DENOSUMAB / XGEVA® PAGINA 1 DI 4 SCHEDA DI HTA PER INSERIMENTO IN PTO xgeva® Azienda Ospedaliera “S.Antonio Abate” di Gallarate Farmacia Direttore Dott.ssa Giovanna Monina Tel. 0331-751270 - Fax. 0331-751268 e-mail: [email protected] denosumab richiesta Dr. Salvatore Artale – U.O. Oncologia Più efficace dell’acido zoledronico. Denosumab è il primo agente terapeutico in grado di inibire con specificità il RANKL, mediatore chiave della formazione, funzionalità e sopravvivenza dell’osteoclasta, per il quale è stato riconosciuto un ruolo patogenetico centrale nello sviluppo del circolo vizioso della distruzione ossea che si esprime negli SRE (skeletal related event). Il meccanismo di azione innovativo e mirato si correla ai significativi benefici clinici di denosumab, evidenziati nell’ambito di 3 grandi studi clinici randomizzati e controllati di confronto diretto verso acido zoledronico, il farmaco MOTIVAZIONE ALL’INSERIMENTO di riferimento in questa indicazione, e di una analisi integrata prespecificata. Sulla base della superiore efficacia dimostrata in differenti modelli di tumore solido, del favorevole profilo di sicurezza e tollerabilità dimostrato e delle pratiche e convenienti modalità di somministrazione, denosumab costituisce un progresso effettivo per la prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti con metastasi ossee da tumori solidi. Riduzione del 18% del rischio di primo evento scheletrico e del 23% di eventi multipli. Maggior efficacia sul dolore. STIMA N° PAZIENTI BENEFICIARI/ANNO 20 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI FORNITI Relazione descrittiva del medicinale RICHIEDENTE farmaco PRINCIPIO ATTIVO SPECIALITÀ MEDICINALE TITOLARE AIC FORMA FARMACEUTICA ATC CLASSE/RICETTA SSN MONITORAGGIO ADDIZIONALE MONITORAGGIO SCHEDA AIFA PIANO TERAPEUTICO Denosumab Xgeva 120mg flaconcino Amgen s.p.a. Soluzione iniettabile M05BX04 H – ricetta non ripetibile limitativa a oncologo, urologo, ginecologo, radioterapista Si Si (prescrizione consentita solo a centri abilitati preventivamente individuati dalle regioni) No AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANTONIO ABATE DI GALLARATE Largo Boito 2-21013 Gallarate DENOSUMAB / XGEVA® PAGINA 2 DI 4 Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, radioterapia all'osso, compressione del midollo INDICAZIONI TERAPEUTICHE APPROVATE spinale o interventi chirurgici all'osso) negli adulti con metastasi ossee da tumori solidi. POSOLOGIA STANDARD 120 mg (1 iniezione per via sottocutanea) ogni 4 settimane. Denosumab è un anticorpo monoclonale completamente umanizzato diretto contro una proteina, espressa dagli osteoblasti, denominata RANKL (RANK Ligando). Il recettore RANK è espresso sui preosteoclasti e, in seguito all’interazione FARMACODINAMICA con RANKL, ne promuove la maturazione ad osteoclasti. Denosumab, quindi, impedisce la maturazione degli osteoclasti analogamente a quanto fa l’osteoprotegerina, un’altra proteina prodotta dagli osteoblasti che costituisce un target alternativo per RANKL. FARMACOCINETICA 28 giorni BIODISPONIBILITÀ 62% PAZIENTE EPATOPATICO nessun aggiustamento PAZIENTE NEFROPATICO nessun aggiustamento T½ altri farmaci in PTO con indicazione terapeutica analoga PAMIDRONATO 90 MG/MESE ZOLEDRONATO 4 MG/MESE* stessa forma farmaceutica? Si Si stessa ATC di 4° livello? No No DENOSUMAB 120 MG/MESE costo in ospedale 113 anno 56,76 anno 2706 anno costo sul territorio 1812 anno 1614 anno 5585 anno * acido zoledronico non in PTO, effettuata valutazione comparativa di costo in quanto terapia di confronto usata negli studi clinici resoconto di analisi della proposta di inserimento DISPONIBILI STUDI DI FASE III ? DISPONIBILI METANALISI SU THECOCHRANELIBRARY.COM ? DISPONIBILI STUDI SU CLINICALTRIALS.GOV E/O APPS.WHO.INT/TRIALSEARCH ? Si Si Si confronto con alternative già disponibili in PTO Sono stati condotti 7 studi di valutazione dell’efficacia di Denosumab in pazienti oncologici. In particolare sono stati condotti uno studio in pazienti con metastasi ossee e cancro al seno, uno in pazienti con metastasi ossee e cancro alla prostata ormonorefrattario, uno in pazienti con metastasi ossee e altro tumore maligno solido o con mieloma multiplo. Tutti e tre gli studi sono stati condotti in confronto con il gold standard acido zoledronico somministrato in dosaggi congrui rispetto a quelli della normale pratica clinica. Il disegno sperimentale analogo consente di condurre un’analisi aggregata dei dati di efficacia e sicurezza. È disponibile una network metanalisi di 3 studi (pazienti con tumore al seno, alla prostata, altri tumori solidi o mieloma multiplo) condotta dall’Assessment Group del NICE che AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANTONIO ABATE DI GALLARATE Largo Boito 2-21013 Gallarate DENOSUMAB / XGEVA® PAGINA 3 DI 4 ha condotto all’introduzione di Xgeva nel British National Formulary (ad eccezione che per l’indicazione nel tumore della prostata). La network metanalisi conclude che, nei soggetti con tumore al seno, il denosumab ritarda l’insorgenza di primo evento scheletrico e riduce il rischio di insorgenza di eventi scheletrici rispetto