notiziario 2/2006 - ortofloricola.it

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n. 2 - 2006
settembre-dicembre
e-mail: [email protected] - sito: http://www.ortofloricola.it
Ora che una nuova visione del mondo e della malattia ha determinato la chiusura degli OPP, la struttura dell’ex OPP
San Martino, con il suo splendido parco, le sue architetture e i suoi ampi spazi, i suoi mille e spesso dolenti ricordi, deve
essere restituita alla memoria della città di Como. Il nostro sogno è di farne un polo di azione culturale aperto a tutti e
dedicato, caso unico in Lombardia, alla cultura dell’accoglienza e del “benessere” della persona.
Con questo comune intento tre associazioni comasche, Iubilantes, Luoghi Non Comuni, Societa’ Ortofloricola Comense,
hanno realizzato lo scorso 29 giugno una manifestazione culturale dal titolo “Il parco del S. Martino, così lontano, così
vicino”. Intendono ora proseguire nel proprio impegno facendosi promotrici di inziative culturali più ampie ed articolate, sinergiche, e tali da dare ad ognuna delle tre realtà associative la possibilità di contribuirvi con le proprie specifiche
competenze.con un progetto finalizzato a una rinnovata stagione del sito attraverso il progetto:
“L’estate di San Martino„
Al tramonto di una limpida serata di fine
giugno le associazioni Iubilantes, Luoghi
Non Comuni, Ortofloricola Comense, si
sono date appuntamento all’ingresso dell’ex
Ospedale Psichiatrico per far conoscere alla
cittadinanza, attraverso un percorso suggestivo, il Parco del San Martino, con la guida
di EmilioTrabella, esperto di giardini e presidente della Società Ortofloricola Comense, dell’ing. Clemente Tajana
a conoscenza della storia dell’area nosocomiale e socio
dell’associazione Iubilantes,
dei poeti Mauro Fogliaresi e
Vito Trombetta dell’associazione Luoghi non Comuni,
che hanno letto alcuni commoventi frammenti di prosa
poetica elaborati dai degenti,
alla presenza di rappresentanti dell’Azienda Ospedaliera,
dell’Asl e del Dipartimento
di salute mentale.
Percorrendo lentamente il
viale principale del parco si
evidenziano
numerose
varietà di specie vegetali presenti, la maggior parte delle quali ben conservate e di notevole pregio per bellezza,
rarità e dimensioni, altre meritevoli di interventi di manutenzione per la incombenza di
rami pericolanti,a causa di un’eccessiva ed
incontrollata crescita. Il motivo dell’esuberanza delle specie presenti è legato al substrato acido e ricco di humus sul quale le
piante sono cresciute, poiché prima dell’at-
tuale parco in quella area c’era un castagneto, che ha lasciato in eredità un terreno
molto fertile.
Durante il tragitto vengono descritti diversi
esemplari di cedro, abeti di varie specie,
cipressi, magnolie, faggi penduli, tassi,
aceri, tigli, platani e nel sottobosco ortensie
e bossi. Di fronte all’entrata principale dell’Ospedale si può ammirare una coppia di
platani un tempo ombrosi, che ora richiederebbero interventi correttivi, per la disposizione dei rami a candelabro, a rischio di rottura. Nelle vicinanze un maestoso cedro
secolare che, secondo la nostra guida, non
ha nulla da invidiare a quello presente nel
parco di Villa dell’Olmo, si impone superbo
al visitatore.
Il disegno del parco non casuale, è ancora
chiaramente leggibile nonostante la presenza di piante infestanti o di altre con uno sviluppo disordinato; basterebbero alcuni specifici interventi di manutenzione per valorizzare le specie pregiate e monumentali
presenti, sapientemente disposte in modo da
costituire suggestive quinte cromatiche che
orientano lo sguardo attraverso scorci incantevoli sulla città e sui rilievi circostanti.
In prossimità dell’edificio
principale, l’ingegner Tajana
illustra brevemente la storia
della sua realizzazione risalente al 1882, a cura dell’ing.
Luzzani (padre del noto avvocato comense) e dell’ing.
Casartelli con una struttura in
stile neoclassico che richiama
quella di Villa Olmo, frutto di
uno studio preliminare effettuato da parte di alcuni architetti su quindici nosocomi italiani.
Si tratta di quattro corpi di
fabbrica uniti al corpo centrale
che delimitano due cortili nei
Foto Gin Angri
quali sostavano i malati. Nel
1905 vennero costruiti altri edifici separati e
fra loro simmetrici, chiamati ville.
Nel 1910 venne istituita la colonia agricola
la cui manutenzione era affidata ai degenti.
