteristiche della risposta immunitaria adattativa • MEMORIA : il sistema immunitario risponde ad un particolare antigene estraneo in maniera più efficace quando è già entrato in contatto con tale antigene una prima volta. Le risposte immunitarie secondarie sono più rapide e più intense. Caratteristiche della risposta immunitaria adattativa • DISCRIMINAZIONE del self dal non-self : le cellule del sistema immunitario sono capaci di riconoscere, rispondere ed eliminare antigeni estranei (non-self) senza reagire contro i componenti antigenici del proprio stesso organismo (antigeni autologhi o self). Quest’ultimo fenomeno prende il nome di "tolleranza". Distinguere il self dal non self 52 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 L’immunità umorale • Gli anticorpi sono le «armi» dell’immunità umorale – I linfociti B sono le cellule coinvolte nell’immunità umorale. – Le plasmacellule, cioè le cellule effettrici prodotte per selezione clonale, fabbricano e secernono gli anticorpi, le proteine che hanno la funzione di «armi» molecolari di difesa. • Solo i linfociti selezionati e attivati dagli antigeni danno origine a un clone di cellule che innesca la risposta immunitaria – Una volta all’interno del corpo, un particolare antigene attiva solo quel piccolissimo numero di linfociti che possiede un ben preciso recettore specifico. – In seguito, tali cellule proliferano formando una popolazione di cellule geneticamente identiche (un clone) adatte per combattere quel determinato antigene. • Le tappe della selezione clonale – Nelle risposta immunitaria primaria, la selezione clonane sviluppa cellule effettrici e cellule della memoria in grado di garantire un’immunità per tutta la vita. – Nella risposta immunitaria secondaria, le cellule della memoria sono attivate da una seconda esposizione allo stesso antigene che induce una risposta più energica e veloce. La risposta immunitaria umorale La risposta umorale contrasta virus e batteri presenti nei liquidi corporei, ed è mediata dai linfociti B responsabili della risposta primaria articolata nei seguenti passaggi: • contatto antigene lifocita B; • selezione clonale; • produzione di plasmacellule; • produzione di anticorpi specifici; Una plasmacellula • generazione della memoria. 57 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 • Risposta immunitaria primaria e secondaria: Risposta immunitaria primaria Linfociti B con recettori antigenici diversi Crescita, divisione e differenziame nto di un linfocita Recettore antigenico (anticorpo sulla superficie cellulare) 1 2 Molecole di antigeni 3 Prima esposizione all’antigene Molecole di anticorpi 4 5 Reticolo endoplasmatico Primo clone Plasmacellule che producono anticorpi Cellule della memoria Molecole di antigene Seconda esposizione 6 allo stesso antigene Risposta immunitaria secondaria Molecole di anticorpi Reticolo endoplasmatico Plasmacellule che producono anticorpi Cellule della memoria Risposta immunitaria primaria e secondaria a confronto La risposta immunitaria secondaria avviene più velocemente delle risposta immunitaria primaria. Concentrazione di anticorpi Seconda esposizione all’antigene X, prima esposizione all’antigene Y Risposta immunitaria secondaria all’antigene X Prima esposizione all’antigene X Risposta immunitaria primaria all’antigene X Risposta immunitaria primaria all’antigene Y Anticorpi per l’antigene X 0 7 14 21 28 Anticorpi per l’antigene Y 35 42 49 Tempo (giorni) 56 Gli anticorpi Gli anticorpi sono proteine dette immunoglobuline, presentano quattro catene peptidiche e hanno quattro modalità di azione: 1.neutralizzazione; 2.agglutinazione; 3.precipitazione; 4.fissazione. 60 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 • Gli anticorpi individuano quali antigeni devono essere distrutti attraverso diversi meccanismi: Il legame tra anticorpi e antigeni inattiva gli antigeni tramite Neutralizzazione Virus Agglutinazione di cellule Precipitazione di antigeni in soluzione Fissazione del complemento Molecole del complemento Batteri Molecole di antigeni Batterio Cellula estranea Favoriscono la Porta alla Fagocitosi Lisi della cellula Macrofago Foro Anticorpi monoclonali Gli anticorpi monoclonali sono armi efficaci sia nella ricerca biologica sia nella terapia medica Antigene iniettato nel topo Gli anticorpi