Der Parte 1 del Klima-Masterplan in Kürze rapporto sul clima dell‘IPCC: una sintesi Der Weg zu einer klimaverträglichen Schweiz Riassunto in inglese del rapporto dell‘IPCC su: www.klimawahl.ch o www.greenpeaceticino.ch Nel 1988 l‘ONU ha creato l‘Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC (Gruppo intergovernativo sull‘evoluzione del clima – Giec) il cui quarto rapporto, dopo quelli del 1990, 1995 e 2001, è stato pubblicato nel 2007. Per sei anni vi hanno lavorato 2’500 ricercatrici e ricercatori, 450 di loro come autori principali. La prima parte, che contiene le basi scientifiche, è stata presentata nell‘aprile 2007 a Parigi. Rispetto al terzo rapporto del 2001, le nostre conoscenze sono state confermate, oltre che essere migliorate e ampliate, grazie all’utilizzo di più modelli e di migliore qualità. Ecco le principali tesi del rapporto: 1. Osservazioni e misurazioni non lasciano adito a dubbi sul fatto che il clima si sta modificando. Il riscaldamento globale e l‘innalzamento del livello degli oceani si sono accelerati e lo stesso avviene per lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari. Per esempio, 11 degli ultimi 12 anni (1995-2006) sono stati tra i 20 più caldi dall‘inizio delle misurazioni, cent‘anni fa. 2. È ormai certo che, a partire dal 1750, l‘attività umana ha provocato il riscaldamento del clima a livello mondiale; soprattutto attraverso l‘utilizzo di combustibili fossili, l‘agricoltura e il diverso impiego del suolo. 3. A seconda degli scenari concernenti le emissioni (che dipendono tra l‘altro da ipotesi sulla crescita demografica ed economica) e in as senza di una più protezione del clima intensificata, nel corso del XXI secolo il riscaldamento globale potrebbe variare da 1.8 ai 4 °C (valori medi). In generale, la reazione del sistema climatico all‘influsso umano viene descritta nel seguente modo: in caso di raddoppio della concentrazione di CO2, la temperatura globale aumenterà da 2 a 4,5° C. Il valore medio è di circa 3 °C, quindi più alto di quello previsto nel terzo rapporto dell‘IPCC. Il tasso di riscaldamento degli ultimi 50 anni è quasi doppio rispetto a quello degli ultimi 100 anni. 4. Sempre a partire dagli stessi scenari, il livello degli oceani aumen terà tra i 18 e i 59 cm nel corso del secolo. Se il surriscaldamento alle latitudini settentrionali si mantenesse sui livelli attuali, i ghiac ci della Groenlandia si scioglierebbero completamente, provocando a lungo termine un innalzamento del livello degli oceani di 7 metri. 5. Mutamenti climatici regionali: i modelli per le previsioni a livello regionale sono notevolmente migliorati e mostrano che la distri buzione spaziale della tendenza al riscaldamento degli ultimi cin- quant‘anni proseguirà invariata senza un’energica protezione del clima. Pertanto, alle latitudini settentrionali (vedi punto 4), nelle Alpi e sulle superfici continentali le temperature si innalzeranno maggiormente rispetto alla media globale. 6. Eventi atmosferici estremi come ondate di caldo, siccità e vio lente precipitazioni sono diventati più frequenti. Anche l‘intensità degli uragani tropicali è aumentata e probabilmente continuerà ad aumentare: un‘osservazione nuova rispetto al precedente rap porto. L‘accresciuta intensità osservata è correlata all‘aumento della temperatura superficiale dei mari. 7. Acidificazione degli oceani. L‘aumento della concentrazione di CO2 nell‘atmosfera provoca un maggiore assorbimento di CO2 anche negli oceani, che in tal modo diventano acidi. Da questo fenomeno sono minacciati per esempio il plancton e la barriera corallina, e quindi intere catene alimentari. Fonte: versione riassuntiva del Ministero federale tedesco «Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz und Reaktorsicherheit», completato con altre fonti.