Nello stesso anno la via Statale per Lecco fu
deviata per ampliare il terreno agricolo
della colonia. Verosimilmente in quegli anni
furono piantumati anche i centenari alberi
del parco. Non si conosce l’Ente che ha
stanziato le somme per la realizzazione e i
tempi della stessa. .
Alla poco capiente cappella dell’edificio
centrale venne aggiunta nel 1936 una chiesetta in stile decò, collocata nella parte alta
dei prati della azienda agricola. A progettare la chiesa fu l’architetto Muzio a cui si
deve anche l’idea di deviare la strada per
Lecco onde formare una grande estensione
di prato davanti alla chiesa, quasi a dominare e proteggere contemporaneamente la
città. La facciata presenta ai lati del portale
d’ingresso due grosse colonne decorative
che ricordano i templi antichi; di fianco alle
colonne spiccano tre paia di nicchie vuote
che creano un movimento di chiaro-scuro,
mentre l’interno è a croce greca.
Caratteristica dell’edificio è la grande luminosità ottenuta grazie ad ampie vetrate e alla
cupola in materiale trasparente: scelta fatta
per venire incontro alle esigenze di luce
degli ammalati, che potevano essere intimoriti dal buio. L’abside è decorata da un
dipinto del pittore comasco Conconi, mentre la balaustra e il pulpito riprendono nella
disegno il simbolo della croce greca.
All’esterno lo sguardo si perde verso un
boschetto situato al margine del pratone
antistante: si tratta di salici, ontani, pioppi,
frassini, noccioli, tutte piante spontanee che
sono cresciute in un grande cratere creato,
sembra,dall’esplosione di una bomba caduta
in quel punto nell’ultima guerra.
Dall’alto del pratone inizia il nostro ritorno
con una sosta al “Bosco delle Parole
dimenticate” un betulleto, ai cui tronchi
sono appese tavole di legno di scarto con
incise frasi commoventi riguardanti il silenzio, scritte dagli ex degenti e recitate per
l’occasione da Vito Trombetta dell’associazione Luoghi Non Comuni.
La serata si conclude imprevedibilmente
con l’esecuzione di alcune toccanti canzoni
del gruppo“Tranquille Donne” ispirate alla
sofferenza incomprensibile ed ingiustificata
di ”ammalati nell’anima”, suonate in uno
dei cortili dove i ricoverati trascorrevano il
loro tempo interminabile, pronunciando
frasi apparentemente senza senso, gridate o
ripetute come un rosario.
Nell’area del San Martino sono compresi
anche altri territori a copertura boschiva.
Infatti la zona che alle spalle della chiesetta
dei frati Cappuccini di San Giuseppe si
estende nelle vicinanze della via Fornace,
inerpicandosi verso Lora, è costituita da
boschi misti di latifoglie con aree occupate
da piante igrofile data la presenza di umidità
nel terreno. Le specie più rappresentate
sono robinie, castagni superstiti di vecchie
colture, querce, e, nelle zone umide, pioppi, aceri, salici ed ontani.
Il sottobosco annovera sambuchi, noccioli,
buddleje e pungitopo. A primavera lo strato
erbaceo del bosco si copre di numerose
varietà di fiori spontanei.
Per tutto quanto ammirato lungo l’itinerario, circa i pregi derivanti dalla bellezza del
luogo e per la sua facile accessibilità, sarebbe auspicabile una fruizione pubblica e una
adeguata valorizzazione di questo parco
botanico cittadino, poco noto ma di notevole interesse.
Infine perché non pensare, alla realizzazione di un Orto botanico ad uso della confinante Università dell’Insubria?
Pietro Testori
Gruppo botanofilo G. Comolli
una pianta da temere
AMBROSIA
artemisiifolia
✿ Famiglia: Asteracee
✿ Habitat d’origine: America Settentrionale
✿ Come riconoscerla:
• Erbacea spontanea che può raggiungere anche un metro e mezzo di
altezza
• Fusto più o meno peloso, molto ramificato superiormente
• Foglie frastagliate e pelose molto simili a quelle dell’artemisia
• Fiori unisessuali (fiori maschili e femminili distinti) riuniti in capolini, i
femminili all’ascella delle foglie più alte, i maschili riuniti in racemi
(infiorescenze simili a spighe) terminali di colore giallo-verde.
Ambrosia artemisiifolia L.
✿ Dove cresce: In luoghi assolati e asciutti,ai margini delle strade, sulle massicciate ferroviarie, in tutte le
zone incolte. Molto sviluppata al Nord.