monoclonali sono prodotti fondendo una Linfociti B (prelevati dalla milza) cellula tumorale con un normale linfocita B: la cellula ibrida produce molecole di anticorpi specifici per un singolo determinante antigenico. Cellule tumorali in un terreno di coltura Cellule tumorali Cellule fuse insieme per produrre cellule ibride Una cellula ibrida viene posta in un terreno di coltura Anticorpo Coltura di cellule ibride che producono anticorpi monoclonali – Gli anticorpi monoclonali sono particolarmente utili nelle diagnosi medica. – Con gli anticorpi monoclonali sono anche stati ottenuti risultati incoraggianti nel trattamento di diverse malattie, incluso il cancro. Fingerprint (discriminazione) • Il sistema immunitario si basa sulle nostre «impronte» molecolari – La capacità del sistema immunitario di riconoscere le molecole appartenenti al proprio organismo, ossia di distinguere il self dal non self, permette di combattere molecole estranee senza danneggiare le proprie. – Le cellule di ogni persona hanno sulla membrana particolari glicoproteine self che costituiscono le impronte molecolari (fingerprint) e contrassegnano le cellule del corpo rendendole inattaccabili dai propri linfociti. Le proteine MHC Le MHC Major Histocompatibility Complex, complesso maggiore di istocompatibilità, sono proteine che marcano le cellule e identificano il self (sono chiamate anche antigeni umani leucocitari). MHC classe I e II Le proteine MCH di classe II sono presenti solo sui linfociti o sulla cellule APC (cellule presentanti l’antigene), come ad esempio i macrofagi, che “presentano” l’antigene ai linfociti T helper. 69 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 Le proteine MCH di classe I sono presenti in tutte le cellule nucleate. La loro funzione è presentare proteine dall’interno della cellula ai linfociti T; cellule che presentano proteine non self verranno attaccate da linfociti T citotossici. Cellula nucleata 70 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 La risposta immunitaria cellulare La risposta cellulare contrasta qualsiasi fattore alteri una cellula rendendola anomala, ed è mediata da due tipi di linfociti T: i linfociti T helper e i linfociti T citotossici. 71 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 L’immunità mediata da cellule • i linfociti T citotossici, che attaccano le cellule infettate da agenti patogeni; • i linfociti T helper, che svolgono molteplici funzioni nella risposta immunitaria, coadiuvando l’attività dei linfociti T citotossici e dei macrofagi e stimolando i linfociti B a produrre anticorpi. – Tutto il sistema immunitario mediato da cellule e gran parte di quello umorale dipendono dalla precisa interazione tra le cellule APC (cellula presentante l’antigene) e i linfociti T helper. – I linfociti T helper riconoscono e si legano al complesso self-non self esposto sulla superficie di una cellula APC. – Questa interazione attiva i linfociti T helper che, a loro volta, possono poi andare ad attivare altre cellule del sistema immunitario. – I linfociti T helper attivati promuovono la risposta immunitaria in molti modi e possono attivare i linfociti T citotossici e i linfociti B. • Attivazione di un linfocita T helper e suo ruolo nell’immunità: Complesso selfnon self Microbo Macrofago Recettore del Interleuchina-2 partecipa linfocita T all’attivazione di altri linfociti T e B 5 3 1 2 Antigene prodotto dal microbo non self 6 Linfocita T helper 4 Proteina self (proteina MHC di classe II) Cellula APC Linfocita B Interleuchina-1 (partecipa all’azione del linfocita T helper) Sito di legame per l’antigene Immunità umorale (secrezione di anticorpi da parte delle plasmacellule) Interleuchina-2 partecipa all’attivazione di altri linfociti T e B 7 Linfocita T citotossico Sito di legame per la proteina self Immunità mediata da cellule (attacca le cellule infette) interleuchina 2 I linfociti T citotossici uccidono le cellule infette • I linfociti T citotossici si legano alle cellule infettate e le distruggono. 