sia ad acido pamidronico che ad acido zoledronico. Nei pazienti con tumore alla prostata denosumab ha mostrato una maggiore riduzione del rischio di insorgenza di eventi scheletrici e di ritardare il tempo di insorgenza del primo evento scheletrico rispetto ad acido zoledronico. Nel trattamento di eventi scheletrici in pazienti con altri tumori solidi denosumab ha mostrato di ritardare l’insorgenza del primo evento scheletrico rispetto ad acido zoledronico. Va tuttavia sottolineato che il numero di casi considerato per singolo tumore è limitato e non è pertanto possibile inferire una maggior efficacia di denosumab in specifiche forme tumorali altre rispetto a tumore al seno o alla prostata. Il farmaco è approvato esclusivamente per tumori solidi in quanto nella sperimentazione condotta in pazienti con mieloma multiplo denosumab ha mostrato un risultato peggiore in termini di sopravvivenza complessiva e progressione di malattia. Negli studi non sono registrate differenze significative per livello di dolore, uso di analgesici, qualità di vita. Complessivamente Denosumab si è dimostrato un trattamento di efficacia paragonabile rispetto al gold standard acido zoledronico, i pazienti con tumore solido trattati con denosumab hanno manifestato meno eventi scheletrici rispetto a quelli in trattamento con acido zoledronico. L’entità del vantaggio in termini di ritardo nell’insorgenza del primo evento scheletrico è particolarmente rilevante in pazienti con tumore al seno. All’epoca della commercializzazione (aprile 2013) denosumab presentava un costo superiore rispetto ad acido zoledronico (circa 700 euro a paziente per anno) tuttavia compensato dalla minore utilizzazione dei servizi sanitari registrata nel corso della sperimentazione del farmaco. La successiva commercializzazione (maggio 2013) dei primi equivalenti di Zometa ha determinato un forte abbattimento del costo del trattamento con acido zoledronico rendendo quindi Denosumab un trattamento significativamente più costoso (circa 2400 euro anno). profilo di sicurezza Denosumab ha determinato una maggiore insorgenza di dispnea, ipocalcemia, infezione da stafilococco aureus (infezioni cutanee) e osteonecrosi della mandibola rispetto ad acido zoledronico. Il trattamento con Denosumab ha determinato l’insorgenza di ipocalcemia specie in pazienti con insufficienza renale grave. L’ipocalcemica può verificarsi in qualsiasi momento in corso di trattamento e ne sono stati segnalati anche casi fatali. In scheda tecnica è riportato che per tutti i pazienti in trattamento occorre la supplementazione quotidiana con almeno 500 mg di calcio e 400 UI di vitamina D. La medesima prescrizione era già prevista per pazienti trattati con acido zoledronico. Una prescrizione analoga è prevista anche per l’acido pamidronico. La frequenza di insorgenza di osteonecrosi della mandibola con Denosumab è considerata comune, pertanto Denosumab non riduce il rischio di insorgenza di osteonecrosi rispetto ai bifosfonati. AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANTONIO ABATE DI GALLARATE Largo Boito 2-21013 Gallarate DENOSUMAB / XGEVA® PAGINA 4 DI 4 A settembre 2014 AIFA ha emanato una nota informativa importante con la quale prescrive per Denosumab gli stessi accorgimenti dei bifosfonati per ridurre il rischio di osteonecrosi. Su Clinicaltrials.gov è reperibile uno studio di confronto con acido zoledronico sull’insorgenza di osteonecrosi della mandibola e infezioni in pazienti oncologici; lo studio è in fase di reclutamento dei partecipanti. Altre reazioni emerse in corso di trattamento con Denosumab sono infezioni cutanee (principalmente cellulite) che richiedono ospedalizzazione, infezioni del tratto respiratorio, infezioni urinarie, sciatica, cataratta, costipazione, rash, dolore agli arti. ELENCO DEI DOCUMENTI ALLEGATI Scheda di analisi studi a supporto HTA “European Public Assesment Report” di European Medicines Agency Scheda “Xgeva” di Haute Autoritè de Santè Scheda “Denosumab for the prevention of skeletal-related events in adults with bone metastases from solid tumours” di National Institute for Clinical Excellence Studio “Denosumab Compared With Zoledronic Acid for the Treatment of Bone Metastases in Patients With Advanced Breast Cancer: A Randomized, Double-Blind Study” Studio “Denosumab versus zoledronic acid for treatment of bone metastases in men with castration-resistant prostate cancer: a randomised, double-blind study” Studio “Randomized, Double-Blind Study of Denosumab Versus Zoledronic Acid in the Treatment of Bone Metastases in Patients With Advanced Cancer (Excluding Breast and Prostate Cancer) or Multiple Myeloma” Abstract della metanalisi “Bisphosphonates and other bone agents for breast cancer” di Cochrane Collaboration Scheda dello studio “Osteonecrosis of the Jaw (ONJ) and Infection Among Nordic Cancer Patients Treated With XGEVA™ or Zoledronic Acid” di Clinicaltrials.gov Scheda dello studio “Open Label Extension to SRE Studies in United Kingdom and Czech Republic Only” di Clinicaltrials.gov AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANTONIO ABATE DI GALLARATE Largo Boito 2-21013 Gallarate