✿ Quando fiorisce: La forma giovanile tra maggio e giugno. La forma adulta tra metà luglio e inizio settembre. In questo periodo la pianta produce una notevole quantità di polline con proprietà fortemente allergizzanti
che può essere trasportato molto lontano dal vento e può causare in soggetti predisposti l’insorgenza di gravi
patologie.
✿ Cosa determina: Il polline è notevolmente allergenico ed è responsabile dell’insorgenza di oculorinite
ed asma bronchiale nei soggetti sensibili.
✿ Come combatterla:
• Aree verdi pubbliche o private, cigli stradali: Apposite disposizioni di legge impongono nei mesi estivi
manutenzione e pulizia periodica, soprattutto strappando la pianta nella sua prima fase di crescita.
• Aree agricole: Privilegiando alcuni tipi di colture difficilmente infestabili dall’Ambrosia stessa.(colture
foraggiere, prati stabili).
Appunti
QUOTA 2007. Con l’autunno si apre la stagione dei rinnovi associativi per il prossimo anno: Euro 25.00 socio
ordinario – Euro 5.00 socio familiare. Per l’impegno e la molteplicità delle iniziative proposte mensilmente, il sostegno dei soci è un incentivo morale oltrechè finanziario.
CONSIDERAZIONI. Le iniziative svolte finora: Vivaio Il Peccato Originale, parco botanico del Gambarogno, parco
Burcina, Cascina Coldognetta, parco del San Martino, Villa Visconti Borromeo Litta, serate di aggiornamento
con tematiche interessanti, corsi e mostre di pittura botanica, partecipazione a iniziative promosse da altre
associazioni, hanno offerto ampie opportunità con valide occasioni culturali in campo botanico- artistico – paesaggistico, a fronte di un contributo associativo proporzionalmente esiguo.
IL BARATTO DISERTATO. Non sempre tuttavia le numerose occasioni offerte a favore di un incremento della
conoscenza botanica promosse con tanto entusiasmo e non poco impegno, trovano un adeguato riscontro da
parte dei soci. E’il caso della mattinata dello scambio di semi e piantine svoltasi lo scorso aprile. Un’opportunità
preziosa, con varietà e specie particolari adeguatamente cartellinate e presentate con la consueta competenza da
Beatrice Consonni e Mario Molteni, che meritava un miglior apprezzamento, come la interessante serata sulla raccolta e conservazione di frutta e verdura tenuta da Marco Riva. Alla prossima? Ci contiamo!
CONGRATULAZIONI. Abbiamo più volte citato anche in passato il corso di pittura botanica che si tiene
annualmente presso la nostra sede in primavera e in autunno, gestito dalla apprezzata pittrice Silvana Rava
che grazie a un gruppo di allieve altrettanto dotate, ha ottenuto un gratificante riconoscimento (1° -2°- 3° premio!) in occasione della mostra organizzata lo scorso settembre presso le serre dell’Orto botanico di Lucca nell’ambito di Murabilia, mostra mercato di piante e fiori allestita sulle mura di Lucca. Un applauso!
Villa Mylius Vigoni
Con l’attiguaVilla Garovaglio Ricci fa parte della generosa eredità lasciata da don Ignazio Vigoni alla Repubblica Federale Tedesca.
Degna di nota per la classicità delle sue linee sobrie del primo Ottocento, nel 1829 ricevette notevoli migliorie con l’ampliamento e la ristrutturazione in stile neoclassico grazie all’intervento dell’architetto Besia, su incarico della proprietà
Mylius, Ai Mylius succedettero i Vigoni e per volontà dell’ultimo discendente, il nobile don Ignazio, dal 1983 il complesso appartiene alla Repubblica Federale Tedesca e come sede del Centro culturale Italo Tedesco promuove incontri
culturali e convegni di studio internazionali.
Il parco
Un vasto parco all'inglese progettato e realizzato da Giuseppe
Balzaretto, circonda la villa, offrendo una cornice naturalistica e
ambientale di rara bellezza: orchidee, alberi secolari, punti panoramici, essenze esotiche costituiscono un patrimonio unico. Animano i sentieri gruppi di statue; un tempietto neoclassico con
opere di Thorvaldsen e Marchesi sorge su una collinetta a ricordo di Giulio, unico figlio di Enrico Mylius.
Villa Garovaglio Ricci
Villa Garovaglio Ricci appartiene, con le sue dependance, al Centro Italo-Tedesco Villa Vigoni.