1 Il linfocita T citotossico si lega alla cellula infettata 2 La perforina produce fori nella membrana della cellula infettata Complesso self-non self Formazione del foro Cellula infettata Molecola di perforina Antigene estraneo Linfocita T citotossico Enzima che può indurre l’apoptosi 3 Lisi della cellula infettata linfociti T citotossici • I linfociti T citotossici possono prevenire il cancro • I linfociti T citotossici possono difendere l’organismo dai tumori maligni nello stesso modo in cui lo difendono dai microbi. L’AIDS distrugge i linfociti T helper lasciando il corpo privo di difese iI virus dell’AIDS può eliminare i linfociti T helper dell’organismo compromettendo drasticamente la sua capacità di combattere le infezioni. Risposta immunitaria umorale e cellulare 81 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 La produzione della memoria In risposta all’antigene, il linfocita prolifera per selezione clonale e produce una memoria immunologica. Un linfocita attivato produce due tipi di cellule figlie: • le cellule effettrici o plasmacellule; • le cellule della memoria. 82 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 La risposta secondaria Quando un organismo viene esposto a un antigene verso cui ha già sviluppato degli anticorpi si attiva la risposta secondaria che è molto più rapida e intensa della risposta primaria. 83 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 La vaccinazione L’immunità attiva può essere acquisita naturalmente oppure artificialmente attraverso i vaccini, che possono essere di vari tipi: • vaccini attenuati; • vaccini uccisi; • vaccini a subunità; • vaccini ricombinanti. 84 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 Quando l’immunità non funziona Se il sistema immunitario non funziona si osservano: • reazioni allergiche (ipersensibilità immediata e ritardata); • immunodeficienza primaria; • malattie autoimmuni. 85 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 – Le malattie autoimmuni insorgono quando il sistema immunitario «fa confusione» e reagisce contro le molecole del proprio corpo. – Le persone affette da malattie da immunodeficienza sono prive di uno o più componenti del sistema immunitario. – Un lieve indebolimento del sistema immunitario può derivare anche da stress fisici ed emotivi. – Le allergie sono causate da una sensibilità anomala ad antigeni presenti nel nostro ambiente, chiamati allergeni. AIDS: una malattia da deficit immunitario 87 Sadava et al. Biologia.blu © Zanichelli editore, 2012 mastociti • Le due fasi di una reazione allergica: Linfocita B (plasmacellua) Mastocita Determinante antigenico Istamina 1 Allergene (granulo pollinico) 2 I linfociti B producono anticorpi Sensibilizzazione: esposizione iniziale all’allergene 3 Gli anticorpi si attaccano al mastocita 4 L’allergene si lega agli anticorpi del mastocita 5 Viene liberata istamina che causa i sintomi dell’allergia Successiva esposizione allo stesso allergene • Negli ultimi decenni e in numerose nazioni del mondo si è registrato un aumento notevole delle malattie allergiche (sia cutanee, che respiratorie). Secondo l’OMS, l’incremento dell’asma a livello mondiale è pari al 50% per ogni decade. Nell’Europa Occidentale il numero di persone asmatiche è raddoppiato nel giro di un decennio. L’incidenza della rinite allergica è aumentata di 7 volte in 25 anni, mentre quella delle allergie cutanee è aumentata dal 3% degli anni ’60 al 10% degli anni '90. Sta di fatto che le nuove generazioni sono sempre più colpite da forme allergiche. Nel nostro Paese il 15% dei bambini in età prescolare è affetto da dermatite allergica e il 2% presenta gravi allergie alimentari. Il 10% di quelli che vanno a scuola ha l’asma, mentre il 20-25% degli adolescenti soffre di rinite allergica (Format 2006, Verona). Una parte delle allergie sono motivate da una predisposizione genetica, che comunque cambia molto poco nel tempo e non può spiegare questa recente epidemia. Le altre cause sono da ricercarsi nell’ambiente, nello stile di vita, nell’alimentazione e nell’abuso di farmaci. Una delle cause dell’aumento delle allergie, verificatosi soprattutto nel mondo occidentalizzato, è forse l’eccesso di igiene. Secondo i promotori dell’Ipotesi Igienica, cruciale sarebbe il contatto con i microbi nei primi mesi di vita del bambino. Tuttavia, non è solo un problema legato alla riduzione delle infezioni , ma ad un più ampio rapporto col mondo microbico che coinvolge diversi livelli di contatto (alimentare, ambientale, ecc.) e che varia sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo. patogeni 29/11/2011