LE PREPOSIZIONI 1. In Autunno le foglie cadono a terra dall’albero e il contadino le raccoglie con il rastrello. Se leggiamo con attenzione e riflettiamo, notiamo che le parole segnate in rosso ci aiutano a comprendere il significato della didascalia, perché legano tutte le parti della frase, dando loro un ruolo e quindi un senso. Se eliminiamo queste parole, tutto il resto rimane un insieme senza un senso immediato: Autunno le foglie cadono terra albero e il contadino le raccoglie il rastrello. Dunque, in, a, dall’, con, servono a legare le parole a cui sono poste davanti con quelle precedenti, rendendo più scorrevole l’espressione e dandole un senso più chiaro. Mettono, cioè, in relazione logica tutte le parti della frase. La parola preposizione deriva, infatti, dal verbo latino praeponere, che significa porre prima/davanti. 2. Le preposizioni si usano anche per formare i verbi fraseologici, cioè quei verbi che vengono uniti a un verbo espresso al modo indefinito (infinito, gerundio o, raramente, participio) spesso, appunto, tramite una preposizione (cominciava a raccontare bugie), formando così una piccola frase per esprimere un particolare aspetto di un’azione. Attenzione! Tali verbi possono essere usati anche da soli, autonomamente, con il proprio significato. 3. Ho preso l’aereo, per andare in Giappone In questo caso la parola rossa per unisce due verbi appartenenti a due frasi diverse e li collega in modo che il secondo dipenda dal primo, spiegandoci lo scopo per cui ho preso l’aereo in forma implicita, cioè all’infinito. Le preposizioni vengono suddivise in: - Proprie Improprie Locuzioni prepositive Per il nostro studio sulla preposizione A prendiamo in considerazione velocemente le preposizioni proprie, in particolare quelle semplici e, fra queste, la A. Le preposizioni proprie svolgono solo la funzione di preposizioni (tranne Su che può essere usata come avverbio di luogo) e si distinguono in - Preposizioni semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Esse sono parti invariabili del discorso. - Preposizioni articolate, che nascono dalla fusione di una preposizione semplice con le varie forme dell’articolo determinativo e si accordano in genere e numero con le parole cui si riferiscono. Tornando alle preposizioni semplici, esaminiamo la A. Quali sono le principali relazioni che essa può esprimere? 1. Termine: raccontalo a Maria 2. Stato in luogo: rimani a casa, per favore 3. Moto a luogo: domani potrò tornare a casa 4. Tempo determinato: Luisa arriverà a notte inoltrata 5. Modo: parla a voce bassa 6. Causa: a quelle parole tutti risero 7. Età: a tre anni giocava con la gru 8. Predicativo del soggetto: un montanaro fu scelto a guida 9. Predicativo dell’oggetto: scelsero a guida un montanaro 10. Mezzo: camminava a piedi 11. Distanza: a un chilometro da qui, raggiungeremo i nostri amici 12. Limitazione: molto bravo riguardo a questo argomento 13. Fine: non sei adatto a questo lavoro 14. Stima: il mio amico tiene a vile il suo comportamento 15. Prezzo: me l’ha venduto a dieci euro 16. Pena: fu condannato a morte In tutte queste espressioni e ogni qual volta la A NON significa avere, possedere, tenere, e NON è ausiliare, va scritta senza la H.