Situata in una posizione meravigliosa, Villa Garovaglio Ricci offre una splendida vista sul lago di Como fino alla penisola di Bellagio. Il complesso del secolo XVIII, ospitava in origine una filanda che Alfonso Garovaglio (1820-1905)
archeologo di fama trasformò in una prestigiosa residenza, divenuta nel giro di pochi anni un ricco museo grazie ai molti
reperti che vi raccolse, oggi conservati presso il museo Giovio di Como.
AGENDA
SETTEMBRE
• SERATA DI AGGIORNAMENTO
Lunedì 4 ore 21.00 - Sede
I fiori delle vacanze
• ITINERARI VERDI
Venerdì 15
Notturno al Ninfeo
Visita guidata a Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate
Ritrovo ore 19.00 area di parcheggio San Fermo
Rientro ore 23.30 circa
Prenotazioni entro giovedì 14 allo 031.572177
• CORSI
Mercoledì 20- 27 / 3-10 ottobre ore 14,30 – sede
Dipingere l’autunno: funghi, semi e alliacee
Corso di pittura botanica a cura di Silvana Rava
Prenotazioni allo 0344-56535
OTTOBRE
• SERATA DI AGGIORNAMENTO
Lunedì 2 ore 21.00 Sede
Rarità botaniche presentate dai soci
La flora dello Yunnan
Videoproiezione e commento a cura di M. Molteni
• LABORATORI
Lunedì 9 ore 14.30 e i lunedì successivi
fino al 4 dicembre
Laboratorio di decorazioni natalizie
(finalizzato alla serata di auguri)
• ITINERARI VERDI
Sabato 14
Villa Mylius Vigoni – Loveno (Menaggio)
Visita guidata
Ritrovo ore 8,30 presso il parcheggio di Tavernola
(di fronte al pontile) con mezzo proprio
Prenotazione indispensabile entro giovedì 12
Tel. 031.572177. Quota di partecipazione Euro 12.00
Per tutte le iniziative
è indispensabile la prenotazione
tel. 031 531705
NOVEMBRE
• SERATA DI AGGIORNAMENTO
Lunedì 6 ore 21.00 Sede
Funghi e aromatiche per la tavola autunnale
A cura di Secondo Gandola
• ITINERARI VERDI
Domenica 12 ore 14,30
ingresso via Castelnuovo 1 (ex OPP)
L’estate di San Martino
Passeggiata artistico - paesaggistica
per la valorizzazione del luogo
A cura di E.Trabella, Tino Tajana, M.Fogliaresi
In rappresentanza delle associazioni promotrici
• MANIFESTAZIONI
Martedì 21 ore 20,45
Casa del Volontariato – Via Correggio, 19 - Monza
Consegna dell’Acero d’argento alla Società Ortofloricola
Riconoscimento annuale generosamente assegnatoci
dall’associazione “Amici del Verde”
Tour dei giardini del lago di Como
Proiezione e commento a cura di Emilio Trabella.
Possibilità di pullman da Como previa prenotazione.
DICEMBRE
• MANIFESTAZIONI
Lunedì 11 ore 20,30
Salone Oratorio di Tavernola – Via Tibaldi
Scambio di auguri e consegna del premio
“Mughetto d’oro
Per il significato particolare della serata è auspicabile una
partecipazione calorosa.
Ringraziamo vivamente le socie che vorranno addolcire i
palati dei presenti con specialità casalinghe!
Nella stessa serata sarà disponibile il piattino di Natale a
tiratura numerata e limitata, con la riproduzione del garofanino (dianthus).
Contributo per i soci Euro 5.00 - (non soci Euro 10.00).
Il Mughetto d’oro 2006 a Libereso Guglielmi
Libereso Guglielmi, il giardiniere di M.Calvino sarà il protagonista della 15° edizione del premio Giorgio Rigamonti, riservato a chi
ha profuso l’amore per la natura nell’arco della propria esistenza. Libereso è un vulcanico e incontenibile personaggio ultraottantenne, ruvido e solare che ha per madre la natura e per Dio il sole. Si potrebbe definire un
elfo che ha girato il mondo rincorrendo o trasportando piante e facendo giardini. Nato
nell’entroterra di Bordighera, fin da adolescente ha sperimentato la generosità della natura con il prof. Mario Calvino, padre di Italo che a Sanremo dirigeva un centro sperimentale di acclimatazione di piante esotiche e non. E… siccome un bravo giardiniere deve
sapere anche disegnare, sollecitato da un occasionale incontro con Antonio Rubino, caricaturista del Corriere dei Piccoli, sviluppa egregiamente pure questa dote. Ma… delle
numerose vicissitudini della sua vita errante, vi riferirà brillantemente di persona! Attualmente si dedica con entusiasmo giovanile a svelare i prodigi della natura ai bambini
delle scuole di 1° grado.
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